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Autore: EmmaJTurner    07/10/2023    5 recensioni
Un'Abbazia infestata arroccata sul fianco di una montagna, rose benedette, orme di troll, cadaveri, spiriti, erbe e pozioni... e due tollerabili compagni di viaggio. Cosa stiamo aspettando?
“A che livello di rompitura di cazzo siamo?”.
Logan le scoccò un’occhiataccia. “Discreta”.
Meli alzò gli occhi al soffitto. “Se vuoi me ne vado, eh”. Un lampadario di bronzo si mosse e cigolò sopra di loro. A Meli parve di vedere un movimento di aria densa tra i ceri accesi e…
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cercasi Ammazzamostri'
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Una Discreta Rompitura di Cazzo

La chiesa era immobile e silenziosa nella semioscurità. Il marmo bianco e rosa delle pareti e della navata centrale era illuminato da grossi ceri posizionati sull’altare e sugli ornati lampadari di bronzo, che spargevano tutt’attorno una luce gialla e tremolante. 

Svaccata con i piedi alti sulle panche della chiesa, annoiata e in attesa di qualcosa di misterioso, Meli pensò che Logan non aveva ancora contrattato il suo pagamento. Glielo disse.

“Preferisco prima capire con cosa ho a che fare” rispose lui, seduto poco lontano. “Una volta definita con precisione la dimensione della rompitura di cazzo, potrò richiedere un conguaglio adeguato”.

Meli gli disse che le sembrava ragionevole, e tornarono ad attendere in silenzio. Suonò la mezzanotte; il rintocco delle campane rimbombò assordante nel silenzio mistico dell’abbazia. Ancora non era successo nulla.

“A che livello di rompitura di cazzo siamo?”.

Logan le scoccò un’occhiataccia. “Discreta”.

Meli alzò gli occhi al soffitto. “Se vuoi me ne vado, eh”. Un lampadario di bronzo si mosse e cigolò sopra di loro. A Meli parve di vedere un movimento di aria densa tra i ceri accesi e…

Meli si sentì spingere giù dalla panca e finì lunga distesa in mezzo alla navata. Il lampadario crollò dove un attimo prima erano seduti, schiantandosi sulle panche e sul marmo con un chiasso infernale.

Meli guardò Logan sopra di sé: i suoi occhi erano di fuoco, e in un attimo fu in piedi con la spada sguainata. Meli, ancora a terra, osservò le panche di quercia lucida sfasciate nel mezzo dal peso del lampadario.

Una risatina volteggiò attorno a loro come una brezza irriverente; tutte le candele della chiesa si spensero in un soffio, e calò il buio completo. Non si vedeva più un accidente.

“Cominciamo bene…” borbottò Meli, mettendosi seduta. Aprì lo zaino e si mise a frugare nel tentativo di recuperare qualcosa di utile.

“Silenzio” intimò l’ammazzamostri. Meli abbassò il tono del frugamento al minimo, e trovò quello che cercava: una gemmaluce, un cristallo di fluorite opportunamente stregato. Meli lo liberò dal panno in cui era avvolto e una delicata luce gialla si diffuse tutto attorno, delineando i contorni degli oggetti più vicini. 

Aprì la bocca per parlare, ma un fragore di sedie strisciate sul pavimento li avvertì di togliersi di mezzo: lo spirito li stava caricando con le panche della chiesa, che per pochissimo non li investirono; Meli e Logan balzarono via e le panche andarono a sfracellarsi le une contro le altre in un baccano di legno frantumato.

“Nervosetto, questo qui” commentò Logan.

Nella flebile luce della gemma - si scaricavano sempre troppo in fretta, quegli affari - i due si guardarono attorno. I lampadari superstiti sopra le loro teste cigolavano piano, gettando lunghe ombre sulle pareti e sul soffitto della chiesa. 

Logan camminava lento, in cerchio, osservando le finestre a sesto acuto e tenendo la spada sguainata davanti a sé. Meli reggeva alta la fluorite luminosa, non vedendo assolutamente niente nel buio immobile.

Un fruscio. “Beccato” mormorò l’ammazzamostri, e balzò verso destra con agilità felina. La spada calò a terra e si scontrò con qualcosa che non era carne, ma non era nemmeno nulla. Un sibilo rabbioso fece capire a Meli che quel non-nulla era stato colpito, e che non era affatto contento.

Lo spirito, che Meli individuò per un secondo come una massa di aria densa, si avventò contro Logan farfugliando oscenità. L’ammazzamostri deviò un attacco invisibile con la spada e allungò una mano sinistra per agguantare il fantasma, ma questi strillò e balzò via. Meli faceva fatica a seguire lo scontro alla debole luce della fluorite, ma si tenne pronta a scattare al segnale di Logan. In mano teneva un sacchetto di polvere di stramonio, ingrediente base per le pozioni rivela-incantesimi; di conseguenze molto efficace anche per rendere visibile ciò che preferiva stare nascosto…

La lotta tra spirito e ammazzamostri continuava, con il clangore di una spada che spesso colpiva le panche e il pavimento di marmo, ma che altrettanto spesso andava a segno provocando trilli inferociti. Finalmente Logan riuscì a afferrare la creatura; caddero entrambi a terra dove cominciarono a dibattersi come pesci nella rete.

“Adesso!” urlò l’uomo.

Meli gettò la polvere di stramonio su Logan e la creatura invisibile che lottavano sul pavimento. La polvere fluorescente divenne una nuvola neon. Il fantasma strillò e si divincolò dalla stretta dell’ammazzamostri, scrollandosi di dosso la polvere che lo aveva colpito. Ma prima che la polvere botanica potesse fare effetto, lo spirito assestò un colpo allo sterno di Logan e si liberò; in un attimo fu in aria e, nel buio, scomparve.

Logan e Meli rimasero a immobili, storditi dall’improvviso silenzio dopo quella lotta furibonda con il nulla.

“Hai visto che cazzo era?”.

“No” ammise Meli fissando il soffitto, infastidita quando lui.

Aspettarono quasi mezz’ora, ma non accadde altro. Nessuna risatina risuonò nel buio, e nessuna panca assassina si mosse nella chiesa. Si arresero alla sconfitta e uscirono dall’edificio, ammaccati, impolverati e, soprattutto, enormemente seccati.

Trovarono Jonah ad aspettarli nella foresteria.

“Allora?” chiese fiducioso il giovane monaco; ma la sua speranza si spense ad una prima occhiata alla faccia dei due. “Niente?”

“Niente” confermò Meli, esausta. “Indicaci dove possiamo dormire, e domani parleremo”. Jonah annuì e mostrò loro due cellette attigue con un letto, un tavolino e un inginocchiatoio per le preghiere. Meli entrò e posò il suo zaino sull'inginocchiatoio. Sul tavolino c’erano un piatto di pane nero e una brocca piena d’acqua.

Meli ringraziò Jonah e buttò lì un “buonanotte” a Logan, ma l’ammazzamostri, nervoso e irritabile, non rispose nemmeno e si chiuse nella sua cella. Meli preferì non indugiare oltre; mangiò la cena monacale e si mise a letto, sperando di non svegliarsi accanto ad un cadavere.

***

Non si svegliò accanto ad un morto, ma qualcuno aveva aperto il suo zaino. Il che, forse, era persino peggio. Meli controllò e ricontrollò, ma non mancava niente. Chi era entrato si era limitato a frugare, come alla ricerca di qualcosa che non c’era. Perché un fantasma avrebbe dovuto frugare tra gli effetti personali di un mortale? Meli si disse che, forse, lo spirito malefico non era l’unica cosa che stonava in quell’abbazia.

Si avviò verso il refettorio, uno stanzone rettangolare con due file di tavoli e panche, già pieno di monaci che consumavano in silenzio il loro primo pasto della giornata.

“Qualcuno è entrato nella mia stanza, stanotte” bisbigliò Meli a Logan quando furono seduti accanto per la colazione. Gli occhi di Logan saettarono su di lei, frugando il suo viso alla ricerca di segni di aggressione. “Cosa è successo? Stai bene?”.

Meli si sorprese per quello slancio di preoccupazione. “Sto bene. Hanno aperto il mio zaino, ma nulla è stato portato via”.

Logan la squadrò ancora, poco convinto; poi tornò ad aggredire la sua scodella di pane e latte.

“Poco da fantasma, vero?” chiese Meli.

“Mph” confermò lui con la bocca piena.

La donna si guardò attorno. I frati erano seduti composti, molto vicini tra loro, e mangiavano immersi in un eccessivo silenzio; solo qualche casuale colpo di tosse rompeva la monotonia. Ma poi notò un giovane, con addosso la tonaca bianca da novizio, che mangiava seduto ad un tavolo lontano dagli altri. Aveva gli occhi arrossati e gonfi. Era malato?

Meli chiamò Jonah, il suo amico monaco, seduto poco lontano da loro. “Jonah. Jonah. Quel giovane frate laggiù; cos’ha?”.

Jonah alzò gli occhi dalla sua magra scodella e seguì lo sguardo della donna. “Chi, Emmanuel? Ha la congiuntivite, poveretto. Se l’è presa da Yoris prima che morisse, pace all’anima sua”.

Logan si voltò di scatto verso il giovane. “Avevi detto che nessuno era morto”.

Jonah si mosse a disagio. “Bè, no. Nessuno è stato ucciso. Così mi avevate chiesto. Il buon vecchio Yoris è morto di vecchiaia”.

Logan trattenne un sospiro frustrato. “E quante persone sono morte, da quando lo spirito è qui?”

“Oh. Bé, fammi pensare…  prima di Yoris, c’è stato Claudius. E Rachele. E… basta direi”.

“Tre persone?”

“Bè, avevano tutti una certa età… se ne sono andati dopo una breve malattia”.

“Che genere di malattia?”.

Jonah era sempre più a disagio. “Una malanno di stagione: stanchezza, tosse, febbre. Solo verso la fine avevano difficoltà a parlare e a capire cosa succedeva. Ma erano molto vecchi, sai…”

“Nessun altro?” lo interruppe l’uomo.

“No. Bè, a parte il viandante…”

Meli vide Logan richiamare a sé tutta la poca pazienza di cui era capace. “Quale viandante, di grazia?” chiese tra i denti.

Jonah deglutì, capendo di essere nei guai per essere stato un pessimo informatore. “Un viandante è arrivato qui molto malconcio, qualche mese fa. I miei confratelli l’hanno trovato lungo il passo e l’hanno portato all’Abbazia. È morto nel sonno la prima notte. L’abbiamo seppellito qui nel cimitero, con una lapide senza nome”. Jonah si fece il segno della croce e guardò il soffitto del refettorio.

Logan lanciò un’occhiataccia a Jonah, poi il suo sguardo si fissò di nuovo sul giovane monaco isolato. E Meli seppe che il suo ammazzamostri stava tirando le fila di quel mistero.



 

Spazio dell’autrice

Ahehm. Che si dice? Ci piace la svolta gialla che ha preso questa avventura? Ci piace Jonah? Ci piacciono i nostri due tollerabili compagni di viaggio che falliscono miseramente? Ma soprattutto… a che livello di rompitura di cazzo siamo, con questo bastardello trasparente? :D

Al prossimo capitolo, che sta già cuocendo nel calderone insieme agli altri.

Emma

   
 
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