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Autore: Allen Glassred    16/07/2023    0 recensioni
Il tempo oramai è scaduto, e le sorti della Terra devono essere decise: chi vincerà questa “ partita a scacchi “ che da secoli si ripete, ed in cui tutti gli abitanti della terra saranno questa volta e loro malgrado ignare pedine? La vinceranno i neri ( il male ) ed il loro Game Master, o i bianchi insieme al loro Game Master? Nell’epoca attuale, i “ pezzi “ della scacchiera sono parzialmente sparsi per la Terra ( naturalmente in forma umana ), ma il re bianco è costretto a sacrificare la sua vita per salvare quella della sua regina, mentre nello stesso istante i neri ritrovano il proprio re ma non la loro regina.
Ada è una ragazza nobile che vive sola assieme al figlio diciassettenne, Glen. Ma non tutto è in effetti ciò che sembra: in realtà, la bella e giovane donna è la regina della parte bianca della scacchiera e, protetta dai suoi pezzi permanenti e non, dovrà cercare di dar scacco matto al nuovo re nero. Ma il doloroso passato della donna farà nuovamente capolino, mentre vecchi e nuovi nemici si incontreranno in quella che è la grande battaglia per il destino del mondo, nella quale anche gli esseri umani saranno ben presto chiamati a combattere.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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Circa trent'anni prima degli eventi narrati, palazzo dei neri. 

E’ una giornata fredda e piovosa. I tuoni fanno un rumore pazzesco, il loro rombo riecheggia nella notte della resa dei conti mentre i lampi illuminano il cielo a giorno, tanta è la loro intensità. La notte della liberazione per alcuni, la notte della morte per altri. La notte in cui il destino del mondo sarà finalmente deciso, o almeno così sarà per i prossimi anni a venire. Fino a quando il ciclo non ricomincerà ancora una volta.

Un uomo sulla quarantina e dai capelli rossi tiene in mano una lancia dorata, il simbolo del suo potere e del suo ruolo in quella che è la scacchiera del mondo. Guarda una donna bellissima dal lungo abito bianco e dai capelli arancioni, ora completamente scompigliati così come il suo abito è parzialmente strappato: la sua lancia è volata a qualche metro di distanza ed un giovane dalla chioma corvina vi ha messo un piede sopra, impedendole di riprenderla ed accorrere in difesa dell'altra persona. Gli occhi della donna sono di un inteso blu, bagnati sia dalla pioggia che dalle lacrime che cadono incontrollabili e che non sembrano voler cessare. Poi guarda il suo avversario o meglio, l'avevrsario dell'uomo dalla chioma rossa: pare sicuro di sé, come se avesse la vittoria in pugno. Come se la sorte della battaglia non potesse più essere ribaltata in alcun modo, anche se di fatto tutto può ancora cambiare. Il rosso non può fare a meno di riflettere: quell'uomo pare il suo opposto, capelli argento ed occhi di ghiaccio che metterebbero i brividi a chiunque, vestito di abiti neri e regali, che lo fanno quasi sembrare uscito da una fiaba d'altri tempi. La donna si avvicina spaventata: non le importa di non aver un'arma per potersi difendere, non può rimanere inerte come un pupazzo in questo scontro decisivo. Tiene tra le braccia un bimbo di circa quattro anni che a giudicare dall’aspetto, è figlio suo e dell’uomo dai capelli rossi data l'impressionante somiglianza con quest'ultimo.

“ Eva, allontanati da qui immediatamente! “ Quasi le ordina il marito. “ Porta nostro figlio al sicuro, da lui dipenderà la sorte del mondo, non dimenticare quale sarà il suo ruolo un giorno “. Sentenzia, mentre la donna scuote il capo.

" Ma, Kinzo... ". Sussurra solamente, mentre il suo sguardo e quello dell'avversario si incrociano per qualche momento e mentre, in quel momento un brivido di terrore scorre lungo la spina dorsale della donna. Il suo avversario in tutta risposta, si mette a ridere sadicamente: ha chiaramente percepito la sensazione provata da lei, ha notato il terrore nei suoi occhi ma la cosa sembra semplicemente divertirlo maggiormente: nessuna pietà in quello sguardo di ghiaccio, che di umano ha oramai ben poco.

“ E’ inutile, ormai il destino del mondo è segnato. Con la vittoria dei neri e con la tua definitiva sconfitta, Kinzo, potrò sprofondare questo inutile mondo nelle tenebre più assolute “. Sibila acido. Deve avere un odio profondo per il genere umano, lo si percepisce solo dal tono in cui pronuncia quelle poche parole. Ma perché? Cosa lo ha portato a disprezzare la razza a cui, teoricamente, appartiene anche lui? No: no, pensa il rosso: no. In lui non c'è più niente di umano, la sua magia lo sta facendo diventare un essere totalmente differente. Dietro di lui ci sono solo un bimbo dalla chioma corvina di circa tre anni ed una bimba di circa due anni, che pare spaventata e continua a piangere mentre una donna vestita di enro tiene lei e quello che senza dubbio è il fratello maggiore, lontani dal campo di battaglia. “ Mio figlio… sarà lui un giorno a dominare sul mondo “. Conclude il ragazzo dai capelli argento guardando il bimbo che, per istinto, abbraccia la sorellina: cosa sta dicendo suo padre? Perchè lo guarda in quel modo, si chiede? Non gli ha mai rivolto un singolo sguardo o la minima attenzione, ora perchè lo fissa così? Il corvino stringe forte la piccola dalla chioma bionda, che sta piangendo senza comprendere il senso di questa lotta: cosa sta succedendo, si chiede? Cosa facendo suo padre? Perché sta combattendo contro quell'uomo vestito in bianco? Qual'è il senso di tutto questo? La bimba piange in modo incontrollato, il suo sguardo vaga fino ad incrociare lo sguardo del bimbo dai capelli rossi, ancora nascosto dietro la gonna della madre. Quegli occhi pensa la bimba vestita in nero, lei non li dimenticherà tanto facilmente: è come se tra eli e quel bambino si fosse creato un sottile filo invisibile, una sorta di legame che non può più essere spezzato da niente e nessuno. E' la voce di colui che si chiama Kinzo ad interrompere ogni possibile pensiero di tutti quanti i presenti, mentre la bimba riprende a singhiozzare.

" Non piangere, piccola: andrà tutto bene ". Sembra quasi volerla rassicurare l'uomo in bianco, sorridendo lievemente e malgrado la situazione. Il sorriso colpisce la bimba, che come se le fosse stato ordinato smette di piangere e punta lo sguardo in quello dell'uomo, che di lì a poco punta nuovamente il proprio sull'avevrsario di fronte a sè. “ Ti sbagli, Zwei: non sarà tuo figlio a dominare la scacchiera, i neri perderanno. Il nuovo Game Master dei bianchi e padrone della scacchiera sarà mio figlio: il mondo sarà salvo grazie a lui ed alla sua regina, l'oscurità non prevarrà mai “. Ribatte il rosso, ricevendo in risposta una risata sarcastica: sembra che le sue parole non abbiano minimamente turbto l'animo di Zwei, il game master dei neri che, tempo addietro, se n'è persino infischiatod elle regole della stessa scacchiera ma che è riuscito, nessuno sa come, a sfuggire al giudizio del tribunale magico.

“ Kinzo, ancora speri nella vittoria dei bianchi? Ma guardati! ". Lo deride sarcastico, tenendo tra le mani la propria lancia di oro nero, mentre il suo sguardo ritorna sulla bella donna dalla chioma arancione e dai capelli scompigliati. " La tua regina è uscita dalle scacchiere perché l’hai obbligata a ritirarsi, non hai più nemmeno una pedina: i tuoi pedoni, le tue torri, i tuoi cavalli, i tuoi alfieri: li ho sconfitti tutti, uno dopo l'altro. Sei solo ormai: accetta il tuo destino “. Kinzo rimane in silenzio qualche istante, stringendo lievemente i pugni: prova profonda vergogna. Prova vergogna, per aver lasciato che i suoi pezzi permanenti e non morissero, seppur sappia di non aver avuto altra scelta: non poteva certamente interferire con le regole della scacchiera, questo lo sa. Ma ilrimorso e la vergogna, il senso di colpa lo tormenta ancora e questo l osa anche il suo avevrsario, ed è proprio su questo che fa leva. Ma stavolta il rosso risponde per le rime, recuperando la sua fierezza.

" Ah, si! Li hai sconfitti tutti, anche Hope. vero? ". Chiede, mentre a quella frase negli occhi dell'altro si accende una scintilla d'odio puro.

" Chiudi quella bocca ". Sibila, parole a cui non risponde, forse non udendola. Non distoglie mai lo sguardo da Zwei: sa che sarebbe un errore madornale, che deve tener d'occhio ogni suo movimento. Che una minima distrazione potrebbee ssergli fatale. Ma parla al figlio, senza nemmeno voltarsi e rimanendo più serio che mai.


“ Figlio mio, ascoltami bene: purtroppo non uscirò vivo da questa battaglia, ma sappi che ti lascio il potere di salvare il mondo intero. Quando sarai grande dovrai trovare la tua regina e insieme a lei riorganizzare la scacchiera, per combattere il potere dei neri. Da questo momento sei tu il game master, il re della parte bianca della scacchiera: non dimenticare il tuo ruolo “. Dice, per poi passare al figlio i suoi poteri in un singolo gesto della mano, come fosse consapevole che ormai per lui è la fine e riponendo tutte le sue speranze in quel bambino, in suo figlio. Sorride appena, sereno e pienamente in pace con la scelta che ha compiuto. “ Non te l’ho mai detto, ma sono fiero di te piccolo mio “. Poi guarda la moglie, finalmente: uno sguardo che vale più di mille parole. Uno sguardo grazie al quale lei intuisce le intenzioni di suo marito: questo la fa definitivamente crollare. L'ex regina bianca si mette a piangere, stringendo forte il figlio a sè.

“ No!! Non puoi farlo! Da solo moriresti sicuramente! “. Cerca di fermare il marito, ma vanamente: vorrebbe alzarsie  correre da lui, ma una potente barriera la respinge. Lui la ferma infatti con l’ultima parte di poteri che gli sono rimasti, ergendo una barriera protettiva.

“ Amore mio, tu dovrai occuparti della prossima regina. Quando nostro figlio l’avrà trovata sarai tu a doverla allenare, ad insegnarle qual è il suo compito e cosa siano le scacchiere del mondo. Insegnale la retta via e non permetetrle mai di smarrirsi nelle vie oscure, anche se da esse sarà irrimediabilmente attratta “. Solo ora Eva si accorge che Kinzo fissa la figlia di Zwei mentre parla della regina bianca, ma perché? Quella bimba, figlia del Game Master dei neri e dell’afiere dei bianchi, cosa c’entra con ciò di cui stanno parlando? Cosa c’entra una dei due bimbi nati da un legame proibito con la loro battaglia? Poi la risposta le viene da sé: guarda la bambina anche lei e Kinzo, accorgendosi che la moglie ha capito tutto annuisce e basta, preparandosi all’ultimo decisivo attacco. “ E adesso preparati a ricevere scacco matto, re dei neri! “ Dice solamente, attaccando con la lancia dorata e con tutti i poteri che anora gli sono rimasti. Ma chi viene colpito è solamente lui: un ragazzo dai capelli biondi armato di una lancia argento ha difeso il suo re: è Oz, l’alfiere dei neri rimasto sin ora nell’ombra e comparso solo quando il suo re è stato i pericolo. Kinzo tuttavia, non pare affatto sorpreso: in un certo senso, se lo aspettava. Prima di scomparire in un turbine di farfalle dorate lancia la sua arma contro Zwei e riesce a colpirlo, a tradimento. Il suo potere riesce temporaneamente ad annullare tutti quelli dell’avversario, pare averlo ucciso dato che, preso alla sprovvista l'argento non è riuscito ad evitare il colpo: sanguina dalla ferita e dalla bocca e, di lì a qualche istante cade in ginocchio ed in seguito, dopo essere riuscito a togliere la lancia dorata di Kinzo dal proprio petto ed averla lanciata a qualche metro di distanza, crolla a terra senza più una stilla di potere. La partita è chiusa: il re della parte bianca della scacchiera è scomparso, il re dei neri pare morto, eppure il suo corpo non è scomparso a sua volta, perché? Eva vede il suo potere scomparire, ma non passa a suo figlio. Cosa sta succedendo, si chiede? Se il re nero è davvero rinato subito dopo la morte del vecchio re, dove si trova ora? Non doveva forse essere il figlio di Zwei, stando alle sue parole? La donna è totalmente agghiacciata: troppe emozioni in un colpo solo. La bimba bionda non fa altro che piangere, ed Eva si allontana un momento dal figlio e la prende in braccio, mentre Oz afferra invece il piccolo dalla chioma corvina.

“ Adesso piccola, mi prenderò io cura di te. Come avrebbe voluto tua madre… “ Mormora solamente la donna, mentre l'alfiere nero la fissa senza proferire una singola parola. Eva sa di non poter tenere con sé, ma la terrà ben lontana dalle scacchiere. Per ora.
   
 
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