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Autore: j_j_joker90    06/08/2023    1 recensioni
Non conosciamo molte cose di questo mondo, o dell'universo che ci circonda. viviamo ignoranti la maggior parte del tempo, ma due angeli a Londra la pensano diversamente.
Ma sarà davvero così? Sanno davvero come gira realmente il mondo?
Genere: Commedia, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Mpreg, Tematiche delicate
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Tutto andava bene. Lui stava bene, cioè lei...insomma loro stavano bene. Stavano facendo un ottimo lavoro e non sentiva minimamente la pressione del mondo sulle spalle.
Gli attacchi di panico, tipici degli esseri umani con cui aveva convissuto per più di 6000 anni, erano normali. Il tutto andava come aveva previsto, in effetti non stava andando così male come arcangelo superiore. 
Certo il suo nuovo aspetto creava non poche problematiche in se stessi, ma non lo avrebbe ammesso mai, nemmeno a se stesso. 
A volte un lampo di rosso e nero gli compariva nei ricordi, ma nulla di cui preoccuparsi, se solo avesse perso il bisogno di respirare appreso dagli umani le cose sarebbe andata meglio, ma poteva farcela, un giorno per volta, per l'eternità...A volte quando ci pensava credevano di avere paura.
Ma un arcangelo non poteva provare paura, giusto? 
Aziraphale, l'arcangelo superiore andava bene, potrebbe andare meglio? Per il paradiso certo, per Dio genitore di tutti loro e unico punto di riferimento? Non lo sapeva perché con loro non parlava mai. 
Sperava di poter avere con Dio un colloquio privato per poter discutere di alcuni cambiamenti che aveva in mente, ma fino a ora, in 16 anni circa, non ci erano riusciti, la cosa li frustrava...NO! Non poteva permetterselo, non doveva pensare a queste cose, cosa sarebbe successo al mondo se avesse avuto di questi pensieri e qualcuno lo avesse scoperto? E se fossero caduti? No, il paradiso e di conseguenza il mondo avevano bisogno che rimanessero lucidi.


Non aveva solo preso la brutta abitudine di respirare dagli esseri umani, ma anche la mania per il proprio aspetto fisico.
Ogni tanto, non sapeva se era mattina o sera (in paradiso c'è sempre luce, cosa che lo infastidiva senza nemmeno rendersene conto), si specchiava allo specchio del suo ufficio e in automatico il viso prendeva una smorfia di disgusto.
Aveva deciso di cambiare leggermente la sua forma. Credeva che un corpo più...materno, lo avrebbe reso più accogliente e che gli altri angeli sarebbero stati più disposti a venire da lui per parlargli dei loro problemi, ma così non accadde. 
Tutti sembravano intimoriti da loro, nonostante la sua nuova forma. In effetti era passato per il traditore, per essere intoccabile dalle fiamme infernali, e infine ad arcangelo superiore, tutto nel giro di pochi anni, non li biasima per provare un po di riverenza nei suoi confronti. Cercava di convincersi che un po di rispetto ci volesse per mantenere l'ordine stabilito delle cose, ma senza nessuno con cui interagire amichevolmente, con cui bere un bicchiere di vino, condividere un croissant, e dare da mangiare alle anatre dei pisellini nel parco, l'eternità non sembrava così affascinante. E di nuovo quei flash di rosso e nero, il rumore di una macchina potente, e degli occhi profondi e gialli tornavano a tormentali, ma subito li scacciava via.
Erano cose di poco conto in confronto alla salvezza del mondo, e poi non sapeva nemmeno da quale parte della sua memoria provenissero.

Erano intenti a firmare scartoffie, quando dalla porta senti il chiaro suono di un bussare (si perché una delle cose che fece cambiare sin da subito erano gli uffici, troppo aperti, c'era poca privacy, tanto Dio se avesse voluto avrebbe visto attraverso qualunque porta).
"Prego, puoi entrare" Finalmente qualcuno li disturbava, sembravano passati anni da quando qualcuno, che non fosse Metatron, gli rivolgesse la parola.
"Buongiorno Azraphale, sono venuta a portarti delle notizie importanti" Michele si interruppe drammaticamente. "Dalla Terra" 
A questo punto ebbe tutta la mia attenzione, non mi arrivavano notizie dalla Terra da molto tempo. Non voleva ammetterlo, ma gli mancava così come gli mancava l'aria, la notte e tutti gli amici che aveva lasciato lì. 
"Esponimi pure queste notizie Michele" Forse lo chiesi con troppa eccitazione, ma mi si poteva biasimare, avevo passato una parte essenziale della mia esistenza in quel puntino verde e blu.
"A quanto pare ci sono dei disordini, cosa comune per gli umani, e tu stesso ci hai detto di intervenire solo in caso di gravi complicanze, cosa di cui io, personalmente non ero d'accordo ma se dici che gli umani si fanno influenzare oramai con molta difficoltà poco possiamo fare per loro. Ma ci hai anche detto di interpellarti personalmente se qualcosa di strano fosse accaduto" Nella sue parole potevo sentire il veleno, in fondo la capivo, le avevo praticamente rubato il posto di lavoro in paradiso.
Avevo turbato molti nell'accettare il compito datomi da Metatron, ma sentivo fosse la cosa giusta da fare e non provavo un vero rammarico, solo che a volte quando siamo soli (cioè la maggior parte del tempo) provo una profonda tristezza.
"Qual è la problematica?" Chiedemmo incuriositi ed eccitati.
"L'Italia, sta cadendo"
"in che senso?" La frase mi stupì e allarmo nello stesso tempo.
"Al nord sta piovendo da settimane in maniera anormale e, ancora più preoccupante, al sud sta bruciando tutto. Crediamo ci sia lo zampino di qualche demone, perché il fuoco sembra inestinguibile."
La cosa mi preoccupò non poco. Per quanto amassi Londra e avessi passato lì gran parte del mio tempo sulla Terra, dell' Italia avevo dei bellissimo ricordi. Aspetta perché non me ne viene in mente nemmeno uno, ma so per certo di averci passato dei momenti magnifici.
"La cosa preoccupa terribilmente anche me, dobbiamo intervenire subito!"
"Bene allora mando Uriel..."
"No!" Non so cosa mi fosse preso, ma sentivo il bisogno impellente di...di andarci io.
"Io credo di doverci andare di persona per verificare, Non solo perché sono l'angelo con più esperienza sul campo, ma perché..." E non riuscì a concludere la frase. Credo che non volessi espormi troppo, se fossi andato avanti con quella linea di pensiero forse avrei svelato troppo i miei pensieri.
Pensieri e sentimenti che in realtà erano molto confusi, sentivo il bisogno di andare in quel sud Italia che mi reclamava a gran voce. 
Come se una forza gravitazionale mi attirasse a se, io dovevo essere lì per qualche motivo.
Michele mi guardava con un misto di scetticismo e orrore, come per dire "ma sei seria." Ma noi eravamo particolarmente seri. Potevo essere stato l'angelo amichevole di quartiere, ma ora ero l'arcangelo superiore e tutti dovevano starmi ad ascoltare.
Questi angeli sarebbero andati in Italia, e nessuno li avrebbe fermati!

  
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