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Autore: inzaghina    08/10/2023    5 recensioni
Villa Conchiglia è il luogo che Bill e Fleur chiamano casa, ma non è solamente questo. È il posto in cui i due innamorati hanno dato vita alla loro famiglia e nel quale tante persone che passano di lì percepiscono la forza del sentimento che li unisce e ne subiscono l'influenza. È così che Villa Conchiglia si trasforma in qualcosa di più di una baia con un cottage affacciato sul mare: diventa il fulcro di tanti episodi di quotidianità che cambiano l'esistenza di coloro che li hanno vissuti.
[I primi 11 capitoli partecipano al Writober 2023]
[i capitoli dal 12 in avanti partecipano al Calendario dell’avvento indetto da Cora e Sia sul forum “ferisce più la penna”]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Famiglia Weasley, Fleur Delacour | Coppie: Bill/Fleur
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Dopo due capitoli di fluff, si torna a tematiche un po’ più angst… 

Prompt di oggi: Medaglia 

 
 


 
 
  

8. Mancanze insostenibili  

  
  

“Mi manchi adesso.
Mi manchi addosso.”
 

Fabrizio Caramagna 

 
 

  
 
L’estate volge al termine, l’aria si è fatta più fresca e le giornate diventano via via più corte. Settembre è sempre stato il mese per antonomasia dei nuovi inizi, ma non per George – non quest’anno.  

Sono passati quattro mesi da quando la guerra è finita e si è portata via una parte di lui – la più luminosa, la più istintiva, la più importante. Perché George non ha solamente perso il proprio gemello quel fatidico giorno, ha dovuto dire addio alla vita come la conosceva e te are di abituarsi a una quotidianità che continua a essergli estranea, a cui non vuole affatto abituarsi. 

Ha appuntamento con Bill e Fleur per andare insieme a loro al Ministero della magia dove, tutti coloro che hanno preso parte alla battaglia del due maggio, riceveranno una medaglia al valore. George non riesce davvero a immaginare cosa farsene di un pezzo di metallo prezioso che si trasformerà in un segno tangibile della mancanza di Fred, un monito quotidiano di quello che ha perso. 

Avrebbe voluto disertare la cerimonia, ma alla fine Bill e Ron sono riusciti a convincerlo ad andare; suo fratello maggiore si è offerto di restargli accanto e per questo motivo ha raggiunto Villa Conchiglia, così da poter raggiungere il Ministero in compagnia. 

 

Fleur gli apre la porta e gl’indirizza un sorriso d’incoraggiamento. “Siamo quasi pronti, vuoi qualcosa da bere?” 

George scuote la testa, anche se non tocca cibo e acqua dalla sera prima; gli si è annodato lo stomaco e continua a temere che andare alla celebrazione si rivelerà essere una pessima idea. 

“Vado a mettere le scarpe,” aggiunge Fleur, facendo segno a Bill di raggiungere il fratello minore. 

“Hey, sicuro di non voler nulla? Dalla tua faccia mi sembra che ne avresti un gran bisogno...” 

George si stringe nelle spalle, seguendo il fratello in cucina e accettando un bicchiere di succo di zucca. 

“So che sarebbe meglio qualcosa di più forte, ma credo che mamma non ce lo perdonerebbe mai se arrivassimo brilli a un evento ministeriale ufficiale...” 

Il commento strappa finalmente un sorriso a George – anche se stentato. 

“Lo credo anch’io...” mormora quindi, senza elaborare oltre, consapevole che Bill abbia comunque capito. 

 

L’atmosfera è austera, i partecipanti piuttosto nervosi e non ci sono sorrisi sui volti che circondano George e la sua famiglia, il ragazzo azzarda occhiate intorno a sé, scambiando qualche cenno di saluto con conoscenti che non vede da tempo. 

Quando Kingsley, che indossa una semplice veste grigia listata a lutto, termina il discorso scegliendo di elencare il nome di tutti i caduti, George trattiene il fiato, ansioso di scappare il più lontano possibile. Fleur è più svelta di Bill, gli prende una mano tra le proprie, più piccole, e gl’infonde il coraggio che George è certo di aver smarrito il 2 maggio dell’anno precedente. 

Il nome di Fred è uno degli ultimi e, quando Kingsley lo pronuncia, George sente le lacrime solcargli le guance, la perdita del suo gemello è una ferita ancora aperta, che sanguina copiosamente – per la quale nessuna dose di Dittamo potrà mai essere sufficiente. 

Eppure, ne rimane sconvolto lui stesso, vedere il nome di Fred far mostra di sé sul monumento eretto ai caduti, tra quelli degli eroi del due maggio, lenisce almeno in parte le sue sofferenze, gli ricorda la ragione che li ha spinti entrambi a combattere.  

 

Dopo la cerimonia, durante la festa organizzata in seguito a essa, George rivede tante facce amiche e si ritrova a ricordare tanti momenti belli vissuti con Fred. Ascoltando Katie e Alicia parlare di uno degli assurdi scherzi organizzato ai tempi della scuola, George sente il proprio sorriso farsi più sincero – più vero.  

Si rende conto così che Fred non se ne sarà mai davvero andato, non quando la gente continuerà a ricordarlo e a ridere pensando ai bei momenti passati insieme. E George, di questo, non può che essere grato, perché servirà a ricordargli quante vite il fratello è riuscito a toccare – nella sua, seppur breve, vita. 

 

Non si è ancora abituato a tornare in una casa vuota, ma quella sera lo fa con un incedere più convinto della sera precedente; posiziona la medaglia sul caminetto, accanto alla sua foto preferita che lo ritrae con Fred, scattata nel giorno dell’apertura del loro negozio. 

 

“Ce l’abbiamo fatta, Georgie! Il nostro sogno è diventato realtà...” 

“Ancora non mi sembra vero, Freddie.” 

“Ci vorrà del tempo per rendercene conto, ma è tutto molto più che vero e ci renderà leggendari.” 

 

Le parole di Fred gli sono rimaste scolpite nella mente e George capisce che si adattano benissimo anche alla sua nuova quotidianità; il negozio non è lo stesso senza Fred, non potrebbe mai esserlo, ma suo fratello si è trasformato in una leggenda che nessuno potrà mai dimenticare. 

La medaglia al valore si trasformerà in un altro modo per ricordare le gesta di Fred e, soprattutto, la sua innata e contagiosa gioia di vivere. 

 


 

 

Nota dell’autrice: 

Torniamo da George e dal suo dolore che qui è estremamente fresco. 

Grazie per il continuo supporto. 

   
 
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