Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Onda nel silenzio    11/10/2023    10 recensioni
“Puzzi.”
L’ombra di un divertimento sottile, appena percettibile nei lineamenti del volto di entrambi, smorza l’invisibile tensione creatasi fra i loro corpi.
“Tanto meglio, significa che ho lavorato bene” Zoro incrocia fieramente le braccia al petto, volgendo lo sguardo all’orizzonte che si fa via via sempre più luminoso. “Io non sono mica un rammollito come il cameriere.”

Piccola storia ispirata al live action.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro, Sanji, Usop | Coppie: Nami/Zoro
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

C’è qualcosa di magico nell’alba. Osservare la medaglia del sole che sorge sul mare la fa sentire parte dell’incanto della vita, le ricorda che ogni giorno può essere la promessa di un nuovo inizio. Nami ha rischiato di smettere di credere a quella preziosa verità più volte, ma adesso che è finalmente libera, libera, la luce calda dei raggi solari che si stendono sulla superficie argentea dell’acqua la raggiunge con ritrovato conforto, facendole fiorire un’emozione incontenibile nel cuore – euforia, speranza, adrenalina, gioia.
“Già sveglia?”
Quella voce la coglie di sorpresa perché credeva di essere sola sul ponte, ma non la disturba. Nami rimane appoggiata al parapetto di poppa, non si volta, mantiene lo sguardo rivolto verso il mare dorato dall’alba. “Potrei farti la stessa domanda.”
Un rumore di passi in avvicinamento la raggiunge quasi come in sogno, imprevisto, ma segretamente atteso.
“Mi allenavo.”
La voce di Zoro stavolta è molto più vicina di prima, le stringe lo stomaco e le toglie il respiro, sensazioni che scemano però in fretta, quando lui le toglie di mano la bottiglia che stava reggendo.
“Ehi, chi ti ha dato il permesso?” lo fulmina lei con sguardo scherzosamente minaccioso.
“Nessuno.” Lo spadaccino si porta la bottiglia alle labbra senza fare tanti complimenti, fissandola tranquillo di rimando, ma subito dopo aver preso qualche sorso assume un’espressione contrariata. “Succo di mandarino?”
Lei fa spallucce. “Che ti aspettavi? Sono le sei di mattina.”
Zoro non replica. Nami gli strappa svelta la bottiglia di mano, cercando di concentrarsi soltanto sulla fredda consistenza del vetro contro le labbra mentre beve, ma quel vetro lo sente già appena più tiepido, scaldato dal tocco di altre labbra, e la sola eco di quella sensazione basta a farle scorrere un brivido lungo la schiena.
Lui segue lentamente ogni sua reazione, come se potesse avvertire quel brivido, mentre si chiede da dove origini lo strano luccichio che le balugina negli occhi.
E lei si sente svelata, ciò che più teme al mondo, dal suo sguardo attento e indagatore. Allora dice la prima cosa che le passa per la testa, per tornare a nascondersi. “Puzzi.”
L’ombra di un divertimento sottile, appena percettibile nei lineamenti del volto di entrambi, smorza l’invisibile tensione creatasi fra i loro corpi.
“Tanto meglio, significa che ho lavorato bene” Zoro incrocia fieramente le braccia al petto, volgendo lo sguardo all’orizzonte che si fa via via sempre più luminoso. “Io non sono mica un rammollito come il cameriere.”
Nami nasconde un sorriso malandrino dietro un altro sorso di succo. “Non lo sopporti, eh?”
“Sono i suoi capelli” lo spadaccino fa una breve pausa di riflessione, “quel tic all’occhio…” ne fa un’altra più estesa, sembra cercare il modo giusto per sintetizzare il concetto in poche parole, “ha proprio una faccia da culo.”
Il sorriso che lei ha nascosto poco prima non può fare a meno di riaffiorare. “Sei tremendo.”
Zoro la inchioda con uno sguardo ostentatamente serio, di chi finge di dare estrema importanza alla questione. “Non credi che abbia una faccia da culo?”
Nami ride. E il pensiero che lo attraversa nel frattempo – svelto, letale come un colpo di lama al petto – è che se il suono della sua risata e la luce che le illumina il volto sono ogni volta così spietatamente piacevoli, allora desidera che non smetta più di ridere.
“Madame, non si azzardi a bere ancora da quella rozza bottiglia, se aspetta un secondo le porterò un calice d’oro tempestato di diamanti, la sola cosa realmente degna di sfiorare le sue labbra-”
“Idiota!”
“… accompagnato da un raffinato dessert a base di crema pasticciera e fragole servito al piatto, cucinato con-”
“Mi stai facendo venire fame!”
“… il mio incommensurabile amore per lei, per regalarle un meritato risveglio felice.”
Sentirgli dire quelle cose, mentre continua a parlarle in tono austero e a fissarla con severa solennità l’ha ridotta a doversi reggere la pancia con una mano per placare gli spasmi dovuti al troppo ridere. Malgrado la vista velata dal riso, Nami scorge comunque il barlume di compiaciuta soddisfazione che gli passa sul volto.
L’emozione incontenibile che ha provato prima, assistendo al sorgere dell’alba, sembra arricchirsi in quell’inaspettato e condiviso momento di leggerezza.
Non sa cosa pensare. Da quando ha conosciuto quello spadaccino fiero e scontroso ha sempre percepito una contraddizione continua nel suo modo di approcciarsi a lei – sospetto, diffidenza, ma anche un’involontaria curiosità mista ad ammirazione. Quella contraddizione gliel’ha comunicata in più occasioni, quando se l’è ritrovato accanto senza motivo a sfiorarle il gomito col braccio, o a parlarle senza parole con un sorriso compiaciuto, nascosto dietro un bicchierino di liquore – ma anche in tante altre, dove invece le è sembrato deciso a tenersi alla larga da lei.
Nami non sa che adesso, mentre la vede illuminata dal sole e dalle risate che le ha provocato in prima persona, Zoro ripensa con sprezzo a un ricordo molto recente, un incubo che iniziava così, con lui sveglio, mentre diceva a Rufy 'Ho fatto uno strano sogno in cui Nami ci lasciava', e poi scopriva che era successo davvero.
Per questo la domanda successiva la spiazza.
“Come finisce la storia di Noland?”
L’ultimo residuo della sua risata si spezza in un sussulto. Nami non è mai stata una tipa sentimentale. L’idea che lui sappia cos’ha fatto, che gli abbia letto una storia per stargli accanto mentre era convalescente, adesso che sono entrambi coscienti, esposti alla luce del sole, la mette in imbarazzo. Ma Zoro osserva il mare con una misteriosa e insondabile calma che si porta via quell’imbarazzo, lasciandole soltanto una sensazione di pienezza all’altezza del cuore.
“Non bene” Nami deglutisce a vuoto, cercando di recuperare la salivazione, “nessuno ha creduto alla sua storia, si pensa che abbia ingannato tutti.”
“Ed è davvero andata così?”
“Non lo so.”
Non c’è vento – perché le viene da tremare?
“Forse” si aggrappa al parapetto, inseguendo il volo di un gabbiano che plana a pelo d’acqua per catturare la sua preda, “Noland è stato solo molto sfortunato, magari nessuno ha potuto dimostrare che era innocente.”
Il silenzio che segue dura a lungo, suggerendole che la conversazione sia ormai giunta al termine, ma Zoro la sorprende ancora dopo un po'. “Fortuna che le cose siano andate diversamente per qualcun altro.”
Con un tuffo al cuore, Nami volta la testa per guardarlo. Lo spadaccino non distoglie gli occhi dal mare, le sembra improvvisamente distante, assorbito in una riflessione inafferrabile, finché non si scosta dal parapetto, sfiorando inavvertitamente l’elsa di una katana legata al fianco. Lei lo segue allontanarsi dalla zona di poppa. È ormai quasi arrivato a prua, vicino alla cabina dei ragazzi, quando si ferma e aggiunge qualcos’altro, senza girarsi.
“Quello che mi hai detto prima di andartene, comunque, non è vero.”
Per poco non le cade di mano la bottiglia.
Quello che mi hai detto prima di andartene.
Se lo ricorda bene, oh, eccome che se lo ricorda bene. Glielo aveva rivelato senza capirne in prima persona il reale motivo, mentre era apparentemente ancora privo di conoscenza – che lei non aveva amici.
"Ne sono felice" dice rivolta alla sua schiena, il bagliore tiepido del sole nascente che cresce nel cielo e che l'accarezza fiducioso, "e dimmi, ora quanti amici ho?"
Zoro volta appena la testa di lato, restandole comunque di spalle. "Non lo sai?"
Lei trattiene il fiato, e anche i battiti.
"Tre" (Rufy, Usopp, Sanji) – una risposta che la brucia, facendola sentire fastidiosamente vuota.
"E mezzo" – un'aggiunta inaspettata che le provoca una scintilla nel petto.
"A meno che quel mezzo non muoia prima di trovare un medico in grado di curargli il tic all'occhio.”
Nami si sente leggera, viva.
Ha voglia di ridere ancora. Per e grazie a quello spadaccino che è ancora meno sentimentale di lei, ma che eppure adesso le ha appena detto qualcosa di estremamente diretto, prezioso – al pari della sensazione di calore che ha provato quando ha sentito un cappello di paglia posarsi sulla sua testa. E allora ride. Ride grata, contenta, senza avere paura di farsi sentire.
Zoro apre la porta della cabina dei ragazzi, facendo irrompere il chiasso sul ponte della nave.
"Faaameee!"
"Rufy, togli subito quel piede dalla mia faccia! Puzza di morte!"
Lo spadaccino nota a stento Usopp volare giù dall'amaca con un salto disperato. Cerca invece l'ultimo arrivato a bordo, ancora intento a stiracchiarsi e sbadigliare nel suo giaciglio. "Cameriere: in piedi. Dobbiamo mangiare."
"Non sono un cameriere" è la replica pronta dell'altro, scandita con rassegnata aria di superiorità, "riformula la richiesta con un 'per favore', Mister Testa di Cazzo, e forse ci faccio un pensiero."
Zoro si appoggia allo stipite della porta, fissandolo dall'alto in basso con sufficienza. "Madame è sveglia, sta aspettando la colazione."
Sanji ruzzola giù dalla sua amaca, si stropiccia svelto gli occhi e si pettina i capelli alla bell'e meglio, rimettendosi in piedi con improvvisa, ritrovata energia. "Potevi dirlo subito" protesta indispettito. Afferrata e indossata una camicia fa per uscire dalla stanza, ma quando gli passa vicino si ferma un attimo, arricciando il naso schifato, "vedi di darti una lavata, troglodita."
"Ahahah, qua puzziamo tutti!" Rufy caccia un sonoro sbadiglio, dondolando distrattamente un piede penzoloni dall'amaca.
"Già, pensa che meraviglia" borbotta Usopp ancora steso a terra, mentre si massaggia il sedere dolorante.
"Una vera indecenza nei confronti di una meravigliosa fanciulla perbene."
Nami si è avvicinata senza accorgersene alla porta della cabina dei ragazzi, attirata dal loro chiassoso e sgangherato vociare. Zoro incrocia il suo sguardo con un misto di seccata sopportazione e complicità. "Attenzione, Madame, il suo principe sta per raggiungerla."
"Giuro che se non la finisci ti affogo" ribatte lei, mentre Sanji gli lancia un'occhiataccia.
Rufy salta giù dall'amaca tutto contento, trascina in piedi Usopp ancora mezzo stordito, raggiunge il cuoco e, prima che uno dei due possa opporsi o reagire in qualunque altro modo, passa un braccio attorno alle spalle dell'uno e poi dell'altro, fissando Zoro e Nami con un sorrisone smagliante. "Eccoci qui" esala con placida soddisfazione, come se si stesse preparando a effettuare un discorso sentito, ma poi non aggiunge nient'altro, fissando dritto davanti a sé con spensierata solennità.
Nami, Usopp e Zoro si scambiano una tacita occhiata d'intesa.
"Già" replicano lentamente i primi due all'unisono, un tantino inquietati.
Lo spadaccino si sofferma su di lei con l'ombra di un sorriso stranito che le fa scappare da ridere.
Nel giro di poco tempo, chi più chi meno, vengono tutti contagiati dalla sua risata.
E Nami, una gioia luminosa quanto il sole nel cuore, pensa di aver finalmente trovato un posto in cui voler restare. Dove il dono più inatteso è il sorriso spontaneo dello scontroso spadaccino dai capelli verdi.
Un sorriso aperto, rivolto a lei, di chi la guarda e non sembra dirle benvenuta a bordo – ma bentornata.















Note
Il live action è carino così com'è, oggi però mi è inaspettatamente venuta l'ispirazione per questa piccola storiella, così ho pensato di scriverla.
Spero che vi sia piaciuta.
  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Onda nel silenzio