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Autore: paiton    03/09/2023    0 recensioni
Scusate per la lunga assenza ma i viaggi di vacanza mi hanno tolto quasi tutto il tempo per scrivere!
Questo racconto è inserito nel Romanzo “Il Ritorno di Dhaitus” che si può trovare nella sezione “Giochi di ruolo” dentro a “D&D Forgotten Realms”, non è necessario leggere la I Parte della storia per comprendere le vicende della Seconda Parte, tuttavia per affrontare l’intero svolgimento degli eventi è consigliato informarsi bene sulle narrazioni.
Il lettore, trasportato in storie fantastiche si renderà conto di come, attraverso le lettere, le parole, le frasi e il metodo di comunicazione della scrittura in tutte le sue accezioni, quindi Tu… tu ti renderai conto dell’esistenza reale di un mondo fantastico immaginario in cui tuttavia, ciascuno di noi può potenzialmente entrare senza problematiche relative allo spazio fisico, senza accalcarsi insomma.
Grazie dell’attenzione signorine e signore, signorini e signori! Che inizi lo Spettacolo!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La testolina di Frittun appare da dietro l’altare, i suoi occhi guardinghi stanno spiando la situazione, sospettoso per il prolungato silenzio sta ascoltando il rimbombo delle gocce che cadono dentro alle lontane pozzanghere.

“Lì dentro si è rintanata Plaudirin, allontanatevi…” consiglia lui

“Se avesse voluto attaccarci l’avrebbe già fatto” obbietta Darean

“Magari sta cercando il momento opportuno per prenderci alla sprovvista.”

Draco raccoglie un sasso e lo lancia contro il portale; viene inghiottito e non si sente più nessun rumore.
Allora avvicina la fiaccola fino al limite, il fuoco entra e con esso anche parte dell’impugnatura; estraendola notano che la fiamma è spenta e il legno risulta annerito e freddo al tatto.
“Ci deve essere molta umidità all’interno; non so perché si sia estinta tuttavia spero che la mia palla di fuoco non abbia fatto la stessa fine.”  

“Chi vuole provare ad entrare? Ce la giochiamo a testa o croce.” tira fuori una moneta d’oro dalla tasca.

“Entriamo insieme. Non possiamo permetterci di far rischiare la vita al guaritore”
Draco appoggia l’indice al portale e fa entrare prima l’unghia, successivamente la prima falange, non sente nessun dolore, poi l’intero dito, il braccio e infine il viso: nota lo scheletro del suo arto posteriore all’interno di uno spazio che non saprebbe descrivere; è come se tutto fosse al termine del tempo, un imbuto che risucchia la vitalità.
Esce ed incrocia lo sguardo di Darean in apprensione “Allora? Cos’hai visto? Non lasciarmi sulle spine.” 

Prima guarda il suo braccio, si tocca la pelle, ha ancora i muscoli e i tessuti connettivi: “Andiamo insieme, non preoccuparti per ciò che vedrai. Tuttavia non credo che troveremo mai il generale lì dentro.”
“Fermi un attimo, legatevi ad una colonna” Consiglia Frittun e porge loro una bella corda resistente.
 
 

Bran Latewind si è già rivestito, i suoi indumenti sono ancora umidi ma non può aspettare in eterno; in assetto da battaglia è entrato per la grande porta di una grotta che si sviluppa verso il basso. Sta discendendo le pareti perpendicolari e sfaldabili scalando, sa che il drago d’ossa è entrato lì dentro assieme ai tesori.
“Come farò a trasportarli fuori? Un passo alla volta, ci penserò quando avrò localizzato i due forzieri” pensa tra sé mentre sposta il peso sul piede sinistro, la roccia si sbriciola e fa uno scivolone, di conseguenza rafforza la presa sulle braccia ma anche quegli appigli si frantumano.
Cade nel vuoto per mezzo metro poi riesce ad aggrapparsi alla corda che, avvedutamente, si era legato attorno alla vita. Continua a calarsi usando la sola forza degli arti superiori, poi si dondola sullo strapiombo per raggiungere la parete. Accende una torcia e scruta verso il basso: lo spazio che gli manca da percorrere è probabilmente maggiore rispetto alla lunghezza della corda.
Sbuffa.
Fissa un’estremità della fune ad una pietra resistente e risale verso l’alto per andare a slegare l’altra estremità.
Riesce così a calarsi fino al fondo della cavità, c’è una puzza terrificante di putrefazione ma nessun rumore oltre allo scoppiettio della fiaccola.
I suoi piedi sono immersi fino al calcagno, si crea un bellissimo effetto specchio: i puri cristalli smeraldini e violacei vengono riflessi dalla superficie dell’acqua.
Bran appoggia la fiaccola fra due rocce, nell’incavo, poi avanza in posizione di offesa, spadino nella mano sinistra e balestra armata nella destra, nota una pozza scura dove l’odore marcescente va aumentando; il cadavere di una creatura ormai irriconoscibile galleggia, grossi vermi gialli stanno mangiando quel che ne resta.

“Eccoli!” pensa mentre i suoi occhi si illuminano: i forzieri si trovano a pochi passi da lui, proprio di fianco a quel putridume. Silenziosissimo continua a camminare in punta di piedi per raggiungerli ma il drago d’ossa balza fuori dalla pozza. Bran lo colpisce con un quadrello e la bestia lo graffia sul petto, spingendolo con forza e facendolo cadere all’indietro; anche le ombre proiettate sulla parete della caverna stanno combattendo.
“L’unica strategia possibile in condizioni svantaggiate è quella di rompergli una gamba.” Dopo avergli lanciato contro la balestra per distrarlo prova a conficcargli lo spadino nella rotula, il drago si erge davanti a lui.
Oscurità totale.
Accusa il dolore degli artigli che si conficcano nei suoi fianchi poi viene sollevato in aria.
 

 
 
Draco e Darean varcano l’ingresso dopo essersi assicurati ad una colonna bella grossa, l’Elfa si sbalordisce quando vede il suo corpo trasformarsi in ossa, non ha più né arco né frecce, nessun tipo di attrezzatura o armatura. Sono completamente composti delle sole ossa: percepisce con l’anima un vortice di vera oscurità e non sa che direzione prendere; riescono a comunicare solamente tramite i gesti, non hanno più una mimica facciale.

Il gelo e la mancanza di emozioni iniziano a gravare sulle loro condizioni psichiche, si sentono sempre più affranti, appesantiti.
Azzardano qualche passo in avanti e subito, in lontananza, una figura disegnata dalle fiamme veste una forma indefinita, partendo dal gambo dell’imbuto inizia a ruotare ad elica nella loro direzione; diventa sempre più grande, adesso è un teschio che li sta per travolgere.

Frittun li vede scattare fuori, stanno correndo come pazzi: Darean usa l’altare come trampolino, spicca un salto e ruota di centoottanta gradi posizionandosi di fianco al Monaco, Draco invece corre goffamente il più lontano possibile dal portale.
Sentono un frastuono di ferraglia provenire dalle loro spalle; da alcuni corridoi iniziano ad uscire numerosi scheletri. Dopo pochi secondi sono almeno una decina ma non si mettono in una posizione d’attacco, anzi, sembrano trascinati via, assieme alle loro spade arrugginite, da una forza invisibile contro la loro stessa volontà; vengono sollevati in aria, mentre i tre amici si guardano a vicenda con stupore, poi il portale gli inghiottisce; per ultimo il drago d’ossa si avvinghia con forza ad una stalagmite che infine si spezza.
Con l’altra zampa sta afferrando Bran: entrambi vengono trasportati verso il portale che infine si chiude.

Il guerriero sbatte contro la parete di roccia e cade a terra esanime.

“A cosa abbiamo appena assistito?” Chiede Darean “Dietro la parete i nostri corpi erano formati da sole ossa”

“Adesso tutto mi risulta chiaro. Era un portale di Ugora’tz, ci è andata bene” risponde deciso il monaco mentre si avvicina a Bran

“Ho sentito parlare della sua leggenda dagli Elfi Silvestri di Fordan, mai avrei pensato di arrivare così vicina a un’entità tanto malefica”

“L’avete incontrato?”

“Non credo fosse lui” replica il draconide “Siamo entrati per qualche metro poi ci hanno impedito di avvicinarci”

“Meglio così, forza! cerchiamo di far rinvenire Bran!” Frittun corre da lui, gli dà un paio di sberle, poi nota il sangue che ha sporcato la sua armatura logora. Posa entrambe le mani sul suo petto e cura le ferite in nome di Hula con un rituale.
Il guerriero riprende conoscenza, tossisce e si mette a ridere: “Mi avete visto andare via mentre avevo preso un drago e sono ritornato quando il drago ha preso me!”

“Sei fortunato ad essere ancora vivo, l’ultima volta non ti è bastata…?” gli risponde seccata Darean.

“Adesso che il portale si è chiuso posso aprirne un altro” controbatte Draco “E tu campione?! Sei stato tutte queste ore a lottare con la bestiaccia!?”

“È una storia lunga, poi ve la racconterò ma nel frattempo ho trovato il tesoro!”

“Cosa intendi dire Draco? Quale altro portale?”

“Da quando Yugi ha aumentato i nostri poteri ho la possibilità di aprire dei passaportali.”

Darean: “Spiegati meglio.”

Draco: “Posso provare ad aprire un passaggio, da qui, che ci porta fino a Garrisland”

Darean inizia ad adirarsi: “Noi avremmo potuto trasportare direttamente le trecentomila monete d’oro ai piedi di Garring e tu ce lo dici solo adesso?! Bran ha rischiato di nuovo la vita!”

Draco: “La realtà è più articolata di come l’hai rappresentata tu. Non ho mai provato a farlo, se avessi trasportato il tesoro nel luogo sbagliato sarebbe stato un danno irreparabile. Vi informo solo adesso perché mi sembra meno rischioso tentare questa via anziché ritornare sul veliero. Maggiore è la distanza da percorrere maggiore è il pericolo.”

Darean: “Mi sorprendi sempre. Hai altri assi nella manica di cui vuoi renderci partecipi?”

Draco: “Per il momento no.”

Frittun: “Ci conviene uscire più in fretta possibile, comunichiamo agli altri che possono partire mentre noi usiamo la passaporta.”

Bran: “Avete già trovato il generale e la vedetta?”
 
Dopo aver cercato i due dispersi nei sei corridoi hanno trovato qualche altra moneta d’oro e alcune pietre preziose, hanno anche incontrato l’Abisso, ma questa è un’altra storia e verrà raccontata un’altra volta; nella ricerca hanno finalmente scovato il Generale e la vedetta che avevano le mani legate e stavano seduti a terra in stato confusionale.

I due nani si sono ricongiunti con il resto della ciurma per riportare il vascello a Garrisland mentre la compagnia è rimasta nella grotta dei draghi.
 
Le pietre sono state posizionate per formare una figura circolare, Draco ha gli occhi chiusi e si sta impegnando per creare un portale di arrivo.
“Deve concentrarsi su di un luogo in cui è già stato e per fortuna non sono passati molti giorni dal nostro incarceramento, vedo buone possibilità di successo” Spiega sottovoce Frittun agli altri due.

Darean: “Speriamo riesca a dedicarsi all’opera, questa puzza di putrefazione non aiuta di certo”

Dopo una ventina di minuti il draconide si pronuncia: “Avanti il primo, io sarò l’ultimo ad entrare, poi la porta si chiuderà.” Trascina un forziere e lo sistema all’interno del cerchio di pietre “Chi vuole provare?”

Frittun arriva davanti alle rocce camminando lentamente, Bran lo sta aiutando a trasportare il secondo scrigno; entrano entrambi uno dopo l’altro. Darean resta a guardare per qualche secondo: “Dovunque finiremo so che tutti insieme ce la possiamo fare” gli fa l’occhiolino e si lancia nel buio.
Draco spera in cuor suo di portare tutti esattamente dove vogliono arrivare, si guarda attorno “Sarà comunque meglio di questa grotta puzzolente”.

 
Note per il lettore: Spero di averti incuriosita/o, spero che gli avvenimenti comici ti abbiano fatto ridere e di aver rappresentato gli eventi in maniera chiara. Con questo capitolo termina la seconda parte del racconto, una trama abbastanza intricata si sta per sviluppare ulteriormente e molte parti (che probabilmente hai letto sei arrivata/o fin qui) restano da approfondire per acquistare significato. Capisco che sia difficile seguire una saga che non viene pubblicata regolarmente ma la sto scrivendo man mano e cerco di stare molto attento alla forma quindi devo leggere, modificare, rileggere, trovare sinonimi, straleggere, far vedere il prodotto ad altri e infine lo posto, quindi scusatemi per la lentezza ma tutta la trama è sempre e comunque immaginata nella mia testa quindi prima o poi emergerà in forma scritta. Grazie per essere arrivata/o fin qui! Il prossimo capitolo verrà pubblicato minimo tra una settimana nella sezione EPICO. Buone letture e buona vita a tutti! 
   
 
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