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Autore: Spensieratezza    14/08/2023    2 recensioni
La storia si svolge in una tredicesima stagione alternativa dove gran parte degli eventi e dell'angst del canon non sono mai successi. Non è mai esistita la dimensione alternativa, Castiel non è mai finito nel Vuoto, quindi Lucifer non si trova li, neanche Mary è mai tornata in vita, Lucifer è scomparso ma non sembra intenzionato a distruggere il mondo e Dean e Sam vivono felici insieme a Castiel e Jack.
Dean è cambiato, da qualche tempo sembra soffrire di strani incubi e allucinazioni, in merito a una strana rivelazione che gli è stata fatta.
Cosa gli sarà successo e cosa c'entra l'arcangelo Gabriel in tutto questo?
Genere: Angst, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Chuck era molto contrariato. Aveva realizzato il suo grande progetto di costruire l'albero della vita, ma mentre il tempo restava immobile e cristallizzato, le loro creature sembravano sempre più Incapaci di capire la sua Parola.

Desiderava che crescesse in fretta, eppure un sentimento del tutto nuovo, si era preso possesso di lui, ricordando com’era quando aveva piantato il primo, piccolo seme.

Ricordò che in principio ne rimase deluso e pensò che qualcosa di così piccolo non avrebbe mai potuto contenere l’entropia.
Non successe nulla per alcuni giorni e grande fu la sua sorpresa, quando, con un sussulto, notò che dove aveva piantato il seme, crebbe una radice.

Passarono i giorni e le settimane e il seme non mancò di trasformarsi sempre di più, diventando sempre più grande, alternando colori così diversi tra loro, da sembrare amalgamarsi deliziosamente.
Verde e marrone.

Ora che stava diventando grande, provava un sentimento triste e gioioso insieme nel ricordare il seme quando era solo all’inizio. Era così bello da giovane. Ora era ancora bello, ma qualcosa era perso. Perduto per sempre.
“Universo, perché se io sono il Creatore, non posso controllare le creature che creo, e non posso comandarle di restare così come sono in quel momento, per sempre? Perché cambiano?”

“Perché finchè restano dentro di te, sono tue. Nel momento in cui escono fuori da te, non sono più tue, e quindi finiscono per appartenere a sé stesse. Non è possibile impedire a qualunque cosa che esca fuori da te, di cambiare.”
“Per colpa dell’entropia. “ disse lui furibondo.
Avrebbe fatto qualunque cosa era in suo possesso, per intrappolarla e impedirle di continuare a nuocere e in ogni caso, quello che aveva creato, ERA SUO, non importava cosa l’Universo ne pensasse.

Adesso però aveva altri problemi di cui occuparsi. Cioè, la Parola.
 
Quando l’albero finalmente crebbe, era  meraviglioso e dalle sue fronde erbose, spuntavano graziosi frutti dorati. Chuck ne era incantato.

“Tanta fatica per renderlo incapace di cambiare, e poi alla fine, rimanere incantato proprio dai suoi cambiamenti. A volte mi chiedo se sto facendo la cosa giusta, Universo. A volte i cambiamenti sembrano così belli..a volte rimpiango che ci sono stati e desidero che tutto torni come prima, all’origine. Prima di essi. Quando erano solo all’inizio.” Chuck ci pensò su e poi rivelò la cosa che lo angustiava di più.

“Sono molto turbato…ero così entusiasta quando ho creato la Parola. Dentro di me sognavo i miei seguaci che la cantassero giorno e notte, senza stancarsi mai e che l’avrebbero fatta illuminare così forte e vivacemente da creare tramonti e albe quante volte volessero..o anche per creare nuove stelle, chi lo sa. Ma le mie creature sembrano aver perso il POTERE DI CAPIRE LA PAROLA. La venerano, ma NON la capiscono. Quando cerco di spiegarla, io fallisco. Quando loro chiedono di farmi sentire con la mia presenza, io PARLO, ma loro NON MI SENTONO. È così frustrante, Padre. Perché se ho creato IO la Parola, non riesco a farmi capire? Perché non mi sentono?”

“Finchè le cose restano dentro di te, Chuck, sono belle, perfette e infinite, ma quando le porti al mondo esterno, sono destinate al cambiamento e alla rovina..è l’Entropia che fa sì che sia così. Ogni cosa che si trasforma in qualcos’altro, si trasformerà a sua volta all’infinito, e tu non potrai fermarla, perché dovresti fermare il TEMPO.”

“Ma cos’ha a che fare tutto questo con la MIA Parola? Io credevo..sì, credevo che una volta che avessi costruito l’Albero..loro..avrebbero..”
“L’Albero non li aiuta a comprendere la Parola, ma non fa che peggiorare la loro mancanza di comprensione.”
“Come? Non capisco!”

“Se le tue creature CAPISSERO, evolverebbero e cambierebbero e finirebbero nella distruzione. Tu hai voluto che così NON fosse, impedendo loro di cambiare…hai ottenuto quello che volevi, Chuck, ma per fare questo, loro devono perdere la facoltà di capire, altrimenti non avrebbero più scampo dall’entropia. L’incapacità di cambiare, è l’unica cosa che li rende incapaci di invecchiare e quindi morire. Se qualcosa non cambia mai, non può deteriorarsi e quindi morire.”

“E se..se non ci fosse alcun modo di spiegare niente, se le mie creature potessero comprendere la mia Parola, in altro modo? Se quello che sbaglio è il metodo di trasporto? Se esistesse un qualcosa che..consentisse di capire, senza sapere di aver capito? In questo modo le mie creature capirebbero il mio linguaggio, senza accorgersene!”
“A che scopo diffondere qualcosa che non può essere capita?”

“Lo scopo è grande e nobile, se accende lo spirito..se fa quello che ha fatto a me..sto parlando di un’energia più grande..un’energia che non so da dove è nata..non so neanche se sono stata io a crearla..ma è successo. Non so cosa sia, ma mi fa stare bene!”
 
 
*

"Padre, abbiamo individuato un'energia diversa dall'entropia, di uguale grandezza e potenza.."
"Quanto potente?"
"Potente quanto la LUCE, padre. Se vuoi, posso farti vedere il grafico. Io e Aldebaran siamo molto emozionati."
Gli fecero vedere il grafico. L'energia sconosciuta era di un colore chiarissimo rosa brillante. Fluiva dalle rocce e dall'acqua dei fiumi e dei mari e anche dal terreno, poi scompariva come se volasse.

"Non vola ma diventa invisibile. Come noi. "disse Chuck stupito.
"Siamo riusciti a imbottigliarne qualche centilitro." disse uno di loro.
Chuck lo assaggiò e fu scosso dai brividi. I suoi occhi divennero gialli e luminosi. Il suo corpo divenne luminoso e anche le sue mani. Abbracciò tutti gli angeli che c'erano lì.

"Cosa mi è successo? Sono stato investito da un'emozione fortissima."
"Questa è un'energia potentissima che è in grado di farti sentire come quando voli."
 
 
 
  ***  
"Questa energia è così potente, luminosa e viva, che non ci sarà bisogno di cercare parole più specifiche. Questa energia quando arriverà agli esseri umani, renderà talmente felici che non avranno bisogno più di altro. QUESTO sarà il mio linguaggio. Altisonante e potente come la musica. Grande come me! "
 
“Hai appena creato la RISPOSTA.” Disse l’Universo.

“La..risposta? Cos’è?” chiese, ma l’universo non rispose. “Oh, non importa! Se non vuoi dirmelo, non fa niente. Sembra così..così IMPORTANTE..sì..sarà così che si chiamerà..RISPOSTA. Sarà qualcosa che tutti vorranno e non ci sarà alcun bisogno di capirla, per gioirne! Non avrà bisogno di parole..non ci sarà bisogno di cercarla, si troverà direttamente e basta!”
 
“L’entropia distruggerà la tua risposta, come farà con tutto il resto.”
 
“Ho pensato anche a questo! Io..creerò qualcosa, dentro le mie creature. Qualcosa che vivrà DENTRO DI LORO..non un qualcosa di fisico, ma molto più leggero..non si accorgeranno neanche di averlo! E quel qualcosa sarà in grado di comprendere il linguaggio, la mia Parola, anche se loro non lo sapranno..dopodichè questa sostanza diventerà un tutt’uno con la creatura stessa, in modo che quello che sa lei, lo saprà anche la creatura..ma non lo saprà con il cervello..ma ad un livello più profondo..sarà un luogo così segreto e inespugnabile che non lo saprò nemmeno io!” si esaltò.
 
Chuck era così gasato che gli sembrava una grande idea.
 
“La chiamerò Anima.
 
“Pensavo che odiassi che quello che crei, sfugga al tuo controllo e ora vuoi creare addirittura volontariamente, qualcosa che, neanche tu, potrai mai vedere e raggiungere?”
 
Chuck sembrò disorientato.
 
“Mi interessa che capiscono il mio Messaggio.”
 
“E poi non ti interesserà più.”
 
“Ti sbagli. È la cosa che mi interessa di più in assoluto.”
 
“Ogni cosa passa, quando finisce per uscire fuori da noi..perchè finisce.”
 
“Non più quando riuscirò ad intrappolare l’Entropia!”
 
 
 
*
Anche quella volta l’Universo ebbe avuto ragione e questo fece infuriare Chuck.
 
Aveva creato il potere di qualcosa che sarebbe stato così impenetrabile da non poter essere trovato. Questo e soltanto questo avrebbe avuto un’energia di tale potenza per fare quello che aveva in mente di fare. Solo quello avrebbe avuto il potere di recepire la Parola.
 
Ma Chuck non capiva la portata di quello che stava costruendo fino a che non l’ebbe costruito!
 
Con il tempo, non vedere mai il prodotto di quello che aveva creato, non aver modo di trovarlo, né tenerlo tra le mani o assistere al lavoro compiuto per contemplarne la magnificienza, oppure essere sicuro che avesse funzionato, lo rendeva nervoso e irritabile.
 
“HO SBAGLIATO TUTTO. HO SBAGLIATO. HO CREATO UN MONDO IMPERFETTO. IO..VOGLIO ELIMINARLO. Distruggere ogni prova di questo fallimento, di questo mondo sbagliato.”
 
Quel pensiero però, lo rendeva triste, ogni volta che passava accanto a ognuna delle sue creazioni.
 
“Non ce la faccio più, Padre. Continuo a creare, creare, creare, ma TUTTO si rovina, non vedo l’ora che quest’albero cresca e cominci a germogliare, per poter finalmente imbottigliare l’entropia. Perché? Perché deve essere così..perchè questa divinità mi ostacola? Non l’ho creata io. Eppure ESISTE. Perché, Padre?”
 
"Perché TU hai creato ogni cosa dal nulla, ma il nulla traspare! Perché anche quello che pensi non dipende da te, dipende da te. E se non lo capisci, è perché non guardi. Hai perso la capacità di vedere davvero.”
“Universo, io non capisco.”
Non ti sei accorto che anche Amara contiene dentro di sé l'entropia? "Lei è fatta di questa sostanza."
 
Chuck sbarrò gli occhi, guardando sua sorella che era terrorizzata quanto lui.
 
“Non te l’ha detto? Eppure lei lo sa da tanto tempo!”
 
"Stai mentendo."
“Tipico di te, Chuck! Pensi che tutti ti mentano..eppure SAI che sono Verità Assoluta. Forse è per questo che le tue creature non riescono a leggerti! Forse sai che sei come ME e non ti è possibile MENTIRE, per questo dentro di te vuoi renderti illeggibile. Perché HAI PAURA!
 
 
“NON SONO IO CHE HO CREATO UN FIGLIO PER FARE QUALCOSA CHE NON HO IL CORAGGIO DI FARE, PERCHÈ SONO TROPPO CODARDO PER FARLO! SE QUESTO MONDO ESISTE È PERCHÈ IO L’HO CREATO!”
 
“A che prezzo hai creato tutto, Chuck? Forse dimentichi, che come essere COMPLETO, non potevi creare NIENTE. Per poter creare hai dovuto dividerti da lei. Ma nonostante questo, il caos regna, perché fa parte di te. Per poter ottenere tutto, devi dare qualcosa in cambio. Vuoi un mondo perfetto senza disordine? Non puoi salvarne una fetta, perché quella fetta lo infetterà sempre."
 
Amara si accorse del lampo negli occhi del fratello che la fissava.
Amara si avvicinò al fratello che la osservava.
"Vuoi distruggermi per salvare il mondo?"
"Io.."
Amara lo schiaffeggiò. "
"Sorella.."
Chuck tentenna. È una decisione difficile da prendere per un Dio...
 
“L’entropia resta..Amara resta. Tutti noi restiamo e saremo VIVI. Per sempre. Il tempo sarà nostro amico. Tutti noi ci ameremo, grazie all’amore. Io farò in modo che sia così. Troverò un'altra decisione. Una soluzione che vada bene per tutti. E ora se a voi non dispiace, ho un albero da coltivare e far crescere."
 
“A che prezzo hai creato tutto, Chuck? Forse dimentichi, che come essere COMPLETO, non potevi creare NIENTE.
 
Quel giorno Dio comprese che, la Verità feriva.
 
SAI che sono Verità Assoluta.
 
Chuck comprese quel giorno che la verità era qualcosa di cui avere paura.
 
Non avrebbe mai rivelato la Verità..non avrebbe mai insegnato il Verbo a nessuno..che la cogliessero da soli, la verità, le loro creature.
 
Sempre che a qualcuno di loro sarebbe mai importato.
 
 

 
 
*
“Non cancellerò il Mondo. “
“E domani avrai di nuovo cambiato idea.” Disse l’Universo.
“NO!! No..io..ho deciso. Una decisione definitiva, stavolta.”
“Non sai quanto.”
 
Chuck non pensò a quella frase criptica. Aveva altro per la testa.
 
“Non posso rinunciare all’Amore…non so neanche come è nata..e quindi non saprei come replicarla.”
 
“Hai rinunciato a distruggere tua sorella..”
 
“E sono schiavo dell’amore. È una energia che mi ha fatto suo schiavo. Ho addirittura litigato con un mio figlio perché ho chiesto a tutti gli angeli di amare anche loro, di amare tutti gli esseri viventi.”
 
“Perché l’hai fatto?”
 
“Perché io non posso salvare il mondo, ma quest’energia forse potrà farlo..resisterà a tutto, anche quando io non ci sarò più..e i miei figli avranno bisogno di un leader, un giorno. Qualcosa che sopravvivi all’entropia.”
 
“Sei diventato molto saggio.”
 
“No. È la disperazione di essere diventato schiavo a farmi parlare così. Ho creato un linguaggio che nessuno capirà mai, venero un’energia che non posso neanche possedere..e l’ho fatta custodire a delle creature in un luogo impenetrabile a loro stessi, così impenetrabile che non so neanche se riusciranno a SENTIRLA..e ora non riesco a tornare indietro..è svanita..svanita per sempre ai miei occhi..non capirò mai se la sentiranno, la mia Parola, perché non potranno saperlo neanche loro. Dimmi, Universo, perché impegnare tutto me stesso in qualcosa che ho perso, perso per sempre?”
 
L’Universo stette zitto.
 
“Perché prima credevo fosse una cosa tanto meravigliosa e adesso non riesco a vedere più il progetto finale? Perché investire tutto nell’amore se non è mai stato davvero mio? E come ho fatto a pensare che lo fosse? Perché se non è mia, fa soffrire così tanto e allo stesso tempo fa sentire così bene? Io volevo che capissero la Parola, ma non la troveranno mai da me! Dovranno recepirla dall'AMORE. Come potranno fidarsi dell'Amore?? Come fidarsi di qualcosa che non puoi vedere ne toccare ne capire? Come solo capirla?"
 
 
“Hai appena creato la Domanda.” Disse l’Universo.
 
E come la volta della risposta., Chuck non ebbe bisogno di chiedere. Sapeva, senza sapere come, di non avere bisogno di farlo. La domanda non interroga sé stessa.
 
Avrebbe avuto Tempo, dopo, dopo il crollo di tutto, di continuare a ripetersi “Perché.”
 
 
 
 
  Dietro una roccia, invisibile e non visto, qualcuno che non era appartenente di quel tempo, assisteva a tutto.

Dean.
   
 
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