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Autore: Monsieur Futrelle    04/07/2023    0 recensioni
La missione doveva essere semplice, per questo sono stati mandati loro tre, invece sarà solo l'inizio di un lungo viaggio alla ricerca di segreti nascosti o dimenticati. Le vite di Railey, Laren e Arti verranno radicalmente cambiate da avvenimenti accaduti anni prima, ingranaggi rimessi in moto da ombre del passato.
*** Tutti i commenti saranno tenuti in seria considerazione per poter implementare la leggibilità del racconto e per darmi modo di decidere come portare avanti le sotto trame. Grazie a tutti! ***
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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*** CAPITOLO 2 PARTE 2 ***
Almas, Andoran - 17 Calistril (II) 4711
Nel grande, confortevole e lussuoso appartamento situato nel centro del rinomato Poggio Orientale - ricco distretto mercantile di Almas - Laren, come ogni mattina da quando aveva solo 10 anni, prepara la colazione per sé e per sua madre. Il padre morì a causa di un incidente nel frantoio di proprietà della famiglia nella sua città natale, Carpenden, nella regione nord dell'Andoran, poco prima della sua nascita e da allora vivono da soli. Laren cerca sempre di fare del suo meglio sia a casa che all’università per aiutare la madre, che ha sacrificato così tanto della sua vita per crescere il figlio senza fargli mancare mai nulla. Il profumo del pane appena sfornato si diffonde per tutte le stanze fino ad arrivare alle narici dell’esile figura distesa su un grande letto a baldacchino, troppo grande per una persona da sola. Stiracchiandosi e brontolando per il sonno interrotto la donna si alza dal letto e, ancora avvolta nelle vesti di seta che usa per dormire, si trascina a piedi nudi fino alla sala da pranzo dove si lascia cadere pesantemente su una delle sedie imbottite che si trovano intorno al grande tavolo, già apparecchiato dal figlio “Chissà che fine avrei fatto se tu non fossi stato sempre con me, figlio mio!”
Helena Trellis non ha avuto vita facile a Carpenden quando suo marito Farlon Hadria era ancora vivo: a causa delle sue origini povere la famiglia Hadria non ha mai visto di buon occhio il loro matrimonio. Quando poi il marito morì tragicamente dovette vendere l’attività e venire a vivere ad Almas, riprendendo possesso del suo cognome. Fortunatamente al tempo ormai aveva soldi e abilità sufficienti per mettere su quella che adesso, dopo anni di duro lavoro, è la sartoria di lusso più rinomata in città.
«Mamma, è un piacere vederti sempre di ottimo umore al mattino! Ma sai, dovresti cominciare a tornare un po’ prima a casa la sera!»
Laren, sorridente, entra nella sala da pranzo con un vassoio di pane caldo tagliato a fette su una mano, mentre con l’altra porta una piccola giara di ceramica piena di marmellata di fragole, la preferita di Helena. La madre grugnisce qualcosa in risposta, ma i lunghi capelli biondi arruffati che le coprono il viso, nascondo anche il sorriso e l’espressione di infinito amore che prova per il proprio figlio. È così orgogliosa di lui e di quello che sta diventando, ma allo stesso ha paura che sia cresciuto troppo in fretta.
«Mangia con calma, intanto ti riscaldo l’acqua per il bagno.»
Altri grugniti incomprensibili escono dalla massa di capelli davanti al viso della donna. Laren appoggia vassoio e giara sul tavolo davanti alla madre e spostandole delicatamente i capelli la bacia sulla guancia.
«Ti ricordi che oggi deve venire in sartoria la moglie di quel mercante di Qadira. Dovrai presentarti al meglio, se ti va bene questa vendita potremmo prenderci un mese di vacanza!»
Sghignazzando si gira per uscire dalla stanza, ma una voce che sembra provenire dal profondo degli abissi infernali lo pietrifica sul posto.
«Figlio mio, visto che sei tanto bravo e sai tante cose potresti andarci tu in negozio oggi al posto mio!»
Un sogghigno malefico si disegna sul viso di Helena mentre pronuncia quella frase. Laren non si volta verso la madre per non farle vedere la faccia rossa per l’imbarazzo e inizia a balbettare.
«Come p-potrei mai lavorare da solo in m-mezzo a tutte quelle d-d-donne che girano mezze n-n-nude per il negozio e parlano di scarpe, vestiti e… e… biancheria femminile!»
Le ultime due parole uscite dalla gola di Laren in un gridolino stridulo. In fondo è ancora un ragazzino, certi discorsi forse sono ancora un tabù per lui. Dopo pochi secondi di silenzio completo i due scoppiano in una risata fragorosa. Sono sempre stati in sintonia e sanno cosa passa per la testa dell’altro in ogni momento, si sono sempre sostenuti nei periodi bui della loro vita come in quelli felici e questo ha sempre dato la forza a Helena di andare avanti e crescere al meglio delle sue possibilità Laren, anche senza l’amato marito.
«Va bene, va bene. Riempimi la vasca e poi vai a prepararti. Non voglio che arrivi tardi all’università a causa mia, e soprattutto non voglio inimicarmi il rettore!»
Il ragazzo lascia la madre alla sua colazione andando a preparale il bagno e poi torna in camera sua per vestirsi e uscire. L’Università di Almas lo aspetta come ogni giorno, e lui non vede l’ora di entrare in quelle grandi stanze ricolme della conoscenza di cui è sempre affamato. Grazie alle sue incredibili capacità mentali e fisiche a soli 15 anni è stato accettato in una delle istituzioni più importanti dell’Andoran, dove entrare è un’opportunità per pochissimi soggetti selezionati dal rettore in persona e Laren al momento è il più giovane studente in assoluto. Senza parlare dei costi di iscrizione che pochi possono permettersi.
Nonostante i grandi cambiamenti degli ultimi anni l’Andoran è ancora un Paese in cui i ricchi sono privilegiati, contano di più e hanno maggiori opportunità, ma Laren deve andare avanti per la sua strada e non può fermarsi in continuazione ad aspettare gli altri, deve pensare al benessere di sua madre, prima di ogni altra cosa. 
Aprendo le imposte delle finestre della sua camera vede una fitta foschia nascondere le strade sottostanti vagamente rischiarate dai lampioni ancora accesi, decide così di vestirsi con braghe in panno pesante, camicia e giacca in pelle, il tutto rigorosamente all’ultima moda. Praticamente nell’armadio ci sono solo vestiti fatti su misura, che deve cambiare ogni anno, nel migliore dei casi. Sua madre ci tiene davvero molto alla sua immagine. Prima di uscire aggiunge il tocco finale, uno sfizio personale: tre piccoli anelli di tre diversi metalli e colori, due al sopracciglio destro e uno a quello sinistro. Questa sua peculiarità l’ha ereditata da Gus, un vecchio halfling conosciuto nel Mantice, il quartiere in cui vivono principalmente nani e halfling, con il quale negli anni passati ha stretto un rapporto di amicizia profondo, tanto che Laren considera l’halfling come un padre. Helena non può che essere contenta che suo figlio abbia trovato una figura paterna in una persona che lei reputa degna di fiducia. Se Laren è la persona che è adesso deve ringraziare anche gli insegnamenti che Gus gli ha trasmesso in questi anni: rispetto per gli altri e per se stesso, altruismo e profondo amore per la famiglia. Laren esce finalmente di casa, ma giunto nel grande atrio dell’edificio dove si trova il loro appartamento, decide di fermarsi ad aspettare la madre, per accompagnarla fino in negozio: in fondo deve passare di lì per andare all’università. Si siede sui gradini esterni che danno su una strada larga e ben illuminata, a quell’ora del mattino ancora poco trafficata. Da qualche tempo un pensiero lo tormenta, perché ogni volta che vede una certa persona il suo cuore sobbalza. È simile al sentimento di amore che prova per la madre, ma allo stesso tempo è completamente differente e questo lo spaventa. Pensava di sapere cosa fosse l’amore, ha già avuto qualche esperienza, ma quelli erano sentimenti effimeri, come i contorni degli oggetti nascosti dalla foschia di queste buie mattinate invernali. Questa volta è diverso, sente come un potente pugno nello stomaco quando vede il viso pallido e dai lineamenti delicati della ragazza di cui si è infatuato, si sente bruciare il viso dall’imbarazzo quando lei gli rivolge la parola con la sua voce così melodiosa. È assolutamente e completamente terrorizzato dalla possibilità che lei possa scoprire quali sono i suoi sentimenti e che questo possa rovinare il rapporto che si è instaurato fra loro. “Come posso solo pensare che lei abbia qualche interesse nei miei confronti… sono solo un amico nel migliore dei casi o mi vede come un fratello nel peggiore! Ah, perché proprio di lei dov…”
«Ah quello sguardo da sognatore perso nel vuoto era tanto che non lo vedevo! Chi è la fortunata che ha attirato le tue attenzioni?»
Sua madre gli arriva alle spalle tanto silenziosamente che Laren fa un sobbalzo ritornando improvvisamente nel mondo reale.
«Mamma, quante volte ti ho detto di non prendermi così alla sprovvista!»
Rosso in volto e arrabbiato con se stesso per la brutta reazione, si alza di scatto e porge il braccio in modo che sua madre possa appoggiarsi. Lei sospirando accetta di buon grado di poter camminare di fianco al suo adorato figlio e iniziano a camminare affiancati a passo lento sulla pavimentazione stradale scivolosa per l’umidità. Prendendo coraggio Laren fa una domanda che non credeva gli sarebbe mai uscita dalla bocca.
«Mamma, come ci si sente quando si ama qualcuno?»
Helena lo guarda senza sorpresa, ma con la comprensione che solo chi ha già sofferto per amore può avere.
«Elettrizzati come se si potesse volare fino alle stelle, terrorizzati come se in un momento il mondo intero potesse crollarti addosso. Ma i tuoi occhi mi dicono che conoscevi già la risposta.»
Staccando la mano dal suo braccio la porta sulla sua testa per accarezzarlo dolcemente.
«Una cosa sola posso dirti: se pensi anche solo per un momento che i tuoi sentimenti non saranno ricambiati, non allontanarti da lei, ma stalle vicino e fa di tutto per renderla felice. Non smetterai di soffrire, ma allevierai il peso sul tuo cuore.»
Per tutto il tragitto fino al negozio restano in silenzio accompagnati solo dal rumore dei loro passi e il chiacchiericcio delle poche persone già in strada fino a quando arrivano a destinazione, non lontano dal Grande Scambio, il più grande centro di scambio commerciale dell’Andoran.
«Ciao mamma, buon lavoro e mi raccomando, non farti fregare dalla Qadirana. Loro sono noti per essere eccezionali mercanti e spesso hanno la meglio nel contrattare!»
Helena lo squadra con un sorrisetto ironico prima di dargli una delicata carezza sulla guancia
«Grazie amore mio, se avrò bisogno ti manderò a chiamare.»
Laren fingendosi offeso si gira per prendere la strada che lo porta fino all’università alzando poi la mano per salutare senza girarsi: sa che sua madre è ferma in mezzo alla strada a guardarlo. La strada che percorre attraversa il Viale degli Dei, da lì può vedere chiaramente in distanza il grande tempio di Iomedae e proprio in questo momento, anche se non può saperlo, il suo migliore amico sta varcando il grande portone d’ingresso.
L’Università di Almas si trova nel distretto Fronte Nord - il più grande e variegato della città - quindi Laren si dirige ancora in quella direzione passando di fronte alla maestosa Cattedrale Dorata che si trova all’estremità orientale del Campo dell’Armonia, per poi addentrarsi nelle stradine più strette che lo portano finalmente di fronte al familiare grande edificio costruito con pietre squadrate di colore rossiccio. La facciata principale ricurva è decorata per tutti I tre piani con alte colonne bianche sormontate da figure di aquile. A quest’ora c’è già un gran vai e vieni di studenti e insegnanti che entrano ed escono dal grande portone in legno massiccio che durante il giorno resta sempre aperto e molte delle ampie finestre dell’edificio sono illuminate dai grandi lampadari che si intravedono attraverso i vetri. Laren sale la scalinata ed entra nel grande atrio semicircolare e senza incrociare lo sguardo con la gente intorno a sé, a testa bassa si dirige subito verso l’aula dove lo attende la prima lezione della giornata. Finalmente i suoi pensieri potranno concentrarsi su qualcosa di concreto.
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