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Autore: dirkfelpy89    27/10/2023    1 recensioni
[Writober 2023]
L'Ordine della Fenice. I loro membri più o meno conosciuti, i sacrifici che hanno dovuto affrontare, le morti, i sospetti e i lutti di chi è rimasto ed è andato avanti, indefesso, nella lotta al male
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ordine della Fenice
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 27, Compleanno

 



Il piccolo Teddy mulinava i pugnetti, intento a osservare le scintille che Charlie faceva esplodere dalla bacchetta.
Ninfadora sorrise, in piedi di fianco del vecchio amico, osservando i capelli del figlio virare decisi verso un rosso tipicamente Weasley.
"Ma guardalo, potrebbe passare per un nuovo Weasley," esclamò Dora, sorridendo.
A quelle parole, lo stomaco del ragazzo cadde di diversi centimetri, sprofondando tra le viscere, arrivando a sostare nei pressi delle sue ginocchia.

"Già, se solo io non fossi scappato in Romania dai miei adorati draghi e tu non ti fossi rintanata nell'accademia Auror…" esclamò, dissimulando un'allegria che in realtà non aveva.
Ninfadora ridacchiò, arrossendo leggermente, osservando l'amico per qualche istante.
Una vita insieme, sebbene in case diverse a Hogwarts, numerose passioni in comune, era inevitabile che alla fine Charlie e Ninfadora si fossero fidanzati, al termine del loro settimo anno di scuola. Ed era stato altrettanto inevitabile che la loro storia, fuori dalle mura di Hogwarts, fosse destinata a fallire.

Avevano provato a portare avanti una relazione a distanza: Charlie in Romania e Ninfadora a Londra, ma dopo soli pochi mesi si erano resi conto che il loro rapporto era al capolinea. Si lasciarono di comune accordo, sentimenti di affetto e amicizia che non erano mutati nel corso del tempo, anzi.
Eppure, di fronte a quel piccolo batuffolino dai capelli rossi, inevitabilmente la mente di Charlie andò a quegli anni lontani. Forse, se avesse scelto un'altra strada, ci sarebbe stato lui a fianco di Dora.
Scosse la testa, allontanando quei pensieri, ed estrasse dalla tasca un piccolo pacchettino.

"So che è nato un paio di mesi fa, ma non ho avuto il tempo di consegnare il mio regalo per tempo," spiegò, porgendo il pacchetto tra le mani di Ninfadora.
"Grazie, Charlie, non dovevi!" Esclamò la ragazza, aprendo la confezione.
Ne trasse fuori una piccola sciarpa gialla con alle estremità due piccoli draghi neri.
"Lo fa a mano la sorella di un mio collega, è una cosa da niente, ma…"
E prima che potesse completare la frase, Tonks lo abbracciò, gli occhi umidi.

/ / / / / / /

Negli anni successivi Charlie non mancò mai di inviare, per ogni compleanno del piccolo Teddy, una nuova sciarpa gialla con due draghi neri.
Inizialmente la cosa non colpì particolarmente il ragazzo, il quale riceveva tonnellate di regali da tutti i vecchi amici di sua madre e di suo padre, ma con il trascorrere del tempo non potè non chiedersi perché Charlie costantemente gli inviasse la stessa sciarpa.
Dopo tutto era il Weasley con il quale aveva meno rapporti in assoluto.

"Ti regalò quella sciarpa quando avevi solo un paio di mesi," gli rispose Ginny, la mattina del suo sedicesimo compleanno.
La giornata coincideva per caso con una uscita libera a Hogsmeade e Harry e la donna ne avevano approfittato per fargli una piccola sorpresa.
"Sì, ma non capisco. Con Charlie ci vediamo una volta all'anno… se va bene," rispose Teddy.
"Mio fratello era molto legato a tua madre," spiegò Ginny, paziente, bevendo un sorso di Burrobirra.
"Cioè… tipo, stavano insieme?" Chiese il giovane Lupin, arrossendo.

"Sì, durante l'ultimo anno di Hogwarts, ma poi si lasciarono. Charlie lavorava in Romania, Dora a Londra, la cosa non poteva funzionare a lungo," rispose la donna, sorridendo.
"Ma… io non…"
"Credevi che tua madre avesse avuto un’altra storia? Andiamo, è normale. Anche io prima di Ginny ho avuto una relazione e viceversa," esclamò Harry.
A quelle parole i capelli di Teddy virarono verso il rosso acceso mentre la donna appoggiò il boccale di Burrobirra un po' troppo forte sul tavolo, occhieggiando il marito che a sua volta arrossì.

"Comunque, "sbottò la donna, tornando a osservare il ragazzo, " Anche se le cose tra loro non hanno funzionato, erano rimasti in ottimi rapporti e quando sei nato mio fratello ti regalò una piccola sciarpa, uguale a quella che ogni anno ricevi da lui."
I capelli di Teddy tornarono al loro solito rosa mentre: "ma perché in tutti questi anni non me ne ha mai parlato?"
"Chissà, forse si sente ancora in colpa per come sono andate le cose," propose Harry, " ma in ogni caso la perdita di tua madre lo ha colpito molto. Ecco perché ogni anno ti regala la stessa sciarpa, forse parlarne lo ferisce ancora."

/ / / / / / /

Nei giorni successivi il ragazzo rifletté a lungo sulle parole del padrino e di Ginny e riferì la conversazione a Victoire che prevedibilmente scoppiò a piangere.
"È una cosa così romantica e… bella," singhiozzò, tamponando gli occhi con un fazzoletto di carta, una mattina in Sala Grande.
"Ma sono passati così tanti anni…"
"Voi ragazzi siete tutti così… insensibili!" Victoire esalò, occhieggiandolo con velato disprezzo.
"Bah, comunque, la prossima volta che vedo Charlie gliene parlerò!" Propose Teddy. A quelle parole l'amica scosse la testa.
"Non devi farlo se lui non vuole: apriresti delle ferite che magari non desidera rivivere!"

Anche in questo caso Teddy non seppe come reagire.
Alla fine dell'anno scolastico, durante la solita cena alla Tana che inaugurava ogni stagione estiva, il ragazzo cercò di parlare in ogni modo con Charlie, per l'occasione presente dalla Romania.
Ma fu solo a mezzanotte inoltrata che riuscì a rivolgergli la parola.

"Posso parlarti un attimo?" Chiese, la lingua felpata.
Aveva deciso che voleva affrontare quell'argomento, l'elefante nella stanza.
L'uomo rimase sorpreso ma annuì, si alzò dalla poltrona davanti al fuoco e seguì Teddy fuori, in giardino.
Il giovane Lupin si era preparato tutta una serie di discorsi ampollosi e lunghi giri di parole per affrontare l'argomento ma non appena i due si guardarono negli occhi, finalmente da soli nella pace di quella serata estiva, capì che non ce n’era bisogno.
Dietro l'espressione di Charlie vide rimpianto, rimorso e tante cose non dette.

Teddy si mosse in avanti e in un gesto assolutamente non premeditato, abbracciò l'uomo.
Non ci fu bisogno di parlare, di spiegare quel gesto, e anche Charlie dovette comprendere il significato di quell'abbraccio perché, dopo qualche secondo di incredulità, contraccambiò la stretta.

/ / / / / / /

Vedo che la Charlie/Ninfadora è una ship abbastanza presente nel fandom, devo dire che sebbene non sia la favorita, non mi dispiace. E poi volevo inserire Charlie in questa raccolta… spero vi sia piaciuto il capitolo^^

  
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