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Autore: Koa__    18/10/2023    4 recensioni
Harry e Draco, sposati da quattro mesi, decidono di organizzare il loro primo party di Halloween. Draco ovviamente si autoelegge party planner e organizza una festa spaventosa. Ciò che non sa è che sarà lui a essere terrorizzato da una scoperta sconvolgente.
Storia vincitrice nella categoria: miglior commedia agli "Oscar della penna" sul forum "Ferisce la penna"
[Draco/Harry; Lucius/Narcissa; Lucius/Pansy]
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'Wedding Disaster'
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Note introduttive: Quella che state per leggere è la quarta parte della mia serie di commedie a tema Drarry intitolata: “Wedding Disaster”. Si ambienta qualche mese dopo gli eventi narrati ne: “Il teorema dello Schiopodo Sparacoda” che in soldoni racconta della preparazione del matrimonio tra Harry e Draco. Va da sé che chi ha letto le altre storie ha una cognizione più ampia del contesto, ma non è necessario aver letto le precedenti fanfiction per comprendere questa.





 

L’astrologa cadavere





 

Che è ottobre, Draco non se ne accorge. Quei primi giorni non hanno per niente l’aria autunnale: gira ancora in maniche di camicia e il clima non è tanto cambiato dal mese di settembre. I pomeriggi sono ancora piuttosto caldi e, passeggiando per Diagon Alley, non nota poi così tante foglie ingiallite. Ed è davvero strano che sia già tempo di zucche, si dice qualche giorno più tardi quando Hagrid ne parcheggia una da dieci chili all’ingresso.
«Siamo al tre ottobre» replica Potter e Draco annuisce, ma è fintanto distratto da quella bestia arancione nel suo atrio che non lo ascolta davvero. In quei giorni, oltretutto, i suoi genitori si comportano in modo strano, hanno atteggiamenti insoliti che lo portano a perdersi piuttosto spesso in certi ragionamenti. Ha anche provato a chiedere loro se avevano qualche problema, ma la risposta di Narcissa è stata un sopracciglio arcuato e un’espressione indecifrabile a cui ha aggiunto un: «Perfettamente!»
«Va tutto benissimo» ha ribadito papà. Ciononostante, non ha creduto a nessuno dei due. 

 

Draco è proprio a loro a cui pensa quando, il giorno in cui tutto ha inizio, Bingley picchietta il becco adunco contro il vetro della finestra della cucina. Buffo che tutte le più grandi tragedie della sua vita, o quasi perché è dannatamente melodrammatico a riguardo, inizino con il gufo di casa che bussa ai vetri e che sorseggia qualcosa. Sono le cinque del pomeriggio e beve dell’ottimo tè, mangiando scones che la signora Weasley gli ha fatto arrivare. Potter non c’è, tanto per dirne una. Da quando è diventato Capo Ufficio Auror la situazione è migliorata, ma è comunque quel tipo di lavoro che non dà orari precisi e che comporta una buona dose di responsabilità. Ci sono volte in cui ciondola tra il soggiorno e la cucina senza alcuno scopo nella vita, se non quello di dargli fastidio, mentre in altre invece non si fa vedere fino a tarda sera. Ma lo sapeva, lo ha sposato sapendolo quindi non può proprio lamentarsi.
«Dannazione!» mormora tra i denti. Bingley ha bussato di nuovo contro la finestra, facendolo sobbalzare e portandolo a scottarsi la lingua come un idiota. «Fammi vedere cos’hai» dice qualche istante più tardi. Quell’indisponente pennuto arruffa le piume, indignato, quindi gli porge la zampa alla quale è legata una pergamena arrotolata. 

 

Il signor Harry Potter e suo marito, l’eccellentissimo Draco Malfoy, sono invitati alla festa di Halloween che si terrà la notte del 31 di ottobre presso l’abitazione di Pernell e Petronela Butterworth.

  

 

Draco non si chiede chi siano Pernell e Petronela Butterworth, da mesi ha smesso di cercare di capire chi sia tutta la gente che si permette di invitarli chissà dove. Va detto, tuttavia, che questo è degno di nota visto che l'hanno chiamato addirittura eccellentissimo, il che merita della considerazione. Il più delle volte non lo nominano nemmeno oppure si limitano a citarne il cognome. Tempo fa, invece, un invito a un matrimonio menzionava entrambi come i: “Signori Potter” cosa per la quale si è offeso a morte, non proferendo parola per un’intera settimana. Lui non è affatto un signor Potter. I signori Potter hanno stupidi occhiali tondi, la faccia da scemi e l'animo Grifondoro fin dentro le ossa e grazie a Merlino lui non possiede nessuna di queste caratteristiche. Pernell e Petronela, che siano benedetti, l’hanno però chiamato eccellentissimo e allora concede a quei due sconosciuti il lusso di non bruciare quel pezzo di carta nell’ardemonio, come fa in casi del genere. Lo mostrerà a Harry quando tornerà da ovunque si trovi, è ciò che pensa intanto che torna a sedere e a sorseggiare il proprio tè, sistemando l'invito assieme a tutta l’altra posta. Ha una buona metà di uno scone ai mirtilli in bocca quando realizza ciò che è scritto su quel foglio: una festa di Halloween? Dunque è ottobre, ma di preciso quand’è successo? Era praticamente l’altro ieri che lui e Potter arrostivano al sole su una spiaggia tropicale e ora c’è una zucca di dieci chili nell’atrio ed è ottobre? Non solo, ma è addirittura il quattro, stando al calendario magico appeso accanto all’orologio, magico anch’esso, che lo informa che Potter è in pericolo. Tanto per cambiare, non che ne sia sorpreso. Ovviamente si preoccupa delle sorti di suo marito, come fa ogni volta che esce presto la mattina o rientra tardi la sera, ma subito viene rapito da altri pensieri. Perché succede che un’idea inizia a balenargli per la mente, tutto grazie a Pernell e Petronela e alla festa di Halloween alla quale non andrebbe neppure se lo pagassero. Potrebbero organizzarne una loro. Lui e il signor Potter, che a dire il vero non sa neanche da che parte si cominci a organizzare qualcosa. Però può farcela. Non Potter. Potter userebbe piatti e bicchieri di plastica e metterebbe in piedi una festa da scappati di casa, ma Draco. Dopo l'organizzazione da incubo del suo matrimonio, Draco può fare tutto, anche trovare un senso alla zucca da dieci chili che dimora all’ingresso.

 

L’ultima volta che lui e il quattrocchi sono andati a una festa di Halloween è stato due anni fa, a casa di Molly e Arthur. All’epoca i rapporti con gli Weasley erano ancora tesi: Ginny lo detestava, George lo guardava con diffidenza e l’unico che pareva apprezzare la sua presenza era Sua Noiosità Percy. A quella festa non può dire di essersi divertito granché, era evidente che nessuno Weasley lo volesse attorno. Probabilmente, ed è un qualcosa che non è tuttora disposto ad ammettere, è perché per l’occasione aveva pensato che travestirsi da povero fosse la cosa migliore. Non lo era, ma l’avrebbe capito dopo. Una maniera come un’altra per mescolarsi alla folla di capelli rossi, aveva detto a un Potter che aveva sgranato gli occhi una volta che Draco aveva pronunciato l’ormai famosa frase: «Da cosa dovrei vestirmi esattamente? Da povero?» Sulle prime era stata una battuta e nient’altro, ma poi la genialità dell’idea aveva preso possesso del suo cervello. Di nuovo: non era un’idea geniale, ma questa è un’altra storia. Quest’anno Draco non si travestirà da povero, ma da astrologa. Sarà tipo una chiromante o una strega preveggente. Si metterà una gonna lunga, delle buffe scarpe, orecchini e tutto quanto il resto. Sistemerà un tavolino in un angolo che decorerà con oggetti magici tipo sfere di cristallo, ciondoli, tarocchi e altre amenità del genere e farà l’oroscopo ai suoi invitati, predicendo le peggiori nefandezze. Sarà il miglior scherzo della sua vita. Oh, già ride all’idea di prevedere le disgrazie altrui. Naturalmente farà in modo di essere irriconoscibile, così potrà salvarsi la pelle da un sicuro linciaggio. Che idea pazzesca! Decisamente migliore del travestimento da povero di due anni fa, specie perché all’epoca somigliava tanto agli Weasley sotto Natale. Parlandone con Harry, Draco si ritrova a sorvolare sulla faccenda dello scherzo. Parla invece genericamente di una festa in maschera, gli mostra l’invito di Pernell e Petronela e fa notare quanto meraviglioso sarebbe organizzare la loro prima festa da uomini sposati. Potter dice di sì e Draco inizia a lavorarci.

  

 

Le settimane che seguono sono frenetiche per tante ragioni. Il lavoro anzitutto e poi anche i suoi genitori, che sono sempre più strani e che iniziano a dormire in camere separate, come scopre un mattino di buon’ora vedendoli uscire da camere da letto diverse. Ovviamente ci sono anche gli orari assurdi di Harry secondo il quale ad Halloween la gente impazzisce, il che significa retate notturne e appostamenti infiniti per stanare l’ennesimo idiota che traffica in oggetti magici illegali. Draco non si sogna nemmeno di chiedergli aiuto, gli domanda solo di esserci la notte del trentuno e di trovarsi un vestito che non sia una qualche incomprensibile maschera babbana. Tuttavia non fa tutto quanto da solo, sarebbe impensabile. Un’Hermione Granger all’ottavo mese di gravidanza è la persona perfetta con la quale organizzare qualcosa, in più sembra proprio che non veda l’ora di darsi da fare. Dice che è in maternità ed è sposata a un Weasley, il che significa che il suo compito è “Riposarsi” anche quando non ne ha voglia. Hermione si rivela il consueto valido aiuto e ciò, nonostante i piedi a papera e il suo doversi alzare ogni cinque minuti per andare in bagno. Insieme impiegano un'intera mattinata per stilare una lista di invitati. Operazione tutt’altro che semplice considerato che Harry è il Capo Ufficio Auror ed è l’eroe del mondo magico, mentre lui è favoloso e frequenta solo persone altrettanto favolose, il che significa che in quanto coppia famosissima non può permettersi d’invitare gente come Pernell e Petronela Butterworth. Perché certe cose non cambiano mai e in fondo è ancora un po’ classista, anche se a Potter non lo dice. Di invitati alla fine ne conta duecentocinquanta, roba che neanche al loro matrimonio c’era così tanta gente. Per spedire i biglietti si fa aiutare da una Hermione che per tutto il tempo snocciola il meglio del suo repertorio fatto di: «Ho le caviglie gonfie» e ancora: «Ce ne sono ancora di scones?» oltre ovviamente al più classico dei classici ovvero: «Ho sposato un deficiente» che la porta a elencare tutte le sue più fantasiose lamentele su Ron Weasley. Draco non se ne dispiace neppure, è abbastanza divertente sentirla brontolare. Divertente e terribile in egual misura. Non sa come sia essere incinta e sposata con Ron allo stesso tempo, ma è certo che ringrazia Merlino per non essere nessuna delle due cose.

 

Hermione lo aiuta anche con le decorazioni. I suoi incantesimi riescono a essere geniali e stupefacenti allo stesso tempo, il che è d’aiuto. Utilizzano un incantesimo estensivo irriconoscibile per ingrandire il salotto, che decorano con zucche incantate che emettono risate sinistre, finte ragnatele che si appicciano ai capelli di chi vi passa sotto, ragni che sembrano cuccioli di acromantula, pipistrelli che svolazzano per il soggiorno, scheletri col cappello che s’inchinano ogni volta che qualcuno passa loro davanti, qualche cadavere finto e una mummia o due. Il risultato è un qualcosa di fenomenale e terrorizzante al tempo stesso. L'ha già detto che la Granger è un genio? Ecco, se per gli incantesimi non ha speso assolutamente nulla, una mezza fortuna l’ha sborsata per il banchetto. Primo elemento fondamentale di una festa: alcol. Ci sono liquori come se piovessero, i minorenni se ne stanno a Hogwarts a godersi il banchetto della sala grande, gli adulti invece si ubriacano alle feste grandiose. E mangiano. Draco ha ingrassato le tasche della pasticceria di Mathieu de la Tour, dove lavora la sua amica Pansy, con una sola serata. Quei due si sono sbizzarriti con torte, cioccolatini e caramelle di ogni gusto, forma e colore. Hanno sfoderato una quantità esorbitante di dolciumi che Draco riversa un po’ ovunque in ciotole sparse per il salotto. Ha fatto un ottimo lavoro, si dice alle cinque di quel pomeriggio prima di andarsi a vestire. Davvero un gran lavoro.

 

Oltre a tutto questo c’è anche la faccenda del suo costume. Trovare gli abiti è stato complicato, non cedere alle insistenze di Pansy che voleva assolutamente sapere da cosa si sarebbe travestito, è stato quasi impossibile. Non sa come, ma nonostante tutto è riuscito ad arrivare alla sera del trentuno di ottobre senza che nessuno sapesse nulla. Soltanto Potter ha visto il suo travestimento, ma lui è l’unico a cui non potrebbe mentire a riguardo, considerato che vivono insieme. Specie perché, nelle settimane che precedono Halloween, pezzi di vestito si materializzano nel loro armadio. Ha scelto bene, questo va detto. Una lunga gonna lilla che gli arriva alle caviglie, un paio di scarpacce marroni con dei sonagli attaccati ai lacci, uno scialle color vinaccia gettato sopra le spalle e una camicia bianca dalla quale sbucano un paio di tette finte. Non ha esagerato con il seno perché, che Merlino sia maledetto, Draco Malfoy non può essere una tettona. Il suo seno sta tutto in una coppa di champagne, com’è giusto che sia. Però ha abbondato con il trucco, tra quello e gli incantesimi si è dato decisamente da fare. Ha una parrucca di capelli biondi, la cui lunghezza arriva alle spalle, occhiali a mezzaluna calati sul naso mentre la bocca e gli occhi sono truccati di viola. Tanto viola e molto, molto scuro. Per tutti i folletti, osserva guardandosi allo specchio, sembra che qualcuno l’abbia pestato. Però è Halloween, giusto? La gente penserà che è un’astrologa cadavere.
«Ma certo!» esclama, come ha fatto a non pensarci prima? Un’astrologa che predice cose orribili alla gente è buona cosa, un’astrologa cadavere, che risorge la notte in cui i morti tornano sulla terra, è ancora meglio. Ora deve soltanto accentuare il pallore del viso e magari creare una lunga cicatrice con la magia. Non che sia semplice, ma il risultato è straordinario. Ultimo, ma non meno importante dettaglio, fare sfoggio di tutta la paccottiglia che ha reperito in un mercatino nella Londra babbana. Tutta una serie di monili di dubbio gusto che gli penzolano dal collo, anelli con pietre grosse come pugni e due schiere di bracciali su entrambi polsi. Il tutto sortisce un qualche effetto, perché l’espressione diHarry quando lo vede uscire dal bagno è impagabile. Occhi sgranati, bocca spalancata, suo marito lo fissa per minuti di silenzio finché non balbetta parole incomprensibili che si trasformano in un: «Cazzo, sei la Cooman! La Cooman zombie.» Che? Lui sarebbe chi? Ma neanche per sogno. No, mai nella vita!
«Non sono affatto come quella sciroccata» replica, guardandosi allo specchio e aggiustandosi la parrucca. Forse i capelli sono simili e magari anche l’abbigliamento… Per Merlino, un po’ le somiglia!
«Non ci posso credere, vado a letto con la Cooman!» sbotta Harry, crollando sul letto e facendo ondeggiare i lembi dell’abito che porta. Lui si è mascherato da dissennatore, il che è a posto, crede. Comunque meglio di quel tale vestito di rosso con le ragnatele finte sul costume che gli ha mostrato settimane fa.
«Malfoy, lo sai che ti sei travestito come la tizia che al terzo anno ha predetto la mia morte?»
«L’idea è quella» mormora, quasi distrattamente, fissandosi le unghie laccate di viola. Ormai è inutile evitare di raccontare quel piccolo particolare, lo scoprirà comunque.
«Scusa, cosa?»
«Farò l’oroscopo ai nostri invitati e predirò loro le peggiori cose.» Ovviamente, a Harry cuore d’oro l’idea non piace. Anzi la detesta. Gli basta quell’occhiataccia di rimprovero che fa sempre ogni volta che Draco pensa a un qualcosa di scorretto su qualcuno, per farsi capire.
«Non farti pagare e non predire la morte di nessuno!»
«Eddai, Potter, dove sarebbe il divertimento?» si lagna Draco.
«Se scopro che hai nominato la parola morte, beh, sappi che Harry Potter non va a letto con la professoressa Cooman» dice, ridacchiando di soddisfazione. Adesso lo ricatta col sesso? Sul serio? Nah, in realtà sono anni che lo fa e a Draco piace, perché in quei battibecchi è nascosto il segreto del loro matrimonio. Quello e la tolleranza. E l’alcool. E il sesso selvaggio. Si può dire siano tutti elementi che si combinano alla perfezione.
«Dov’è finito il nobile Grifondoro d’un tempo?» dice Draco, scrollando la testa con aria di rimprovero.

«Ha avuto l'infelice idea di sposare un bastardello classista» mormora e poi se ne va, uscendo dalla camera da letto intanto che i primi invitati iniziano ad arrivare. In quel: «Stai ben attento a quel che fai, Malfoy» c’è nascosto tutto il suo bisogno di avere l’ultima parola. Maledetto Harry Potter!

 

Poche cose quella sera vanno come aveva previsto. Beh, la festa è grandiosa. La gente si diverte, beve, ride, scherza e a parte Neville Paciock vestito da mandragora, che qualcuno l’aiuti per l'amor di Merlino, e la Granger mascherata da papera, il resto dei costumi è piuttosto spaventoso. Dopo aver predetto disgrazie a una manciata di ospiti, però, l’astrologa cadavere inizia seriamente ad annoiarsi. Nemmeno dire a Ginny che romperà con il suo nuovo ragazzo lo diverte, anche se forse la sua faccia quando le dice che presto cadrà dalla scopa e si romperà un braccio è abbastanza comica. La maggior parte delle persone gli sottopone noiosissimi problemi di cuore o chiede se riceverà una promozione. Neanche rispondere: «mai nella vita diventerai qualcuno d’importante» lo soddisfa. Il solo episodio degno di nota accade quando George gli si avvicina, strizzandogli un occhio e dicendo: «Facciamo a mezzo, Malfoy?» Come ha fatto a capire che è lui quello nascosto da parrucca e trucco, proprio non lo sa. Ma George è sempre stato il più sorprendente tra gli Weasley, quindi non se ne stupisce più di tanto. Quando gli fa giurare di non dirlo a nessuno, lui non solo non batte ciglio, ma gli manda anche potenziali clienti con la falsa promessa che venga loro predetto un futuro roseo. Il “Facciamo a mezzo” è allettante, ma diventa un problema quando ricorda che ha giurato a Potter di non farsi pagare. E quindi prima di buttarsi sotto al treno del divorzio declina l’offerta, però ci piazzano una scommessa. Perché quello non è farsi pagare. Lo dice anche George prima di sostenere con una certa fermezza che, secondo lui, qualcuno prima o poi lo riconoscerà.
«E come potrebbero?» ribatte, con una punta di sarcasmo, indicando se stesso. «Sono una sciroccata che fa i tarocchi!»

 

La parte interessante, e decisamente non noiosa della festa, arriva quando è Pansy Parkinson a prendere posto al tavolino dell’astrologa cadavere. Si è mascherata da “Baronessa sanguinaria” o così dice, sostenendo di essere una lontanissima discendente del ben noto barone. In realtà ha un vestito da dama del settecento che le strizza le tette quel tanto da farle schizzare fuori. Sul davanti è sporca di salsa di pomodoro e va in giro a dire di essere stata brutalmente assassinata, condendo il tutto con macabri dettagli. Pansy tuttavia quella sera appare decisamente sottotono rispetto ai suoi standard. Tanto per cominciare è sobria e questo di per sé è eccezionale, ma è quando prende posto davanti a lui che nota la sua espressione torva. Prima di parlargli si guarda intorno, quasi temesse di essere spiata e poi gli si avvicina pericolosamente, scrutandolo dritto negli occhi. George alle sue spalle ridacchia e finge di contare soldi che non ha, è sicuro che almeno lei lo riconosca. Dubita sia così, sembra più in ansia per qualcosa.
«Ho una relazione» inizia sussurrando e Draco resta interdetto per qualche secondo. Pansy esce con qualcuno? E perché lui non ne sa niente? Di solito la prima cosa che fa dopo essersi portata a letto qualcuno è raccontargli tutto nei dettagli. 
«Davvero?» La domanda gli esce talmente di getto che quasi si scorda di usare il falsetto.
«Sì, con un uomo sposato» aggiunge, parlando sottovoce. D’accordo questo spiega alcune cose, sebbene non tutte. Ha già avuto relazioni clandestine con persone che tecnicamente erano impegnate, dove con “Tecnicamente” intende dire che lei era l’amante. Però gli ha comunque raccontato tutto. 
«E posso sapere chi è il fortunato?»
«Non lo vedi nella palla magica?» domanda Pansy, scettica, indicando la sfera di vetro tra di loro. Palla magica? Cos’è un gioco per bambini?
«Tesoro» dice Draco, con voce melliflua evitando di alzare gli occhi al cielo. «La divinazione scorge ciò che c’è al di là del velo che divide il presente dal futuro, non mi fornisce le identità delle persone. Non è mica un ufficio del ministero!» Sul serio, ma Pansy a divinazione dormiva? Per tutti i folletti, si sta calando troppo nella parte, inizia a parlare davvero come la Cooman.
«La persona con cui sto è il padre del mio migliore amico e vorrei sapere come la prenderà se glielo dico.» A onor del vero, Draco ci mette più tempo di quanto sia lecito. C’è più di un attimo di silenzio in cui fissa il vuoto con espressione assorta e riflette su quale amico potrebbe mai essere. Il padre di Zabini è morto, quello di Potter pure. Arthur Weasley dubita fortemente andrebbe mai a letto con una che ha l’età di suo figlio e poi nessuno Weasley è annoverato nella lista di amicizie di Pansy, anzi sono nell’elenco di chi sopporta per amore del suo migliore amico. Migliore amico… Pansy sta uscendo con il padre del suo migliore amico, l’ha detto lei! E Draco si è sorbito ogni tragedia o pseudo tale da quindici anni a questa parte. Lui è la persona con cui Pansy si confida da sempre, tranne che in questo caso. Il che significa soltanto una cosa: Pansy si scopa suo padre Lucius, che è diventato strano, che non dorme più con sua madre e che dice: «Va tutto bene» quando è palesemente falso. Sulle prime, Draco si ritrova senza parole. Papà e la sua migliore amica. In quale accidenti di universo alternativo è finito per dover sentire un’amenità del genere? E poi quando mai Lucius Malfoy ha voglia di scopare? E con Pansy? Ma come? Ma perché? Ma soprattutto, perché queste cose succedono sempre a una festa? Perché capitano tutte a lui? E no, non accetta lezioni da Potter sull'essere troppo vittimista a riguardo, questa le batte davvero tutte. Anche la dannatissima maledizione dello Schiopodo Sparacoda.
«Ehm, signora astrologa?» La voce di Pansy squarcia i suoi pensieri. Una delle persone di cui si fida di più al mondo si porta a letto un membro della sua famigia, Draco è a dir poco furioso a riguardo.
«Astrologa un cazzo! Ti scopi mio padre.»
«Draco?» mormora lei, assottigliando lo sguardo e fissandolo come se stesse cercando di vedere i suoi tratti somatici oltre il trucco.
«E chi altri?» replica, alzandosi in piedi. «L’astrologa cadavere non riceve più, torna nella bara dalla quale è uscita. Scusatemi» dice, facendosi largo tra la folla intanto che Pansy lo insegue, cercando di stargli dietro. Pansy e George, per la precisione, l’uno dietro l'altra. Pansy che fa sesso con papà. George che non ha capito niente e pensa sia stato smascherato e vuole i soldi. Deve sparire adesso.


 

L’incantesimo che ha reso il suo soggiorno enorme ha fatto sì che casa sua sia diventata più o meno come la foresta proibita e siccome ci sono duecento persone là dentro, uscire diventa impossibile. Specie perché lungo il tragitto Draco perde la parrucca e la gente inizia a riconoscerlo, additarlo e a ridere o indignarsi, gli sfugge la differenza al momento. A un certo punto si ritrova accerchiato, con l’uscita sempre più lontana e lui che si sente soffocare. Pansy grida il suo nome mentre George pretende i suoi dobloni, ma lui non vuole affrontare nessuno. Sono molti i modi in cui potrebbe svignarsela, potrebbe smaterializzarsi direttamente in camera o chiamare il mantello di Harry con un incantesimo di appello, lui invece sceglie la soluzione più plateale, quella in cui si atteggia a vittima degli eventi. Un classico alla Malfoy che infatti finge di svenire. Si porta una mano sulla fronte e con un urlo acuto cade a terra e chiude gli occhi. Quella pantomima dura molto più di quanto sperasse, è una tortura restare immobile con ducento persone che lo fissano. Ma lui deve aspettare che l’eroe faccia il suo dovere. Perché lo fa. È per questo che è svenuto, per non dover affrontare Pansy e permettere che Potty si prodighi a salvarlo.
«Non c’è niente da vedere!» dice la voce di Harry, sovrastando le altre, quindi si china al suo fianco e lo prende in braccio. Ad attraversare il soggiorno ci impiega una manciata di istanti.

«Calo di zuccheri, principessa?» sussurra poco più tardi. La sua voce è intrisa di una dolce ironia che suona come un balsamo per i suoi nervi.
«Potter, vedo tutto buio!» dice Draco, con tono melodrammatico.
«Hai guardato nella sfera di cristallo e hai capito quanto sei idiota?» chiede, sarcastico, mentre lo deposita delicatamente sul letto. Draco si lascia andare sul materasso, passandosi una mano sulla fronte sudata.
«Era una finzione!»
«Ma dai?» replica Harry con ironia.
«Taci, sfregiato. Se avessi scoperto quello che ho scoperto io saresti sconvolto quanto me.» Perché lo è! Perché Pansy Parkinson si scopa suo padre e diventerà… Per Merlino, diventerà la sua matrigna. E Draco non può avere una matrigna come Pansy. Di stronza, acida a cui piace il cazzo e pensa solo a bere c’è già lui e basta per tutti quanti.
«Ehi, che succede?» si sente chiedere da un Harry che lo raggiunge e poi gli sfiora la schiena delicatamente.
«Pansy va a letto con papà e io dovevo scoprirlo proprio quando decidiamo di fare qualcosa di speciale.» Beh, è riuscito a farlo tacere. Potter è chiaramente sotto shock e fissa il vuoto avanti a sé. L’abito da dissennatore che indossa rende il tutto vagamente tragicomico.
«È tipo l’ultima cosa che avrei mai pensato di sentirmi dire stasera.» Sono in due, decisamente. Nel senso che aveva capito che qualcosa non andava tra i suoi genitori, soltanto che non credeva potesse trattarsi di questo.
«Draco, mi dispiace.» È Pansy a parlare, se ne sta in piedi sulla porta a fissarlo. Draco solleva lo sguardo, non ha voglia di litigare con lei e quindi resta in silenzio. Non vuole le sue scuse, non vuole assolutamente niente.
«Ci siamo parlati al vostro matrimonio e poi una cosa tira l’altra e… all’epoca Lucius e Narcissa si erano già separati.»
«Ti prego non dire altro» la ferma Draco con risolutezza, alzandosi dal letto. I suoi genitori separati, papà con un’altra donna… è finito in un incubo? «Non solo scopro che ti scopi mio padre, ma addirittura che i miei si sono separati. So che per te la famiglia non conta un cazzo, ma per me è sempre stata importante. E ora non solo è tutto distrutto, ma la mia migliore amica mi ha tradito. Grazie, Pansy, per avermi rovinato la serata.»
«Draco, non fare così» tenta lei, ma al momento non vuole starla a sentire.
«Lasciami in pace, Parkinson. Ho duecentocinquanta invitati da intrattenere; Potter?» dice, senza nemmeno voltarsi e allungando la mano che Harry afferra senza dire nulla. Al contrario lo fissa con intensità, sente i suoi occhi addosso che lo sfiorano delicatamente. Lui lo sa. Forse è il solo a sapere quando e come parlargli. L’unico che capisce quando è il momento in cui ha voglia di aprire il proprio cuore e a rendersi conto che questo non è uno di quelli. Pansy resta sola nella loro camera da letto, Draco ha la sensazione che una parte del suo cuore sia rimasto indietro con lei.


 

La festa alla fine è un successo. Roba che tutti ne parleranno per l’eternità, ma forse esagera. Però gli invitati si sono divertiti, hanno svaligiato il banchetto e tutti si preoccupano di ringraziarli, prodigandosi in calorose strette di mano e sorrisi gentili. Alcuni mostrano di aver gradito lo scherzo dell’astrologa cadavere, condendo complimenti ad a lui sgradite pacche sulle spalle. Non ha più visto Pansy, invece, che è sparita subito dopo la loro lite e Draco finge piuttosto abilmente che non gliene importa nulla né di lei né di suo padre. 

 

I giorni che seguono sono difficili, emotivamente Draco si sente distrutto, psicologicamente non l’ha ancora capito. E mamma peggiora soltanto le cose con un laconico: «Tuo padre può fare quello che vuole. Così come posso io.» A cui aggiunge un sintetico racconto nel quale lo informa che lei e papà non si amano più da anni e che si sono separati prima del suo matrimonio con Harry. Insomma, non solo Lucius va a letto con Pansy, ma Narcissa ha una relazione con un uomo.
«Ho le mie esigenze» dice con noncuranza. Quasi sembra che non gliene importi, come se la sua famiglia non fosse ormai distrutta. E se in un primo momento era convinto di poter rimettere tutto a posto, parlare con mamma gli fa capire che non c’è proprio niente che possa fare, ciò che resta è soltanto accettarlo. Anche se al momento sembra impossibile. Ciononostante ignora lo stesso i gufi di Pansy, si butta nel lavoro, va a trovare Hermione e quando Lucius si presenta, per spiegare, finge che vada tutto bene. Forse ha preso un po’ da loro, perché quando mente usa le stesse parole e ha il medesimo tono di voce. Bene, però, non va per niente. Harry se ne accorge e gli sta vicino in silenzio, offrendogli bicchieri di Whiskey Incendiario perché sì, perché il marito che rispetta i tuoi tempi e ti offre da bere, è decisamente il marito ideale. Gli parlerà, aprirà il proprio cuore, ma non adesso.

 

Un pomeriggio di qualche tempo dopo, Draco se ne sta in cucina da solo. È passato un mese dalla festa di Halloween. Da allora ha tagliato ogni contatto con Pansy, che per lui è morta, è così che le dice il giorno in cui si vedono per l'ultima volta. Non parla più neanche con mamma e papà, odia anche loro. Pensa che gli passerà prima o poi, ma intanto ha cancellato un nome dalla lista di regali di Natale e per adesso va bene così. O forse no, Draco non riesce ad affrontare tutto quanto insieme. Per ora pensare a se stesso gli pare l'unica soluzione possibile. Quel giorno sorseggia del tè e mangia una fetta di torta alla zucca della signora Weasley. Quella che è appena finita è stata una giornata faticosa, ha aiutato Ron ed Hermione a decorare la camera della bambina in arrivo ed è stato snervante. Quando Bingley picchietta alla finestra con il suo becco adunco, Draco sussulta e si scotta la lingua.
«Stupido pennuto» mormora tra sé, ripulendosi in fretta la camicia. Attaccato alla zampa, Bingley ha un biglietto arrotolato.

 

Pernell e Petronela Butterworth sono liet…



 

«Questa volta no!» esclama, sfoderando la bacchetta e lanciando un incantesimo che distrugge quel pezzetto di carta, riducendolo a un mucchietto di cenere. Questa volta non si lascerà fregare. Niente feste, non festeggerà mai più niente o non si chiama Draco Malfoy.
 



 

Fine



 

Note: Grazie a Ciuscream che in un post su Facebook di un anno fa, in cui parlavo di Draco a un'ipotetica festa di Halloween a casa Weasley, mi suggeriva la frase: "Da cosa dovrei vestirmi esattamente, Potter? Da povero?"

Nonostante il titolo possa far pensare che l’intera storia sia ispirata a La sposa cadavere, in realtà non è così. Il percorso che mi ha portata al titolo è stato abbastanza contorto e solo in un secondo momento mi sono resa conto che c’era una connessione con il film di Tim Burton. 

"Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce la penna"

Grazie ad Aislinn che mi ha aiutata a sciogliere qualche dubbio e ovviamente anche a tutte le persone che hanno sostenuto questa serie fino a questo momento. La svolta Lucius/Pansy non era prevista all’inizio, è stata un’idea estemporanea venutami qualche settimana fa. Grazie a chi ha letto fino a qui.
Koa
 
 
   
 
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