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Autore: paiton    18/09/2023    1 recensioni
Ecco che siamo arrivati alla terza parte della saga: dopo essere stato cacciato dalla propria terra, il popolo di Illigar deve ricostruire tutto il regno e i nostri eroi hanno viaggiato sul Mar di Cristallo fino a trovare la pecunia per rendere possibile tale sogno. Molti imprevisti hanno reso la missione difficile, tanto che metà della spedizione è perita per mano di un possente drago d'ossa. Questo romanzo in costruzione attende solo il tempo di essere scritto con dovizia di particolari. Seguirà sicuramente una quarta parte che distorcerà completamente la visione che il lettore si è fatto di questo mondo. Intanto ti ringrazio per aver letto fin qui e spero che la narrazione ti appassioni! Sono sempre ben accette le critiche costruttive, buona lettura!
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si apre un portale all’interno della foresta, proprio nel bel mezzo del villaggio in costruzione, esattamente tra l’armeria e la tenda delle pozioni.
Una bambina, figlia dell’armaiolo, sta rincorrendo una farfalla che cambia direzione ad ogni battito d’ali. I contorni delle sue forme sono neri, ornati da numerosi e piccoli pallini argentati. L’insetto è capace di modificare il suo colore tanto che acquisisce quello del tronco d’albero, del filo d’erba o del fiore su cui si posa.
La piccola si guarda attorno perché le è sfuggita: si appoggiata alla sua gonna drappeggiata e rossa.
Vede una persona molto alta che veste un saio semplice di colore bruno. L’uomo sta aprendo un grosso forziere pieno di monete d’oro; la piccina si nasconde dietro al cespuglio per osservare meglio.
Subito dopo appare un guerriero con una spessa armatura, ha una faretra appesa allo zaino e un fodero da cui fuoriesce l’elsa di uno spadino: anche lui sta trasportando un altro scrigno, aiutato da un draconide.
Sente una voce femminile compiaciuta: “Ce l’abbiamo fatta!”  poi abbraccia il draconide.
Frittun si guarda attorno, vuole parlare coi proprietari di quelle abitazioni: “C’è qualcuno?” la bimba si nasconde meglio nel cespuglio e sposta qualche rametto.
Darean la nota con la coda dell’occhio: “Ma chi c’è qui dentro? Uno scoiattolino?” va a prendere il danaro dalla saccoccia e lo appoggia sul terreno “Se mi dici come ti chiami e dove ci troviamo ti posso regalare una grande ricompensa.”
La bimba percepisce le buone intenzioni dell’Elfa ed esce allo scoperto: “Siamo sull’isola di Garring signora.” le dice guardandola negli occhi, poi indica le cinque monete.
“Non mi hai ancora detto come ti chiami”
“Mi chiamo Brilledelle signora”
“Tieni cara, ma non chiamarmi signora che mi fai sentire troppo adulta” e dona l’oro alla bambina scompigliandole i capelli con la mano; lei corre via dopo averla ringraziata con un saluto della mano, i loro sguardi si incrociano.
 
Arriva l’armaiolo con passo lento e parla da lontano, a voce alta: “Mi ricordo chi siete! Vi ho visto salpare dal porto con il veliero. Dov’è il resto della spedizione?”
Frittun: “Alcuni non ce l’hanno fatta, siamo stati attaccati da un grande drago d’ossa. Il veliero sta arrivando via mare, purtroppo… sicuramente… verrà preparata una cerimonia funebre tuttavia… siamo riusciti ad ottenere un ingente prestito di denaro che aiuterà tutto il Regno”
Il nano rimane pensieroso e il suo viso serio: “Vi faccio chiamare una carrozza, anche mio figlio vi scorterà.”
 
La compagnia, assieme al tesoro, attraversa in gran fretta il villaggio che stanno costruendo tutt’attorno al vecchio castello nel quale furono imprigionati.
Anche le guardie all’entrata li riconoscono all’istante e li lasciano attraversare il portone.
“Salve soldati! Dove troviamo Re Garring e Yugi, il gran consigliere?” chiede Frittun
“All’ultimo piano. Vi imbatterete in altri ufficiali a cui chiedere informazioni”
“Grazie molte” e gli fa un cenno di saluto militare
Trasportano i forzieri su per i piani di scale, altre guardie li indirizzano fino alla sala reale, bussano.
“Un attimo!”
Dopo cinque minuti esce un nobile seguito da quattro guardie personali
Si sente urlare: “Prego, entrate pure!”
Appena Garring vede i due forzieri fa un salto dal trono: “Ci siete riusciti allora! Le previsioni sul vostro successo erano scarse, i pericoli ingenti. Il fato ha giocato contro i nostri bisogni. Complimenti per la tenacia, per la vostra fermezza e temperanza nello svolgere il compito assegnato!” il Re appoggia le sue grosse mani sulle spalle di Bran e Darean che sono i più vicini a lui nella stanza.
“Voltok, i miei guerrieri e gli arcieri stanno ancora sistemando l’imbarcazione?”
“Qui abbiamo le vostre trecentomila monete sire” Bran apre il forziere e la lucentezza dell’oro illumina i loro volti stanchi. “Per quanto riguarda i vostri uomini… molti non sono arrivati a Garrisland. Voltok sta ritornando con i superstiti e il veliero, noi abbiamo utilizzato la passaporta per evitare che il tesoro venisse rubato di nuovo”
 
Per filo e per segno i quattro amici raccontano a Garring tutte le vicende accadute dalla loro partenza, del mercante di creature di Reichenab che li ha marchiati con i tatuaggi, dei draghi, del portale di Ugora’tz e anche del bottino recuperato nella caverna. Frittun, alla fine, chiede all’imperatore delle condizioni fisiche di Yugi e se possono intrattenere un colloquio con lui.
“Certamente, è ancora in convalescenza ma sta molto meglio al momento, ha riacquistato pienamente tutti i suoi poteri! E non preoccupatevi, restituiremo il dovuto a quegli strozzini di Reichenab.”
 
Tutti sostano sul portentoso e prezioso tappeto ricoperto di fibre d’oro, anche il vecchio stregone è molto contento di rivederli: “Bravi i miei ragazzi! Siete tornati vittoriosi! Ovviamente Garring mi ha informato della vostra spedizione, ho scommesso sulle persone giuste!” lui sta coricato nella branda ed è ancora ben evidente la tumefazione sulla sua fronte “Ho rischiato di andare anche io all’altro mondo” indica le ferite che non sono ancora chiuse del tutto.
“Riposatevi qualche giorno perché ho un altro paio di favori da chiedervi, adesso andate dove volete e curatevi bene le contusioni, quando sarete pronti ritornate qui a trovarmi”
 
I quattro amici, esausti, lo ringraziamo e si concedano.
Due guardie mostrano loro la stanza, che si trova sullo stesso piano rispetto a quella del Re e di Yugi: “Abbiamo sistemato il vostro tesoro dentro l’armadio ma non è un luogo di massima sicurezza”
Draco si mette davanti a loro e li fissa negli occhi con fare minaccioso, la sua indisposizione è incrementata dalla stanchezza e dalla fame: “Non è stato facile guadagnare queste monete, a scanso di equivoci vorrei che rimanessero al sicuro altrimenti potreste essere i primi indiziati e voi non volete essere presi in mezzo vero?” estrae dalla saccoccia dieci monete d’oro per ogni guardia e le appoggia nelle loro mani “Mi raccomando, al nostro ritorno il denaro deve essere sempre lì! Avrete una ricompensa” alcune fiamme gli escono dal naso.
“Non vi preoccupate, noi Nani non siamo ladri!” lo rassicura il giovane ufficiale.
 
Tutti si mettono a riposare nella stanza comune con quattro letti, dormono il sonno dei giusti e si risvegliano la mattina seguente. Draco parte all’alba in cerca di un’armatura più resistente, Frittun va a farsi forgiare un nuovo martello, Darean si reca in arcieria per far rafforzare l’arco ed aumentare la gittata dei suoi tiri e Bran va a raccattare Burum il Bardo; dopo una breve ricerca lo trova, come al solito, ubriaco da far schifo: è appoggiato ad un albero fuori dalla locanda ancora in costruzione.
Lo scuote più volte: “Burum, hei amico!” lui resta incosciente
Il guerriero entra alla locanda e compra due bicchieri d’acqua, se ne tracanna uno  mentre versa totalmente l’altro sulla sua testa.
 
“Per gli Dei! È arrivato un acquazzone!”
 
“Devo raccontarti una storia, una vicenda che dovrai cantare per tenere in vita le memorie delle nostre gesta!”
 
“Con calma fratello, ho un gran mal di testa… poi sta iniziando a piovere… è meglio andare al riparo.” Il suo fiato è intriso di alcol ancora da digerire.
 
“No no tranquillo, era solo un goccino d’acqua che ho usato per svegliarti”
 
“A! Grazie molte allora… ti ringrazio per avermi fatto ridestare altrimenti avrei sprecato tutta la giornata” si mette in piedi, ondeggia ad occhi chiusi, poi fa qualche passo verso la panchina “Gira tutto!” infine si siede e tenta di leggere il cartello che ha ancora la pittura fresca: “BaaaaR … L…U…M…E”
 
“Barlume! Questo è il nuovo nome della locanda!” L’oste umano, con i suoi folti baffi marroni, ha gli occhi sprizzanti di orgoglio per aver ideato il secondo gioco di parole della sua vita, sta lì davanti a loro impettito, veste una salopette marrone e una camicia bianca.
 
“Complimenti vecchio amico! Sei silenzioso come una spia, non ti avevo notato!” Bran va ad abbracciarlo
“Pensavo di non rivederti più, girava la voce che fossi rimasto bloccato all’interno del castello”
 
Bran lo osserva sospettoso, ora che non sa effettivamente chi sia davvero l’oste, ma inizia a fingere: “Me la sono vista brutta! Ho la pellaccia dura, per fortuna!”
 
“Ti offro una delle migliori birre che mi sono rimaste, la maggior parte della mia cantina è andata perduta, inesorabilmente… è rimasta a Illigar…”
 
“Grazie molte, se hai qualcosa da mangiare per tutti e due ti sarei molto grato, deve riprendersi dalla sbornia” dice indicando ripetutamente col pollicione Burum il Bardo, mentre appoggia sul tavolo dieci monete d’oro.
 
“Per questa lauda ricompensa vi preparerò la più deliziosa delle mie leccornie!”
 
Il bardo, inizialmente, non capisce bene cosa gli stia succedendo tuttavia è molte lieto di avere un buon pasto in arrivo. A lungo i due conoscenti rimangono a parlare delle vicende accadute, anche Frittun si unisce in un secondo momento; Burum si interessa molto alla faccenda e chiede tutti i particolari dei fatti accaduti, poi si mette a comporre il suo pezzo. Si immagina le ballerine danzanti del mare.
 
Cantatemi, o Muse del mare
tutte le gesta eroiche
e di Bran Latewind in particolare!
 
Nella sanguinosa battaglia di Illigar
protessero le nostre monumentali mura
un salato prezzo fu da pagar
 
Bran finì schiacciato, infine incendiato
incolpate le bestie de la foresta antica
manovrate dagli stregoni, per giorni abbandonato
 
Oltre l’oceano di Cristallo si recarono tre
in compagnia del Generale e delle guardie, sul veliero del Re
giunsero a Reichenab per contrattare
 
Al ritorno via mare una creatura li squassa
dalla nebbia compaiono scheletri maledetti
e un possente, immenso drago d’ossa
Cantatemi, o Spiriti del mare
tutte le gesta eroiche
e di Bran Latewind in particolare!
 
I nemici li assaltarono da una nave fantasma, nella notte
il guerriero comparve e combatté
come sia arrivato fin là nessuno ancora lo sa
un miracolo degli Dei, il destino o chissà
 
Con incantesimi, spadate e frecce avvelenate
protessero il forziere stracolmo di ricchezze
per ricostruire la ridente e prospera città
 
Ucciso il grande drago furono attaccati dai suoi figli
gettate di acido paralizzarono il plotone
dopo morsi, incantesimi lanciati ed artigli
ecco che il veliero venne squarciato da una collisione  
 
Cantatemi, o Elementali del mare
tutte le gesta eroiche
e di Bran Latewind in particolare!
 
Col cuore pieno di collera e profondo coraggio
Bran si aggrappò al drago che reggeva i tesori sotto braccio
volò via con lui attaccato alla sua coda
e per salvare gli amici perse, in mare, la spada
 
Sulla cima della montagna venne sbattuto sul tronco
restò aggrappato all’albero, ad un ramo monco
si addentrò, infine scalò la caverna oscura
e riconquistò i tesori grazie alla fortuna
 
Gli abitanti di Illigar acclamano e applaudono la compagnia appena salita sul palco mentre gli Elementari dell’acqua continuano a danzare. Burum il Bardo si inchina davanti a tutti e fa gli ossequi al Re, a Yugi e agli altri generali.
Garring alla fine sale sul palco e parla pubblicamente agli eroi: “La vostra lealtà non ha eguali, per questo motivo farò in modo che i canti non smettano mai di riecheggiare al di sopra delle nostre terre assieme alla memoria degli ufficiali caduti” passa la parola a Voltok che abbassa lo sguardo prima di iniziare: “Hanno combattuto con valore, la nostra salvezza è la loro beatitudine nel paradiso dei guerrieri valorosi. Le loro tombe saranno scavate domattina nella pietra, e le loro gesta resteranno vive per i secoli dei secoli!” Con gli occhi lucidi alza l’ascia al cielo, verso gli spettatori ammutoliti e commossi.
   
 
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