“Ho una cosa per te.”
Mi giro a guardarlo, sono sorpreso. Di solito non ci facciamo regali.
Scorpius tira fuori un sacchettino di velluto verde dalla tasca del cappotto. Siamo seduti nel mio giardino, è autunno. Le foglie cadute ricoprono l’erba rigida. I rami degli alberi nudi nel cielo grigio acciaio. Nuvolette di condensa escono dalle nostre bocche. Scorpius si stringe a me, ci teniamo al caldo a vicenda.
Lo osservo aprire il nodo che tiene chiuso il sacchetto, le dita leggermente tremanti per il freddo, la pelle arrossata. Mi riprometto di chiedere alla nonna di confezionargli un paio di guanti di lana alla prima occasione.
Prende la mia mano e, sul palmo, lascia scivolare una catenina. È dorata e sottile, le maglie intrecciate finemente. È quasi impalpabile nella sua levità. La guardo, stupito, la bocca leggermente aperta. C’è un ciondolo a forma di croce, con incastonati dei brillantini. Quasi non si notano, ma riflettono la poca luce che ci circonda.
“Scorpius…” inizio. La voce mi muore in gola.
“È per te. Apparteneva a mia nonna.”
Scuoto la testa. “Non posso, è.” Di nuovo quel nodo.
“Sì che puoi. Te la sto regalando. Ora è tua. È per sempre tua.”
“È troppo, e poi è una cosa di famiglia, appartiene alla tua famiglia,” balbetto, nervoso.
“Non preoccuparti, non è niente di maledetto, anche se noi lo siamo. Un po’.”
“Non intendevo questo.” Alzo il viso a guardarlo. Non voglio che lo pensi.
“Lo so.” Annuisce. Sorride. Ha il più bel sorriso del mondo. “Ma ti prego, Albus. La nonna l’ha data a me prima di morire, e io la sto dando a te. Non sto morendo, tranquillo,” aggiunge ridendo. La sua risata fa volare via uno stormo di uccellini rintanato da qualche parte sui rami sopra di noi.
Rido anche io. “Sarà meglio per te.”
“Prendila. Per favore.” La sua voce è impregnata di supplica, e come faccio a dirgli di no? E poi comunque non voglio dirgli di no.
“Mi aiuti a indossarla?” gli chiedo.
Scorpius acconsente, io mi volto dandogli la schiena e lui mi aggancia la catena dietro la nuca. Mi deposita un bacio sulla pelle e rabbrividisco al tocco delle sue labbra calde. Poi mi abbraccia da dietro, appoggia la testa alla mia schiena, le mani intrecciate sul mio petto. Metto le mie mani sulle sue. Chiudo gli occhi.
Intorno a noi, solo il rumore del giardino. Dentro di noi, solo il battito dei nostri cuori.
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NOTE: oggi sono di corsa ma vi abbraccio ♡