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Autore: dirkfelpy89    31/10/2023    1 recensioni
[Writober 2023]
L'Ordine della Fenice. I loro membri più o meno conosciuti, i sacrifici che hanno dovuto affrontare, le morti, i sospetti e i lutti di chi è rimasto ed è andato avanti, indefesso, nella lotta al male
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ordine della Fenice
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 31, Libertà

 



Harry si materializzò all'interno di Grimmauld Place.
Chiuse gli occhi, aspettandosi l'arrivo del polveroso Silente, ma non accade nulla.
Sorrise, riaprendoli e notando che evidentemente gli amici di Bill, Spezzaincantesimi in pensione ma ancora disponibili per una cospicua quantità di denaro, avevano fatto il loro lavoro ed eliminato tutte le magie e maledizioni ancora presenti all'interno di quella casa.

Lasciò il suo baule in un angolo del corridoio e scese in cucina.
Tutto era vuoto e polveroso ma il ragazzo non ci fece caso, estrasse la bacchetta e, dopo un piccolo movimento del polso, un fuoco vivace guizzava nel camino.
"Kreacher!" Esclamò e dopo qualche istante udì un pop ed ecco che il fidato Elfo Domestico apparve davanti a lui.

Era passato più di un mese dalla fine della battaglia di Hogwarts ed era la prima volta che padrone ed Elfo si trovavano da soli.
"Come stai, Kreacher?" Chiese Harry, mettendosi a sedere su una sedia un po' malandata.
"Bene, padrone. I lavori a Hogwarts vanno avanti velocemente!"
"Ascoltami Kreacher. Ormai è passato più di un mese dalla fine della guerra e non posso continuare a stare ospite dai Weasley. Loro vorrebbero, ma la verità è che ho bisogno di ricominciare la mia vita. Ron ed Hermione sono in Australia, non ho altro posto dove stare quindi, per il momento, ho deciso che rimarrò qui a Grimmauld Place," spiegò Harry. Aveva da tempo compreso che, se voleva ottenere il massimo dell'Elfo, la cosa migliore era parlargli come se fosse un qualsiasi essere umano e non un semplice servitore.

"Mi fa piacere, padrone!" Esclamò Kreacher.
"Ascolta, un mese fa ti ho detto che potevi rimanere nelle cucine di Hogwarts e ho intenzione di continuare a mantenere questa promessa. Ma, per il momento, ho bisogno del tuo aiuto qui perché, insomma, c'è molto lavoro da fare se voglio trasferirmi in pianta stabile. Una volta che avremo finito, potrai tornare nelle cucine e sarai sempre il benvenuto qui!" Spiegò Harry e Kreacher annuì, concentrato.
"A Kreacher piace lavorare nelle cucine del castello, signore, ma se dovesse avere bisogno di una mano, chiami pure il mio nome e Kreacher arriverà!" Gracchiò la creaturina.
"Bene, ti ho anche chiamato qui perché gli Spezzaincantesimi che ho chiamato hanno tolto tutte le maledizioni presenti qui dentro e gli oggetti attaccati alle pareti con gli Incantesimi di Adesione Permanente," spiegò Harry, "ho lasciato al suo posto l'albero genealogico," si affrettò ad aggiungere, notando l'espressione dell'elfo.

"Come vuole il padrone," borbottò Kreacher, improvvisamente più serio. Harry però aveva due assi nella manica per riconquistare l'Elfo.
"Per quanto riguarda il ritratto di Walburga, avevo pensato di donarlo a Narcissa che lo potrà portare a Black Manor, insieme agli altri ritratti della sua famiglia."
Bingo.
Gli occhi di Kreacher si fecero umidi.
"Il ritratto della padrona… alla signora Cissy?" Borbottò.
"Sì, che ne dici?"
L'altro non rispose, ma era chiaro che fosse visibilmente commosso.
"Le potremo dare anche tutti i vecchi monili e oggetti con lo stemma dei Black. A me non servono," propose il ragazzo, "prima però potrai scegliere quali tenerti!"

"Potrò tenermi… oggetti dei Black?" Balbettò Kreacher.
"Certo, potrai tenerli qua o portarteli a Hogwarts!"
Due grosse lacrime spuntarono dagli occhi dell'elfo.
"Grazie… padrone!" Esalò.
"Che ne dici, mentre io porto di sopra il mio baule, mi prepareresti una tazza di tè, così iniziamo l'esplorazione della casa?"
"S… subito, padrone!"
Kreacher scattò su come una molla, iniziando a cercare per la cucina pentolini e tazze.

Harry sorrise mentre risalì gli scalini per tornare nel corridoio del pianterreno.
Con un colpo della bacchetta fece levitare il baule di qualche centimetro da terra e iniziò a salire le scale che portavano all'ultimo piano.
Ancora una volta Hermione si era rivelata una maestra nel comprendere la mente degli Elfi e si annotò mentalmente di ringraziarla, quando sarebbe tornata dall'Australia.

Respirò la polvere, l'odore di chiuso, a pieni polmoni.
Non sapeva se quella dimora sarebbe stata la sua casa per sempre, o solo per qualche mese, ma una cosa era certa.
Quell'odore significava solo una cosa, un concetto che aveva agognato per tanti anni e che finalmente era riuscito ad afferrare: libertà.

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Anche questo Writober volge al termine e mi sembrava bello terminarlo così. Come sempre, un piccolo sentimento di nostalgia mi riempirà, ne sono sicuro. Ma, dopo una breve pausa, ho altri progetti ^^
Ringrazio la splendida Cate per avermi accompagnata anche quest’anno in questo luuungo mese, tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite/preferite, e anche chi solo ha letto questi capitoli.
Spero che la raccolta vi sia piaciuta, a presto!

  
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