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Autore: Scribbling_aloud    24/07/2023    1 recensioni
Siete anche voi dell'idea che un ragazzo come il nostro Harry Potter dopo: infanzia con gravi carenze di affetto e tutori abusivi, traumi pesanti in adolescenza con minacce di morte, perdite di affetti rilevanti nel corso della vita, non avrebbe mai potuto avere una vita troppo facile con una famiglia alla mulino bianco e soprattutto una mente equilibrata e serena?! Secondo me PTSD come se non ci fosse un domani. Questa è una trilogia molto poco magica che, in un crescendo, esplorerà la sua mente e la sua vita famigliare con i suoi mille problemi e difficoltà data da tormenti mai risolti, una popolarità cresciuta a dismisura che non lo fa vivere bene, fragili equilibri nelle sue relazioni che si frantumano. Partiamo diciannove anni dopo, esattamente dove ci ha lasciati la Rowling. Il Natale di quell'anno.
ATTENZIONE: comincia molto leggero, quasi frivolo, ma ci tengo a precisare che non è un testo per bambini. Da più o meno metà del primo libro e poi nel terzo, ci sono parecchi punti intensi, violenza e tratta temi delicati. Specie il terzo libro, dove ho raffinato un po' la mia scrittura quindi le immagini sono più vive.
E' una traduzione dall'inglese.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Ron

 
Sono le undici e Hermione sta continuando a rompere per tornare a casa. Lei si è presa una settimana di vacanza con Ginny e Luna e nessun problema, ora che sono arrivato io, ovviamente dobbiamo tornare a casa. Dichiara di voler tornare da Hugo ma so che è solo una scusa per tornare in Europa. Da ieri è un’agitazione unica, cercando ad ogni occasione di appropriarsi di fuochi per chiamare in Inghilterra. Stamattina non sono praticamente riuscito a vederla in faccia, nascosta da un giornale dopo l’altro. Ovviamente, non abbiamo fatto sesso. Ero stra eccitato ieri; era così sexy con quel vestito, a malapena ci credevo che fosse la stessa persona che gira per la casa con una delle mie vecchie magliette e degli obbrobriosi pantaloni da ginnastica. Ho notato tutte le occhiatine che si beccava dagli altri uomini, ed ero compiaciuto nella consapevolezza che è mia moglie e solo io posso averla, e devo dire, totalmente opposta a Ginny che è anche fin troppo consapevole di piacere, lei era totalmente cieca all’ammirazione che scatenava.
Quando siamo arrivati a casa dopo la festa, avevo bevuto abbastanza per essere infoiato da matti e non vedevo l’ora di strapparle quel corsetto da dosso. Per una volta che siamo da soli senza Hugo in casa e possiamo lasciarci andare a tutti i rumori che ci pare e piace! Ma no. Ovviamente. Era troppo preoccupata per l’evasione, mal di testa e le solite stronzate. Voleva chiamare Harry. Ovviamente.
Non mi ha neanche permesso di slacciarle il vestito. È andata direttamente in bagno e quando ne è uscita aveva indosso una delle mie t-shirt e gli obbrobriosi pantaloni della tuta.
Sono stato quasi tentato di uscire per cercarmi una prostituta, giuro.
E che cazzo, ho bisogno di fare sesso di tanto in tanto! Non si può aspettare che io viva una vita da celibato! Ho dei bisogni!
E visto che raramente li soddisfa, devo rivolgermi altrove. Non vado a puttane, ma ho avuto altre donne quando l’occasione si è presentata. Non ne sono orgoglioso, attenzione. L’opposto. E lo tengo ben nascosto. Se mamma lo scoprisse andrebbe fuori di testa, Harry e Ginny mi ucciderebbero, Hermione mi lascerebbe, e io perderei Hugo e Rose. Non posso rischiare; dev’essere tenuto nascosto. Con il mio lavoro in Inghilterra era abbastanza semplice. C’era sempre una scusa per lavorare fino a tardi. George era l’unico che lo sapeva; lavorando insieme era impossibile nasconderglielo. So che si fa i fatti propri e non è il tipo che ti fa le paternali, diceva solo che non avrebbe mentito per coprirmi e che quindi dovevo sperare che nessuno gli avrebbe mai chiesto nulla (e non c’era ragione per cui qualcuno lo facesse) e che sperava che Hermione mi ripagasse con la stessa moneta. Col cazzo che lo fa! Se dovessi scoprire una cosa del genere non risponderei di me stesso. Se mi dicesse sì un po’ più spesso, non ci sarebbe bisogno da parte mia di fare tutto questo.
E di nuovo, attenzione, non succede spessissimo. Le donne non cadono dal cielo tra le mie braccia. Non sono Harry a cui basta fare un passo fuori casa per essere circondato. Io devo sudarmele.
Eppure, sono stato accostato più di una volta da ragazzine che volevano raggiungere Harry tramite il suo migliore amico. Come se facessi mai una cosa del genere. Sono prone a dimenticare che oltre migliore amico sono anche il cognato. Ma beh, nonostante chiaramente stupide, sono anche sempre abbastanza sexy, pronte a fare di tutto pur di avere l’opportunità di parlargli. Non mi sembra poi così sbagliato aver approfittato della cosa qualche volta visto che apparentemente Harry non lo fa mai. O così dice…
Comunque, quella vita felice è finita quando ci siamo trasferiti in Romania. Qui è molto più difficile, lavorando con Charlie e tutto. Non è per niente come George, quindi, è una vita che non si combina nulla.
Quando ci siamo trasferiti Hermione è stata insolitamente premurosa e dolce, ma ero così distrutto e fuori di me che non l’ho neanche notato. Ho ucciso una bambina. E non una bambina qualsiasi. Mia nipote. L’unica figlia di mia sorella e del mio migliore amico. Ed era una bambina stupenda, una ragazzina furbetta sempre pronta a ridere. Non si possono contare tutte le volte che è stata da noi a dormire per giocare con Hugo. Mi diceva sempre che ero il suo zio preferito e mi piaceva prenderla in giro rispondendole che ero sicuro che lo dicesse ad ogni zio, che non bisogna mai credere alle donne quando parlano di preferiti. Lei rideva e diceva che potevo credere a lei perché ancora non era una donna. Hugo era affezionatissimo a lei. Mi ha confidato in gran segreto più di una volta che quando avrebbe compiuto diciassette anni l’avrebbe sposata. Che dolce, eh?!
E io l’ho uccisa.
E’ stato un errore, non volevo, ma la macchia è lì, incancellabile. Ho ucciso la migliore amica di mio figlio davanti ai suoi occhi.
Questa colpa rimarrà tale per sempre ai suoi occhi.
Rimarrà tale per sempre ai miei.
Ho reso la mia famiglia reietta.
Mi sono quasi ucciso.
Non ne vado orgoglioso. Avevo torto e mi sono rimproverato amaramente da allora. Ma nessuno può capire cosa voglia dire Azkaban. Non hai niente da fare tutto il giorno. Chiuso in una cella gelida in cui praticamente non entra luce. Un minuto sembra un’ora e non si ha modo di seguire lo scorrere del tempo. Ero da solo con i miei pensieri cupi in questo ambiente che ti fa andare fuori di testa, con la convinzione che ci avrei passato tutta la vita. E non avendo nient’altro a occupare la mente, i pensieri sono cresciuti sproporzionalmente, e hanno cominciato a perseguitarmi fagocitando qualsiasi cosa. Anche le gioie della mia vita ne sono state contaminate; non avrei mai potuto guardare negli occhi i miei figli con questa colpa sulle spalle, mia sorella, i miei genitori, mia moglie… Sono stato portato a pensare che non ci fosse via d’uscita e da lì è un passo all’unica via d’uscita.
Mi ci è voluto molto tempo per superarlo e ora cerco semplicemente di non pensarci. Cerco di non pensare a quella ragazzina lentigginosa che mi diceva che ero il suo zio preferito. Cerco di non pensare che le mie mani sono macchiate per sempre dall’omicidio di una bambina.
Harry che non mi parla non aiuta ma non posso biasimarlo. Se fosse stato il contrario l’avrei ucciso.
Però, non dimentichiamoci la ragione che ha scatenato l’evento.
Si è scopato mia moglie.
Per sette anni si è dichiarato mio amico, e io ho sacrificato tutto per lui. Ho accettato di rimanere nell’ombra, di essere conosciuto solo come “il tipo coi capelli rossi che gira con Harry Potter”, ho rischiato la vita, sono diventato un target, ho perso un fratello, gli ho dato la mia famiglia, mia sorella e cosa ho ricevuto in cambio? Si è scopato mia moglie appena mi sono girato. E ha pure avuto il coraggio di giurare che la considerava solo come una sorella. Mi piacerebbe vedere che faccia facesse se mi bombassi Ginny.
Mi sento il sangue ribollire tutte le volte che ci penso. Sapeva cosa provavo per lei, non poteva non saperlo, voleva solo essere il primo, come al solito. Voleva insegnarmi che devo essere soddisfatto di un secondo posto dopo di lui. Avrebbe potuto avere ogni ragazza della scuola, nessuna gli avrebbe detto di no. Ce n’era solo una che mi interessava e lui ha dovuto prendersi quella.
Ho sempre tratto conforto dal fatto che, nonostante sempre nell’ombra, nonostante non fossi particolarmente bello o carismatico, Hermione avesse scelto me al posto di lui. Era il conforto della mia vita. La convinzione che valevo qualcosa in fondo, per qualcuno ero meglio di Harry Potter.
Non so se fa più male il tradimento di lui o quello di lei. Pensavo mi amasse. Speravo che lei, al contrario di tutti gli altri, fosse immune da lui.
Come ha potuto fare una cosa del genere? Come ha potuto dire di amarmi dopo essere stata proprio con lui?
Era l’unica persona che preferiva me. Neanche per la mia famiglia è così, sono tutti più affezionati a lui di quanto siano affezionati a me. Guarda come mamma e papà se ne prendono cura, come George ci va d’accordo, anche Bill lo invita molto più spesso di quanto invita me. Ma Hermione… Non ne abbiamo più discusso poi. Non voglio correre il rischio di sentire qualcosa di spiacevole. Preferisco far finta di non vedere quello che è palesemente sotto i miei occhi ogni giorno. Tutti facciamo allegramente finta di non vedere. Io sono stupido, Hermione lo nasconde bene, Ginny lo sopporta compostamente… L’unico che probabilmente non si è reso conto di nulla è Harry mai troppo veloce nel discernere l’amore negli occhi degli altri, forse perché si becca continuamente sguardi sdolcinati da tutti quelli che lo circondano. Ogni singola persona di questo mondo lo adora, non è abituato a vedere null’altro.
Ma so che l’amore negli occhi di Hermione è diverso. Lei lo desidera nello stesso modo in cui desiderava me all’inizio. Nello stesso modo in cui io desidero lei.
Non hai idea della mortificazione, della frustrazione nel dover stare a guardare mentre Harry che se la spupazza sotto i miei occhi e la sua faccia compiaciuta nel ricevere quelle effusioni mentre quando ci provo io riesco a percepirne la rigidità, la freddezza. Solo quando è stata incinta, raddolcita dal suo stato, potevo indulgere in quei gesti di affetto senza essere respinto. Ma non durava mai a lungo. Dopo un po’ ho semplicemente smesso di provare. Era solo deprimente.
Ho sempre saputo che lei era troppo per me. Mi sono sempre chiesto come, intelligente com’è, abbia scelto me. Ora, dopo anni a domandarmi la stessa cosa mentre la guardavo leggere un libro, prendersi cura dei nostri figli e prepararsi per il lavoro, ora lo so. Ha scelto me perché non poteva avere Harry e io era la cosa che più si avvicinava ed è solo questione di tempo prima che si renda conto che, non solo non mi ama, ma mi disprezza e se ne andrà con i miei bambini e io perderò tutto. Non lo permetterò! Non le permetterò di lasciarmi se posso evitarlo. La terrò attaccata a me in un modo o nell’altro perché io la amo e… deve amarmi anche lei. Me lo deve.
Sa che Harry non la vorrà mai, anche un idiota riuscirebbe a capire che ha occhi solo per Ginny e non gliene frega nulla di lei. Quella è la mia unica consolazione.
Provo comunque del risentimento verso di lui. È tutto quello che avrei voluto essere io, e non lo apprezza per niente. Disprezza la sua situazione; disdegna tutte le sue fortune. Ha un sacco di soldi e se ne frega. Potrebbe tranquillamente comprarsi una villa con piscina adornata da una cazzo di statua di se stesso ai piedi del Big Ben e per ragioni misteriose vivono in una semplicissima villetta a schiera, in un semplicissimo quartiere.
Potrebbe avere tutte le donne che gli pare; letteralmente lo supplicano di essere scopate e lui si lamenta pure! Non sto scherzando, hai capito benissimo, ti giuro che si lamenta! Una lacrima mi sfugge dagli occhi tutte le volte… L’intero mondo lo adora a un livello tale che tutto quello che dice è oro, tutto quello che fa è interessante; se lo vedono comprare qualcosa in un negozio puoi star certo che il giorno dopo è assaltato da clienti, se esce con uno scalda teiera sulla testa, puoi giurare che il giorno dopo lo faranno tutti. In ogni cavolo di paese c’è una statua di lui. Metà dei bambini della comunità magica si chiamano Harry, le bambine o Lily, o Sunrise. Lui non sembra notarlo, quando lo fa si irrita. Forse dovrebbe provare, giusto per un giorno, a essere nessuno come desidera e vedere se gli piace. Osservare il mondo attorno a te non curarsi se vivi o muori, se sei felice o meno. Essere insignificante. Essere me per esempio. Mi sembra di impazzire quando penso a tutte quelle fortune sprecate su di lui quando da me sarebbero apprezzate come dovrebbero! E forse, in quel caso, non mi interesserebbe se Hermione mi ama o no. Smetterei di soffrirci come uno scemo.
‘Non sei ancora pronto?’
Hermione sbotta mentre mi sto dondolando sull’amaca della veranda guardando il mare che sembra brillare.
‘E che cazzo, sono arrivato ieri! Non ho neanche ancora fatto un bagno! Non possiamo rilassarci per la giornata??’
‘Hugo ci sta aspettando’
‘Hugo sta benissimo. Charlie ha detto di prendercela comoda’ rispondo sistemandomi gli occhiali da sole sul naso e scivolando più a fondo nell’amaca.
‘Ron, voglio andare, quindi, o ti muovi o vado da sola’
Sono quasi tentato di accettare di essere lasciato qui. Ieri al matrimonio c’era una ragazza che sembrava molto affascinata dal mio “delizioso accento Inglese” come l’ha descritto e mi ha inviato uno o due sguardi ammiccanti. Non le ho dato troppo peso perché pensavo di concludere con mia moglie ma visto com’è finita si è rivelato un errore. Posso chiedere con nonchalance a Sean chi fosse e vedere se riesco a combinare qualcosa. Le ragazze qui sono così sexy che ti fanno venire un mancamento. Non mi spiacerebbe stare un paio di giorni in più. Tuttavia, un presentimento mi dice che se la lascio andare, se ne va dritta dritta in Inghilterra (cioè da Harry) e preferirei evitarlo. Quindi, sbuffando, lascio l’amaca e la seguo dentro casa. Un’ispirazione improvvisa mi fa tentare un approccio. La abbraccio da dietro e le spingo l’inguine contro il sedere; ha veramente un sedere stupendo, sodo e tondo. Lei prova a scrollarmi via, ma non glielo permetto. Qualche volta funziona quando insisto. Non so se è perché si eccita o perché non ha voglia di litigare ma mi piace credere la prima.
Quindi, le infilo le mani sotto la maglietta giocando la carta persuasione. Ha un corpo che mi fa bollire il sangue nelle vene.
Peccato che non ho mai il permesso di toccarlo.
E oggi non sembra fare eccezione.
‘Ron, lasciami in pace e vai fare la borsa!’ ordina severa spingendomi via.
Sono così infuriato che è meglio che tenga la bocca chiusa. Vado in bagno e, non avendo altra scelta, mi chiudo dentro per farmi una sega. Per vendicarmi, non penso a lei in quel corpetto attillato ma riporto la mente a una delle scopate migliori mai avute, una delle marmocchie di Harry, bruna, con delle tette giganti, calda come una fornace. Quella sera, per un lungo tempo, ho fatto gli straordinari molto spesso, così tanto lavoro accumulato, qualche volta era anche necessario lavorare nel weekend.
La ragazza non ha neanche tentato di estorcermi una stupida promessa riguardante Harry per farsi sbattere. Ma non è stato neanche gratis; non ha mai accettato soldi ma esigeva tutto il resto. Tra regali costosi, pagarle tutti i conti e l’affitto, sono stato alleggerito da un bel po’ d’oro. È valso ogni zellino comunque.
È continuata per un po’ ma poi, perché tutte le cose belle prima o poi devono finire, e perché sono sempre deprivato di quanto mi dà gioia in favore di Harry, ha detto che avrebbe cambiato la sua vita per lui, e sarebbe stato o lui o nessun altro uomo. Conoscendo Harry, è nessun altro uomo. Che spreco. Ma poi, chi lo sa… Magari ci riuscirà perseverando. Di certo ha tutte le carte in regola per riuscirci. Ero in dubbio se aprire gli occhi a Ginny sul possibile pericolo visto che ho motivo di credere che li frequenta di tanto in tanto, ma ho desistito; Ginny potrebbe mangiare la foglia e non voglio che la ragazza vada a spifferare tutto.
Comunque, ho solo bisogno di rivisitare una di quelle sere per venire veloce e potente come non mai.
Sentendomi meglio torno in stanza per mettere nello zaino tutto quello che ho portato, non molto ma comunque qualcosina nella speranza di stare due o tre giorni almeno. Mentre riempio la borsa, mi ricordo che volevo prendere un regalo a Rose. Devo fare un salto in centro prima di poter tornare. So di andare sul sicuro prendendo un libro ma non voglio che stia continuamente a leggere, non fa già nient’altro per tutto il giorno. Ha veramente preso da sua madre… Forse è per quello che le voglio così bene.
Le prendo qualcosa di carino da mettersi… Ma poi, ripensandoci meglio di no. Sta cominciando ad assomigliare molto a sua madre anche nel corpo…
Ecco perché sono così preoccupato.
È troppo giovane per avere ragazzi che le ronzano intorno. Non permetterò nessun contatto se posso evitarlo fino a che non compie venticinque anni e poi vedremo.
Per il momento non sembra troppo interessata all’altro sesso grazie al cielo; passa ancora tutto il suo tempo con Albus.
Porto lo zaino nel salotto e lo spingo in un angolo imbronciato, sedendomi poi al tavolo. La testa di Hermione è seppellita in un giornale. Sulla copertina c’è la foto del prigioniero evaso che sogghigna.
Quando mi vede sedermi mi invia uno sguardo esitante. Sicuro si sente in colpa per avermi rifiutato due volte di fila e giustamente.
‘Se vuoi mangiare qualcosa c’è del pane. L’ho preso stamattina dal panificio all’angolo. È buono’
È sempre un po’ più gentile quando mi rifiuta. Almeno quello.
‘Non lo so’ rispondo con un po’ di risentimento ‘Con Hugo che ci aspetta e tutto, non so se è una buona idea attardarsi solo per mangiare. Sono solo tre o quattro ore per tornare in fin dei conti.’ Rispondo acido andando comunque alla ricerca del pane.
Hermione fa finta di non aver sentito e sprofonda nuovamente nella lettura.
Mi faccio un panino con quello che trovo e mi siedo davanti a lei masticando pigramente. Fuori c’è un sole accecante e rimpiango moltissimo di non avere il tempo di andare in spiaggia almeno per un paio d’ore.
‘Ci credi che il Mangia Morte era sparito da più di dodici ore prima che si accorgessero che mancava?’
La voce di Hermione mi arriva da dietro il giornale dove il suddetto Mangia Morte sta ridacchiando malevolmente.
‘Ovviamente non l’hanno rivelato. Ti immagini lo scandalo? Sono riuscita a parlare con Richard questa mattina e me l’ha detto.’
Mormoro un vago suono, non molto interessato e continuo a guardare fuori dalla finestra le persone sulla spiaggia che, al contrario di me, si stanno godendo la giornata.
‘Mi stai ascoltando?’ Hermione sbotta vedendo la mia aria assente ‘Ron, questa è una cosa seria!’
Roteo gli occhi infastidito ‘Cristo santo, sto ascoltando! Lo prenderanno in fretta, non preoccuparti’
‘In realtà, ho i miei dubbi. Dodici ore sono veramente un lungo periodo di tempo. Se è intelligente, potrebbe essere chissà dove a quest’ora’
‘C’è qualcosa da bere?’ il panino mi ha fatto venire sete.
Hermione sbuffa, gira la pagina del giornale e non mi risponde.
Vado a dare un’occhiata. Non c’è nulla. Poteva anche comprare qualcosa sapendo che stavo arrivando!
‘Ho provato a chiamare Harry’ la sua voce mi arriva dall’altra stanza. Le ripago il silenzio precedente con lo stesso.
‘Non sono riuscita a trovarlo da nessuna parte’ continua insistendo per una riposta.
‘Sicuramente sta dormendo. Che ore sono in Inghilterra ora?’ borbotto versandomi un po’ d’acqua in un bicchiere e cercando di reprimere l’irritazione che provo sempre quando sento pronunciare il suo nome da lei.
‘Ron, sicuro non sta dormendo con un Mangia Morte in libertà!’
Non mi piace il suo tono; sembra implicare un rimprovero per le mie dieci ore di sonno. Lascio uscire un commento sprezzante in risposta.
‘Grazie al cielo abbiamo il nostro Harry che resta sveglio per permetterci di fare sonni sereni’
Questa volta non piace a lei il mio tono.
‘Sei pronto o no?’ insiste sdegnosa piegando il giornale e riponendolo sul tavolo.
‘Sì, ma prima voglio andare a prendere un regalo per Rose’
‘La vizi troppo. Non abbiamo preso niente per Hugo’
‘La vizio quanto mi pare e prendo qualcosa anche per lui’
Hermione ha questa cosa che vizio Rose, che non è vera. Rose è semplicemente lontana, e non la vedo mai. L’unica cosa che posso fare è inviarle lettere e regali. So che non se la passa bene a Hogwarts per colpa mia. Un regalo, di tanto in tanto, è il minimo che posso fare. È la mia bambina dopotutto.
‘Ok, fai veloce però. E passa da Ginny. Visto che Harry non viene, magari vuole fare il viaggio con noi fino in Europa. Nel mentre, cerco di contattare Elisabeth per sapere se sa nulla di nuovo.’
Sono assolutamente contrario al fatto che Harry abbia lasciato qui Ginny da sola. Era l’unico a mancare e lei ha passato metà del tempo a giustificare la sua assenza. Ha questa febbre lavorativa come Hermione che ci fa sembrare tutti degli idioti che se la spassano sereni e senza un pensiero al mondo mentre loro sono quelli importanti che ci salvano il collo un giorno sì e uno sì.
Parlerò a Ginny, magari riesce a convincere Hermione a stare qui almeno per la giornata, sembrava abbastanza rilassata ieri, non troppo preoccupata per l’evasione.
Magari vuole anche accompagnarmi in centro.
Busso alla porta ma non ricevo risposta. Strano. Magari sta ancora dormendo. Provo una seconda volta e due secondi dopo mi trovo faccia a faccia con Harry.
‘Oh, ciao’ dico sorpreso di vederlo ‘Non sapevo fossi qui. Quando sei arrivato?’
‘Qualche ora fa’ risponde con un sorriso, e sono scioccato semplicemente nel ricevere una risposta. È la prima volta che mi rivolge la parola in tre anni. E corredato da un sorriso! Lui, al contrario di me, deve aver bombato.
‘E il Mangia Morte?’
‘Preso’ dice compiaciuto.
‘Perché non vieni dentro?’ le sue labbra che si arricciano in un mega sorriso ‘Stavo appunto bevendo un caffè con Ginny, puoi unirti a noi. Sono sicuro che sarà contenta’
E che cazzo?! L’Harry che conosco mi avrebbe sbattuto la porta sul muso e ora mi sta invitando dentro per un caffè?! È impazzito??? Non so perché ma sento un brivido corrermi su per la colonna vertebrale. ‘Sta storia non mi convince. Finalmente ha deciso di vendicarsi e se entro mi uccide e smembra il mio corpo. O forse Ginny è riuscita a fargli il lavaggio del cervello una volta per tutte… Più probabile…
Mi trovo senza parole cercando di capire il significato di tutto ciò quando, improvvisamente, dietro di me sento Hermione urlare il mio nome a pieni polmoni. Mi giro e sta correndo a tutta velocità verso di me, in tenuta da casa, non ha neanche messo le scarpe. Però, vedendo Harry, sobbalza visibilmente e si ferma di scatto al mio fianco col fiatone, guardandolo folgorata.
‘Cosa c’è?’ chiedo ma non sembra sentirmi, come al solito quando c’è di mezzo Harry. Almeno adesso sappiamo che non avrà poi tutta quella fretta di tornare.
‘Harry…’ balbetta evidentemente confusa ‘Stai bene? Tutto a posto?’
‘Sì, sono appena arrivato. Perché non vieni anche tu dentro per un caffè. Stavo appunto invitando Ronald…’
Ronald??? Ma che…??? Deve aver bevuto!! Mai e poi mai mi ha chiamato così! Nessuno lo fa a parte mamma quando è arrabbiata. E come mi trovo a formulare questo pensiero che mi avrebbe impedito di sentire il resto, il resto non ha tempo di arrivare.
Un flash di luce verde parte di getto dalla bacchetta di Hermione colpendo Harry in pieno petto.
   
 
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