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Autore: Milly_Sunshine    01/11/2023    4 recensioni
PARODIA DEI GIALLI CLASSICI // Inghilterra, anni '50 - un vecchio bisbetico invita nella propria lussuosa dimora i parenti, tutti in attesa della sua dipartita per accaparrarsi l'eredità con la quale vivere di rendita per il resto dei loro giorni, con l'intenzione di comunicare loro di avere fatto testamento in favore della sua giovane moglie, recentemente sposata a loro insaputa. Quando Lord Pennington viene assassinato, Scotland Yard brancola nel buio, non riuscendo a comprendere il senso degli indizi abbondantemente sparsi sul luogo del delitto. Tutto sembra contradditorio, ma per fortuna interviene in loro soccorso Miss Crystal, la segretaria personale di Lord Pennington, che si cala nel ruolo di investigatrice per fare luce sul mistero.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carissimi lettori, è un piacere essere arrivata già al quinto capitolo dopo neanche una settimana, ma sappiate che mi sto divertendo tantissimo a scrivere questa storia. Quindi continuerò a oltranza fintanto che il mistero che aleggia intorno alla dipartita del vecchio irritante (o per meglio dire, bisbetico) non sarà svelato.
Un sentito ringraziamento a Swan Song per la considerazione che sta riservando a questo racconto e buona lettura! *-*



Lord Colin si stupì nel vedere Lady Katherine accendersi una sigaretta nel momento stesso in cui usciva dallo studio del defunto Lord Archibald. Ma come? Non aveva fumato durante l'interrogatorio? Era uno scandalo inaudito che una persona senza la benché minima classe potesse vantare il titolo di Lady. Per fortuna la sua sceneggiata sarebbe finita, prima o poi, non restava altro da fare che attendere pazientemente che fosse incriminata per omicidio. Come potesse averlo commesso era ovviamente un mistero per Lord Colin, all'ora del delitto erano tutti, nessuno escluso, nelle cucine. Prima di lasciare il soggiorno, tutti avevano distinto con chiarezza Lord Archibald che borbottava qualcosa a proposito di "nuovo testamento, in cui lascerò tutto a mia moglie Lady Katherine, a meno che non sia bigama".
Purtroppo le probabilità che fosse bigama erano molto basse, si era parlato di un precedente marito, ma Lord Colin sapeva perfettamente dell'esistenza del divorzio, pur avendovi ricorso solamente quattro volte nel corso della propria vita coniugale. Comunque fosse, toccava a Miss Crystal farsi venire un'idea su come liberarsi di Lady Katherine facendola finire in disgrazia, non certo a lui, che aveva questioni ben più importanti di cui occuparsi, per esempio la ricerca della scatola dei fiammiferi. Fortunatamente quell'impegnativo momento ebbe la sua fine e, ritrovato il prezioso tesoro, Lord Colin prese fuori un sigaro dal suo apposito portasigari che recava l'acronimo C.P., le sue iniziali, e l'accese.
«Per caso fumate anche la pipa?» domandò Miss Crystal, mentre Lord Colin si sedeva al suo cospetto.
«Ovviamente sì» rispose Lord Colin, «Ma se state per chiedermi se possiedo una pipa con le iniziali C.P., devo smentirvi subito.»
«Come sapevate che stavo per domandarvelo?»
«Qualora Lord Archibald mi avesse diseredato, credo che dovrei reinventarmi e trovare un impiego come maggiordomo. Pertanto, in vista di quel potenziale drammatico evento, cerco di vedere positivo. Un maggiordomo può origliare senza alcun ritegno. Ho sempre compatito il personale di servizio perché non ha il nostro denaro e non può recarsi né a visitare Hong-Kong né nella Thailandia, ma inizio a pensare che intromettersi nei fatti dei Lord e delle Lady sia decisamente più interessante di una vacanza.»
«Voi fate spesso delle vacanze?»
«Purtroppo quel vecchio tirchio di Lord Archibald non mi forniva abbastanza denaro per fare vacanze, negli ultimi anni.»
Miss Crystal azzardò: «Eravate a corto di soldi?»
«Eccome, tutta colpa dei cavalli!»
«Per caso avevate un allevamento di cavalli e siete fallito?»
«Un allevamento di cavalli?» Lord Colin sbuffò, alitando in faccia a Miss Crystal una potente nuvola di fumo di sigaro. «Come vi viene in mente? No, semplicemente scommettevo sulle loro corse! La fortuna, tuttavia, mi ha voltato le spalle molto tempo fa. Ho accumulato molti debiti nel Texas dove risiedo, quindi sei mesi orsono ho deciso di affrontare tutte le mie peggiori paure e sono venuto nel mio nativo Regno di Sua Maestà.»
«Qui non avevate debiti?»
«Eccome se ne avevo e ne ho tuttora, ma i miei creditori al massimo mi hanno minacciato di spaccarmi il naso se non avessi pagato. I creditori che ho nel Texas vengono a bussare alla mia porta armati di fucile. Vedete, Miss Crystal, penso di potere vivere con il naso rotto, ma difficilmente potrei vivere con una pallottola conficcata in testa.»
Miss Crystal domandò: «Vi siete fatto qualche idea sul delitto? Chi poteva detestare così tanto il povero Lord Archibald?»
«Povero!» Lord Colin si lasciò andare a una risata sguaiata. «Quel vecchio insopportabile non era certo povero! E sa qual è la cosa che mi fa ridere di più? Che era così tanto attaccato ai soldi, ma non potrà certo portarseli sottoterra! Per rispondere alla vostra domanda, farei prima a elencarvi chi non lo detestasse: i cuochi, gli aiuto cuochi, le cameriere, il maggiordomo e tutta la gente che riceveva da lui un lauto stipendio, compresa voi stessa. Preferiva pagare la gente che lavorava per lui, e pure con stipendi più elevati del contratto nazionale, piuttosto che mettere il proprio denaro in mano a noi. Tutto ciò è inaudito! Perdonate la schiettezza, ma sono proprio felice che sia morto!»
«Comprendo» osservò Miss Crystal. «Avete per caso altre dichiarazioni da fare? Se così non fosse, vi chiedo la cortesia di mandare da me vostro figlio Lord Christian.»

La giornata di Lord Christian si stava rivelando oltremodo fallimentare: non era riuscito a spiegare a Mademoiselle Pauline che una persona che ancora non aveva raggiunto il ventunesimo compleanno non avrebbe mai e poi mai dovuto bere alcolici, e soprattutto la giovane anglo-francese l'aveva rimproverato perché un vero Lord non dovrebbe andarsene in giro con un cappello texano come i mandriani delle praterie.
Lord Christian non prestava attenzione a questi dettagli, tuttavia prestava attenzione al fatto che, nella vecchia Inghilterra, le diciassettenni venivano considerate alla stregua di donne adulte. Per tale ragione avrebbe potuto tranquillamente dimenticarsi che Mademoiselle Pauline beveva come una spugna e fumava come una ciminiera nonostante la giovane età, se questa gli avesse mostrato qualche attenzione che rendesse ragionevole una proposta di matrimonio. Purtroppo non stava succedendo e, a peggiorare la situazione, la deposizione presso Miss Crystal si stava facendo molto vicina e Lord Christian non aveva ancora deciso se fumare un sigaro oppure una sigaretta durante quella circostanza.
Decise per la sigaretta, anche se di recente aveva fumato soltanto cinque sigari di fila e gli dispiaceva molto spezzare quella meravigliosa e profumata catena.
«Ditemi, Miss Crystal.» Lord Christian prese posto. «Per caso volete chiedere anche a me se fumo la pipa e ne ho una con le iniziali C.P.?»
«Già che siete qui, direi che possiamo toglierci il dente fin da subito.»
«Per quanto vi possa sorprendere, non fumo la pipa» le riferì Lord Christian. «Perché sprecare tempo fumando la pipa, quando sottrarrebbe minuti preziosi da riservare ai sigari? Già trovare spazio per qualche sigaretta si rende molto difficoltoso. Spero possiate comprendere.»
«Certo che comprendo.»
«Piuttosto, volete che vi offra una sigaretta?»
«No, non fumo.»
Lord Christian spalancò gli occhi. Non aveva mai udito un'idiozia peggiore di quella. Decise tuttavia di non lasciarsi andare a commenti che potessero risultare sgradevoli a quell'invasata che si era messa in testa di interrogarli tutti per scoprire chi avesse commesso il delitto. Com'era possibile che non pensasse all'ovvio? Senza ombra di dubbio la vera Lady Sabrina Remington era morta in convento, per la disperazione di non potere sperperare denaro in viaggio e amenità, e quella monaca che si era presentata presso la dimora di Lord Archibald doveva essere un'impostora, sempre che fosse davvero una monaca. In più neanche quella fumava ed era chiaro che fosse un comportamento a dir poco sospetto.
Miss Crystal proseguì con le proprie domande: «Eravate affezionato a Lord Archibald?»
«Ma chi, quel vecchio avaro?» Lord Christian scoppiò in una fragorosa risata. «No, certo che no!»
«Siete felice che sia stato assassinato?»
«Dire che sono felice è una parola grossa.»
«Quindi provate un po' di dispiacere?»
«Trovo piuttosto che sia una scena orribile, quella a cui abbiamo assistito. Noi, nel Texas, non sfondiamo la testa alle persone con dei pezzi di legno. Ci sembra un'offesa nei confronti degli inventori della polvere da sparo e dei fucili. Non c'è controversia che non si possa risolvere sparando, ma dubito che voi, che siete sempre vissuta nella vecchia Inghilterra, possiate comprendere le sfaccettature della vita. Siete proprio una boomer, non potete certo comprendere come viviamo noi della Shot-Generation!»
Miss Crystal sembrava non comprendere minimamente il senso di quelle parole, ma Lord Christian non se ne curò. Non appena gli fu concesso di uscire e fu esortato a mandarle Lady Perla si alzò dalla sedia e si allontanò, senza nemmeno curarsi delle richieste della segretaria del bisbetico vecchio. Quella donna non era mai stata nella culla della civiltà e sicuramente non aveva mai maneggiato un'arma da fuoco, non era meritevole di considerazione.

Lady Perla non si presentò nella stanza. Miss Crystal comprese subito che la colpa era di quel giovane poco collaborativo e della sua Shot-Generation, qualunque cosa fosse. Stava per andare a cercare una cameriera, oppure il maggiordomo, affinché le mandasse la signora, quando fu proprio il maggiordomo a venirla a cercare.
«Miss Crystal, c'è un uomo che ha bussato alla porta e vorrebbe entrare.»
«Gli agenti di Scotland Yard che cosa dicono?»
«Dicono che, purché non contamini la scena del crimine, chiunque possa portare un po' di scompiglio, e far sì che intravedano la soluzione allo stesso modo in cui il loro capo l'ispettore Roberts vorrebbe vedere dischi volanti nel cielo, è ben accetto.»
«Chi è costui?»
«È un signore che sostiene di essere stato invitato da Lord Archibald in persona a trascorrere un breve soggiorno in questa sontuosa dimora.»
Miss Crystal annuì.
«Molto interessante, mandatelo da me nello studio.»
Tornò nel proprio posto, in attesa. Si domandò chi potesse essere quell'intruso - perché era senza ombra di dubbio un intruso, Miss Crystal sapeva perfettamente che nessun altro era stato invitato. Quando lo vide varcare la soglia dello studio, spalancò gli occhi.
«Dove ci siamo già visti, io e voi?»
L'uomo, sui quarant'anni, dai folti capelli rossi, sembrava spiazzato tanto quanto lei. Ci misero un attimo per riconoscersi ed esclamarono in coro: «La carrozza per non fumatori dell'espresso delle 15,45!»
Quello era un colpo di scena enorme, ma Miss Crystal non doveva dimenticare il proprio ruolo.
«Posso chiedervi cosa ci fate qui?»
Il signor Patrick Callahan le mostrò una lettera dattiloscritta, in cui effettivamente qualcuno, spacciandosi per Lord Archibald, lo invitava a presentarsi quella sera presso la dimora del bisbetico Lord. Gli era stata recapitata alcuni giorni prima e, per quella ragione, aveva intrapreso un lungo viaggio con il treno espresso delle 15,45.
«Questa lettera è falsa» osservò Miss Crystal. «Non è stata dettata dal vero Lord Archibald. Qualcuno vi ha truffato, per convocarvi qui.»
«Quindi» dedusse Patrick Callahan, «Questo Lord Archibald non desidera vedermi?»
Miss Crystal scosse la testa.
«Non solo non desidera vedervi, ma non può più farlo: Lord Archibald Pennington è stato assassinato oggi stesso, poco dopo l'ora del tè.»
«Mi auguro che San Pietro gli apra le porte del Paradiso» mormorò Patrick Callahan, «E che le porte del carcere si aprano per chi ha commesso un simile misfatto.»
Miss Crystal lo rassicurò: «Non posso fare niente per San Pietro e il Paradiso, ma farò tutto ciò che è in mio potere affinché il suo assassino non rimanga impunito. Nel frattempo, chiamo una cameriera e le chiedo di prepararvi una stanza. Siete ovviamente nostro ospite.»
«Non vorrei disturbare.»
«Figuratevi. Questa casa è piena di gente venuta qui a scrocco, uno in più non farà una grossa differenza.»
Callahan le sorrise con una grazia tale che Miss Crystal mise per un attimo in discussione il proprio status di zitella irremovibile, ma non appena fu uscito dallo studio tornò in sé e si concentrò su ciò che contava davvero. La sua mente di gran lunga superiore a quella dell'ispettore Roberts iniziò a lavorare con una certa frenesia. Chi aveva invitato quell'uomo presso la dimora di Lord Pennington e perché? Nulla accadeva per caso, doveva esserci una ragione logica che ancora le sfuggiva. Per quella ragione si sarebbe concessa una pausa prima dell'interrogatorio di Lady Perla. Aveva assolutamente bisogno di bere un tè.

   
 
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