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Autore: MiakaHongo    28/10/2023    3 recensioni
[Post TROS]
Rey stava dormendo quando improvvisamente una sequela di scene terrificanti le passarono velocemente davanti agli occhi: la battaglia di Exegol, Palpatine che le rivela di essere suo nonno e Ben che sacrifica la sua vita per lei morendo tra le sue braccia lasciandola inerme. Ma non erano solo immagini del passato, susseguirono anche delle scene che non aveva mai visto e che mai avrebbe voluto si realizzassero, ovvero i suoi amici: Poe, Finn e Rose feriti che urlavano dal dolore. Non poteva più sopportare quella vista quindi fu lei a sovrastare le loro urla con le sue, fu allora che piombò un improvviso silenzio e si ritrovò circondata da un’oscurità fitta e fredda che la fece sentire improvvisamente sola e angosciata.
“C’è qualcuno?”
Chiese guardinga in posizione difensiva, nonostante non avesse nessuna arma con se.
“Per quanto ancora fingerai che io non esista?”
Quella fredda voce femminile le era familiare.
“Chi sei tu?”
“Tu sai già chi sono io, lo sai da sempre, fingi solo di non saperlo… ma d’altronde è quello che sai fare meglio, no? Fingere che le cose che non ti piacciono non esistano!”
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Rey iniziò la discesa verso il lato complementare dell’isola rispetto a quello in cui stava, ovvero il punto in cui era concentrato maggiormente il lato oscuro della Forza. Ci era già stata una volta tempo fa, ma stavolta per evitarsi un pericoloso tuffo preferì arrivarci per la stradina scoscesa tra le rocce che aveva scoperto solo quando era andata via da lì.
Raggiunto il punto più basso arrivò alla grotta, stavolta vi entrò senza esitazione, ignorò i riflessi di lei che le si formarono intorno ed avanzò fino ad arrivare allo specchio.
L’ultima volta era venuta per sapere dei suoi genitori e quest’ultimo le aveva mostrato che non c’erano più, stavolta era venuta per conoscere ben altro.
“Mostrami di chi è quella voce che sento”
Allungò la mano fino a toccare con la punta delle dita il vetro dello specchio. In quel momento una figura offuscata dall’altro lato si avvicinò a lei ed allungò la mano fino a toccare la sua, in una posa esattamente speculare a quella che stava tenendo.
A quel contatto lo specchio si frantumò esplodendo in mille pezzi, ma fu la figura che si rilevò a farla sussultare.
Era una copia esatta di sé stessa, solo con gli occhi gialli, segno di cedimento al lato oscuro della Forza. Quando questa parlò riconobbe la gelida voce dei suoi incubi, solo adesso si accorse che era la sua stessa voce, solo più cupa e fredda.
“Finalmente hai deciso di accettare la verità: non puoi mentire per sempre a te stessa, questo è quello che sei”
“Non è vero, io non sono affatto come te! Io non ho mai ceduto al lato oscuro”
La figura di avvicinò a lei e, con voce sottile quanto irritante, le sibilò.
“Sicura?”
 cap-2-3
La rappresentazione del suo lato oscuro iniziò a girarle fastidiosamente intorno prima di continuare il discorso mentre si batteva teatralmente un dito sul mento, come se stesse cercando delle parole che invece già sapeva.
“Aspetta, fammi ricordare… quali erano le fasi per il passaggio al lato oscuro? La prima la conosci bene: paura. Inutile dirti che hai sempre avuto paura di me, o meglio dire, di te! La seconda: rabbia. Più di una volta ti sei fatta sopraffare dalla cieca rabbia, non per nulla sei riuscita ad usare i fulmini della Forza senza volerlo! Poi abbiamo la vendetta: quella che ti ha smosso ad agire contro Palpatine è stata la tua vendetta personale verso quello che aveva fatto a te e ai tuoi genitori, non il salvataggio della galassia! E per ultimo: omicidio.”
“Se ho ucciso delle persone è stato sempre necessario, siamo in guerra: anche i Jedi lo sono stati in passato!”
“Questa è la favola che ti racconti? Ricordami… chi ha ucciso Ben la prima volta? Lui aveva lasciato cadere la sua spada laser e tu l’avevi presa, era inoffensivo e disarmato ma tu hai sfruttato quel momento di debolezza per ucciderlo, non mi sembra proprio in linea con i principi dei Jedi”
La figura oscura si fermò proprio davanti a lei fissandola con i suoi penetranti occhi gialli, Rey sentì la mano iniziare a tremarle ma la serrò salda in un pugno, decisa a non farsi abbattere.
“Me ne sono pentita immediatamente, gli ho donato la mia energia vitale subito dopo”
“Solo grazie a Leila. Tu volevi uccidere Kylo perché in lui vedevi la stessa oscurità che nascondevi in te, che ti chiamava e attraeva da tempo ma che volevi reprimere a tutti i costi. Lo hai ucciso perché pensavi che uccidendo lui avresti fatto finalmente la ‘cosa giusta’ che tutti volevano e che con lui sarebbe morta anche quella tendenza all’oscurità che si faceva strada sempre più prepotente in te. Ti sei fermata solo quando hai visto che in lui c’era ancora Ben: hai visto ancora una possibilità di salvezza per lui… e per te”
“Tutti i Jedi sono tentati dal lato oscuro, ma un vero Jedi gli resiste”
Insistette lei con tono meno convinto.
“Tentati dici? Ma andiamo Rey, tu non ci hai nemmeno provato a resistergli!”
Quelle parole le ricordarono quelle del maestro Luke la prima volta che si erano visti e rabbrividì quando lei nominò proprio lui.
“Lo aveva visto anche Luke: il potere oscuro e distruttivo presente in Kylo Ren lo hai anche tu, lo hai sempre saputo. Per questo hai cercato disperatamente di diventare quel tipo di Jedi che avrebbe tanto voluto il tuo maestro. È così lo hai fatto: mi hai semplicemente relegato qui facendo finta che io non esistessi. Ma più reprimerai una parte di te e più questa farà di tutto per uscire fuori, finché non ti accetterai per quello che sei: d’altronde è il tuo destino!”
“Io decido il mio destino!”
Protestò lei con tono sempre meno fermo, cosa che fece scoppiare a ridere la sua controparte oscura.
“Continui a mentire ma sappiamo entrambe cosa hai sognato, hai detto a te stessa che fossero incubi ma sai bene che quelle erano visioni. Se ne hai il coraggio, parlane!”
“Ho avuto delle visioni dei miei amici feriti”
“Tutto qui? Quanto a lungo tenterai ancora di illudere te stessa con queste bugie? C’è dell’altro: chi aveva provocato quelle ferite?”
Rey trasalì, perché ricordava chi era stato ma non lo aveva preso nemmeno in considerazione.
“Ero stata io con i fulmini della Forza...” per qualche momento le mancò il fiato ma poi si riprese e fissò nuovamente, testarda e risoluta, la sua copia davanti a lei. “…ma è impossibile, non farei mai del male ai miei amici, è una vana visione che non si avvererà mai, ne ho avute altre in passato che non si sono verificate”
“Oh ma certo, perché per te si avverano solo quelle che ti fanno comodo! Tipo la profezia che hai letto, speri così disperatamente che ti riporti Ben”
“A me basterebbe anche solo parlarci almeno un’altra volta”
“L’ennesima bugia, se stai facendo tutto questo è solo perché speri di farlo tornare in vita in qualche modo, in qualunque modo. Ed è questo che ti spaventa davvero, è per questo che sei qui, perché entrambe sappiamo cosa potrebbe aiutarti a farlo”
“Se sapessi di un modo lo avrei già provato!”
“Oh, ma nella tua testolina un dubbio continua a tormentarti… infondo sei una Palpatine anche se ora ti fai chiamare diversamente… sempre per fingere che le cose che non tolleri di te non esistano!”
“La vera famiglia non è quella di sangue ma quella delle persone che mi sono state davvero vicine!”
Rispose lei sempre più alterata dal vulcano di emozioni che le ribollivano dentro provocate da quella fastidiosa voce.
“Si ma quel dubbio resta: se Palpatine ha vinto la morte, perché io, che sono sua nipote, non potrei fare lo stesso e riportare indietro Ben?”
Quella frase la lasciò senza parole: era come se qualcuno le avesse rivelato un segreto che aveva nascosto nella profondità del proprio animo, un segreto di cui si vergognava solo averlo pensato ma al quale una parte di se sentiva il disperato bisogno di attaccarcisi.
Non sapeva cosa pensare o cosa dire, fu di nuovo l’altra Rey a parlare al posto suo.
“Senti ancora una parte di Ben dentro di te, come anche il vostro legame, anche se non più come prima. Lo hai visto fare a Palpatine, potresti provare con qualcosa di simile solo contraria: potresti drenare e concentrare quell’energia vitale fuori di te, così potrebbe tornare Ben”
Istintivamente Rey portò la mano al fianco, ricordandosi del momento in cui Ben le aveva donato la sua energia vitale poggiando la sua mano proprio lì. Avrebbe fatto di tutto per riportarlo indietro, anche questo, ma sapeva che non era il modo giusto.
“Per fare una cosa simile esaurirei tutta la mia energia, morendo. Ben si è sacrificato per salvarmi, fare lo stesso non sarebbe giusto nei suoi confronti”
“Infatti non hai abbastanza Forza per sopravvivere, ma se cedessi finalmente al lato oscuro il discorso sarebbe totalmente diverso”
Rey sgranò gli occhi, incredula di aver solo minimamente valutato una cosa simile.
“No! Ben non vorrebbe questo e nemmeno io!”
“E’ solo la tua paura che parla ma anche Leila te lo aveva detto: non devi avere paura di chi sei! Non devi avere paura di te, del tuo futuro!”
“Tu non sei il mio futuro!”
Urlò lei, serrando i pugni così forte da farsi quasi male.
“Quante visioni hai avuto su di me? Le visioni mostrano o il passato o il futuro, quella che ti ostini ad essere è il tuo passato, io sono il tuo futuro!”
“No…”
Rispose con tono molto più flebile indietreggiando, mentre sentiva la Forza dentro di lei più irrequieta che mai.
“La profezia lo ha detto chiaramente: ‘quando la Forza si ammalerà il passato ed il futuro dovranno separarsi e combinarsi’, hai fatto ammalare e disequilibrare la Forza troppo a lungo tenendoci separate: è il momento che io e te ci combiniamo, solo così puoi salvare Ben e puoi riportare l’equilibrio nella Forza!”
“No!”
Urlò Rey, con tutto il fiato che aveva in gola e con tutta l’energia che non riusciva più a trattenere: dei fulmini della Forza scaturirono dalle sue mani colpendo la sua figura oscura, facendola sparire.
Non voleva stare lì un minuto di più: iniziò a correre con tutte le forze che le erano rimaste, ansimava ma non rallentava, come se fermandosi avesse potuto permettere a quella voce nella sua testa di raggiungerla di nuovo o di sentire ancora quelle verità che si rifiutava di accettare.



Rey preparò il Firespray alla partenza e decollò. Per tutto il tempo del viaggio cercò di non pensare a quanto accaduto e a concentrarsi sulla guida, ma i pensieri si affollavano talmente tanto nella sua mente che, per quanto fosse una brava pilota, faticò ad atterrare.
La situazione non era più sostenibile quindi atterrò in un posto un po’ più isolato dalla sede della Resistenza e si incamminò nella natura, fino a raggiungere il luogo dove era solita allenarsi oppure, come in quel caso, soffermarsi a riflettere.
Ripensò alle parole del maestro Luke: ‘confrontarsi con la propria paura è il destino di un Jedi’. Aveva ragione, non poteva scappare per sempre: quelle erano le sue paure, per quanto recondite, e doveva trovare un modo di affrontarle.
Fece un profondo respiro, da dove avrebbe potuto iniziare?
Non voleva cedere al lato oscuro: aveva combattuto così tanto per non farlo ed anche Ben. Inoltre sarebbe andato contro i suoi principi, contro tutto quello per cui aveva lottato finora. Ma se fosse stato davvero l’unico modo?
Notò la mano tremarle e si chiese se davvero quello sarebbe bastato per portare equilibrio di nuovo dentro di lei e nella Forza.
Forse la cosa giusta da fare era continuare così come stavano le cose, in tal modo il lato chiaro avrebbe continuato a prevalere, ma per quanto? Come aveva detto Yoda: ogni volta che accadeva prima o poi nasceva un lato oscuro della stessa entità e non era sicura di poter affrontare un’altro simil Palpatine da sola, soprattutto in quelle condizioni. Certo i suoi amici sarebbero stati al suo fianco, come tutta la Resistenza ed il nuovo Consiglio, ma come unico Jedi alla fine avrebbe dovuto combattere da sola un’eventuale nuova minaccia.
Per non parlare della guerra che avrebbe scaturito: da poco erano usciti da una che si portava ancora strascichi del Primo Ordine e dei seguaci di Palpatine, e nonostante ciò stavano cercando di ristabilire a fatica una sorta di nuovo ordine o di pace. Come ultima cosa al mondo avrebbe voluto vedere altri amici rischiare la vita o morire per affrontare nuovamente problemi ancora più grandi.
Si passò stanca una mano sulla fronte: qualsiasi scelta non sembrava totalmente giusta, cosa si aspettava davvero la Forza da lei? Come poteva immaginare che riportasse l’equilibrio?
I suoi pensieri si ri-soffermarono sulla prima opzione: se cedere al lato oscuro e portare indietro Ben, sempre che fosse davvero possibile, fosse davvero il modo di riportare equilibrio nella Forza?
La sola idea di assomigliare minimamente alla sé oscura vista ad Anch-To o, nelle sue peggiori visioni, la terrorizzava; ma sapeva anche che non era da lei diventare come Palpatine. Nemmeno nei suoi più reconditi desideri avrebbe mai voluto una simile distruzione e guerra… forse anche cedendo al lato oscuro lei avrebbe potuto tornare al lato chiaro in qualche modo e Ben stesso avrebbe potuto aiutarla a farlo!
Bloccò per un attimo quel flusso di pensieri chiedendosi se davvero la stesse valutando come opzione o se fosse condizionata solo dal suo egoismo.
Ripensò alla profezia che aveva letto e all’interpretazione data dalla sua controparte oscura: possibile che potesse intendere davvero questo? No. Si stava solo auto convincendo: il suo desiderio di snodare tutti quei dubbi e di riportare indietro Ben le stavano occultando la realtà.
Un pensiero però le passò per la testa: ma se non fosse così?
Improvvisamente ripensò all’altra profezia contenuta nelle pergamene: ovvero quella del prescelto che avrebbe riportato l’equilibrio nella Forza: Anakin Skywalker aveva ceduto al lato oscuro, eppure proprio questo gli aveva permesso di compiere la profezia e di riportare l’equilibrio nella Forza.
Le vennero in mente le parole di Leila: ‘non puoi fuggire da quello a cui temi’.
Aveva fuggito in tutti i modi quella parte di sé. Forse era giunto il momento di non farlo più.



Per quanto le paresse ancora assurdo, era davvero decisa a provarci. Non era proprio sicura di come farlo però.
Chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi sulla parte di Ben che sentiva ancora in lei, provò a visualizzare tutti i momenti più belli passati con lui: quando avevano avuto la prima connessione tramite la Forza e lui sembrava curioso come un bambino davanti a quello strano evento; quando le loro mani si erano toccate e da allora avevano capito entrambi di non essere soli; quando lui aveva deciso di uccidere Snoke invece che lei; quando per la prima volta avevano combattuto fianco a fianco come una cosa sola; quando lei gli aveva chiesto del padre e lui in quel momento era senza maglia, cosa che l’aveva messa in terribile imbarazzo. Eppure lui aveva totalmente ignorato la sua richiesta di indossare qualsiasi cosa. Al tempo aveva dovuto fare uno sforzo per concentrarsi sul discorso serio che voleva fare piuttosto che sul suo imbarazzo, eppure ora il solo ricordo la divertiva.
Si sorprese nel constatare quanto tutto ciò fosse così limpido nella sua mente, ultimamente si era concentrata così tanto solo sulla sua assenza e sugli eventi di Exegol da dimenticarselo. Senza accorgersene si abbandonò ad un sorriso sereno.
Si continuò a focalizzare su di lui, poteva quasi sentirlo dentro di sé, portò la mano tesa davanti al fianco, nel punto dove sentiva più forte la sua energia vitale, quindi provò a drenarla al di fuori; girò poi il palmo verso l’esterno come a permettere a tale energia di fluire attraverso essa e di concentrarsi all’esterno proprio di fronte a lei.
Più continuava e più si sentiva debole ma non si voleva ancora fermare: nella sua mente iniziò a visualizzare la figura di Ben davanti a sé. Aveva provato così tante volte a contattarlo dagli eventi di Exegol senza nessun successo che quando aprì gli occhi e lo vide ancora davanti a sé sussultò incredula.
Si chiese se avesse davvero aperto gli occhi o se lo stesse solamente immaginando, troppe volte aveva desiderato così tanto quel momento da poter credere che si stesse finalmente realizzando.
Solo quando lui pure aprì gli occhi, mostrando la stessa incredulità che aveva lei, Rey riuscì finalmente a pronunciare il suo nome.
“Ben!”
Sussurrò, quasi per paura che l’utilizzare un tono più altro lo avesse potuto far sparire per qualche inspiegabile motivo, e allungò la mano libera, lentamente, fino a sfiorare la guancia di lui, come a cercare un’ulteriore prova che non stesse sognando. Il processo non era ancora terminato, quindi la sensazione era strana, non era ancora quella calda che aveva provato ad Exegol con quello stesso gesto, ma era abbastanza da capire che fosse reale, cosa che le riempì il cuore di gioia.
A quel gesto era se come anche Ben avesse preso consapevolezza di avere Rey davanti a lui.
“Rey!”
Sibilò lui di rimando ed un genuino e ampio sorriso si dipinse sul suo viso.
Nel vedere di nuovo quel sincero sorriso che Rey aveva visto a Exegol, sentì il cuore scaldarsi: lo aveva così tanto desiderato e adesso che era lì, non aveva più dubbi sul voler andare fino in fondo. Anche se fosse stata l’ultima cosa che avrebbe visto o ricordato, non avrebbe avuto rimpianti.
 cap-3-2
“Ma come è possibi…“
Ben non riuscì a terminare la domanda perché appena abbassò lo sguardo vide quello che Rey stava facendo e per quanto non capisse fino in fondo cosa avesse in mente, la sua espressione cambiò totalmente abbandonandosi al panico più totale.
“Rey che cosa stai facendo? Fermati subito! Morirai”
La sua voce tradiva il terrore che provava al solo lontano pensiero di poter riavere davanti a lui il corpo freddo di Rey, lei poteva percepire le sue emozioni ma non si lasciò impietosire.
“Devo farlo, ho un piano che potrebbe funzionare”
“No, Rey! Qualsiasi cosa sia è troppo pericoloso, fermati ti prego!”
La supplicò. Voleva cingerle le spalle e scuoterla o fare qualsiasi cosa che avrebbe potuto interrompere il processo. Solo in quel momento si accorse che non poteva farlo: proprio come quando Palpatine al contrario gli aveva drenato l’energia vitale al di fuori di lui, non riusciva a muoversi.
“Non puoi fermarmi!”
Constatò Rey e diede a Ben quello che poteva essere il suo ultimo sguardo. Non sapeva di preciso cosa sarebbe successo adesso, ma si sentiva ormai molto debole quindi era il momento di passare alla fase successiva.
Chiuse gli occhi e si concentrò: ignorò la voce di Ben che si faceva sempre più lontana nella sua testa nonostante pareva che stesse urlando, si focalizzò stavolta su quella parte di sé che aveva da sempre frenato, su quei pensieri ed emozioni che la turbavano nel profondo, per la prima volta li lasciò liberi di fluire. Ripensò al momento in cui i suoi genitori l’avevano abbandonata a Jakku, per quanto aveva supplicato urlando di non farlo, eppure aveva dovuto sottostare senza poter fare nulla; ripensò al vuoto incolmabile che avevano lasciato dentro di lei e alla disperazione che l’aveva portata a contare i giorni dalla loro partenza, sperando che loro tornassero ma dentro di sé sapeva che non l’avrebbero fatto, eppure il suo bisogno di illudersi che tutto sarebbe andato bene prima o poi era stato più forte; ripensò alle ore spese a cercare disperatamente tra i rifiuti sotto il sole cocente qualcosa da poter vendere per non morire di fame, per poi ricevere spesso solo un misero quarto di porzione decisamente sottopagato; ripensò a quando aveva scoperto che Palatine aveva ucciso i suoi genitori senza il minimo rimorso, desideroso solo di poter far diventare lei ciò che avrebbe voluto, come se lei e i suoi genitori valessero meno di un oggetto, il desiderio di vendetta allora era cresciuto più forte che mai in lei; ripensò al momento in cui le era stato rivelato di essere una Palpatine, destinata a prendere il suo posto come imperatrice, quanto ribrezzo aveva provato solo all’idea di poter lontanamente assomigliare a quel rifiuto umano; ripensò alle diverse volte in cui i suoi amici avevano rischiato di morire, per non parlare delle persone care che aveva trovato da poco e subito perso, quante gliene avrebbe portate via ancora quella stupida guerra ed infine ripensò al momento in cui Ben si era sacrificato donandole la sua energia vitale, a quanto si era sentita inerme con il suo corpo tra le sue braccia e al vuoto incolmabile che aveva generato la sua assenza, era come aver perso una parte di sé ed era così infondo: continuava a fingere con gli altri e a sé stessa di stare bene e di poter andare avanti, ma la verità era che quella cosa aveva distrutto una parte di sé.
A quei soli pensieri sentì dirompere dentro di lei un turbine si emozioni: rabbia, vendetta, odio, disperazione, rancore. Eppure stavolta non cercò di fermarle, lasciò che le prendessero il sopravvento. Faceva male, provava dolore, ma non si fermò.
Da quando Rey aveva chiuso gli occhi, Ben l’aveva vista iniziare a soffrire sempre più, cercava disperatamente di muovere un qualsiasi muscolo pur di poterla raggiungere, dato che nonostante si stesse sgolando, lei sembrava non sentirlo.
Ad un tratto la forza che lo bloccava sembrò cessare, ma allo stesso tempo Rey cadette sulle ginocchia ed iniziò ad urlare come se qualcosa la stesse facendo soffrire. Si precipitò su di lei, cingendole le spalle con le mani, e urlando il suo nome. Provò a scuoterla, ma niente sembrava farla uscire da quella sorta di trance.
“Ti prego Rey, torna da me!”
I suoi occhi erano ormai lucidi quando in un gesto disperato la strinse a sé. In quel momento Rey cessò di urlare. Da rigido il suo corpo tornò rilassato, ma non inerme, bensì sembrava reggersi da solo, poteva sentire il suo profondo respiro sulla sua spalla. La sciolse delicatamente da quella stretta per poterla vedere nuovamente in viso, aveva ancora gli occhi chiusi ma sembrava aver ripreso a respirare quasi regolarmente.
Quando Rey riaprì gli occhi, per un attimo, si sentì sollevato potendo quasi tornare finalmente a respirare. Ma subito dopo sentì mancargli nuovamente il fiato: gli occhi di Rey erano divenuti gialli ed il suo sguardo freddo e penetrante, lontano anni luce da quello caldo ed accogliente tipico suo.
cap-3-3
 










 


**Angolo Autrice**

Se c’è una cosa che mi è sempre piaciuto del personaggio di Rey è il fatto che non è mai stato il solito Jedi che vive solo nel lato chiaro della Forza. Per tutti i film abbiamo sempre una silente lotta tra lei ed il suo lato oscuro, forse meno evidente rispetto a quella di Ben ma comunque molto presente e che è uno dei punti che probabilmente la rende tanto simile e complementare a Ben e che la spinge ad avvicinarsi sempre di più a lui.
Ho trovato questa cosa molto interessante, soprattutto perché presente anche nelle visioni dei film più volte, il che mi ha spinta a sfruttare questo suo lato che forse non era stato approfondito appieno.
Ho cercato di rendere al meglio i pensieri di Rey e Ben, spero di esserci riuscita e che l’espediente trovato per far tornare Ben risulti quantomeno credibile.
Lo so, non guardatemi male, è una mia fic quindi l’angst ci deve essere, ma non potrà essere peggio di TROS (giusto?) XD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci leggiamo al prossimo!

Come sempre ringrazio il mio beta Dani1993
   
 
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