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Autore: inzaghina    10/10/2023    5 recensioni
Villa Conchiglia è il luogo che Bill e Fleur chiamano casa, ma non è solamente questo. È il posto in cui i due innamorati hanno dato vita alla loro famiglia e nel quale tante persone che passano di lì percepiscono la forza del sentimento che li unisce e ne subiscono l'influenza. È così che Villa Conchiglia si trasforma in qualcosa di più di una baia con un cottage affacciato sul mare: diventa il fulcro di tanti episodi di quotidianità che cambiano l'esistenza di coloro che li hanno vissuti.
[I primi 11 capitoli partecipano al Writober 2023]
[i capitoli dal 12 in avanti partecipano al Calendario dell’avvento indetto da Cora e Sia sul forum “ferisce più la penna”]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Famiglia Weasley, Fleur Delacour | Coppie: Bill/Fleur
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Oggi torno a parlare del mio amato Bill – e di riflesso anche di Fleur – perché non ci sarebbe Villa Conchiglia senza di loro. 

Prompt di oggi: Stella polare 

 
 


 
 
  

10. Il mio punto fermo 

  
  

“Da quali stelle siamo caduti per incontrarci qui?” 

Friedrich Nietzsche  

 
 

  
 
Ci sono giorni in cui Bill crede di essere di nuovo se stesso, giorni in cui si sveglia con la voglia di fare, il corpo di Fleur è modellato contro il suo e la giornata sembra pregna di possibilità. Molto spesso però, quando suona la sveglia, Bill ha già gli occhi sbarrati – dopo una notte insonne – e indossa un sorriso di circostanza che non inganna sua moglie, ma che gli permette di non attirare troppe domande durante la giornata lavorativa. 

Il senso di colpa lo attanaglia da mesi, lo erode da dentro e non gli permette di andare avanti. Gli piacerebbe riuscire ad aprirsi con Fleur, sa che lei sarebbe pronta ad ascoltarlo e capirlo, senza giudicarlo in alcun modo, ma si trattiene perché teme che finirebbe con il contaminare anche lei. Aveva convinto sé stesso di aver superato l’aggressione di Greyback, del resto non si è  trasformaro in un licantropo e, nonostante le iniziali titubanze, ha deciso di concedere a sé stesso la tregua di cui aveva bisogno per tentare di riprendere in mano la sua vita. 

Per mesi, nonostante la guerra in corso, ha davvero pensato che avrebbero potuto lasciarsi tutto alle spalle, vincere, facendo la loro parte, per poi tornare alla vita di prima e ricominciare a scrivere il loro futuro. Il Destino però aveva altri piani e Bill l’ha imparato nel modo più crudele, quando l’ha costretto a dire addio a uno dei suoi fratelli a poche ore dal momento in cui Voldemort è stato finalmente sconfitto. Per giorni si è concentrato sulla ricostruzione di Hogwarts, stancandosi fino a diventare abbastanza esausto da evitare di avere il tempo dipensare. Sono stati giorni difficili, in cui l’unica cosa che gli ha evitato di impazzire era la consapevolezza che Fleur era al suo fianco – come sempre.  

Ha sepolto la sensazione di non aver fatto abbastanza per salvare Fred così in profondità che ora fatica a parlarne, perché gli sembra quasi che non sia un avvenimento appartenente alla sua vita. L’ha fatto per mostrarsi forte per i suoi genitori e per George, per essere pronto a consolare i suoi fratelli minori e perché sente che era quello che Fred avrebbe voluto per lui – e per tutti loro. 

 

Al risveglio dall’ennesima notte insonne popolata da incubi, Fleur lo osserva con le iridi colme di preoccupazione è Bill comprende che non può più continuare a scappare da questo confronto. 

“Ti va di raccontarmi quello che suscede, Williàm?” 

Bill annuisce, senza essere in grado di ricambiare l’occhiata della moglie. 

“È un insieme di cose in realtà, cose che non ho avuto la forza di affrontare e che mi perseguitano ormai da troppo tempo...” 

“Sai che mi puoi dire tutto, vero?” 

“Certo che lo so.” 

“E allora fallo, amour, penso che potrebbe davvero aiutarti.” 

“Ho paura di trascinarti nell’abisso insieme a me e, se succedesse, chi potrebbe salvarmi? Non posso far precipitare nel buio anche te, non potrei sopportare di arrecarti altro dolore.” 

“Non mi arrechi alcun dolore, Williàm... lo faresti se non me ne parlassi.” 

“Ogni tanto temo che il morso di Greyback abbia avuto un influsso su di me,” ammette quindi in un sussurro. 

“Perché lo disci?” 

“Perché sono cambiato, è inutile negarlo, a me stesso soprattutto. E, forse, sarebbe ora che lo accettassi, perché magari riuscirei ad andare avanti, accettare quello che non ho saputo fare...” 

“Ti riferisci a Fred, amour?” 

Bill annuisce. 

“Non avresti potuto fare nulla per salvarlo, Williàm.” 

“Non puoi esserne certa.” 

“Certo che posso, non eri al suo fianco, come avresti potuto intervenire?” 

Logicamente, Bill sa che Fleur ha ragione, ma istintivamente non riesce a darsi pace: rivede il corpo esanime del fratello e le lacrime sui volti dei genitori e vorrebbe solamente poter tornare indietro. 

“Forse, se avessi tentato di sfruttare questa nuova parte di me, avrei potuto fare qualcosa per lui...” insiste quindi. 

“Quel morso non ti ha cambiato, Williàm.” 

“Non ne sono così certo, Fleur...”  

“Non hai mai subito l’influsso della luna, non hai avuto cambiamenti, ormai sono passati più di due anni da quando è avvenuto.” 

“Forse non è avvenuto nulla di quanto hai detto, eppure sono mesi che cerchiamo di allargare la famiglia senza successo, potrebbe essere proprio causato da quel morso,” mormora Bill, condividendo un’altra delle ansie con cui convive da tempo. 

Fleur lo stringe forte a sé, scegliendo di mostrargli il proprio sostegno in maniera tangibile. “Sono passati pochi mesi, per ora, ci sono coppie che ci mettono anni... l’importante è non abbatterci, cercare di rimanere sereni, ricordi quello che ci ha detto il Medimago, no?” 

Bill annuisce, “solo che è molto più facile dirlo, piuttosto che farlo, almeno per me...” 

“Avresti dovuto dirmelo prima, amour...” 

“Non volevo farti preoccupare insieme a me.” 

“Siamo una famille, se non condividi le tue paure con me, con chi dovresti farlo?” 

Bill annuisce lentamente, tornando a stringere Fleur a sé. “Mi sento piuttosto sciocco ora...” 

“Sono felisce che tu ti sia finalmente aperto... non dobbiamo continuare a provare ad avere un figlio, non se tutto questo è fonte d’ansia per te.” 

“Non è fonte d’ansia, vorrei solo che riuscissimo a coronare il nostrosogno, non vedo l’ora di vederti stringere il nostro bambino tra le braccia.” 

“Accadrà, amour, ce la faremo, ne sono certa.” 

I due si abbracciano nuovamente e, per la prima volta da mesi, finalmente Bill pensa che le cose potranno migliorare. 

 

 



 

Nota dell’autrice: 

Non mi capita spesso di scrivere di un Bill così vulnerabile, ma mi piaceva l’idea di mostrare in questo modo come Fleur fosse per lui il suo punto fermo. ❤ ️ 

   
 
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