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Autore: susiguci    30/07/2023    3 recensioni
Dal capitolo IV
[È proprio per questo che i tuoi legami
vanno vissuti nel presente, semmai
per non aver, un dì, rimpianti grami.
E poi anch'io ho i miei dubbi e i miei guai.
Tu resterai giovane e bellissimo
mentre io gracile e rugoso, lo sai
mi ridurrò in uno stato pessimo.
Chissà se mi vorresti così messo?"
"Non vi sembra di correre al massimo?"
chiede il servo sorridendo sommesso.
Pensa al "bellissimo" per lui usato
che gli fa battere il cuore all'eccesso.]
Genere: Introspettivo, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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Capitolo lI 

 

Turbamenti
















 

Gli uomini rimasti son sfiniti,

tanti tra gli altri han trovato la morte 

e tra i vivi assai ce n'è di feriti.

 

Ma il trono è rimasto al re della corte.

Morgana e pochi altri son scappati.

per salvarsi, ché il mago era più forte.

 

"Cari amici" disse il re ai suoi soldati 

"La guerra non è finita, eppur l'onda

di questa vittoria ci ha incoronati.

 

Camelot al momento non affonda,

in futuro non saprem se lo farà:

Morgana era del tutto furibonda.

 

Ma ora sapete che un amico userà

per voi, la grande magica potenza.

Perché non disse a voi la verità?

 

Voi dovrete capirlo con pazienza.

La mia reazione è stata eccessiva

quando stamani ei s'aprì con prudenza.

 

Io voglio cambiare la repressiva

legge che fa magia di un sol colore

e non distingue tra buona e cattiva.

 

La qualità dipende dal creatore.

Buona se buono, bruta se bruto è

chi la utilizza e chi ne è fautore"

 

Merlino seguì il discorso del suo re

di molto retrocesso sulla landa

per troppa tema di veder da sé

 

le reazioni dell'amata banda.

Artù gli s'avvicina: "Son contento 

tu viva dopo l'aspra scorribanda,

 

e con il cuore di parlarti tento."

"Potete dirmi tutto Artù, mi appresto

ad ascoltar, ché son curioso e sento

 

di voler sapere di quello e questo."

"Non hai temuto di usar la magia

davanti a tutti e mostrar il tuo gesto,

 

per contrastare la sorella mia.

Lei ora sa che sei tra i più potenti 

stregoni che in tutto il mondo ci sia.

 

Gli amici san di te e de' tuoi talenti.

E sembrano felici del tuo fato:

sta sicuro che nessun dei presenti

 

ti tradirà poiché sei molto amato.

Or vorrei star lontano da ciascuno

per riposar del faticoso stato."

 

"Mi reco subito all'altrui raduno,

ma prima il letto vado a preparare

Farò che non vi disturbi nessuno"

 

"Non credo che ciò tu debba imparare:

Merlino non a te mi riferisco

se dico di voler da solo stare

 

perché se stai con me lo preferisco!"

E Merlin col sorriso abituale  

ma ironico rispose: "Non capisco, 

 

se mal vi spiegate, babbeo reale!"

"Siccome tu la vita m'hai salvato"

rispose Artù con modo assai regale

 

come chi grande concessione ha dato

"più d'una volta ed anche poco fa,

da traditore non verrai trattato.

 

Ma bada che passata la novità 

mi attenderà un compito sfizioso

che porterò al fine con gran voluttá:

 

ti addomesticherò, servo scleroso!"

Al che Merlin, basito "Non temete,

la magia contro voi terrò a riposo,

 

anche se un po' mi spiace e lo sapete."

"Guarda ben di non farlo o saran guai.

I miei ragli ed altre cose inconsuete

 

i rutti, tali che mi imbarazzai

or so che ci fu dietro il tuo zampino.

Con quali e tali scherzi ti deliziai!"

 

"È vero, ma ero ancora ragazzino, 

come quando mi portavate a caccia

e delle prede cambiavo il destino

 

salvandole dalla vostra minaccia."

"E così mi menavi per il naso …"

E sull'altro viso il rosso s'affaccia.

 

"Ma non era mia intenzione in quel caso

di farvi sentire sempre più fesso:

ero da sincera pietà pervaso

 

per le povere prede, lo confesso.

Fedele mi son sempre ritenuto

ed altre volte, pure, sottomesso."

 

"Non creder che non ne sia compiaciuto."

"E ancor di più se di voi si trattava!"

Il senso delle cose che taciuto


avea Merlin, e le magie che usava,

erano tante e al re vennero in mente:

più ci pensava e più le afferrava.

 

"Le volte che agivi magicamente,

 Merlin, quante sono state in realtà?"

"Man mano le dirò compiutamente:

 

forse neanch'io le ricordo tutte, ma

mi sforzerò, cosicché capirete 

che incantesimi usai per vostra maestà.

 

Però, vi chiedo scusa, ma dovrete

presenziare alla solenne cena 

e accanto ai vostri uomini starete."

 

"Speravo in una serata serena,

ma do ragione al tuo parlare onesto 

che al dover mi riporta, pur con pena.

 

Se mangerai con me, passerà presto

il tempo e certo con maggior piacere

il desinare, il bere e tutto il resto."

 

"Non cucino e son pronto per godere

della cena: per me sarà un incanto!"

"È ciò che meriti. È mio parere 

 

che la tua condizion cambierà intanto 

che ti sappiamo potente stregone.

Per te sarà sicuramente un vanto

 

conoscer su te la mia decisione:

farai parte del consiglio di corte

sarà se vuoi la tua nuova missione."

 

"È tutto molto bello ma la sorte

mi vuole accanto a voi, solerte e buono 

ed è ciò a cui tengo in modo più forte"

 

"Non dubitare: io non t'abbandono.

Avrai un compito in più da terminare,

sia nelle stanze mie, che accanto al trono

 

con la magia e servi ad aiutare

un buon doppio servizio tuo prevedo

ed io prometto a te di pazientare"

 

"Grazie, ma questo proprio non lo credo

Neanche voglio che cambiate per me, 

ma se é ciò che desiderate, cedo.

 

C'è una cosa che devo dirvi, mio re

Siete stato gentile a perdonarmi

ma io mi sento ancora male, ahimè!" 

 

Morgana è riuscita ad evitarmi,

nonostante la magia mia e la sua,

all'ultimo ce l'ha fatta a scapparmi."

 

"Per quella strega la colpa non è tua. 

Di lei tutti eravam responsabili"

"E tutti i cavalier morti oggi qua?

 

Erano di certo vulnerabili

a paragone di vostra sorella

e per me pochi furono salvabili."

 

"Anche qui si tratta solo di iella.

Destino, sfortuna o chiamalo fato.

Ogni discorso è inutile favella."

 

"Siete sicuro di avermi perdonato?

Come può esser successo in tal fretta?"

"Per un istante di te ho dubitato

 

pur avendo conoscenza diretta

della tua indole e del tuo buon cuore.

Io non credea nella magia corretta,

 

specie dopo che un vecchio truffatore

approfittando della mia urgenza

donò la morte al mio re genitore."

 

Merlin cadde in ginocchio con violenza.

"Non dite ciò, vi prego, non sapete

chi fosse quel tal vecchio in apparenza.

 

Non fu colpa sua. A Gaius chiedete.

Lui voleva salvare Uther, lo so

La mortale pietra con orride mete

 

l'incantesimo di vita rovesciò.

Fu Morgana la sola colpevole

ma il vedervi soffrir così m'angosciò."

 

"Merlin, c'é qualcosa di sgradevole

che devi dirmi ancora sul tuo conto?"

E il servo disse a lui supplichevole.

 

"Vi prego, non vorrei più farvi affronto

ma per essere del tutto sincero

finire dovrò tutto il mio racconto.

 

Quel Dragoon, quel vecchio mago, io ero!

Mi fingevo sarcastico e odioso

solo per non svelare il mio mistero."

 

Artù rimase muto e pensieroso.

Merlino ancora a terra: "E tra i maghi

mi distinguo per un tratto ombroso:

 

sono l'ultimo signore dei draghi!

Seppi che Balinor, mio padre, viveva

solo tramite alcuni accenni vaghi

 

dati da chi bene lo conosceva."

Arthur era scosso da quei discorsi.

Ricordò Merlino quando piangeva:

 

nello stomaco ebbe dei rimorsi

perché l'aveva creduto debole.

Ma sentì anche della rabbia i morsi.

 

Nell'animo di Artù troppe nuvole

s'addensavano. Che c'era di vero 

nel servo dal sorriso amichevole?

 

"Ho bisogno di adunar il pensiero

ti chiesi tempo per capire il tutto."

disse il re freddo e s'avviò nel sentiero.

 

Merlin comprese e lo seguì, distrutto.





 
   
 
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