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Autore: genbufan_    11/08/2023    0 recensioni
Questa storia fa seguito a "La rinascita della scuola della Gru!" con il ritorno di un amato personaggio nella vita di Tenshinhan, in un'avventura rocambolesca dopo la quale alcune cose cambieranno...
Buona lettura (e fatemi sapere le vostre impressioni!)
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lunch, Tenshinhan | Coppie: Lunch/Tenshinhan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Gru e la Tartaruga'
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Erano passati due mesi dall’avventura nel castello di Tao Bai Bai, in cui le giovani Sesame e Marion avevano avuto una prima, durissima esperienza sul campo, e tutti insieme avevano liberato il pianeta da una brutta minaccia.

Rimaneva ancora una cosa da fare però. Tenshinhan stava giusto pensando a questo, quella mattina, quando gli arrivò una videochiamata dal suo amico di vecchia data Crilin.

<< Ehila, vecchio mio! >> lo salutò una volta visto quel volto così familiare.

<< Ciao, Ten! Come vanno le cose nella tua scuola? >> gli chiese innanzitutto Crilin, per cortesia professionale.

Lui rise << Ottimamente! Sai, credo che anche il giovane Xiong Shu si stia convincendo a passare completamente dalla nostra parte. Ci sarà molto utile al prossimo torneo Tenkaichi! >>

I due amici si erano ovviamente già parlati, una volta risolta l’emergenza Tao Bai Bai, anche di quell’opportunità del prossimo futuro: più in là sarebbero stati leali avversari, per la prima volta come maestri anziché come atleti, sul ring più importante del pianeta Terra.

Crilin lo osservò con amichevole sfida, poi passò alla parte più seria della conversazione: << Come avevamo detto, ho chiesto ai miei contatti nella polizia di aggiornarmi, qualora avessero avuto notizie di questo mago “N”. >>

Avendo verificato di avere tutta l’attenzione del Maestro della Gru, proseguì: << Il suo nome intero è NTony, ovviamente un nome d’arte. E’ molto sfuggente, per quanto famoso nel mondo criminale, e la polizia tenta inutilmente da anni di catturarlo. Nessuno conosce il suo aspetto. >>

<< Non è tanto un mago dotato di poteri innati, si tratta più di un abile collezionista di oggetti magici molto potenti, che sa come utilizzare per i suoi scopi criminali. >>

<< Già. Come con Tao Bai Bai. >> intervenne Ten.

<< Proprio così. Fondamentalmente ruba questi oggetti, quando non riesce a ottenerli comprandoli da altri criminali oppure facendo razzie all’interno di siti archeologici. Ed ecco la nostra opportunità. >>

Tenshinhan era tutto orecchie.

<< Sappiamo per certo che martedì prossimo ci sarà una rapina al Museo Archeologico della Città dell’Est, dove in questo momento è esposta un’ampia collezione sulla civiltà M.>>

<< Capisco. Una ghiotta occasione per quel tizio. >>

<< Conosco alcune persone nella polizia dell’Est. Vuoi che ti raccomandi per una collaborazione? >>

<< Certo che sì, Crilin, ti ringrazio! Di’ loro che posso fare questa cosa anche gratuitamente! È per il bene della Terra. >>

<< Ottimo! E vuoi una mano? >>

<< No, ti ringrazio. Credo di potere gestire questa faccenda da solo. >> 

<< Va bene, allora ti metterò in contatto con il capitano Peabody. Arriva dall’Ovest, abbiamo lavorato insieme quando ero in polizia. Sono sicuro che acconsentirà. Ma mi raccomando, amico, sii prudente! Se ti serve qualunque cosa… >>

<< Grazie di tutto, Crilin. Non preoccuparti. Comunque, se dovessero venire fuori dei veri nemici, saprò chiedere aiuto ai miei compagni e a te. >>

<< OK. Fammi sapere, Ten. Ciao, a presto. >>

 

*********************************************************************************************************

Quella sera, Tenshinhan e le forze del capitano Peabody stavano presidiando l’entrata principale del prestigioso Museo Archeologico, un grande palazzo lì presente da quasi duecento anni, con tutta l’attenzione dovuta a una così grande minaccia per quegli importanti beni culturali.

Il Maestro della Gru e il capitano stavano in piedi dietro una delle volanti di guardia. Di fronte a loro, un po’ sparpagliate, altre cinque volanti pronte all’azione. Il supporto aereo robotico garantiva la visuale anche degli altri possibili punti di accesso, per ogni evenienza.

Il capitano era un uomo di mezza età, un po’ sovrappeso, ma che comunque pareva avere il temperamento duro del poliziotto che ne ha viste tante.

<< Non sa quanto sono sollevato nell’averla qui, Maestro! Quel maledetto del mago NTony si serve dei peggiori rapinatori e mercenari in circolazione, gente davvero pericolosa. Non si era mai fatto vedere da queste parti, ma gli altri dipartimenti mi hanno aggiornato a dovere. >>

<< Capisco. >> annuì Tenshinhan.

<< Certo, in altri frangenti non avrei fatto intervenire del personale esterno così facilmente, ma dalla sua fama e soprattutto avendo avuto la rassicurazione di un uomo come Crilin, premiato come miglior poliziotto di tutto l’Ovest per dieci anni, non ho certo potuto rifiutare! >> aggiunse sorridendo, nonostante fosse visibilmente teso, anche a giudicare dal fatto che stesse sudando, nonostante quella serata autunnale fosse decisamente fresca.

Tenshinhan rise e si grattò la testa, imbarazzato << La ringrazio per la fiducia, capitano! >> 

Poi ragionò su quanto doveva essersi fatto strada Crilin nelle forze dell’ordine, per essere famoso da una parte all’altra del mondo: dentro di sé non poté che complimentarsi con il suo vecchio amico.

<< E mi dica, che lei sappia questo mago NTony da quanto è attivo? Sa, ho già avuto a che fare con i risultati dei suoi sporchi traffici di recente. >> chiese, per proseguire la conversazione e spezzare un po’ della tensione, e della noia, di quell’attesa.

Peabody sembrava grato di quella conversazione: persino Tenshinhan dovette chiedersi di che mezzi disponesse quel criminale, per preoccupare così tanto la polizia di una grande metropoli, ben attrezzata e abituata ad affrontare eventi di ogni tipo.

<< Che noi sappiamo potrebbe essere in attività da almeno cinque o sei anni, se non di più. Non è mai stato catturato, nemmeno visto in faccia. Tuttavia, sembra che di recente la sua attività si sia molto intensificata. >>

<< Vedrà che ce la faremo a sconfiggerlo, capitano.  >> lo incoraggiò il maestro della Gru.

<< Già, e pensavo… >> stava proseguendo il capitano, quando si sentì un’esplosione che fece crollare un finestrone sul lato destro del museo. << Sono arrivati! Tutti all’erta! >> scattò il poliziotto.

Persino Tenshinhan era stato colto di sorpresa, si chiese come mai. Poi vide i criminali: si trovavano su una camionetta militare, dotata di un cannoncino sul tetto che aveva causato il danno strutturale al museo, da cui scesero con grande efficienza sette esseri dalla forma decisamente  strana. Guardandoli bene, si accorse che si trattava di robot. Ecco perché non era riuscito a percepire nulla. Tuttavia con loro c’era un’ottava figura, con un passamontagna, sicuramente umana… Sembrava una donna. 

Mentre i poliziotti iniziavano ad aprire inutilmente il fuoco contro la camionetta, che sembrava immune ai danni causati dalle loro armi, Ten sentì la voce della donna: << Bwahaha! Fate pure, ragazzi! Ci fate il solletico! >>

Lui trasalì: quella voce! Non poteva confonderla con nessun’altra.

Tenshinhan non la sentiva da… Quanto, vent’anni? Quella voce così rude, e che sapeva diventare a suo modo dolce quando voleva… 

Lunch.

L’abile artista marziale non sapeva che fare. Davvero non avrebbe voluto che la donna che aveva significato così tanto per lui, e forse lo significava ancora, finisse in prigione, sebbene non sembrasse che le forze dell’ordine potessero riuscire a catturarla senza il suo aiuto. 

La sua abilità come rapinatrice gli era purtroppo nota, per quanto avesse da tantissimo tempo abbandonato quella “carriera”. E in più quei robot sembravano davvero modelli all’avanguardia, degni di un esercito.

Cercando di passare all’azione, per non rimanere prigioniero di quei problemi senza soluzione, si avvicinò con rapidità alla finestra crollata. I poliziotti gli chiesero di stare attento, ma lui ribadì che le armi non gli facevano alcuna paura.

Quando si affacciò sulla sala del museo, vide che i robot stavano velocemente, ed efficientemente, rubando tutti gli oggetti esposti. Avevano infatti una forma particolare, a grandi linee simile a quella di insetti, con quattro sottili zampe motrici, suddivise in tre segmenti, disposte a X, che sorreggevano una struttura abbastanza tozza, più due zampe prensili ai lati, molto utili in quel momento per sgraffignare i preziosi reperti, che stavano stipando all’interno dei vani presenti nella loro tozza corportatura.

Non appena lo intercettarono con i loro sistemi, tre dei sette robot imbracciarono, con uno scatto fulmineo, dei mitragliatori laser e lo bersagliarono. Il Maestro della Gru non era preoccupato da questo genere di attacchi: con un rapido balzo verso l’alto, evitò le traiettorie dei laser, poi saltò sopra uno dei robot che lo stavano attaccando e da lì distrusse con due sfere di energia, lanciate con precisione, gli altri due. Subito dopo, con un rapido pugno verso il basso distrusse anche il robot su cui era sormontato.

In quel momento capì di avere ottenuto l’attenzione di tutta la truppa di rapinatori. Se non avesse saputo chi era la persona che la comandava, si sarebbe sentito compiaciuto. Intuì che anche lei si era decisamente accorta che era il suo ex amato ad avere messo loro i bastoni tra le ruote.

Tenshinhan non se la sentiva di attaccarla direttamente, anzi, in realtà non aveva la più pallida idea di come comportarsi in quel momento, per cui decise di concentrarsi sulla distruzione dei robot: perlomeno sarebbe stato utile a sventare la rapina!

Ne rimanevano quattro, che sarebbero stati avversari insormontabili per le forze dell’ordine della città, ma per lui erano nemici di poco conto: ancora prima che imbracciassero i loro pesanti fucili mitragliatori, avendo ormai capito suppergiù la loro struttura, distrusse i loro centri operativi con quattro rapide onde Dodonpa, tecnica ideale per colpire con precisione.

Nel frattempo, Lunch non aveva mosso un dito, né si era tolta la maschera, e di quest’ultima cosa lui le era davvero grato. 

Era arrivato finalmente il momento di affrontarla, ma comprensibilmente esitò.

La donna parve risvegliarsi da quel suo momentaneo torpore, o indecisione, e imbracciò la mitragliatrice che portava sulla schiena, sparandogli una pesante raffica di colpi.

Tenshinhan si maledì silenziosamente: niente di peggio di affrontare qualcuno che ti conosce a fondo, e sa bene come metterti in difficoltà. Dovette evitare con rapidi spostamenti quei proiettili, dopodiché si accorse che lei era scappata da un’uscita posteriore.

Non era solito cercare di individuare le aure di persone che non erano combattenti marziali, oppure nemici del pianeta Terra, ma tutto sommato avrebbe potuto farlo anche con Lunch. E avrebbe potuto facilmente raggiungerla… 

Ma Tenshinhan decise che aveva fatto già molto, sventando completamente quel crimine. Più in là avrebbe elaborato quanto appena successo, cercando di venire a patti con i rimorsi di coscienza…

<< Maestro! >> sentì dire al capitano Peabody.

Si voltò, cercando di mascherare con la migliore interpretazione di un sorriso soddisfatto il turbinio di emozioni dentro di sé.

I poliziotti stavano entrando con cautela nel museo << Che meraviglia! Ha fermato il furto di beni antichi per un valore di almeno un miliardo di Zeny! >> si complimentò il capitano.

<< E ha distrutto tutti questi robot malefici! Ecco perché le altre squadre non sono riuscite nemmeno ad avvicinarsi alle scene del crimine. Maledizione, noi della polizia non abbiamo i mezzi per competere con quel tizio…>> 

<< E’ stato davvero bravissimo! Qualcuno è riuscito a scappare? >> gli chiese quindi.

Mentre il capitano parlava, Tenshinhan aveva osservato con attenzione la sala, capendo che tutte le telecamere di sicurezza erano state disattivate. Dovette ringraziare dentro di sé le abilità criminali di Lunch…

Si sentì un forte peso dentro, mentre rispondeva << No, capitano. A quanto pare si trattava di una squadra formata solo da robot. Non ne è scappato nessuno. >>

   
 
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