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Autore: Neko    24/10/2023    1 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti,

Accipicchia quanto tempo è passato, praticamente sei anni…cioè da quando ho iniziato a lavorare.

Bhe non do la colpa al lavoro, che per carità ha influito sul mio tempo libero, ma più che altro sulla mia creatività, poi si ci mettono fastidii agli occhi che mi rendono complicato leggere e scrivere su uno schermo pc. Ho provato a scrivere con il cellulare, meno fastidi si, ma molto molto scomodo…tablet non ce l’ho, ne so se potrebbe aiutarmi e quindi…è andata come è andata.

Avevo ancora qualche idea prima di bloccarmi, ma non riuscivo a metterle giù. Solo dopo aver visto il live action di One piece, ho deciso di provare a continuare la storia.

Ovviamente in sei anni ne sono successe di cose in one piece e la mia storia ovviamente si allontanerà parecchio dall’opera originale. Quindi non vogliatemi male se non dovessi far combattere i Mugiwara con qualche personaggio che è comparso nella serie, né date per scontato determinate cose sono successe perché da dopo gli uomini pesci la mia storia ha preso un percorso tutto suo. Certo ho in mente di far capitare determinate cose che abbiamo visto nel manga, ma a modo mio e bhe non saranno eccezionali come quelle di Oda, ma spero che possano piacervi almeno un po’.

So a che punto è il manga e l’anime in giappone, quindi non dovrebbero esserci spoiler, ma non sapendo dove sia arrivato l’anime in Italia non posso garantire la stessa cosa. Anzi se qualcuno di voi segue l’anime in  Italia e può dirmi più o meno  dove siamo arrivati, metterò la scritta spoiler, anche se sarebbe spoiler fino a un certo punto.

Bhe se qualcuno di voi ancora ricorda la storia. Buona lettura.

E se avete voglia, fatemi sapere il vostro pensiero. Grazie.

Neko

 

Capitolo 86: Tregua

 

Rufy era sdraiato sul promontorio a fissare il cielo, incredulo a quanto commesso.

Aveva appena deciso di porre fine alla vita di Akainu.

L’ammiraglio era un uomo perfido e senza un vero valore morale, nonostante si dichiarasse un marine al servizio dei più deboli, ma non meritava di morire in quel modo.

L’uomo era privo di sensi, quindi indifeso nel proteggersi.

Solo i codardi approfittavano della momentanea debolezza del nemico per sbarazzarsi di un pericoloso avversario.

Era esattamente quello che aveva fatto Akainu a Marineford nei suoi confronti. Lo aveva attaccato in un momento in  cui non riusciva più a muoversi, momento  che costò la vita a suo fratello.

E ora lui era lì, a pensare di non essere diverso da quell’uomo.

Si portò una mano sugli occhi e pianse. Chiese perdono per il suo gesto, un perdono che non avrebbe mai ricevuto, in quanto colui che avrebbe dovuto assolverlo, era morto.

 

Sulla spiaggia accanto al promontorio, dove poco prima si stava svolgendo la battaglia tra i marine e i pirati di cappello di paglia e di Shanks il rosso, tutti erano seduti a terra a riprendersi dallo scontro appena avuto.

Fujitora  impartiva ordini ai medici marine sotto il suo comando, chiedendo ad alcuni di loro di recarsi al villaggio e controllare che gli abitanti non fossero stati feriti, se non peggio, dall’attacco lanciato da Akainu.

Si sedette su una roccia che si trovava in mezzo alla spiaggia. Si portò una mano sulla fronte per asciugare il sudore e anche lui approfittò di quel momento per riprendere fiato.

Lottare contro Roronoa lo aveva stancato.

 Era un degno avversario e sarebbe stato curioso di vedere come sarebbe andato lo scontro, se non avesse dovuto fermarsi  per difendere l’onore della marina dopo l’atto  spregevole compiuto dal suo collega ammiraglio.

Vide il piccolo dottore della ciurma dei mugiwara correre a destra e a manca per medicare i feriti, senza  distinzioni fra nemici e amici e fu sorpreso quando questi gli si avvicinò, chiedendogli di poter controllare la ferita che aveva al braccio. Infatti sull’arto  sinistro si apriva un profondo squarcio che ancora sanguinava, una ferita infertagli da una delle tre temibili spade di Zoro.

Fujitora lo guardò  incredulo e chiese indicandogli lo spadaccino “Non dovresti occuparti del tuo compagno?”

Chopper si girò e vide Tashiji trafficare con alcune bende e garze per medicare Zoro, quindi rispose “è in buone mani. Al momento sei tu quello senza qualcuno che si prenda cura della tua ferita e  in quanto medico non posso permettere che rischi di infettarsi!” rispose onestamente la piccola renna.

Fujitora alzò un sopracciglio sorpreso sia dalla risposta, che dal riconoscere Tashigi tra le persone presenti.

Portò nuovamente la sua attenzione su Chopper che aveva iniziato a ripulirgli la ferita.

Si chiedeva come potesse un pirata preoccuparsi della salute di un suo nemico. I medici della marina sotto il suo comando non avevano mostrato alcuna compassione per i loro avversari. Eppure si sarebbe aspettato di più il contrario.

Molte delle domande che si era posto in passato,  gli riaffiorarono nella mente in quell’istante, sia sulla marina che su questi pirati in particolare.

I Mugiwara erano tanto temuti dal governo mondiale, ma non era uno sciocco, sapeva che l’interesse  del governo ad eliminare i pirati di cappello di paglia, non dipendeva dalla  loro minaccia verso i popoli che capitava loro di incontrare nei loro viaggi, ma piuttosto nella loro possibilità di rovesciare un  governo ormai troppo corrotto, che non pensava  quasi più al benessere comune.

Monkey D. Rufy era figlio di Dragon il rivoluzionario e per il governo la mela non poteva cadere troppo lontano dall’albero e quindi andava eliminato. Eppure, per quanto ne sapesse, quel ragazzo non aveva mai incontrato il padre, quindi se era arrivato a immagazzinare certi ideali, non era per un insegnamento impartitogli, ma era stata la visione di un mondo che non funzionava, che aveva fatto nascere in lui un desiderio di libertà in un mondo di schiavi in mano a pochi .

Questa conferma l’aveva avuta dalle innumerevoli volte in cui i Mugiwara avevano dichiarato guerra al governo mondiale, la prima volta a Ennies Lobby.

In più la presenza di Nico Robin all’interno della ciurma aggravava la loro situazione, in quanto ella era una delle poche che poteva fare chiarezza sui 100 anni di buio. Un segreto che era stato tenuto gelosamente nascosto per anni e che quella donna, rivelandolo al mondo, avrebbe portato alla caduta del governo mondiale.

Neppure Fujitora sapeva a cosa corrispondessero i 100 anni di buio, ma non ci voleva un genio per capire che, qualsiasi fosse quel segreto, era qualcosa di molto oscuro. Un qualcosa che avrebbe dato una sonora batosta alla credibilità del governo mondiale.

Nonostante queste sue conoscenze, aveva comunque scelto di appoggiare il governo mondiale, entrando a far parte della marina, per difendere i deboli e portate giustizia lì dove non c’era.

Con compagni come Akainu poteva fare ben poco, ma anche quel poco, ne era convinto, poteva  essere importante.

Per questo si era arreso, non era importante la vittoria della marina in quel momento. I civili avevano la priorità. Poco importa se avrebbe avuto dei problemi con i suoi superiori.

Secondo il suo parere Akainu era una vergogna per la marine e questo suo gesto di attaccare il villaggio per mettere alle strette Mugiwara,  lo aveva nuovamente sottolineato. Per questo non fu  dispiaciuto per la fine che avesse fatto, perché si, non poteva vedere con gli occhi, ma al momento dell’impatto di una roccia vulcanica con il promontorio dove si trovavano Rufy e Akainu, sia lui che Zoro si erano girati a osservare la scena e aveva percepito l’haki del suo compagno, precipitare in mare.

Si stupì che a compiere quel gesto, era stato proprio il pirata che in tutti i suoi scontri non aveva mai ucciso nessuno, perché sapeva che non poteva essere stato un incidente. Il capitano dei Mugiwara aveva lasciato la presa e l’imprecazione dello spadaccino accanto a lui, non potè confermare questo suo pensiero.

“Ecco fatto!” disse la vocina di Chopper, riportandolo al presente “Dovrebbe essere a posto in un paio di settimane. Cambia le bende una volta al giorno, pulisci la ferita e sarai come nuovo!”

“Grazie!” disse semplicemente, per poi vedere il dottorino allontanarsi per dare soccorso al prossimo paziente!”

“Vuoi fare più piano!” disse la voce di Zoro, richiamando la sua attenzione verso di lui e Tashigi.

“Andiamo, non fare il bambino! Fai sempre il gradasso e ora piagnucoli per un po’ di disinfettante?” chiese la donna, premendo più forte il batuffolo di cotone sul taglio sulla fronte dell’uomo, che sussultò nuovamente, facendo sorridere la donna.

“Capitano Tashigi!” disse Fujitora, avvicinandosi alla coppia.

La donna, riconoscendo l’uomo, si mise sull’attenti istintivamente.

“Come spieghi la tua presenza su quest’isola? Non mi  risulta fossi sulla mia nave!”  disse l’ammiraglio.

Zoro si alzò da terra e affiancò Tashigi.

“è il mozzo della nostra ciurma adesso!” disse punzecchiandola.

“Io  non sono un mozzo!” disse Tashigi,  guardandolo storto, ma mantenendo la sua posizione sull’attenti.

“Si, beh non sei neanche un marine! Quindi…” prese il polso che Tashigi aveva portato sulla fronte per tenere la posizione dell’attenti, e glielo mise giù “…scordati ste fesserie. Sei un pirata, comportati come tale!”

Fujitora sembrò confuso “Sei un pirata?”

Bhe… ecco…io…vede” cominciò  Tashigi balbettante.

Tashiji!” tuonò la voce di Zoro.

La ragazza sussultò e rispose “Si, lo sono!” disse abbassando la testa, cosa che infastidì Zoro.

“Bene, ora prova a dirlo guardando il tuo avversario negli occhi. Se fai parte della nostra ciurma, non devi mai e dico mai, avere il dubbio di doverlo affermare!” disse Zoro duramente.

Tashigi spostò il suo sguardo da Zoro a Fujitora e quest’ultimo poteva affermare che il suo sguardo era più che determinato.

“Faccio parte della ciurma di Mugiwara!”  disse, per poi rivolgersi nuovamente  a Zoro “E per tua informazione, non ero dubbiosa della mia appartenenza alla ciurma. Fujitora è stato un  mio superiore per anni e…bhe è difficile perdere certe abitudini e certi atteggiamenti verso coloro che prima erano la mia famiglia e quindi ti pregherei la prossima volta di essere un po’ meno sgarbato!” disse la ragazza, portandosi le mani sui fianchi.

Bhe dovrai imparare a prendere a calcia la tua ex famiglia!”  disse Zoro.

“Si, come se  prima avessi offerto loro tè coi biscotti. Ho combattuto anche io!” disse Tashigi,  puntandogli un dito sul costato, cosa che fece notare a Zoro qualcosa. Le afferrò il polso e la fece sedere dove prima era seduto lui e prendendo un batuffolo di cotone, disinfettò il taglio superficiale che sfregiava la sua pelle candida, cosa che fece arrossire la donna.

“State insieme!” constatò Fujitora “Spero che tu sia convinta della scelta che hai fatto! Essere un pirata, di Mugiwara soprattutto, è pericoloso!”

Dopo aver applicato il cerotto sulla ferita di Tashigi. Zoro fronteggio l’ammiraglio e disse “Anche essere un marine non è privo di pericoli e lei non è una sprovveduta!”

“No non lo è!” disse Fujitora, abbozzando un sorriso alla proiettività dell’uomo.

“Può stare tranquillo ammiraglio. Il marimo qui potrà essere senza speranza, ma la bella Tashigi è protetta da tutti noi, dal sottoscritto in particolare!” disse Sanji, raggiungendo  i due zoppicando un po’.

Tsè, si deve guardare soprattutto da te cuoco da strapazzo!” disse Zoro, per poi guardarsi intorno preoccupato “dov’è Kizaru?”

Sanji si fece serio. Aveva una brutta sensazione verso l’ammiraglio  che aveva fronteggiato poco prima “Non lo so. Quando è stata dichiarata la resa è sparito. Vorrei tanto dire che è scappato, ma conoscendo il soggetto, ne dubito fortemente!” disse Sanji.

“Te lo sei lasciato sfuggire?” disse Zoro seccato.

“Ripeto! Era stata chiesta la resa babbeo. Non pensavo che si sarebbe volatilizzato! Cosa avrei dovuto fare? continuare a combattere? Difficile quando il tuo avversario si volatizza e anche fosse rimasto un mio tentativo di continuare la lotta, avrebbe portato al continua della battaglia per tutti!”

Zoro non potè ribattere, ma quell’ammiraglio che a Sabaody lo aveva quasi ucciso, non gli piaceva minimamente. Non lo trovava molto diverso da Akainu.

Sanji sospirò e guardando i suoi compagni che si riposavano poco più in là, notò l’assenza di alcuni di loro.

“Dove sono Nami, Robin e Franky!” chiese.

“Oh Franky e Robin sono andati a dare una mano al villaggio. Nami  era con Rufy durante la battaglia con Akainu!” disse Tashigi, girandosi verso il promontorio “Anche se non mi pare di vederli adesso. Spero che stiano bene!”

Zoro guardò nella sua stessa direzione e chiudendo l’occhi buono, pensando al gesto di Rufy, disse “Sarà meglio controllare che stiano bene!”

Tutti annuirono, ma fecero solo un paio di passi, prima di sentire la voce di una bambina urlare.

“Lasciami. Lasciami ho detto!”

I tre Mugiwara si bloccarono alla vista.

Kizaru si stava dirigendo verso di loro, trascinando una bambina dai capelli nei e occhi azzurri per il braccio, mentre cercava invano di liberarsi.

Anche gli altri membri della ciurma Brook, Usopp e Chopper trattennero il respiro.

Non l’avevano mai incontrata, ma non era difficile capire chi fosse quella bambina. Era identica a sua madre.

 “Quella è…quella è…la bambina demone Nico Robin!” disse un marine scioccato “C-come è possibile. Dovrebbe avere sui 30 anni!”

“Nico Robin era presente in battaglia fino a poco fa ed era adulta, come ha fatto a rimpicciolirsi!” disse un altro marine.

Kizaru  si fermò poco lontano da Fujitora e guardando la bambina che ancora si dimenava disse “Allora piccola, io ora ti lascio andare, ma mi prometti di fare la brava e non scappare? Altrimenti mi vedrò costretto ad usare il mio potere su di te e non credo che tu lo voglia!” disse l’ammiraglio, dando una dimostrazione di  forza.  Puntò il dito indice della mano sinistra verso la roccia su cui era seduto  fino a poco prima Fujitora e sparando un proiettile di luce, la frantumò.

“Allora cosa mi dici? Farai la brava!”

La bambina  con occhi spaventati, fece un gesto affermativo con la testa.

“Brava piccola!” disse Kizaru, per poi abbassarsi alla sua altezza “Ora voglio che tu sia sincera. Chi è tua madre?”

“Io…io non ho una madre signore. S-sono stata abbandonata quando sono nata!” disse la piccola sincera.

“è abbastanza comune tra i pirati abbandonare i propri figli.  Tu assomigli molto a un membro della ciurma di Mugiwara e possibile che uno di loro sia un tuo parente?” chiese con calma Kizaru.

“Nessuno di noi ha figli Kizaru!” disse Sanji intervenendo arrabbiato. “Come potremmo noi…” il cuoco non riuscì a terminare la frase che Kizaru usò il suo potere per sparargli alla coscia, facendolo cadere a terra, dolorante.

Sanji!” gridò Chopper, entrando in modalità medico e correndo verso Sanji per prestargli soccorso, ma la voce di Kizaru si fece sentire “Che nessuno si muova!”

Chopper si bloccò all’istante, mentre Zoro mise le mani sull’impugnatura della sua spada.

“Muovete solo un muscolo e il prossimo sparo sarà per lei!” poi girandosi verso la ciurma di Shanks aggiunse  “Questo vale anche per la ciurma del rosso!”. Yasopp che aveva ancora la mano sulla pistola, guardò il suo capitano, il quale, con un cenno del capo, gli fece capire di deporre le armi.

Nessuno dei pirati avrebbe avuto problemi a non ascoltare le minacce dell’uomo se non avesse avuto quella bambina a portata di mano. Altro punto cruciale il potere della luce dell’ammiraglio e della sua vicinanza alla bimba.  Tutti loro avevano guadagnato una buona dose di velocità in vari anni di allenamento,  ma nessuno era ancora riuscito a eguagliare la  velocità della luce e qualsiasi proiettile sparato da Kizaru a quella distanza, sarebbe andato a segno ancor prima che qualcuno avesse avuto il tempo di percepire lo sparo.

“Ora torniamo a noi piccola, va bene? Cosa stavamo dicendo…” disse l’ammiraglio facendo finta fi pensarci “Oh si…per caso tua madre è Nico Robin? E un po’ difficile non trovare una certa somiglianza fra voi due!”

La bambina guardò Sanji a terra che si teneva dolorante la gamba, cercando di arrestare il flusso del sangue, poi si concentrò nuovamente su Kizaru e annuì.

L’uomo sorrise e rialzandosi in piedi disse “Brava piccola, ora tu verrai con noi!”

Prima che qualcuno potesse dire qualcosa Fujitora intervenne “Non erano questi gli ordini!”

“Non mi sembra che ultimamente ci stiamo attenendo agli ordini. Sbaglio o con la tua resa  hai sprecato una buona occasione per far fuori i pirati di Mugiwara e di Shanks il rosso?”

“Devi ringraziare solo Akainu per questo!” disse Fujitora.

Akainu stava facendo il suo lavoro e ora è stato ucciso, da Mugiwara!” disse Akainu, facendo sussultare tutti i presenti, sia i marine che non avevano visto la scena, sia i pirati che sapevano che la parola uccidere e Rufy non potevano stare nella stessa frase.

“Si è macchiato di un grande crimine!” ribadì l’uomo “Portare la bambina con noi è un buon metodo per fare la nostra mossa e portare a termine la nostra missione!”

Fujitora lo avrebbe fulminato con lo sguardo se avesse potuto “E questo tuo atto in cosa si differenzierebbe da ciò che ha compiuto Akainu?”

“Io non sto coinvolgendo innocenti!” disse Kizaru alzando le spalle e prima che Fujitora aggiungesse qualcosa “E no, la bambina non è un innocente come gli abitanti del villaggio. È figlia di una  donna che il governo mondiale cerca da anni, quindi come tale va eliminata!”

La bambina a sentire quelle parole spalancò gli occhi e in una mossa disperata tentò di scappare.

Tutto si svolse velocemente.

La bambina percorse qualche metro, mentre Kizaru alzava il braccio puntando il dito contro di lei.

Zoro afferrò la sua Suishui per bloccare il colpo.

Tashigi urlò all’ammiraglio di fermarsi.

Usopp puntò il suo Kabuto carico versò l’ammiraglio.

Brook sfoderò la sua spada, estraendola dal suo bastone

E i pirati di Shaks impugnarono le loro armi.

Ma Kizaru sparò il colpo prima che qualcuno potesse fare qualcosa  e quando il colpo di luce era a pochi centimetri dalla bambina, un’enorme coltre di sabbia si alzò in aria accecando tutti.

 

 

 

  
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