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Autore: Sophie_Carlisle    18/07/2023    1 recensioni
AVVISO: STORIA IN CORSO DI REVISIONE!
Capitoli revisionati pubblicati: Capitolo 1; Capitolo 2; Capitolo 3; Capitolo 4; Capitolo 5; Capitolo 6; Capitolo 7; Capitolo 8;Capitolo 9; Capitolo 10.
Sappiamo molto poco della storia tra Draco Malfoy e Astoria Greengrass, anche perché quest'ultima viene menzionata solo nell'ultimo libro e la si vede alla fine dell'ultimo film.Per questo motivo mi sono immaginata la loro storia piena di intrighi, difficoltà e colpi di scena che alla fine farà incontrare questi due giovani sentimentalmente.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, li ho solo presi in prestito per scrivere questa storia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Serpeverde | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Purosangue per poco'
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Astoria guardò fuori dalla finestra della Biblioteca.

Era una giornata di sole e faceva veramente caldo. Forse troppo caldo, ma ormai le vacanze estive erano alle porte e gli ultimi esami stavano terminando.

La giovane Greengrass, infatti, era alle prese con Incantesimi, ma per la testa aveva tutto meno che la concentrazione per studiare.

Erano successe talmente tante cose in quegli ultimi mesi che la ragazza, a dire la verità, non ne era rimasta stupita più di tanto: Fred e George avevano lasciato la scuola, la Umbridge era stata sollevata dal suo incarico e il Signore Oscuro era tornato sul serio.

Non che Astoria avesse mai avuto dubbi: per quanto poco sentisse i suoi genitori, nell'ultimo anno le rare lettere che le indirizzavano erano molto più apprensive del solito. Ed era tutto un dire, considerato che i signori Greengrass continuavano ad avere un distaccato rapporto con le figlie.

No. La famiglia di Astoria, pur essendo strettamente conservatrice, non condivideva i metodi poco ortodossi che il Signore Oscuro e i Mangiamorte avevano utilizzato in passato.

Hyperion Greengrass, nonno di Astoria e Daphne, era emigrato in Francia già da molto tempo quando scoppiò la Prima Guerra Magica: aveva seguito i movimenti di Voldemort ed aveva previsto questa evenienza.

Infatti, quando il figlio volle tornare in Inghilterra, alla nascita della primogenita Daphne, si era opposto con tutte le sue forze, ma nulla era servito per impedirglielo.

E così i Greengrass erano tornati nella loro madrepatria, rischiando di essere intercettati dai seguaci di Voldemort. Certo era che non si sarebbero uniti a loro. Una tra le famiglie più facoltose tra le sacre ventotto era formata solo da disertori.

Sì, in passato il signor Greengrass era stato chiamato così, ma come biasimarlo: era indifferente a questi fatti.

Vero che la purezza del sangue era stato un caposaldo della loro famiglia da generazioni, ma erano comunque convinti che per preservarla bastasse tenere lontani i propri discendenti dalla feccia Babbana: finché gli stessi Babbani e Sanguemarcio non avessero interferito con il corso della vita di un singolo membro della famiglia Greengrass, allora non c'era motivo di esercitare tale crudeltà estrema.

Per questo il Signore e la Signora Greengrass avevano educato tanto severamente le figlie: Daphne era molto più conservatrice della sorella; Astoria era sempre stata difficile da educare alla maniera Purosangue, dato che aveva sempre detestato le sfarzosità e i modi fin troppo nobiliari che le venivano riservati.

Daphne, al contrario, fin da piccola aveva sempre adorato essere trattata come una principessa, soprattutto aveva sempre avuto un debole per il bello e il costoso. Non c'è da meravigliarsi che la bionda avesse sviluppato il suo caratterino tutto pepe.

La più piccola, invece, non sopportava queste rigidità e aveva sempre cercato ci distinguersi dalla sorella e dai genitori.

Astoria si scosse dai suoi pensieri, quando sentì picchiettare al vetro della finestra: un uccellino di carta fremeva per entrare. La ragazza sorrise incuriosita e aprì la finestra, lasciando che il curioso incantesimo alato si posasse sulla scrivania, aprendosi:

 

16.00 h. Giardino, sotto la Quercia.

Ho bisogno di parlarti.

D.M.

 

La ragazza sorrise e nascose il foglio dentro il libro di pozioni: Draco a volte era capace di sorprenderla. Sperava solo che stesse bene dopo le indagini che il Ministero aveva avviato nei confronti del padre, Lucius.

-Ebbene?-

Daphne le si parò davanti con i pugni sui fianchi :- Cos'era quello?-

Astoria sbuffò dal naso e chiuse di scatto il libro :- Niente che ti riguardi-.

-È da parte della mamma?- chiese cautamente la bionda.

Astoria scosse la testa :- Daph, se la mamma mi avesse scritto di sicuro avrei stracciato la pergamena-.

-Non dovesti essere così cattiva con loro- la ammonì la sorella.

-Non voglio essere cattiva, ma devi ammettere che non sono esattamente dei genitori affettuosi-.

Daphne ammutolì e si sedette di fianco alla sorella, la quale spostò il libro di pozioni affinché l'altra non potesse aprirlo :- Da parte di Draco?-.

-E se anche fosse?- chiese la mora assottigliando lo sguardo.

-Si vede che ti piace Ria- le disse abbozzando un sorriso :- quando c'è lui di mezzo non la smetti di sorridere-.

-Daph!- esclamò l'altra imporporandosi leggermente. La sorella rise e le mise una mano sul braccio.

-Solo...stai attenta Ria- le disse apprensiva.

Astoria inarcò un sopracciglio :- Disse quella che ha messo su il teatrino dei centauri, del Lago nero e dell'Aula di pozioni-

Daphne assottigliò lo sguardo ma si morse la lingua per non risponderle a tono :- intendo, attenta a Draco, a volte è uno stronzo patentato e non vorrei che ti facesse soffrire, ecco-.

Astoria storse il naso e roteò gli occhi :- So difendermi da sola- le disse :- e poi- cominciò aprendo riponendo il libro di Pozioni nella tracolla:- credo che in questi anni io abbia imparato a difendermi dalle persone arroganti, non credi?-

Daphne rimase in silenzio e osservò la sorella sistemare distrattamente il materiale scolastico.

-Voglio provare una cosa- le disse d'un tratto la giovane, destando l'attenzione della sorella :- è da un po' di tempo che sto studiando un argomento-

Daph le sorrise :-Di cosa si tratta?-. Almeno avrebbe potuto esserle utile in qualcosa.

-Ecco, vedi?- le passò un libro dalla enorme pila che aveva di fronte.

La sorella lesse il titolo, “Occlumanzia”, e strabuzzò gli occhi :- ma Ria, questa è materia da sesto anno, tu sei solo al terzo e nemmeno io ho mai provato-.

Astoria inclinò le labbra verso il basso :-Mi affascina conoscere come oscurare i pensieri, come mascherarli, come modificarli-.

-Capisco, ma a cosa ti serve?-.

Astoria scosse le spalle:- È affascinante… ma ho bisogno di qualcuno che mi aiuti-.

-E va bene sorellina, non sono poi così brava come legilimens, ma so produrre quell’incantesimo-le disse la bionda e l’altra le sorrise.

-Sei una falsa modesta Daph!- la accuso ridendo la più piccola :- sai leggere la mente molto bene quando vuoi-

Effettivamente la più grande non si era mai fatta scrupoli a utilizzare la sua abilità da Lgilimens con Blaise, per scoprire qualche bravata; o con Theodore per avere abbastanza materiale da rendergli la vita sentimentale difficile.

-Okay Ria te lo concedo…allora pronta- disse sfoderando la bacchetta -Legilimens-

La mente di Astoria era totalmente oscurata. Nemmeno il tempo di finire il movimento della bacchetta che questa volò via dalle mani della bionda.

Daphne era scioccata:-Ma come è possibile-

-È da un po’ di tempo che mi sto allenando in realtà- ammise Astoria sorridendo imbarazzata :- solo che volevo essere sicura-.

-Oh non è così Ria-le disse l’altra alzando le sopracciglia -tu sei un’ Occlumante-.

La più piccola abbassò lo sguardo, mentre l’altra si alzava in piedi :- Hai la mente perennemente oscurata-.

-Ne sono consapevole, ma fino a quest' anno non ho mai avuto problemi a nasconderlo-.

-La Umbridge ha provato a usare la legilimanzia con te? - chiese con orrore la sorella.

-Si- le disse -ma non so quanto questo schermo possa durare, per questo vorrei allenarmi-.

-Hai paura che qualcuno scopra i tuoi segreti sorellina?- la prese in giro sorridendo maliziosa.

-No, sciocca- rise l’altra :-ho solo paura che qualcuno possa entrare nella mia testa-.

-Non ne vedo il motivo, però se può farti dormire sonni tranquilli posso aiutarti- sorrise la bionda.

-Grazie Daph-.

-Peró Ria non capisco- le disse la sorella :-perché non me lo hai mai detto-

-Perché fino a qualche tempo fa non lo sapevo nemmeno io- ammise :- cioè, non sapevo che fossi un'Occlumante-.

-Cosa te lo ha fatto capire?-

-Credo di averlo capito quando Theodore ha provato a leggermi la mente- .

Daphne spalancò gli occhi :- e perché mai lo avrebbe fatto?- .

-Per via di Tracey- le spiegò.

Sì, quando Astoria aveva mentito spudoratamente sulle punizioni di Piton, Nott ci aveva provato a scoprire la verità. Ma non lo aveva fatto per lei, o meglio non lo aveva fatto solo perché era preoccupato per lei. Lo aveva fatto per sapere se Tracey stesse bene.

 

*Flashback*

 

-Che cazzo stai combinando Astoria- le chiese Nott preoccupato.

In quel momento la giovane Greengrass sentì un calore invadere il suo corpo. Un calore strano, quasi incantato.

-Non ho idea di cosa tu stia parlando Theodore- asserì alzando la testa in su.

Sentì quella sensazione avvolgente salire in alto, partendo dalle caviglie e risalendo piano piano verso verso il busto.

-Mi riferisco alla Umbridge- aggiunse -e a questo - continuò severo prendendole la mano e rivelando la scritta ancora rossa incisa sul dorso.

Il calore si arrestò quando le raggiunse le tempie e Astoria si sentì avvolta da una sensazione meravigliosamente familiare, ma ben presto una fredda stilettata le raggiunse la testa. E faceva dannatamente male.

-Io non so a che gioco stai giocando, ma devi stare più attenta Ria- le disse apprensivo.

Faceva così male che Astoria pensava le avrebbe trapassato la testa, ma non accadde.

La ragazza spinse via quell'abbraccio glaciale senza battere ciglio. Le era bastato solo pensare di non volerlo. Ma a quel punto qualcosa si fece strada nei suoi pensieri … Theo? Era stato lui a lanciare quella “cosa”?
Astoria tolse bruscamente la mano dalla presa di Nott e strinse i pugni: -Fatti gli affari tuoi Nott- sibilò.
-Ria sul serio. La Umbridge non scherza-.

Certo che era stato lui. Doveva solo capire che cosa fosse effettivamente successo. Anche se in effetti quella sensazione, quel calore... non erano una novità. Lo aveva già provato altre volte. Ma quel freddo glaciale così intenso... era qualcosa di nuovo.

-E quindi? Io cosa dovrei fare? Stare a guardare mentre dei ragazzi innocenti vengono torturati da quella megera? - disse con una fermezza e determinazione nella voce che quasi non le appartenevano -Non posso permetterlo -aggiunse ribollendo di rabbia.

Astoria doveva capire. Anche perché a quanto pareva Nott non demordeva e il calore cominciò di nuovo a propagarsi dentro il corpo di Astoria.

Nott storse il naso -Non è così che puoi essere di aiuto a Tracey- le disse con cautela. Sapeva che stava cercando di proteggerla.

La giovane Greengrass oscurò la propria mente. Era questo che Nott voleva. Voleva sapere di Tracey. E quindi con quell'incantesimo... che avesse voluto ottenere delle informazioni? No. Theodore non era così sciocco. Eppure qualcosa le diceva che il ragazzo aveva cercato di ottenere qualcosa. Dalla testa di Astoria. O meglio: dalla mente di Astoria.

L'incanto cessò di colpo. Theodore ammorbidì lo sguardo. Era esattamente come la ragazza stava cominciando a capire: Therodeore Nott aveva usato la Legilimanzia su di lei.

*fine Flashback*

 

-Pensi che voglia dire qualcosa?- chiese Daphne alquanto scioccata dal comportamento dell'amico.

Ria scosse le spalle:-A quanto pare Nott ha un istinto fin troppo protettivo nei confronti di Tracey-

Daphne sbuffò storcendo il naso :- e quindi che hai intenzione di fare?-.

La sorella storse la bocca -Non lo so, però vorrei che rimanesse tra di noi- le disse :- non vorrei avere problemi-.

-Promesso- le rispose la bionda abbozzando un sorriso :- in fondo potrebbe essere un'abilità utile-.

Sorrisero.

 

Draco si avviò verso il grande Giardino che circondava Hogwarts: non poteva credere che Potter avesse fato il nome di suo padre. Quel maledetto sfregiato gliel' avrebbe pagata cara e di sicuro non sarebbe stato piacevole. Lo odiava dal profondo del suo cuore.

A grandi passi raggiunse un albero e vi si sedette alla base, perdendosi a contemplare il panorama. Potter l'aveva combinata grossa. Draco non vedeva l'ora di prendersi la sua rivincita. La sua vendetta. A costo di rischaire il tutto per tutto.

-Sono in ritardo?-.

Una voce alle sue spalle lo colse di sorpresa e lo fece ridestare dai suoi pensieri. Sorrise appena, cercando di non farsi vedere.

-No-.

Astoria si sedette accanto a lui e si appoggiò con la schiena al tronco dell'albero :- Come ti senti?-

-Non sono affari tuoi- rispose l'altro storcendo il naso.

-Draco...-.

-No Astoria non ho intenzione di parlarne- disse freddamente, serrando poi la mascella.

-Sono solo preoccupata per te-.

-Beh non esserlo- le rispose voltando la testa verso di lei :- detesto la compassione-.

-Guarda che non è compassione, Malfoy- disse scuotendo la testa la giovane Greengrass :- Sono davvero preoccupata per te-.

Il biondo tirò la bocca in un sorriso :- Lascia stare, è meglio-.

Astoria sbuffò e incrociò le gambe, voltandosi completamente verso di lui :-Come ti pare-.

L'altro inarcò un sopracciglio:- Però- esclamò :- è raro che Astoria Greengrass molli la presa così facilmente-.

-So quanto sia difficile parlare con chi non te ne da la possibilità-.

-Beh Daphne non è così impossibile da affrontare, non ti pare?-.

-Non mi sto riferendo a lei- sbottò la ragazza.

-Deduco tu non ne voglia parlare- disse il ragazzo con un sorrisetto.

La ragazza lo fulminò con lo sguardo e il biondo sogghignò :-Molto divertente Malfoy-.

-Si sono uno spasso- confermò.

-Che egocentrico- lo prese in giro la mora.

-Cara, così mi lusinghi-

Astoria roteò gli occhi e scosse le spalle :-Quindi- cominciò :- se non mi hai chiesto di vederci per parlare di quello che è successo al Ministero, che cosa mi devi dire?-.

-Merlino, è imbarazzante come questa storia sia sulla bocca di tutti- commentò acido il ragazzo :- non ti ho chiesto di vederci per questo- continuò ammorbidendosi leggermente :- volevo passare del tempo con te-.

-Questa poi!- esclamò la ragazza, mentre il suo cuore perse un battito per la sorpresa.

-Sempre così diffidente- storse il naso il ragazzo, incurvando le labbra verso il basso.

-Scusa non intendevo questo- si difese la ragazza :- è solo che non mi sarei mai aspettata che tu me lo dicessi così apertamente-.

-Non sono così insensibile come credi-.

-Non ho mai pensato tu fossi insensibile, solo che tu fossi un grandissimo stronzo-.

-Touché- le concesse il ragazzo ridendo.

Una risata vera. Di cuore. Una risata leggera, che niente aveva a che vedere con le solite espressioni scociate o i sorrisi di sufficienza che il ragazzo sfoderava in ogni occasione.

I due rimasero ad osservarsi per un po', quando poi la giovane ruppe il silenzio :- Calderotti o Cioccorane?-.

-Cosa?- chiese confuso il biondo.

Astoria sbuffò :-Ho chiesto: Calderotti o Cioccorane? Quale ti piace di più?-.

Malfoy aggrottò la fronte confuso :-Stai dicendo sul serio?-.

-Sì Draco, sul serio- asserì la ragazza :- Io non conosco i tuoi gusti e tu non conosci i miei-.

-È ridicolo Ria- ribatté il biondo.

-E dai, che ti costa- lo pregò Astoria :- lo sanno tutti che i Calderotti sono molto più buoni- lo provocò la ragazza.

-Che mi tocca sentire- rispose Draco sollevando le sopracciglia :- non dire stupidaggini, le Cioccorane sono molto più buone-.

-Nah- continuò la ragazza storcendo il naso :- le Cioccorane sono divertenti solo per le figurine, il cioccolato è scadente-.

-Questa è una bugia bella e buona- commentò il ragazzo :- le Cioccorane sono buonissime-

-Preferisco i Calderotti-.

-Le tue papille gustative non funzionano bene allora- la prese in giro il giovane, facendola ridere :-Se la metti così allora... Ti dico che la Burrobirra è sopravvalutata-.

-Malfoy- lo avvertì :- questo non lo accetto: la Burrobirra è buonissima-.

Draco rise :- Vedi? Avevo ragione: le tue papille non funzionano-.

Astoria scoppiò a ridere e il ragazzo la seguì a ruota.

Erano così diversi, eppure si capivano alla perfezione.

-Perché è così facile parlare con te, Astoria?- chiese, dopo essersi ripreso Malfoy.

-Potrei farti la stessa domanda, sai?-.

-Non si risponde a una domanda con un'altra domanda-.

-Forse perché non siamo così diversi-.

-Beh detto da una che preferisce i Calderotti non so se posso crederci-.

La ragazza rise e gli lasciò un pugno leggero sulla spalla :- però hai ragione- asserì l'altro.

Astoria sorrise.

Draco aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse immediatamente. La giovane Greengrass, ovviamente, se ne accorse e non avrebbe di certo fatto cadere l'argomento :-Sputa il rospo Malfoy-.

-Sei veramente pesante- disse sbuffando l'altro.

-Sei tu che mi hai chiesto di vederci- gli ricordò la ragazza.

Draco sbuffò di nuovo e si spostò di fronte a lei :- E va bene Piccola Greengrass- disse :- Non ne abbiamo più parlato, ma quando ti ho detto di provare a dare una possibilità a...noi- Astoria perse un battito :- dicevo sul serio-.

La mora si ricordava bene del loro incontro in Aula pozioni e avrebbe voluto parlarne molte volte con lui, ma non ne aveva mai avuto il coraggio.

-Lo so- rispose la prontamente :- e credevo che fosse chiaro che per me vale lo stesso- concluse arrossendo leggermente, ma sorreggendo lo sguardo dell'altro.

Draco sorrise di rimando e stava per parlare ma l'altra lo precedette :- Però, Draco, voglio essere sincera con te- cominciò abbassando lo sguardo :- non so come gestire tutto questo - continuò giocherellando con l'erba del prato :- ho bisogno di tempo per capire, però mi piace passare del tempo con te-.

Il ragazzo annuì e le si avvicinò :- Nemmeno io so gestire tutto questo- ammise :- ma voglio dargli una possibilità-.

Astoria sorrise leggermente e alzò la testa per guardarlo negli occhi :- Va bene- acconsentì :- non mi sarei mai aspettata tutta questa intraprendenza da te-.

-Sento di aver bisogno che le cose escano dagli schemi- disse l'altro scrollando le spalle.

La ragazza annuì e si morse l'interno della guancia, poi arrossì lievemente :- Mi scriverai quest'estate?- chiese a bruciapelo.

Draco alzò le sopracciglia sorpreso :- Se ti fa piacere- rispose incerto. Non aveva di certo mandato molto lettere nella sua vita, ma forse Draco per questa volta avrebbe volentieri fatto un'eccezione.

-Non mi entusiasma tornare a casa lo sai- gli disse :- soprattutto passare le vacanze con i miei genitori- continuò :- una lettera amica mi fa sempre sorridere-.

Draco storse il naso :- E non ti scrive lettere la tua amica Sanguemarcio?-.

Astoria lo fulminò con lo sguardo :- I tuoi pregiudizi finiranno per distruggerti- lo ammonì :- se fossi più tollerante... No, nulla, fai finta che non ti abbia detto niente, sono parole al vento- disse tornando con la schiena all'albero.

Draco dal canto suo l'ascoltò impassibile e sbuffò con il naso scocciato.

-E comunque- riprese la ragazza guardando dritto di fronte a sé :– la mia amica Tracey- continuò calcando molto sul nome, e facendo storcere ancora di più il naso al ragazzo :- mi scrive, ma deve andare a Diagon Alley per farlo, non ha un gufo-.

Draco roteò gli occhi :- mi pare ovvio, visto che i suoi genitori sono Babbani-.

La ragazza girò la testa di scatto furente :- Ma che problemi hai Malfoy!- sbottò :- ti è tanto difficile avere rispetto per le persone?-.

Il biondo la guardò male :- Senti Astoria, tu puoi fare quello che ti pare, essere amica con chi ti pare, non mi riguarda, ma non tirare in mezzo affari di cui non sai nulla-

-Come prego?- gli disse scioccata.

-Ho detto che non ti devi immischiare in affari che non ti riguardano-.

-Sei veramente uno stronzo Malfoy- gli disse arrabbiata :- tu pensi di sapere tutto vero?-

Draco le puntò un dito contro :- Beh, mi pare che tu sia abbastanza ingenua da dare confidenza a quei luridi Traditori del loro Sangue per non accorgerti del degrado che stanno portando in mezzo a noi maghi Purosangue-.

-Ah quindi è questo il problema- disse sarcastica :- Ti importa solo del tuo fantomatico Sangue puro-.

-Io credo che nessuno possa imparare le arti magiche a meno che non abbia già avuto a che fare con la magia in famiglia- sibilò assottigliando lo sguardo il biondo.

La ragazza strinse i pugni :- Sei tu che lo credi o i tuoi genitori sono talmente tanto fanatici di Tu-Sai-Chi da averti fatto un bel lavaggio del cervello?- sputò fuori di getto.

-Ritira subito quello che hai detto- mormorò il ragazzo, scuro in volto.

-No- rispose :- Non ritiro proprio nulla- concluse alzandosi in piedi.

-Non ti devi permettere di parlare così della mia famiglia- le disse infuriato, alzandosi a sua volta in piedi.

-E tu non ti devi permettere di classificare le persone in base a una stupida ideologia razzista come quella del sangue puro- lo sfidò.

-Sei solo una ragazzina, Greengrass, cosa ne vuoi sapere tu-.

-So che non è giusto- disse stringendo i pugni la mora.

-Beh, ben venuta nella vita reale- la canzonò il biondo.

Astoria strinse talmente tanto forte le mani a pugno da cominciare a tremare dalla rabbia, per cui si voltò :- Speravo non fosse vero- disse sbuffando :- Invece, è solo questione di tempo prima che tu diventi come tuo padre-.

Draco fece uno scatto in avanti e le afferrò il polso, stringendolo e facendola voltare bruscamente :- Non osare parlare di mio padre-.

La ragazza per la prima volta ebbe paura di lui. Aveva gli occhi ridotti a fessure e le guance rosse dalla rabbia. Inoltre le stava stringendo il polso forte. Troppo forte.

-Mi stai facendo male- mormorò la ragazza divincolandosi :-Draco, lasciami-.

-Tu non hai idea di come ci si senta Astoria- le disse senza emozione nella voce :- Sei esattamente come loro-.

Astoria sapeva benissimo a chi si riferiva. Traditori del loro Sangue. Ebbene, lei avrebbe mille volte preferito essere come Fred e George piuttosto che come Draco. Ma quella reazione del ragazzo era stata talmente tanto improvvisa da averla lasciata impietrita.

Draco strinse ancora di più il polso della ragazza, inconsapevolmente. Era fuori di sé dalla rabbia.

-Malfoy lasciami!- strillò poi la ragazza.

Draco come risvegliatosi da una trance sbatté le palpebre. Orripilato, si accorse di aver afferrato la ragazza troppo forte. Di scatto staccò la mano da lei, ma uno schiaffo sonoro in quel preciso istante gli bruciò una guancia.

Il biondo sbatté le palpebre incredulo di nuovo. Guardò di fronte a sé e vide Daphne con ancora la mano alzata, dietro di lei Blaise.

-Fuori dai piedi biondino- sibilò la ragazza.

Astoria si voltò, dando le spalle a Draco, che la guardava con una stretta allo stomaco :-Ci vediamo in Sala Comune- sibilò la giovane, prima di sparire a grandi passi verso il castello.

-Ria... - sussurrò il ragazzo. Una fitta gli trapassò il cuore. Non poteva essere successo davvero. Non poteva aver fatto quello a Astoria. La sua Astoria.

-Ria un corno!- sbraitò Daphne prendendolo per il bavero della camicia :- Azzardati ad avvicinarti ancora a lei e io ti Crucio- lo minacciò stringendo i denti.

Blaise mise una mano sulla spalla della ragazza :- Daph, lascialo- le disse calmo.

Lei lo fulminò con lo sguardo :- Zitto Zabini-

Draco dal canto suo era ancora scioccato. Un po' per il bruciore del poderoso schiaffo dell'amica, un po' per la delusione e la rabbia che aveva letto negli occhi di Astoria.

Forse si stava veramente trasformando in qualcosa di orribile. Ma non avrebbe cambiato idea. Astoria non sapeva quello che era meglio per lui. Era solo questione di tempo e anche lei avrebbe capito l'importanza della missione del Signore Oscuro. Però era certo di averla combinata grossa.

-Daph, lascialo stare- continuò Zabini tirando Draco per un braccio :- Sei un coglione- gli disse scuotendolo :- vedi di far scendere questa rabbia o questa ti ucciderà prima che lo faccia Daphne-.

Draco lo guardò, poi guardò Daphne, che lo incenerì con lo sguardo :- Lasciatemi in pace- borbottò scostando l'amico con una spallata e risalendo verso il castello con ampie falcate.

Daphne si scambiò uno sguardo preoccupato con Blaise:- È solo l'inizio vero?- chiese la bionda preoccupata.

Blaise si strinse nelle spalle :-Se è l'inizio spero solo che Astoria sia abbastanza forte da stargli vicina-.

 

Salve a tutti! È passato un po' dall'ultimo aggiornamento e mi scuso, ma la sessione estiva non ne ha per nessuno. Capitolo più lungo del solito, ma è solo l'inizio. Come sempre spero che vi sia piaciuto! Kisses

   
 
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