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Autore: Slane999a    10/10/2023    3 recensioni
Un mostro come tanti, vivere in una grotta al buio, con la sua famiglia. E a volte incrociare degli umani per i boschi, diventare umano e passare come loro. Ma Spid non lo è, può passare come loro, ma essere un ragno semiumano, non è semplice, sebbene le sue capacità con le tele, abbiamo attirato alcune attenzioni indesiderate, almeno secondo la madre che sembra non gradire, il fatto che Spid, provi fascinazione verso gli umani. Ma la sua fascinazione nonè a senso unico, anche gli umani si interessano alle capacità del giovane, così tanto che lo vogliono al loro villaggio. Ma perchè lui? Cosa offre al villaggio? E loro cosa vogliono ottenere?
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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<< Angolo dell'autore >> Dopo una lunga assenza eccomi qua, lo so un poco tardi ma ho avuto un attimo alcuni progetti a cui lavorare, per Spider ho voluto lavorarci un poco di più e sistemare meglio i capitoli. Penso comunque di poter pubblicare e finire tutti i capitoli questo mese. E poi avrò da lavorare un progetto che pubblicherò qui verso dicembre. Detto ciò vi lascia alla lettura, se alcune cose non sono chiare o per voi non funzionano ditemelo, anche alcune errori che potrei aver fatto. In fondo per diventare un bravo scrittore, uno deve imparare dai propri errori, con lo scopo di migliorare i testi che poi propone al pubblico, mi scuso se potrebbero esserci errori di grammatica oppure ortografia, ho controllato ma se ci fossero ancora non fatevi problemi a dirmelo. Finito vi auguro una buona e piacevole lettura.



Passiamo attorno a un grosso albero, arriva al cielo. Ci giriamo intorno, diversi umani, stanno parlando tra di loro, dei bambini mi girano per le gambe. Papà aveva detto che gli umani vivono insieme in grandi gruppi, anche se non sono tutti della stessa famiglia.  Non hanno caverne, ma posti fatti con il legno dove entrano ed escono di continuo, delle case. Arriviamo davanti una casa di legno. Un orso sì para davanti a me. I ciocchi mi scivolano dalle mani. La risata di Bald mi entra nelle orecchie.
<< È una scultura di legno Spid. >> mi rialzo. In effetti l’orso sta fermo. Che strani gusti hanno gli umani.  Bald si siede, tra di noi un un tavolo, ma è fatta di legno. Due sedie stanno ai capi, molto più comode delle rocce, potremmo usarle a casa, ma pensando a mamma… Meglio di no.
<< Posa i ciocchi nell’angolo. >> sopra gli altri chiocchi di legno c’è un apertura sulla parete, divisa in mezzo dal legno che da fuori. Il mio dito viene fermato, gli umani usano la magia?
<< Osservi qualche bella ragazza del villaggio per caso? >> scuoto la testa.
<< Io devo andare, devo ancora trovare della frutta e… >>
<< Almeno un poco d’acqua ti farebbe bene. >> Bald esce portando una ciotola in mano. Giro per la stanza, trovo una porta, di sopra la scritta “Bald e Luisa” L’altra stanza ha un letto, ma coperto con un tovaglia di sopra, la mano affondo dentro il letto. La paglia accarezza la mia mano, fa il solletico, è più comodo delle mie ragnatele. Tolgo la mano, dall’altro lato ci sono altri animali in legno, lupi, cervi e ci sono pure dei ragni.
<< Belle? >>.
<< Scusami ma non riuscivo a stare fermo. E questi, sono belli. >> sollevo il ragno di legno, ha la forma di papà.
<< Tienilo, consideralo una sorta di ricompensa. >>
<< Non potrei mai, mia madre non lo accetterebbe. >> lo rimetto a posto.
Lo seguo nell’altra stanza, in una delle due ciotole c’è l’acqua nell’altra, dell’acqua di colore giallo. Afferro la ciotola con due mani, Bald prende la sua ciotola e mando tutto giù in un sorso, lo replico. L’acqua mi finisce contro il corpo, come fanno gli umani a bere da qui? Perché non bevono da quello che mangiano?
<< Non ti piace l’acqua per caso? >> poso la ciotola.
<< Certo che mi piace, ma…  Sul serio ho fatto, mia madre mi stacca la testa se non mi sbrigo. >>
<< Grazie per l’aiuto, quei ciocchi erano pesanti per me. >> Quelle parole mi rimangono in testa, gli umani sono molto gentili e apprezzano, sfoggio il mio sorriso più largo.
<< Aiutare è sempre un piacere.  >> svuoto la ciotola fino a mostrare il fondo.
<< Scusa ma devo andare, mia madre si arrabbierà se non portò la frutta a casa. >>
<< Devi riprendere la sciarpa. Renditi utile una volta tanto! >> l’urlo mi sfonda le orecchie, hanno un tono di voce davvero alto. Giro la testa a destra e sinistra, un uomo sta rivolto con la testa verso un albero. Mi avvicino, una sciarpa è messa in mezzo ai rami, hanno un problema di sciarpe in questo villaggio. L’uomo tiene la testa alzata, la scuote. Scatto verso l’albero, prendo la sciarpa. Salto giù.
<< Questa è tua? >> l’uomo si gira, ha i capelli gialli, come i miei e una linea di peli in mezzo alla faccia.
<< Chi sei tu? >> rivolge la testa verso la sciarpa. << Grazie, mia moglie mi avrebbe ammazzato se non avessi ripreso la sua sciarpa. >> avvicina la testa. << Aspetta ma tu eri con Bald. Sei un garzone? >>
<< No, in realtà non lo conosco ma volevo aiutarlo.  >>
<< Aiutare gli sconosciuti, avremmo bisogno di più persone come te. >> l’uomo abbassa le ginocchia, messe le mani sulla scatola si ferma. Si rialza, la schiena gli preme indietro.
<< È pesante?  >> si gira. Posso perdere un altro poco, tanto i ragni mi stanno coprendo.
<< Si è la mia schiena non è più quella di una volta. >>
<< Vorrei darle una mano… Ma mi scusi sono di fretta.  >> l’uomo si abbassa, le mani gli tremano, la cassa non si sposta da terra.
<< Sarà un duro compito. >> Posso perdere un altro poco, tanto i ragni mi stanno coprendo.
<< Dov’è casa sua? >> Sollevo la cassa, il peso mi porta la schiena indietro. L’uomo indica una casa accanto a quella di Bald, ha una porta gialla. Arriviamo, una donna sta con le braccia sui fianchi.
<< Chi sei? E cosa ci fai con quella cassa?  >> l’uomo si mette davanti a me.
<< Dovevo immaginarlo… Entra e posa la cassa lì nell’angolo. >> il tavolo è molto più lungo della casa di Bald. Poso la scatola per terra.
<< Tieni per il disturbo. >> sul tavolo mette della frutta, mele, pere.  << Mio marito non le merita. >>
<< Ehi, io ho fatto un sacco di cose è… >> la donna rivolge lo sguardo verso di lui, smette di parlare. Penso di aver visto mamma per un attimo.
<< Sicura che posso prenderle? Non sono importanti? >>
<< Te le meriti ragazzo, e non si discute con mia moglie. >> aiutare gli altri è proprio una cosa bella. Saluto e lascio il villaggio. Lontano riprendo la mia forma di ragno. Mi muovo verso la caverna. Le zampe, schiacciano tutti gli arbusti che trovano di davanti, speriamo i ragnetti mi hanno coperto tutto il tempo.
<< Eri qui allora. >> i miei peli si drizzano tutti.  Mamma troneggia da sopra di me, tiene l’addome in alto, tutti i suoi occhi sono schiusi, le sue fauci sono larghe. Tiene le nostre facce a poca distanza.
<< Dove ti eri andato a cacciare? Ti sei per caso dimenticato della punizione? >> metto la frutta davanti a me, da uno sguardo ravvicinato al tutto.
<< Io stavo raccogliendo della frutta, per scusarmi da ieri. >> la prende tra le mani.
<< Dov’è l’hai presa? >>
<< Alberi, sono andato di mattina presto e ne ho trovato un sacco, in alberi poco vicini casa… Scusami.>> chino la testa verso il basso.
<< Ne parliamo davanti a tuo padre. >> la seguo mettendomi dietro di lei. Papà sta davanti la grotta, tiene una mucca al fianco. La molla muovendo le zampe verso di me. Mi stringe tra le braccia, i suoi occhi si muovono da parte, angolo dall’angolo del mio corpo.
<< Sta così bene da poter portare la frutta. >> papà prende una mela, la fa sparire nella sua bocca.
<< Fresca. >> mamma afferra la mucca per la zampa, papà afferra metà della mia frutta e la porta dentro. Possiamo tutto al centro della roccia, pensare che gli umani usano il legno per il tavolo, è poco resistente. I miei ragnetti corrono su di me, le loro zampette mi si muovono addosso.
<< Grazie dell’aiuto. >> catturo qualche mosca, i ragnetti mi scalano sulla ragnatela, prendendo ognuno il loro pasto, sono teneri mangiando così. Prendo la frutta, la mela rimane succosa all’interno della mia bocca, la sciolgo e bevo tutto il contenuto. Aiutare è proprio una bella cosa.
<< Questa sì che è frutta. >> dice papà.
<< Non ha ascoltato niente di quello che gli ho detto, se ne è andato. È incapace di ascoltare. >>
<< Ma lo ha fatto per farsi perdonare, dovremmo dargli una possibilità. Inoltre osserva la frutta, assaggiala. >> mamma prende una mela.
<< Lo ha fatto… E non posso negare che questa frutta è buona. >> papà sta più vicino possibile a mamma. La frutta ha un sapore dolce che riempie la mia bocca.
<< Ma resta il fatto che ha deciso di ignorarmi. >> papà sorride verso di me. Sta accanto alla mamma, le tiene il braccio e le offre della frutta. Mamma gira la testa, papà gira con lei tenendo la frutta in mano. La frutta è più buona.
 
 
Mamma sta cibando i suoi ragnetti usando le mosche presenti, dolci per la colazione. Ne raccolgo un poco e le do ai mie ragnetti. Mamma rivolge la testa su di me. Papà le arriva accanto.
<< Sveglio di buon mattino? Non riuscivi a dormire per caso? >>
<< No, ma oggi volevo fare qualcosa in più per i miei ragnetti. >> ritorno a mettere la tela e finisco di raccogliere le mosche.
<< Suvvia possiamo dirglielo. >> mamma smette di raccogliere le mosche.
<< Siediti Spid. >>
<< Ho avuto occasione di parlarne con tuo padre. Devi tornare prima che il sole salga su nel cielo. Gli umani si avventurano molto spesso a quell’ora. Inoltre se non tornerai prima di quel momento, non ti permetterò di uscire più da solo, o di uscire completamente. Sono stata chiara? >> scuoto la testa.  Papà mi mette la mano sulla spalla.
<< Non preoccuparti papà. >> Esco dalla caverna, il sole si spinge attraverso i miei occhi, copro i due superiori. Gli alberi del bosco, sono spogli, mi arrampico, trovandoli vuoti. Salto giù, dove è finita la frutta? Proprio oggi che mamma mi ha dato questa occasione, devo trovare un modo per farcela.
<< Una buona raccolta oggi. >> mi nascondo dietro gli alberi. Degli umani portano delle ceste piena di frutta. Ieri al villaggio mi hanno dato la frutta per aver portato le casse, forse l’uomo di ieri può darmene altra? Ritorno al villaggio, rientro le zampe. Arrivo ai margini del villaggio
<< Ehi ragazzo! >> mi giro, un umano dai peli gialli sta davanti a me.
<< Sono io quello che ha aiutato con le scatole. >>
<< Scusami, non ho una buona vista. >> mi sorride, mette la mano sulla spalla.
<< E io non ho più una buona schiena. >> si metta ridere. << Che ci fai di nuovo qui? Sei venuto ad aiutare Bald? >>
<< No in realtà mi chiedevo se avesse di nuovo bisogno d’aiuto. >> il suo sorriso si allarga, raggiunge gli angoli della sua bocca.
<< Sei un bravo ragazzo. Allora aiutami, ho divere casse portare. >> mi chino e porto la casse una ad una sul. L’uomo sale sul carro, rimango con la schiena dritta, sorridente.
<< Ti puoi spostare? >> cosa non mi dà della frutta? Forse sua moglie la dava.
<< Non mi dà della frutta? >> alza il mento verso di me, tiene le braccia incrociate.
<< Ah è così quindi, per questo ti sei offerto? Devi ritirare la tua nomea di bravo ragazzo, che stupido che sono stato. Ma va bene, ecco la tua ricompensa. Anche se non dovrei più chiedere aiuto a te. >>
<< Io… No mi lasci aiutarla di più per la frutta. >>
<< Se vuoi solo guadagnarci… >> chino la testa.
<< Ma sono un uomo buono. Avrei un sacco di cose da portare, e ho anche un sacco di cose da sistemare. Quindi forza, seguimi. Sali sul carro e dammi una mano, ragazzo, forza. >> salto sul retro del carro, varie casse intorno a me. Il carro si muove, da qui il villaggio diventa sempre più lontano.
<< Dobbiamo andare un poco in giro, da alcuni che rifiutano di vivere nel nostro villaggio. Gli abbiamo offerto una casa, ma no. A quanto pare non vogliono. Non vogliono rendersi utili. >>
<< Non sono come te. Viene da una famiglia di lavoratori per caso? >>
<< Papà lavora un sacco, di solito si occupa della grotta. >>
<< Grotta? Strano modo per chiamare casa. >>
<< Certo, invece mamma è quella che va a cacciare. >>
<< Quindi la donna porta i pantaloni in casa. E vivete in un villaggio? Casa solitaria?
<< Una casa solitaria a mamma vorrebbe non gli piacciono gli… >> balzo in aria, il carro salta spostando le scatole verso il di fuori del carro.
<< Scusami, ho preso per errore una roccia. Stavi dicendo con tu madre? >>
<< Non gli piacciono… Troppo le persone, forse non gli piaccio nemmeno io. >>
<< Sembra parli di mia moglie, parlando di lei gli hai fatto persino una buona impressione. >> il carro si ferma.
<< Prendi due casse. >> ci troviamo di fronte una casa, la cima è un triangolo. Le casse mi cadono sul busto. L’umano bussa alla porta.  Porto le due casse davanti la porta, sposto la testa verso il lato delle casse. Un altro umano con tutti i peli bianchi ci apre, ha la camicia scoperta esponendo una parte di peli.
<< Il tuo nuovo aiutante? >> gli dà un sacchettino, ho visto spesso gli umani che lo portano a lato un sacchetto del genere, ma a che gli servirà? L’uomo lo prende in mano e mi fa cenno di lasciare le casse per terra.
<< No, non fa neanche parte del villaggio, a solo deciso di farmi una mano dal suo buon cuore. >>
<< Dal suo buon cuore? Chissà perché non ci credo. >> l’uomo rivolge la testa verso di me, mi dà una lunga occhiata, da capo a piedi. Posate le casse, noto che ha un anello sul dito, non capisco perché devono portale, le sue braccia sono spesse e pelose.
<< Ti ha trattato bene? >>
<< Sua moglie mi ha dato della frutta ieri e mi ha detto che me la darà se lo aiuto a fare le consegne. >>  
<< Barad, hai per caso iniziare a praticare la magia? >> la mano di Barad scivola sulle mie spalle, mi tiene vicino a lui.
<< Certo che no, semplicemente ho trovato un ragazzo, buono e ben disposto negli altri. A differenza di persone come voi. >>
<< Persone con un poco di intelligenza, vorrai dire. >> do un’ultima occhiata all’uomo.
<< Stai attento. >>
<< Ragazzo, andiamo! >> riprendiamo la marcia sul carro, il sole si sta alzando.
<< Signor, Barad io dovrei tornare prima che il sole, stia nel punto più alto.  >>
<< Intendi mezzogiorno? >> scuoto la testa-
<< Tranquillo, torneremmo prima, e una bella cesta di frutta ti aspetta. Che ne pensi? >> un intera cesta? Mamma sarà fiera di me a vedere tutta quella frutta, potrebbe persino farmi i complimenti.
<< Certo che sì, le porterò tutte quante, una per una. >> Barad ride.
<< Questo è lo spirito che mi piace, ora andiamo alla prossima casa. >> gli alberi si ripetano tra loro, portandoci in un'altra casa, tutta quadrata. Prendo tre casse e scendo, Barad sta alla porta.
<< Prendi l’ultima cassa. >> una donna apre la porta
<< Eccoti. >> si sporge verso di me. << Un nuovo ragazzo? >> si avvicina a me. << Entrate e lasciate le casse. >> entriamo dentro la sua casa, l’interno è pieno di facce di persone appese al soffitto. Sul serio, gli umani non smettono di essere strani, tra orsi e questa roba nelle casse.
<< Ti piacciono i quadri ragazzo? >> lascio le casse per terra. Ci sono altri quadri, stavolta hanno il disegno di una montagna. Con un buco, potrebbe essere una caverna? Sopra la montagna ci sono degli alberi. In un altro un umano con una barba bianca e una donna al suo fianco, questo umano ricorda molto Bald.
<< Belli veri? >>
<< Sono stupendi. >> Barad mi prende per le spalle.
<< Sono sempre stati stupendi. Ma ora dobbiamo andare. >> in un attimo lasciamo la casa.

 
   
 
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