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Autore: inzaghina    17/08/2023    2 recensioni
L'adolescenza è quel periodo della vita in cui tutte le emozioni paiono amplificate e quasi sproporzionate; gli amori sembrano più totalizzanti, le amicizie più coinvolgenti e le delusioni decisamente più cocenti.
Tutto questo vale anche per i Malandrini e i loro compagni di corso, che cercano di vivere una vita normale, mentre fuori da Hogwarts inizia a imperversare una guerra sempre più cruenta.
[Storia partecipante alla challenge "Gruppo di scrittura", indetta da Severa Crouch sul forum feriscelapenna[
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabian Prewett, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'L’eredità di Lily e James - Promesse da mantenere '
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Nel corso degli anni come bibliotecaria, Irma Pince ha imparato a dividere gli studenti in un buon numero di categorie, anche se ce ne sono stati alcuni che non sembravano appartenere a nessun gruppo in particolare. Tanti di loro pensano che si sia dimenticata di come fossero l’adolescenza e le emozioni ad essa legate, ma la donna invece rammenta ogni dettaglio. Si rivede nelle risatine soffocate e nei litigi bisbigliati contro alle pareti, nelle ricerche che portano via il sonno e nei compiti condivisi con gli amici, negli scambi di sguardi segreti e nelle coppie che invece non hanno alcuna remora a mostrarsi ai loro coetanei – e al resto del mondo. Ha perso il conto del numero di coppie che ha visto nascere sin dagli albori, così come di quelle che si sono lasciate in maniera più o meno amichevole. Non si vergogna ad ammettere di aver partecipato alle sessioni di gossip insieme al corpo insegnante e, guardando il gruppo di studenti del sesto anno di Grifondoro, si chiede se sarà finalmente l’anno giusto per James Potter e Lily Evans. 

 

 

7. These are the days we won't forget 

 

“Passiamo accanto a storie e persone  

che avrebbero potuto cambiarci la vita  

senza vederle a causa di un malinteso,  

di una copertina, di un riassunto sbagliato,  

di un atteggiamento prevenuto.  

Per fortuna certe volte la vita insiste.” 

Valérie Perrin 

 

 

 

Nonostante le insistenze di James, pur riempiendola di statistiche riguardo all’importanza dell’allenamento affinché potesse tenere stretta la coppa che aveva troneggiato nel suo ufficio a partire dalla fine dello scorso campionato, il capitano rosso-oro non è riuscito a convincere la vicepreside a lasciargli anticipare i provini. I primi giorni di scuola si sono rapidamente trasformati in una tortura per l’insegnante di Trasfigurazione, che ha iniziato a salutare lo studente con un lapidario “No, Potter!” ogni volta che i due si sono incontrati per i corridoi. Non che Minerva McGranitt non fosse competitiva, s’intende, tutt’altro a essere sinceri, semplicemente non poteva mostrare palesi favoritismi – nemmeno in caso di Quidditch. Per questo motivo, è con passo spedito che il giovane Potter scende le scale del dormitorio, quel lunedì 12 settembre, pronto a condividere con i suoi compagni più fidati il piano d’azione. 

“Hey Fab, immaginavo fossi qui,” saluta il suo Battitore, trovandolo sul divano, intento a terminare i compiti per la lezione di Pozioni. 

“Sì, non ho ancora concluso la ricerca per il vecchio Luma...” 

“Non ho tempo per queste trivialità!” 

Fabian percepisce il cambio di tono di James e lascia cadere la piuma, consapevole che questo possa significare un’unica cosa: l’amico si prepara a parlare di Quidditch. 

“Qual è la tua ultima lezione del giorno?” 

“Trasfigurazione, insieme a te, ci terrei a precisare,” ribatte svelto. 

“Ottimo, questo significa che anche Lexie e Gideon saranno con noi, così come Sirius, e potremo avviarci insieme al campo...” 

Fabian annuisce, conscio che non sia il caso di interrompere le riflessioni a ruota libera dell’altro. 

“Per spostarci dall’aula di Minnie al campo ci vorranno circa dieci minuti, se camminiamo a passo svelto, in questo modo tra l’altro potremo fare un giro di campo in meno al riscaldamento... ho fissato i provini per le 18, questo significa che dovremmo essere lì al campo per le 17:15, il che ci darebbe 45 minuti per prepararci alle selezioni. Pensi che siano abbastanza per organizzarci?” 

Fabian annuisce cautamente, osservando lo sguardo febbrile che alberga negli occhi di James. 

“Però sarebbe il caso che tutta la squadra fosse presente alla stessa ora. Vedi Alistair da qualche parte?” 

“Sono qui dalle 6:30 e non l’ho ancora visto, dubito sia sceso prima.” 

“Sì, non mi sembra plausibile... magari Lexie conosce anche l’orario di suo fratello,” mormora tra sé e sé, “l’hai vista?” 

Fabian non riesce a impedire a un sorriso di fargli capolino sulle labbra, ma scuote nuovamente la testa, prima che James finisca preda dell’agitazione. 

“Come mia vice dovrebbe essere anche lei qui, partecipare alla riunione di squadra.” 

“Glielo hai detto?” 

“Cosa?” 

“Che volevi fare una riunione all’alba?” 

“Sono già le 7 passate, non mi arrischierei a definire quest’orario l’alba!” 

Fabian scoppia a ridere, ritrovandosi ad annuire. “In effetti potresti pensare di organizzare almeno un allenamento al mattino prima delle lezioni. Ci temprerebbe per le partite invernali.” 

“Sai che questa non è affatto una cattiva idea?” 

“James, stavo scherzando! Tempo un paio di settimane, un mese al massimo, e la luce mattutina sarà un lontano ricordo; quindi, tanto vale organizzarli nel pomeriggio come sempre...” s’affretta a far notare Fabian, rileggendo l’ultimo paragrafo della ricerca. 

“Mhmm, in effetti non hai tutti i torti,” acconsente James, “credi che gli altri accetterebbero un doppio allenamento nel fine settimana?” 

“Credo che sarebbe difficile che le altre squadre fossero d’accordo...” 

“Forse facendone uno al sabato e uno alla domenica?” 

Fabian strabuzza gli occhi, immaginandosi la reazione di Gideon all’eventuale doppia sessione, così come quella di Sirius, qualora entrasse a far parte della squadra. “Non ti immaginavo così nervoso, sinceramente.” 

“Non sono nervoso, sono solo scrupoloso, mi preparo meticolosamente, credo sia una caratteristica fondamentale per ogni leader.” 

“Infatti non ho nulla contro la tua solerzia, credo solo che tre allenamenti a settimana oltre a quello eventualmente supplementare nel weekend siano sufficienti... siamo pur sempre la squadra da battere.” 

“Certo che sì, proprio per questo non dobbiamo sederci sugli allori e considerarci soddisfatti. Tu ti senti orgoglioso per l’impresa dello scorso anno, Fab?” 

“Un pochino sì.” 

“Beh, dimentica tutto quanto, perché siamo per ripartire da zero. L’aver vinto l’ultimo campionato non ci avvantaggia in alcun modo, anzi, tutti giocheranno alla morte contro di noi.” 

“Considerami pronto, capitano!” 

James scruta l’espressione del suo Battitore alla ricerca della conferma che il messaggio sia passato. “Devo scrivermi un discorso per stasera, è importante che anche i nuovi siano sulla nostra stesse lunghezza d’onda...” 

“Non dubitarne, non potrebbe mai essere altrimenti. Siamo pur sempre fieri Grifondoro e tutti smaniamo per riconfermarci campioni.” 

“Questo è lo spirito giusto!” si entusiasma James, assestando all’altro una pacca sulla spalla. 

“Un giorno capirò come diavolo fai a essere così entusiasta la mattina presto,” bofonchia Sirius, raggiungendoli insieme a Remus, che soffoca a stento una risatina. 

“Se hai intenzione di entrare in squadra, dovrai trovare un po’ di entusiasmo anche tu. Certe facce da funerale non sono ammesse sul campo di gioco,” dichiara solennemente James. 

“Credevo che il Quidditch fosse una questione seria per te,” lo punzecchia Sirius di rimando, sbadigliando sonoramente. 

“Certo, ma serietà ed entusiasmo devono andare a braccetto in questo specifico caso. Giusto, Fabian?” 

Fabian annuisce distrattamente, aggiungendo un paragrafo alla sua conclusione. 

“Lo vedo, l’entusiasmo di Fabian, traspare da ogni poro,” ghigna Sirius. 

“Hey, sto semplicemente sistemando la ricerca di Pozioni, ma sono decisamente euforico all’idea di ricominciare gli allenamenti.” 

“Visto,” lo sfida James, incrociando le braccia. 

“Rilassati, Ramoso. Farò del mio meglio per incanalarne un po’ del tuo.” 

Remus e Fabian ridono, mentre James rotea gli occhi spazientito. 

“Oh, ecco Lexie, finalmente!” esclama, occhieggiando la sua vice scendere le scale insieme alle compagne di stanza. 

Fabian volta la testa talmente velocemente che rischia di strapparsi un muscolo del collo, generando nuove risate da parte di Sirius e Remus. 

“Che avete da ridere voi due?” abbaia James, mentre i due amici faticano a trattenersi e Fabian si massaggia il collo, tentando di darsi un contegno. “Remus, non mi pare di averti mai visto così giulivo. Hai forse bevuto qualcosa di alterato?” 

“L’unico alterato qui è il buon Fabian,” mormora a mezza voce Sirius, schivando una gomitata dall’amico chiamato in causa. 

“Di che vai cianciando?” insiste James, alternando occhiate tra i due. 

Fabian gli fa segno di lasciar perdere, vedendo Lexie e le altre incombere sempre di più. 

“Che ci fate già svegli così presto?” domanda la Cacciatrice. 

“Riunione di squadra improvvisata,” ribatte Fabian. 

“Remus non fa parte della squadra,” s’intromette Lily. 

“E nemmeno Sirius,” fa notare Marlene. 

Non ancora,” chiarisce il giovane Black. 

“Giusto, è oggi che ci sono i provini.” 

James si volta immediatamente verso Lily e la osserva dubbioso, “hai forse intenzione di partecipare anche tu?” le domanda sbalordito. 

“Certo che no, Potter. Non potrei mai sopportare ulteriori ore in tua compagnia mentre dai il meglio di te sulla scopa,” sentenzia la ragazza. 

“Credi che io dia il meglio di me sulla scopa?”  

“Chiunque abbia un paio d’occhi sarebbe bugiardo a non ammettere la tua bravura.” 

“Ti stai forse complimentando, Evans?” 

“Ora non esageriamo, Potter!” Lily rotea gli occhi e s’incammina verso la porta. 

“Non ho capito se stiamo davvero facendo una riunione di squadra,” sussurra Lexie, rivolgendosi a Fabian. 

Lui le fa segno di no con la testa, “James è solo ansioso di ricominciare con il piede giusto,” le mormora di rimando. 

“Come se ci fosse da metterlo in dubbio!” 

“Stavo cercando di farglielo capire anche io...” 

Si scambiano un’occhiata d’intesa e Fabian percepisce il proprio sorriso aumentare d’intensità, per poter eguagliare quello di Lexie. 

“Il solito James che conosciamo e amiamo,” conclude Lexie, strizzando l’occhio al compagno. 

“La sua passione per Lily è l’unica cosa che può rivaleggiare con il Quidditch.” 

“Peccato che non abbia alcuna intenzione di presentarsi ai provini, t’immagini la faccia di James?” 

Fabian ride di nuovo, “non credo che sopravvivrebbe.” 

“Decisamente no!” 

“Vieni Lex!” la richiama la voce di Lily. 

“Ci vediamo dopo,” sussurra la bionda, salutando Fabian e gli altri, per poi raggiungere le sue amiche. 

“Quando ti deciderai?” domanda Remus, non appena Lexie si è allontanata abbastanza. 

“Non so di che parli...” 

“Come no,” lo prende in giro Sirius. 

 

* 

 

Evan osserva Marlene ridere al tavolo della colazione, sono passati dieci giorni dal loro bacio e la ragazza ha continuato a evitarlo, limitandosi a qualche saluto forzato in caso di incontri nei corridoi. Ogni tanto percepisce il suo sguardo addosso, è sicuro che sia così, ma, nel momento in cui solleva le proprie iridi, non riesce mai a incontrare le sue e tutto questo lo confonde ben più dei sentimenti che continua a provare per lei. Pensava che sarebbe stato più semplice accettare la scelta della ragazza; invece, più passano i giorni e più si arrovella per trovare il modo di farle cambiare idea – nonostante Marlene si sia dimostrata irremovibile. 

“Siamo un trio piuttosto patetico,” il commento di Regulus lo risveglia dalla trance in cui era precipitato. 

“Di che parli?” domanda, incapace di celare il proprio fastidio. 

“Di noi tre che fissiamo il tavolo di Grifondoro nella speranza che chi sta seduto laggiù ci degni della sua attenzione…” 

“Parla per te, Black!” lo rimbecca Piton. 

“Certo, perché non sei stato accampato fuori dalla loro sala comune per poter parlare con la Evans, vero?” 

Il viso del compagno di casa perde il pallore malaticcio che è solito caratterizzarlo per lasciare spazio a un rossore diffuso su guance e collo. “E tu che ne sai, scusa?” 

“Le voci girano, Severus, non capisco di cosa ti stupisca,” commenta schietto Evan. 

“È stato un errore, che sicuramente non ripeterò,” ribatte a denti stretti, posando con troppa forza la tazza ricolma di caffè di fronte a sé.  

“È inutile che ti scaldi tanto, nessuno di noi ha intenzione di giudicarti,” borbotta contrariato Regulus, lanciando un’occhiata di sbieco al fratello, impegnato a imburrare una fetta di toast. 

“Credevo che frequentare Sanguemarcio fosse considerato un comportamento non tollerabile,” sussurra di rimando, alternando occhiate tra Evan e Regulus. 

“Siamo ancora a scuola, Severus, nessuno controllerà le tue frequentazioni qui,” fa notare pratico Evan, “certo e“Siamo ancora a scuola, Severus, nessuno controllerà le tue frequentazioni qui,” fa notare pratico Evan, “sicuramente però, una volta diplomati, sarà il momento delle scelte definitive e non ci sarà spazio per chi ha intenzione di immolarsi per la causa di Silente e dei suoi…” 

“Stai forse mettendo in dubbio la mia fedeltà alle idee del Signore Oscuro?” obietta Piton, abbandonando la colazione per concentrarsi sul compagno di casa. 

“No, ti sto solo rammentando che, a meno che la tua amata Evans non cambi lato della barricata, è alquanto inutile che tu ti strugga per lei e la fine del vostro rapporto.” 

“Non mi pare che tu stia riuscendo meglio di me a seguire il consiglio che mi stai dando.” 

“La mia situazione è totalmente diversa,” sentenzia piccato Evan. “Marlene è una purosangue e mio padre non avrebbe avuto difficoltà ad accettare un matrimonio combinato tra noi…” 

“Sarà anche purosangue, amico, ma la tua Marlene non è poi così diversa dalla Evans o da mio fratello: credono negli ideali e nel Bene Superiore, sono convinti che tutti i maghi siano allo stesso livello e che quelle sul sangue puro siano solo fandonie. Sono piuttosto convinto che nella loro sala comune ci sia qualche pozione, o qualche incantesimo, che li trasforma in una mandria di sognatori idealisti, non disposti ad accettare chiunque non la pensi come loro.” 

Severus riprende a mangiare, mentre Evan riflette sulle parole del più giovane dei fratelli Black, il cui sguardo è tornato a fissare il tavolo rosso-oro dove Sirius sta ridendo e dando di gomito a James, intento ad arruffarsi i capelli. 

“Quanto vorrei cancellargli dalla faccia quell’aria di superiorità,” confessa Piton, dopo una pausa. 

“Se non altro la Evans sembra essere ancora d’accordo con te,” gli fa notare Evan. 

“Per ora sì, ma chissà ancora per quanto? Non lo sopporterei se finissero insieme…” 

Nessuno degli altri due sa cosa rispondere, così lasciano che il silenzio li avvolga, ritornando a sorbire le loro bevande. 

“Ecco qui i cocchi di Luma!” li saluta Hector, lasciandosi cadere accanto a loro, “chi mi può sistemare la ricerca che dobbiamo consegnare?” 

“Non contare su di me, Avery,” risponde Piton in tono monocorde. 

“Hai detto che ieri sera saresti andato in biblioteca a finirla,” aggiunge Evan, portando alla bocca un po’ di uova. 

“L’ho detto in effetti, ma poi ho incontrato Tabitha Greengrass e mi sono distratto, se capite cosa intendo…” 

“L’ha capito anche Silente al tavolo dei professori,” commenta tagliente Eleanor, che gli atteggiamenti da macho di Hector proprio non li tollera. 

Evan scoppia a ridere insieme all’amica, contagiando anche Regulus e legando perfino Severus a stirare le labbra in una smorfia quasi divertita. 

“Sei forse seccata perché non sono venuto a cercare te?” le domanda il ragazzo, ignaro. 

“Se mai dovessi venire a reclamare le tue attenzioni, stai pur certa che sarà solo perché qualcuno mi ha drogato il tè mattutino,” dichiara Eleanor in tono che non ammette repliche e che riporta l’ilarità sulle labbra di Evan e Regulus. 

Il giovane Rosier si arrischia a lanciare un’altra occhiata al tavolo rosso-oro, riuscendo per una frazione di secondo a incrociare gli occhi cerulei di Marlene, che li abbassa repentinamente, tornando a rivolgersi alle amiche al suo fianco. 

 

 

Da quando è stato nominato capitano, al suo quarto anno, James ha sempre preso molto sul serio il suo ruolo. Per molti dei suoi compagni, passare il proprio tempo pianificando allenamenti e strategie che possano aiutare Grifondoro a vincere le partite può sembrare una perdita di tempo, ma James sa che c’è qualcosa da imparare in ogni situazione. Fare in modo che sette persone che, almeno in apparenza, non hanno nulla in comune diventino compagni di squadra pronti a tutto per raggiungere il medesimo obiettivo è qualcosa che James fatica a spiegare a chi non ha mai calcato un campo di Qiudditch. Fare in modo che tutti i membri della squadra collaborino, facendo del proprio meglio per ottenere la vittoria, non è poi tanto diverso da ciò che James sa essere necessario per fare la differenza fuori da scuola – in un mondo magico ormai sempre più in bilico. 

Mentre osserva la squadra allenarsi insieme alle riserve, con un occhio di riguardo per i nuovi membri di entrambe le squadre, James riesce solo a pensare che capitanare i suoi compagni di squadra potrà essere un’importante palestra per il futuro che lo attende fuori da lì. 

Sirius sceglie quel momento per spedire un bolide nella sua direzione, avendo con tutta probabilità notato l’espressione trasognata del suo migliore amico, ma James non gli dà la soddisfazione di coglierlo impreparato... con un’abile mossa schiva il bolide quando l’ha quasi raggiunto, per poi avventarsi su un passaggio di Lexie e scaraventare la Pluffa verso la porta difesa dal nuovo portiere di riserva, segnando un gol che viene celebrato con lo stesso entusiasmo dedicato alle partite ufficiali. 

 

 

 


 

Nota dell’autrice: 

Leggermente in ritardo sulla tabella di marcia, come sempre, ma eccomi con il settimo capitolo che ci fa addentrare sul sesto anno dei protagonisti e su come si evolvono i rapporti tra di loro. 

Non so se la mia idea sulle due fazioni sia condivisibile, ma spero di essere in grado di mostrarvi entrambi i lati della medaglia, visto che per tanto tempo mi sono limitata a concentrarmi solo sui “buoni”. 

 

 

   
 
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