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Autore: Milly_Sunshine    04/11/2023    4 recensioni
PARODIA DEI GIALLI CLASSICI // Inghilterra, anni '50 - un vecchio bisbetico invita nella propria lussuosa dimora i parenti, tutti in attesa della sua dipartita per accaparrarsi l'eredità con la quale vivere di rendita per il resto dei loro giorni, con l'intenzione di comunicare loro di avere fatto testamento in favore della sua giovane moglie, recentemente sposata a loro insaputa. Quando Lord Pennington viene assassinato, Scotland Yard brancola nel buio, non riuscendo a comprendere il senso degli indizi abbondantemente sparsi sul luogo del delitto. Tutto sembra contradditorio, ma per fortuna interviene in loro soccorso Miss Crystal, la segretaria personale di Lord Pennington, che si cala nel ruolo di investigatrice per fare luce sul mistero.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona serata a tutti, oggi che EFP sembra avere ripreso a funzionare bene come ci aspettiamo. <3 Nonostante sia passata poco più di una settimana sono già arrivata all'ottavo capitolo, senza avere idea di quanti possano essere in totale. Ho già abbastanza chiaro il finale, ma prima chissà, potrebbero esserci nuove idee che mi vengono in mente.
Una di queste idee mi è venuta oggi, quindi ho deciso che l'ispettore Roberts avrebbe fatto una scoperta di un certo livello... hai qualche idea Swan Song? E gli altri, se volete fare la vostra deposizione a fine capitolo, ritenetevi liberi in tal senso!



La cameriera Gloria sapeva di avere un'intelligenza al di sotto della media, ma ciò non aveva mai rappresentato un problema per lei. Tutti i giovani che incontrava sembravano più affascinati dai suoi boccoli color tiziano, ma soprattutto dalle sue forme generose, quindi perché sforzarsi di apparire un'intellettuale, se il suo destino era quello di fare la domestica per tutto il resto dei propri giorni? Tuttavia, alle 7,30 della mattina successiva al delitto, giunta l'ora di prendere lo sciroppo per la tosse, fu piuttosto combattuta nonostante il suo non sforzarsi di fare ragionamenti sensati.
La morte del vecchio bisbetico - di cui era seriamente dispiaciuta, perché pagava un ottimo stipendio che non era affatto sicura di potere conservare nell'immediato futuro - aveva fatto passare in secondo piano il fattaccio dello sciroppo, ma Gloria si era chiesta più volte chi avesse osato guastarlo con il peperoncino. Escludeva la vasta schiera di ex fidanzati: erano tutti ragazzi responsabili, inoltre le dicerie sul fatto che li avesse cornificati con il garzone dell'ortolano erano tutte invenzioni di quelle malpensanti delle sue colleghe. Dal momento che i ragazzi che Gloria frequentava non potevano certo permettersi di mantenerla, tanto valeva non fare coppia fissa con nessuno. Tutti lo sapevano, era sempre stata chiara a proposito del fatto che non ci fosse niente di serio e tutti l'avevano accettato. Tutti a parte il garzone dell'ortolano, ma con lui era diverso anche per Gloria, che sentiva di esserne profondamente innamorata.
Se con gli altri ragazzi frequentati non aveva mai fatto nulla che recarsi al cinema nelle ore di libertà, con il garzone dell'ortolano le si era aperto un nuovo mondo. Il ragazzo l'aveva invitata nella bottega a mostrarle melanzane, pomodori e cetrioli, per poi condurla anche nel retrobottega dove le aveva mostrato anche il proprio cetriolo e le aveva promesso che un giorno glielo avrebbe fatto assaggiare. Quella volta Gloria si era limitata a maneggiarlo e ad ammirarne le abbondanti dimensioni, ma non vedeva l'ora di fare il grande passo. Prima di farlo, tuttavia, doveva guarire dalla sua brutta influenza, pertanto si fece forza e si apprestò a versarsi lo sciroppo. Ancora combattuta, tuttavia, ne assaporò una goccia e subito starnutì.
Proprio in quel momento, Miss Crystal fece il proprio ingresso trionfale nelle cucine. Era venuta ad avvertire dell'arrivo ormai imminente dell'ispettore Roberts e per ordinare di tenersi a disposizione a preparare del tè o del caffè a seconda delle sue esigenze.
C'erano altre due cameriere lì presenti, ma non davano segno di ascoltarla, impegnate com'erano a parlare di un fatto strano, ovvero dell'arrivo, alle cinque e mezza del mattino, di un fattorino del lattaio che aveva consegnato alcune bottiglie di latte, per poi essere seguito dall'arrivo, alle sei e in quarto, dal lattaio in persona che aveva portato di nuovo il latte.
Miss Crystal le redarguì piuttosto severamente, dato che non la stavano ascoltando, e ordinò loro di andare a spolverare i mobili dello studio, dal momento che presto vi avrebbe dovuto condurre l'ispettore. Gloria fu molto soddisfatta di quella svolta, dal momento che le due cameriere rimproverate erano pettegole di prima qualità, sempre pronte a sindacare sulle sue frequentazioni maschili. Si atteggiavano ambedue a puritane, ma la cosa non corrispondeva al vero e, anzi, Gloria aveva visto in uno sgabuzzino una di loro farsi palpeggiare dal più cafone dei giardinieri, mentre l'altra raccontava alle sue amiche intime di avere in più occasioni assaggiato il cetriolo, e mai quello di un ragazzo rispettabile come tutti quelli frequentati da Gloria.
Il pensiero del grosso cetriolo del garzone dell'ortolano la portò d'istinto a leccarsi le labbra, ma poi si ricordò dello sciroppo contraffatto e osservò: «Hanno cercato di avvelenarmi di nuovo. Sento uno strano retrogusto di pepe.»
Miss Crystal, che era sempre molto gentile con le lavoratrici diligenti, anche se rifiutava di dare del voi alle domestiche di età inferiore ai ventun anni, le domandò: «Ne sei sicura?»
«Mi sembra di sì» confermò Gloria. «Non capisco chi sia stato e perché, ma qualcuno deve averlo fatto.»
«Allora telefonerò personalmente al dottore, chiedendogli di recarsi sul posto per fare accertamenti.»
Gloria si illuminò.
«Davvero lo fareste?»
«Tutti i misteri vanno analizzati» sentenziò Miss Crystal, «E mi accetterò personalmente che il responsabile di ciò venga licenziato in tronco e senza referenze. Ma dimmi, hai qualche sospetto? Ho sentito dire che hai avuto un gran numero di fidanzati...»
«E la maggior parte» le comunicò Gloria,  pensando di dire qualcosa di importante, «fuma il sigaro. Qualcuno, inoltre, fuma anche la pipa.»
Miss Crystal la guardò con aria di sufficienza.
«Attieniti a rispondere alle domande che ti vengono fatte, Gloria, a nessuno importa nulla dei sigari e delle pipe dei tuoi fidanzati. Inoltre ti consiglio di non pensare solo allo svago e ai ragazzi. Hai delle grandi qualità, da qui a dieci anni potresti riuscire a diventare governante ed essere tu a dare ordini alle giovani cameriere.»
«Vi ringrazio per questo consiglio» rispose Gloria, sorridendo come ogni cameriera diligente dovrebbe fare, ma pensando malignamente che Miss Crystal non doveva avere mai assaggiato il cetriolo e nemmeno averlo mai accarezzato, o addirittura visionato. «Avete ragione, cercherò di prendere più seriamente il lavoro e meno seriamente i ragazzi.»
Miss Crystal la guardò con aria di approvazione, prima di uscire dalle cucine. Gloria la seguì di nascosto e si accertò che andasse a telefonare. Venne colta sul fatto da Lady Katherine, che le ordinò di tornare in cucina, con quel tono da gran signora, proprio lei che prima di sposarsi con Lord Archibald era stata una cameriera semplice, sottoposta al rigido giudizio della governante. 

Miss Crystal conversò per diversi minuti con il maggiordomo del dottor Smith, il quale le assicurò che il medico si sarebbe recato accompagnato dall'autista John White presso la dimora di Lord Pennington nel corso della mattinata. Aveva appena finito di telefonare quando il campanello iniziò a suonare. Miss Crystal notò una certa insistenza, quindi decise di non attendere che arrivasse il maggiordomo e si diresse ad aprire, trovandosi faccia a faccia con l'ispettore Roberts, che appariva piuttosto esaltato.
«Venite, venite, signorina! Non potete nemmeno immaginare cosa sia accaduto!»
«Per caso avete parlato con il notaio?»
«Nulla di nuovo da quel punto di vista. Ha confermato che Lady Katherine è l'erede di maggioranza, a condizione che non si riveli bigama.»
«E allora cos'avete scoperto? Qualcosa di importante su Lord Archibald?»
«No, una scoperta molto più importante per il destino dell'umanità» dichiarò l'ispettore. «Venite, Miss Crystal!»
Senza aspettarla, si fiondò fuori. Miss Crystal non era molto convinta di seguirlo, in fondo aveva piovuto tutta la notte con insistenza e il cortile di terra battuta si era trasformato in un pantano, sul quale svettavano segni lasciati da pneumatici, probabilmente quelli del furgoncino del lattaio.
L'ispettore Roberts proseguì, diretto fin dove la terra battuta si trasformava in prato. A quel punto si fermò, per informarla: «Non me ne sarei mai accorto se non fossi arrivato in anticipo e non mi fossi messo a guardarmi intorno nella speranza di trovare qualcosa di sospetto. Ma guardate voi stessa!» Le indicò l'erba. «Li vedete quei segni?»
Miss Crystal guardò il prato, ed effettivamente vide un ampio solco circolare.
«Fatemi capire, mi avete convocata qui per questa ragione?»
«Certamente. Avete mai sentito parlare degli agroglifi?»
«Temo di no.»
L'ispettore Roberts, con grande partecipazione emotiva, affermò: «Gli afroglifi, o cerchi nel grano o crop circles sono figure geometriche, generalmente tonde, che compaiono nei campi coltivati. Qui non abbiamo campi coltivati, ma abbiamo senza ombra di dubbio dei cerchi in un prato.»
«Per l'esattezza» osservò Miss Crystal, «Abbiamo un cerchio.»
«Un chiaro segnale alieno» dichiarò l'ispettore Roberts. «Mi dispiace doverglielo dire, ma non dobbiamo più cercare un assassino che proviene da Berlino Est, quanto piuttosto un omino con le antenne, che nasconde le suddette antenne sotto la bombetta. Per caso qualcuno dei presenti ha l'abitudine di indossare copricapi?»
«Ci sarebbe Lord Christopher, o Lord Christian, o come si chiama.»
«Questo Lord Chris porta un orrendo cappello texano, come un pistolero del Far West. Le creature aliene sono dotate di un'intelligenza superiore, non si abbasserebbero mai a simili bassezze.»
Miss Crystal annuì.
«Certo, se gli alieni sbarcassero in Inghilterra e fossero creature superiori, quello stupido ragazzo americano non sarebbe uno di loro.»
«Non usate un tono così dubbioso, Miss Crystal, vi prego! Usate l'indicativo, quando parlate di creature extraterrestri! Certo, mi sfugge come mai siano venuti a farci visita proprio qui nel Regno di Sua Maestà quando nel mondo vi sono luoghi affascinanti come l'Egitto e il Messico... che siano venuti a renderci finalmente un luogo importante costruendo piramidi nelle nostre contee?»
«Qualunque piano abbiano in mente questi extraterrestri, non pensate sia giunto il momento di rientrare in casa e di discutere del delitto? Come da accordi, ieri sera ho interrogato tutti i parenti di Lord Archibald.»
«E avete scoperto di chi è la pipa?»
«No.»
«Ho una teoria in proposito: C.P. non sono necessariamente le iniziali di chi la possedeva. Potrebbe essere una pipa proveniente da un altro mondo, con una sigla aliena che...»
Miss Crystal decise di mostrare all'ispettore chi fosse, tra di loro, a portare i pantaloni - la segretaria, peraltro, ne indossava quel giorno un paio di tartan.
«Ispettore Roberts, devo richiamarvi alla realtà. Abbiamo un delitto su cui indagare, non possiamo andare a caccia di dischi volanti, attività alla quale vi prego di dedicarvi quando non siete in servizio, e soprattutto vi ricordo che gli alieni avranno senz'altro una loro lingua e un loro alfabeto. Quindi vi prego di dimenticarvi della loro esistenza e di rimanere razionale. Il tempo stringe, l'assassino potrebbe colpire di nuovo e dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi... così dopo potrete andare in giro a chiedere agli uomini con la bombetta di toglierla e mostrarvi di non avere le antenne! E se ce le hanno, potreste chiedere loro se utilizzano l'alfabeto latino!»
L'ispettore Roberts non oppose resistenza. Seguì Miss Crystal dentro casa e attese con pazienza che andasse a cambiarsi le scarpe sporche di fango. Inoltre, dal momento che i pantaloni di tartan si erano sporcati a loro volta, li sostituì con un paio di tweed.
«Aspettate» ordinò in seguito all'ispettore, pronta ad andare a controllare che le due domestiche avessero effettivamente spolverato i mobili dello studio. 

Virginia era la più esperta delle cameriere semplici di casa Pennington e, modestamente, non lo era soltanto nel lavoro. Diversamente da quell'oca svampita di Gloria, che si faceva mostrare dal suo spasimante ortaggi di forma fallica, a dispetto del proprio nome, Virginia si era data da fare in lungo e in largo con i giovani del posto. Inoltre, visti i suoi venticinque anni, si era guadagnata d'ufficio, e già da tempo, il "voi" da parte di Miss Crystal.
Seppure Gloria, in virtù dello sciroppo per la tosse artefatto, fosse balzata gli onori della cronaca, Virginia non intendeva essere da meno, specie possedendo due informazioni per la segretaria e detective dilettante. Non le riteneva importanti, ma avrebbero potuto confondere le idee e allungare il brodo: fintanto che ci fosse stato qualcuno a cui dovere servire il tè e che ordinasse di spolverare mobili, la cameriera Virginia ne era abbastanza sicura, ci sarebbe stata anche la consueta paga.
Tenendo lo straccio per la polvere in mano, si avvicinò a Miss Crystal che era appena entrata.
«Posso parlarvi, signorina?»
«Ditemi, Virginia.»
«Stamattina è accaduto un fatto insolito. Ogni giorno alle sei viene il lattaio o il suo aiutante a fare la consegna del giorno, parcheggiando il furgoncino davanti alla porta. Oggi, prima del suo arrivo, è venuto un altro uomo, che ha portato del latte.»
«Sapreste descriverlo?»
«Visto il suo aspetto insignificante, non vi ho prestato attenzione. Tuttavia ho notato che portava un cappotto bagnato. Non fradicio, come mi sarei aspettata se sotto la pioggia ancora battente avesse fatto tanta strada a piedi, ma nemmeno asciutto come avrebbe dovuto essere se avesse parcheggiato il furgone davanti alla porta.»
«E da questo cosa ne deducete?»
«Che io passo lo straccio sui mobili, mentre voi fate le indagini. Tocca a voi fare deduzioni.»
«Vi ringrazio.»
Miss Crystal si aspettava senz'altro che, a quel punto, Virginia se ne andasse. La cameriera, tuttavia, decise di tirare fuori il secondo dettaglio insignificante.
«Prima del delitto - non erano ancora le 17.00, perché non era ancora stato servito il tè - mentre servivo del liquore agli ospiti, ho visto Lord Archibald in disparte che borbottava da solo. Del tutto accidentalmente, avendo notato che una pianta ornamentale stava per perdere una foglia, mi sono avvicinata e, ancora più accidentalmente, l'ho sentito che menzionava una pipa con le iniziali che qualcuno aveva regalato come pegno d'amore. Poi l'ho visto che si metteva una pipa in tasca.»
Miss Crystal la guardò con aria di approvazione, poi osservò: «Vi ringrazio per la vostra dichiarazione, Virginia. Mi siete stata molto utile.»

   
 
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