Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: CedroContento    12/10/2023    0 recensioni
[Drarry] [Songfic: Cruel Summer - Taylor Swift]
I diavoli lanciano i dadi e, per capriccio del destino, Harry Potter e Draco Malfoy si ritrovano da soli in Egitto, lontano da tutto e tutti. Decidono di fingere di essere delle persone diverse per la durata della vacanza. Nessuna regola in quel fragile paradiso, se non una: una volta che torneranno a Londra, tra loro tutto tornerà esattamente come prima.
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
III. And if I bleed, you’ll be the last to know
 
Harry si risvegliò in un letto che non era il suo con un gran mal di testa, ma con un ricordo bene o male chiaro di quello che era successo. Nessun rammarico in merito. Quella notte aveva fatto il sesso migliore di tutta la sua vita. 
 
Afferrò a tentoni un cuscino e lo batté sul punto dove aveva calcolato che doveva esserci la faccia di Draco. 
 
Malfoy emise un grugnito e Harry seppe che il colpo era andato a segno. 
 
“Ma che ore sono?” biascicò. 
 
“Tardi. Abbiamo sicuramente mancato la colazione,” disse Harry, stiracchiandosi. Diverse articolazioni scricchiolarono. 
 
“Vorrà dire che ci aspetta un bel brunch in spiaggia,” disse Draco facendo per mettersi a sedere. 
 
Harry lo fermò e lo costrinse e rimanere sdraiato. Sapeva che Draco avrebbe cercato di evitare di parlarne, ma lui aveva bisogno di mettere alcune cose in chiaro, e non lo avrebbero più fatto, se non lo avessero fatto subito. 
 
“Diciamo che è quello che è successo la notte scorsa è stata una cosa del tutto assurda,” iniziò come premessa. 
 
“Decisamente, Potter. Sono andato a letto con il mio peggior nemico”. 
 
“Ma devi convenire che non è stato del tutto sgradevole.” 
 
“No. Sorprendentemente, no,” concesse Draco. 
 
“E mettiamo che io potrei ancora essere eccitato, e che potrei aver voglia di ripetere la cosa”. 
 
Malfoy sorrise e alzò maliziosamente un sopracciglio. Cominciò ad accarezzargli un fianco. 
 
“Io volevo una vacanza da me stesso, e anche tu la volevi. Credo. Allora fingiamo di essere due persone diverse, solo per questa settimana, e poi faremo come se non fosse successo nulla”. 
 
“Due persone che faranno dell’ottimo sesso in questa settimana,” suggerì Draco, la cui mano stava scivolando dal fianco verso l’inguine. 
 
“Esatto,” Harry dovette espirare pesantemente, per impedirsi di gemere. 
 
“Mi sembra un buon accordo,” gli sussurrò all’orecchio, cominciando a baciargli il collo, mentre continuava ad accarezzarlo tra le gambe. “Ma, Potter, nessun coinvolgimento amoroso, chiaro?”
 
Harry suggellò la promessa afferrandogli il mento e strappandogli un bacio. “Ultima cosa: smetti di chiamarmi ‘Potter’. Sono Harry”. 
 
***
 
Nella settimana che seguì, Harry scoprì che non solo il corpo di Draco causava dipendenza, ma che aveva anche sempre ignorato il fatto che la sua compagnia potesse essere molto gradevole. 
 
Lui aveva previsto di non muoversi dal lettino in spiaggia per tutta la durata della vacanza, con l’unica eccezione di mangiare, dormire e bere qualcosa al bar in piscina, ma anche dopo il giro in gommone Draco lo trascinò ad ogni gita che gli venne in mente. 
 
Prima toccò al safari nel deserto - e un dromedario gli sputò in faccia. Poi sui quad - si fermarono a bere del tè con dei finti beduini, un tè preparato in condizioni igieniche del tutto discutibili e che infatti Draco si rifiutò categoricamente di assaggiare. E poi ancora a visitare tutti i musei e siti archeologici delle città vicine. 
 
Harry stava scoprendo un lato del tutto nuovo di lui, un lato che gli era sempre stato interdetto. Aveva voglia di fare un mucchio di cose, era in grado di sorridere, di divertirsi. Era pazzesco come senza nessuno attorno da impressionare fosse una persona come tutte le altre. Anzi, forse anche qualcosa in più, con il suo fascino che, nonostante il suo fare brusco e altezzoso, chiunque sembrava subire. Harry compreso. 
 
Chi fosse quella persona che gli afferrava la mano e lo trascinava ovunque, non lo sapeva più, ma lo avrebbe seguito in capo al mondo.
 
Non parlavano mai del passato. Il fatto era che con Draco Harry sentiva che non doveva parlarne per forza. Non ce n’era bisogno, si capivano lo stesso su certe cose, e di quello era grato, perché non gli andava più di farlo. Le parole che avevano senso le aveva esaurite da un pezzo.
 
Non che Draco si lasciasse scappare l’occasione di punzecchiarlo come ai vecchi tempi, quando poteva, ma quando lo faceva aveva un che di provocante che faceva eccitare Harry all’inverosimile. 
 
Uscivano la sera, tornavano a casa sbronzi, baciandosi nel retro di qualche taxi. Sembrava impossibile non saltarsi addosso ogni volta che se ne presentava l’occasione. 
 
Harry si sentiva sereno come non gli capitava da una vita. La persona più impensabile lo stava facendo sentire come avrebbe dovuto sentirsi un qualsiasi ragazzo di vent’anni: libero, sconsiderato, immortale. 
 
Il mondo intero era ai loro piedi. 
 
Non avevano nessuna regola in quel paradiso fragile, se non una, posta da Draco: ciò che succedeva a Sharm, sarebbe rimasto a Sharm. Una volta tornati a Londra tutto sarebbe tornato esattamente come prima.
 
Ma quei giorni scivolarono via come una bottiglia di un buon vino. Troppo velocemente. 
 
La loro ultima mattina insieme, Draco si era alzato presto e aveva spalancato le tende e la finestra della stanza, solo per poter vedere l’alba stretto a lui sotto le lenzuola. 
 
Quella notte Harry aveva cercato di non chiudere gli occhi, di rimanere sveglio il più possibile, fosse anche solo per poter appoggiare la testa sul petto di Draco e sentirlo respirare. Non voleva perdersi nulla di quegli ultimi istanti. 
 
Fu lì che lo seppe, mentre i primi raggi di sole gli sfioravano la pelle. Lo guardò e si rese conto di provare più di quello che avrebbe voluto. Più di quanto gli fosse concesso. 
 
Avrebbe voluto fermare il tempo e vivere sospeso in eterno in quell’esatto momento.
 
Se Draco provasse la stessa cosa non ebbe coraggio di chiederlo, voleva illudersi che fosse vero tutto ciò che non si stavano dicendo in quel momento. E che pure era lì, tra loro. 
 
“Stai bene?” gli chiese, accarezzandogli la spalla con la punta delle dita. 
 
“Sto bene”, ma non era vero. 
 
Sarebbe ripartito di lì a poche ore, Draco lo avrebbe raggiunto a Londra appena due giorni dopo. Ma Londra non era Sharm, lì non sarebbero stati come erano ora. Il patto era quello.
 
Harry aveva giurato che non si sarebbe innamorato e ora, ora che cominciava già a sanguinare, Draco sarebbe stato di certo l’ultimo a doverlo sapere. 
 
***
 
La prima mattina in cui si risvegliò nel suo appartamento a Londra, un senso di malinconia gli si cucì addosso. 
 
Vagò per casa per almeno venti minuti. Guardò la valigia che non aveva voglia di svuotare. Spostò le tende, quasi aspettandosi che Draco fosse lì sotto ad aspettarlo, chiedendosi se stesse pensando a lui, fosse anche solo per un attimo; se sentisse la sua mancanza, almeno un pochino. Se anche la sua testa richiamasse a sé i ricordi dei giorni che avevano passato insieme, troppo pochi. Si torturò con l’idea che forse era con qualcun altro. 
 
Attraversò quei giorni dopo il suo rientro svuotato, provando ad andare avanti senza riuscirci davvero, maledicendosi per essere stato tanto stupido da ritrovarsi con il cuore infranto. 
 
Era tutto finito, aveva saputo fin dall’inizio che sarebbe dovuta andare così. 
 
Ma se la storia era davvero finita perché continuava a volerne scrivere delle pagine? 
 
Perché si agitava tra le lenzuola in piena notte, desiderando che fosse accanto a lui per poterlo stringere e baciare ancora? Perché camminando per i corridoi del Ministero scrutava la folla, sperando di intravedere i suoi capelli biondi?
 
Arrivò al punto in cui si sarebbe accontentato di uno sguardo rubato, ma di Draco sembrava non esserci traccia da nessuna parte. Quasi avesse deciso di non tornare più indietro. 
 
Qualche volta, a tradimento, gli tornava in mente il volto abbronzato di Draco, illuminato dai neon della città, l’espressione sul suo viso quando Harry non si era sentito spaventato dal dirgli che lo voleva più di ogni altra cosa. La sensazione che provava quando sgattaiolava nella sua stanza per infilarsi nel suo letto. 
 
Sapeva di dover andare avanti, il suo obiettivo era stato concedersi una pausa, niente di più. Ma ora tornare ad essere il vecchio sé stesso sembrava impossibile. 
 
I ricordi di quella pazza vacanza passata insieme erano troppo vividi. Troppo doloroso ricordare quanto si era sentito bene, quanto si era sentito vivo. E più cercava un motivo per dover rinunciare a tutto questo, meno riusciva a trovare una qualsiasi motivazione che suonasse ragionevole. 
 
Non era forse giusto tenersi stretto ciò che ti rendeva felice? 
 
***
 
Prese la decisione una domenica mattina. O forse sarebbe stato più giusto dire che aveva raccolto il coraggio una domenica mattina, dal momento che aveva dovuto usare qualche conoscenza per scoprire dove abitasse Draco. 
 
Non era stato difficile, era vero che gli Auror tenevano d’occhio le sue attività e Draco stesso doveva saperlo benissimo. Quando Harry lo scoprì gli tornò subito in mente la frustrazione sul suo viso, quando si erano incontrati, in quella hall, e lui aveva pensato di essere stato seguito fin lì, fino in Egitto. La consapevolezza di come aveva dovuto essersi sentito, come una bestia braccata, lo ferì in maniera inaspettata. 
 
Bussò alla sua porta nel momento stesso in cui la trovò, non voleva darsi il tempo per ripensarci. Nessuna esitazione. Anche se nell’attesa, per un attimo gli balenò in testa l’idea che potesse anche non essere in casa. O peggio, che potesse anche non essere solo.
 
Il suo cuore sussultò quando sentì la serratura scattare. 
 
“Harry…” si accigliò Draco, quando gli aprì. 
 
Vederlo, dopo tutto quel tempo passato a pensare a lui, colpì Harry come un pugno nello stomaco. Era più bello di quanto ricordasse, anche mentre lo guardava con quell’aria interrogativa, vagamente allerta, in attesa che dicesse qualcosa. 
 
Se anche provava qualcosa, era dannatamente bravo a nasconderlo. Ma Harry cominciava a conoscerlo un pochino, e l’aveva avvertita quell’impercettibile pausa che c’era stata prima che pronunciasse il suo nome. Si aggrappò alla speranza di non essersi sbagliato. 
 
“Non voglio che finisca,” disse, saltando i convenevoli. 
 
“Io…Harry, non penso sia il caso.” Abbassò la testa evitando di incrociare il suo sguardo. “Sarebbe un disastro di questi tempi, lo sa-”
 
“Non m’ importa. Ti amo,” lo interruppe, e Draco lo fissò a bocca aperta, quasi gli volesse chiedere se gli fosse andato di volta il cervello. “Ti amo. Non è la cosa peggiore che tu abbia mai sentito?”  
 
“È decisamente la cosa peggiore che io abbia mai sentito.” 
 
Harry sentì il cuore sprofondare. Ma almeno ora poteva smettere di vivere in quel limbo. Se Draco non provava niente per lui, avrebbe sofferto per un po’, ma prima o poi avrebbe trovato il modo per andare avanti. Anche se all’inizio avrebbe fatto male, un male cane. 
 
Tacquero per un tempo che a Harry sembrò interminabile, e fu sul punto di scappare a gambe levate. Ma poi, all’improvviso, Draco lo tirò in casa, e si ritrovò senza maglietta ancora prima che la porta fosse chiusa. “Ho paura di essermi innamorato di te anch’io,” gli mormorò sulle labbra.
 
Draco aveva sicuramente ragione, la loro relazione sarebbe stata un bel disastro in quei tempi difficili, e di certo chiunque li conoscesse non ci avrebbe più capito niente; molti si sarebbero detti contrari. 
 
Harry però era pronto a pagarne il prezzo, e in un certo senso capiva che anche Draco lo era.  Bastava che fossero insieme, e il mondo sarebbe stato di nuovo ai loro piedi. 
 
Harry Potter aveva avuto cinque ottimi motivi per voler mettere più di cinquemila e trecento chilometri tra lui e la sua attuale vita, quella a cui era mancato qualcosa. 
 
Il motivo numero cinque era che Harry Potter voleva incontrare qualcuno, qualcuno che gli facesse perdere la testa. E, in fondo, sebbene lo avesse fatto in modo bizzarro ed inaspettato, quell’estate crudele aveva esaudito il suo desiderio. 
 

“I love you,” ain’t that the worst thing you ever heard?
 
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: CedroContento