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Autore: luvsam    30/07/2023    2 recensioni
Non era la prima volta che i Winchester mettevano piede all’Excalibur Hotel a Las Vegas, ma Sam proprio non ricordava di esserci stato prima nonostante il fatto che Dean avesse provato nelle ultime tre ore a riportargli alla mente la precedente permanenza avvenuta quando aveva più o meno sei anni.
Genere: Avventura, Azione, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Per un tempo che Dean non avrebbe saputo quantificare, nella stanza era scoppiato letteralmente il putiferio perché,  dopo essere stato colto alla sprovvista, Baal aveva reagito ed era passato al contrattacco. Era volato di tutto, c'erano state urla e minacce terrificanti, e il cacciatore aveva visto sfrecciare sopra la sua testa ogni genere di oggetti. Aveva tentato di proteggersi voltando il viso, poi aveva realizzato che in quel modo avrebbe perso d’occhio suo fratello ed era tornato a guardare davanti a sé.  Aveva trattenuto il fiato quando aveva assistito più volte a degli schianti poco lontani dal suo volto e ad un certo punto si era domandato come Sam potesse rimanere incosciente in mezzo a quell’inferno.
La risposta che si era dato non gli era stata di conforto perché,  se il fratello non rinveniva, poteva significare solo che era più ferito di quanto avesse valutato pochi minuti prima e che merda si stava aggiungendo a merda.
Aveva anche notato che, nonostante il caos, la voce non aveva esitato un attimo e aveva pensato che chiunque stesse bandendo il demone, aveva un sangue freddo eccezionale.  Aveva recitato quasi fino in fondo l’esorcismo e Baal era crollato sulle ginocchia,  quindi uno a zero per la cavalleria, eppure qualcosa non andava. Si era accorto infatti che c'era qualcosa di diverso in quell’invocazione dalla versione standard, qualche variazione sul tema qua e là, che sarebbe sfuggita ai non esperti, ma non a un Winchester.
Non avrebbe mai potuto dimenticare suo padre e le sue pressioni su di lui e su suo fratello, affinché ripetessero tutte le parole in un latino talmente perfetto che avrebbero fatto invidia a Cicerone in persona e la voce si era presa più di una licenza poetica. Non aveva pronunciato correttamente tutto il rituale e giusto  per aggiungere stranezza a stranezza,  all'improvviso nella stanza faceva molto freddo.
Guardò di nuovo verso suo fratello e fece un altro tentativo di raggiungere il coltello, poi si bloccò quando i neon illuminarono una figura terrificante: era la Santa Muerte.
Dean spalancò gli occhi e la fissò mentre avanzava verso Baal nella sua lunga veste nera con una falce, la cui asta strideva sul pavimento.
Il teschio che faceva capolino sotto il cappuccio era di un bianco abbagliante e aveva un ghigno che faceva gelare il sangue. Il suo scheletro era avvolto in una frusciante stoffa nera e trasportava con disinvoltura grandi quantità di gioielli.
La flaca a metà strada si fermò e si voltò verso Dean. Fece un piccolo cenno con il capo e il cacciatore fu libero.
Il giovane si mise subito in piedi e senza pensarci due volte corse verso Sam. Gli sollevò la testa alla ricerca di qualche segno di coscienza e non trovandone, passò a cercarne il polso.
“Non temere, cacciatore, è vivo, ma non so se lo resterà a lungo ”
L’essere fece un altro breve cenno e Dean si trovò a raccogliere il corpo molle di suo fratello. Lo accompagnò a terra e lo distese sulla schiena. Non gli importava di Baal, o di essere in presenza della Santa Muerte, il suo unico pensiero in quel momento erano le condizioni di Sam. Era messo davvero male, ma lividi e bernoccoli non erano la sua principale preoccupazione. Sollevò con attenzione la maglietta di Sam e si sentì crollare il mondo addosso quando si ritrovò davanti al suo addome tumefatto. Il tronco di suo fratello era un’omogenea macchia scura e Dean ebbe paura che in quel momento ci fosse una violenta emorragia in corso. Doveva portarlo in ospedale, ma spostarlo poteva essere molto rischioso, e istintivamente cercò il suo cellulare, solo per scoprire che i figli di puttana glielo avevano tolto.
“Merda”
“Posso guarirlo se vuoi, ma dobbiamo fare in fretta”
Dean si voltò verso la flaquita e chiese:
“Perché ci stai aiutando? Non siamo tuoi fedeli”
“Ma Theo lo era e nessuno deve osare toccare i miei devoti. Mi ha pregato in punto di morte e sono qui per esigere vendetta da questo verme. So che siete qui perché volevate aiutare Theo e liberarvi è il mio modo per pareggiare i conti”
Dean guardò sospettoso la flaquita e disse:
“Hai detto che dobbiamo fare in fretta”
“È ferito gravemente, ma non posso aiutarlo se non chiedi la mia protezione”
“Qual è il prezzo?”
“Ti ho già detto che non voglio nulla in cambio, tranne che non cercherai di fermarmi quando prenderò la mia vendetta”
Forse Dean avrebbe ragionato un pò di più sulla proposta della Santa, sapeva che fare patti con esseri soprannaturali era sempre una fregatura, poi Sam tossì e un rivolo di sangue fece capolino tra le sue labbra. A quel punto tutta la prudenza andò a farsi benedire e il cacciatore esclamò allarmato:
“Va bene, salvalo”
“Devi pregarmi”
“Ti prego, okay, salva mio fratello”
La Santa Muerte rise e disse:
“Sono abituata a preghiere più articolate, ma questa volta chiuderò un occhio”
La figura spettrale si avvicinò ai due  cacciatori, poi tese la punta della falce verso il petto di Sam.
“Che diavolo stai facendo?”
“Vuoi che lo salvi, o no? Sta per annegare nel suo sangue”
Dean sussultò perché proprio in quell’istante suo fratello cominciò a emettere degli inconfondibili rumori e si forzò a rimanere immobile, mentre la flaquita iniziava a mormorare qualcosa di incomprensibile. Andò avanti per qualche minuto, poi tacque e si mosse in direzione di Baal.
Non appena si allontanò, il cacciatore attirò a sé Sam e si guardò intorno alla ricerca di un riparo. Lo individuò in un largo bancone sul quale riposavano indumenti piegati e in attesa di essere riportati nelle stanze dell’hotel. Non era il massimo, ma gli avrebbe offerto un minimo di protezione se per la stanza avessero ricominciato a volare cose.
Certo, aveva un conto in sospeso con Baal, ma era più importante portare Sam lontano dai due contendenti, così mise le mani sotto le sue ascelle e iniziò a tirare. Lo trascinò per qualche metro, contento per una volta dell’eccessiva magrezza di suo fratello, e in breve i due si ritrovarono dietro al bancone.
Dean stese Sam e gli controllò il polso. Era un po’ accelerato, ma non in maniera esagerata, così continuò il triage. Iniziò dal petto e notò che il colore scuro stava lasciando il campo ad uno più normale. Tastò delicatamente le costole di Sam e anche lì gli sembrò tutto in ordine. Lo coprì di nuovo e prese ad ispezionare il viso. Prese un fazzoletto e con estrema cura pulì il sangue dalle labbra, poi gli sollevò in maniera alternata le palpebre, per osservare la dimensione degli occhi. Anche quella gli sembrò regolare, ma Sam continuava a rimanere incosciente, apparentemente senza motivo.
“Andiamo, non farti prendere a calci in culo”-disse Dean senza troppa convinzione.
Appoggiò il palmo della mano sulla fronte di suo fratello e la trovò relativamente fresca.
“Se non vuoi che usi il termometro in modo creativo non appena ci schiantiamo in qualche motel , ti conviene aprire gli occhi in questo momento”.
Anche quella sollecitazione rimase inascoltata e Dean si chinò su Sam.
“Va bene, principessa, hai vinto tu, schiaccia un pisolino, mentre, come solito, provo a salvarti il culo”.
Tornò a scansionare il corpo inerme di suo fratello, ma la sua ispezione fu interrotta da un urlo di Baal e non resistè alla tentazione di dare un’occhiata a quanto stava accadendo dall’altra parte della barricata. Si mise sulle ginocchia e si affacciò rendendo visibile solo una minima parte del suo capo.
“Cacciatore, vieni a goderti lo spettacolo, non devi temere nulla da me e poi credo che tu voglia delle risposte”
Dean si alzò in piedi e rimase fermo sul posto, indeciso sul da farsi. Non voleva lasciare Sam , ma allo stesso tempo nella sua mente continuavano a risuonare le parole del demone.
“Non preoccuparti, anche tuo fratello è al sicuro, non gli succederà nulla. L’ho guarito, ma è ancora lontano dalla coscienza, e credo che questo sia un bene viste le domande che vuoi fare a questa feccia”
Il cacciatore respirò profondamente, la Santa Muerte aveva ragione, ma, se da un lato voleva sapere, dall’altro era terrorizzato da quanto avrebbe potuto scoprire.
Sicuramente Baal aveva mentito, papà li aveva addestrati a non credere a quanto vomitavano perché il 99% delle volte erano stronzate, ma se quell’1% fosse stato…
No, no, no.
Neanche in altre cento vite ci sarebbe stato qualcosa di sbagliato in suo fratello, lui era a posto e se papà non lo aveva cercato era solo perché era un mulo orgoglioso.
Dean strinse forte i pugni fissando Baal, poi avanzò e solo allora notò che la Santa Muerte si era seduta. Tecnicamente non era appoggiata a nulla, eppure la sua postura la faceva apparire come una regina in trono. Teneva saldamente nella mano destra la falce e nella sinistra apparve una clessidra.
“Questo è il tempo che ti concedo, cacciatore, poi gli strapperò il cuore e lo darò in pasto ai lupi”
“Ucciderai il suo tramite così, non puoi farlo”
“Posso farlo e lo sai, ma voglio essere misericordiosa, gli darò una morte veloce”
“Prima lo stavi bandendo, potremmo…”
“L’anima del tramite è corrotta, non puoi salvarlo e comunque hai cose più importanti a cui pensare. La sabbia scorre in fretta, non perderei tempo se fossi in te”
Dean fissò la clessidra, annuì e chiese:
“Puoi costringerlo a dirmi la verità?”
“Vuoi davvero ascoltarla?”
“Si tratta di mio fratello, devo sapere”
“Come vuoi”
Da quel momento in poi Baal fu un fiume in piena e rispose senza peli sulla lingua alle domande di Dean,  che iniziò a sprofondare nella disperazione. Sapeva che il demone era sotto l’influsso potente della Santa Muerte, ma allo stesso tempo si rifiutava di credere che quello che gli stava raccontando fosse vero.
Continuò a chiedere con sempre maggiore insistenza, poi arrivò alla domanda regina:
“Perché Sam?”
Ma Baal non rispose, si irrigidì spalancando gli occhi e crollò a terra. Subito dopo un fumo nero uscì dalla bocca del tramite e la Santa Muerte lo infilzò con la falce sotto gli occhi increduli di Dean.
Le pareti dell’Excalibur tremarono e subito dopo la flaquita si rimise in piedi.
“Giustizia è fatta, cacciatore”-disse prima di voltargli le spalle e sparire mentre avanzava verso l’uscita.
Solo a quel punto il giovane si scosse e notò il suo cellulare in una tasca della giacca di Baal. Lo prese per chiamare i soccorsi, poi si fermò perché non sapeva bene per che cosa chiedere aiuto.
Scivolò con  le spalle lungo il bancone e tornò a fissare Sam, che giaceva ancora incosciente. Strinse forte il telefono fra le mani e si chiese che cosa dovesse fare. Restò immobile per qualche minuto, poi lo aprì e selezionò il numero di suo padre. Come da copione partì la segreteria, ma Dean fu incapace di fermarsi e incise su nastro tutta la sua disperazione. Alla fine piangeva al punto da non riuscire a parlare e interruppe la chiamata implorando John di aiutarlo a salvare suo fratello.
Quello che non poteva sapere era che dall’altra parte un altro Winchester stava versando lacrime e mormorò tra le pareti silenziose di un motel in Iowa:
“E’ quello che sto cercando di fare, Dean”
   
 
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