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Autore: Milly_Sunshine    05/11/2023    4 recensioni
PARODIA DEI GIALLI CLASSICI // Inghilterra, anni '50 - un vecchio bisbetico invita nella propria lussuosa dimora i parenti, tutti in attesa della sua dipartita per accaparrarsi l'eredità con la quale vivere di rendita per il resto dei loro giorni, con l'intenzione di comunicare loro di avere fatto testamento in favore della sua giovane moglie, recentemente sposata a loro insaputa. Quando Lord Pennington viene assassinato, Scotland Yard brancola nel buio, non riuscendo a comprendere il senso degli indizi abbondantemente sparsi sul luogo del delitto. Tutto sembra contradditorio, ma per fortuna interviene in loro soccorso Miss Crystal, la segretaria personale di Lord Pennington, che si cala nel ruolo di investigatrice per fare luce sul mistero.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carissimi lettori e in particolare carissima Swan Song, in questo capitolo purtroppo non ci saranno segnali di contatto extraterrestri, ma Miss Crystal tornerà in azione con le sue domande sbarazzine. E il mistero della pipa torna a farsi sempre più insistente. Buona lettura! *-*


Il dottor Richard Smith arrivò alle nove del mattino, accompagnato dall'autista John White. I due entrarono nello studio dove Miss Crystal aveva riunito tutti i presenti, in attesa di procedere con il da farsi. Il maggiordomo condusse poi il dottore verso le cucine, mentre l'autista White rimaneva solo e imbambolato, almeno finché la Badessa non andava a scambiare qualche parola con lui - Miss Crystal rammentava infatti come la monaca avesse detto di averlo conosciuto quando Smith si recava al convento nella speranza di salvare la vita della suora con la polmonite.
In attesa di un responso su quanto accaduto alla cameriera Gloria, tutti rimasero in paziente attesa, mentre l'atmosfera della stanza si faceva più annebbiata in maniera crescente: tutti stavano fumando sigarette e sigari, mentre con una mossa audace Lady Clarissa si era messa a fumare la pipa appartenuta al suo defunto figlio Sir Reginald. Miss Crystal si avvicinò con una scusa, realizzando che non vi erano iniziali incise sopra.
Il dottor Smith tornò nello studio circa un quarto d'ora più tardi, avvisando che lo sciroppo per la tosse della cameriera Gloria era stato nuovamente artefatto, stavolta con del pepe. Aveva suggerito alla domestica di tenerlo chiuso a chiave in un cassetto nella stanza che condivideva con altre due cameriere e invocato tutto il personale di servizio di fare maggiore attenzione a chi volesse entrare in cucina, perché i tipi insignificanti che si spacciavano per lattai erano individui potenzialmente molto pericolosi.
Prima di andarsene, accompagnato come al solito dal fedele White, suggerì a Miss Crystal di non prendere alla leggera il fatto dello sciroppo per la tosse, perché, pur non essendo un mistero rilevante quanto quello del brutale assassinio di Lord Archibald, era comunque un problema se si fosse ripetuto nel tempo. Ringraziandolo per il suggerimento accorato, Miss Crystal lo condusse di persona fino alla porta. La tenne aperta finché non vide White aprirgli la portiera di un'auto talmente pulita da sembrare uscita dalla pubblicità su una rivista.
A quel punto si ritrovò a tu per tu con l'ispettore Roberts.
«Allora, signorina, avete qualche idea?»
Miss Crystal annuì.
«Sì, è necessario sentire nuovamente tutti quanti. Avrei voluto fornirvi una soluzione già oggi stesso, ma credo sarà necessario rimandare a domani mattina alle otto.»
«Pensate che per domani sarete in grado di proporre la soluzione del caso?»
«Assolutamente. Domani mattina alle otto ci ritroveremo tutti nello studio e vi racconterò per filo e per segno come sia stato commesso il delitto.»
L'ispettore Roberts fece un ampio sorriso.
«Lo sapevo!»
«Sapevate cosa, se non sono indiscreta?» chiese Miss Crystal, senza nascondere un certo grado di preoccupazione.
«Ci sono di mezzo gli alieni e voi stessa ve ne siete convinta» azzardò l'ispettore. «Mi fa molto piacere, signorina.»
Miss Crystal lo ignorò. Sapeva che sarebbe rimasto molto deluso, l'indomani, ma in compenso doveva essere molto felice di avere un'intera giornata da dedicare a ciò che lo interessava davvero. Con la scusa di alcune commissioni, lasciò la dimora di Lord Archibald, senz'altro per tornare a dare la caccia ai dischi volanti, oppure per focalizzarsi sulla ricerca di cerchi nel grano.
Miss Crystal non si lasciò scoraggiare per così poco. Anzi, fu ben lieta di avere libertà di azione. Tornò nella stanza dove tutti i presenti erano radunati e annunciò un secondo turno di interrogatori. A quel punto mandò tutti fuori dallo studio, tranne il primo dei testimoni.

Lord Colin Pennington non aveva alcun desiderio di rispondere ad altre noiose domande, ma accettò di buon grado l'interrogatorio. Era consapevole di come la segretaria volesse a tutti i costi giungere alla soluzione del caso e, dentro di sé, era convinto che la soluzione del caso avrebbe comportato il diseredare il colpevole, quindi ottenere una parte di eredità maggiore. Sperava con tutte le proprie forze che fosse Lady Katherine, in quanto era quella che avrebbe ottenuto la maggior parte del patrimonio ed era pronto ad affermare il falso, pur di metterla in cattiva luce. Con sua somma sventura, tuttavia, Miss Crystal non gli pose alcuna domanda sulla moglie di Lord Archibald, ma soltanto sulla pipa con le arcane iniziali.
«Avete mai ricevuto una pipa in regalo dalla vostra amata?»
«No.»
«E voi stesso avete mai regalato una pipa?»
«Una volta, in passato, alla mia seconda moglie, ma è accaduto nelle Americhe e la pipa immagino sia ancora in suo possesso.»
«Avete mai sentito parlare di qualcuno, in questa casa, che abbia mai regalato o ricevuto in regalo una pipa?»
«Assolutamente no.»
«Bene, Lord Colin. Potete andare, ma mandatemi qui vostro figlio Lord Christopher, o Lord Christian, o come si chiama. A proposito, qual è il nome corretto?»
«Questo dovreste chiederlo alla mia terza moglie» rispose Lord Colin, prendendo fuori un sigaro e la scatola dei fiammiferi.
Si alzò dalla sedia sulla quale si era accomodato per la seconda deposizione, poi uscì dallo studio. Trovò suo figlio Lord Chris...? che origliava dietro la porta e lo mandò all'interno, mettendosi a sua volta a origliare dietro la porta.
Ascoltò le domande di Miss Crystal e le risposte del figlio:
«Frequentate ragazze che fumano la pipa?»
«No.»
«Ne siete sicuro?»
«Direi di sì, dato che non frequento nemmeno ragazze che non la fumano. Purtroppo, per il momento, non ho ancora riscosso molto successo con il genere femminile, ma spero che le cose possano cambiare una volta che sarò entrato in possesso della mia quota di eredità.»
«Posso dedurre, se non avete frequentazioni femminili, che nessuna ragazza vi abbia mai regalato una pipa.»
«Esattamente.»
«Nemmeno una spasimante anonima?»
«No, non mi sono mai state regalate delle pipe» mise in chiaro il ragazzo, «E dal momento che Mademoiselle Pauline è una depravata fumatrice e alcolista nonostante la sua giovane età, forse fareste meglio a chiedere a lei se sappia qualcosa di quella pipa.»
Lord Colin scosse la testa. Quel ragazzo era proprio un asino! Non aveva compreso minimamente la necessità di tenersi buona quella ragazza, nella speranza di sposarla e di unire le loro due quote di eredità.
Si allontanò giusto in tempo, per non far notare di avere sentito ogni singola parola, ma poi tornò ad avvicinarsi, stavolta in compagnia del figlio, per ascoltare la deposizione di Pauline Chevalier.
La ragazza fu categorica, parlando con il suo accento francese: «No, non so niente di quella pipa, je ne sais pas à qui est. Come ho detto, diversi miei spasimanti mi fanno fumare le loro pipe, ma nessuno me ne ha mai regalata una. Dovrò lamentarmi con tutti loro, perché se non sono disposti a regalarmene una, allora non è vero amore.»
«Vostra madre, invece?» volle sapere Miss Crystal. «Sapete se per caso vostra madre ha mai ricevuto in regalo una pipa?»
«No, non è mai successo» precisò Mademoiselle Pauline, «E comunque molti la chiamano Lady Perla Pennington, non Perla Chevalier. Di conseguenza, se qualcuno volesse regalarle una pipa con le sue iniziali, queste sarebbero P.P. e non certo C.P., che peraltro sarebbero invertite. Né io né mia madre siamo le proprietarie della pipa. Piuttosto dovreste focalizzarvi su quel caprone ignorante americano che si ostina ad andarsene in giro con quell'orribile cappello sulla testa.»
Lord Colin lanciò un'occhiataccia al figlio. Fare brutte figure al cospetto dei parenti era tollerabile, ma farsi ridicolizzare davanti a una segretaria che si era improvvisata detective non era certo un comportamento che potesse essere tenuto da un Lord. Sarebbe stato molto meglio se "Lord Chris" fosse rimasto nel Texas, invece di presentarsi nella vecchia Inghilterra nella dimora di Lord Archibald!

Miss Crystal non si diede per vinta: le prime tre seconde deposizioni non avevano portato alla scoperta di nulla di nuovo. Né i due americani avevano ammesso di possedere la pipa che Lord Archibald aveva in tasca, né l'aveva fatto la ragazza francese. Certo, quanto affermato dalla cameriera Virginia, secondo la quale il vecchio bisbetico si era messo in tasca la pipa da solo, suggeriva che non fosse un dettaglio utile alla scoperta di chi potesse avere commesso il delitto, e forse concentrarsi su quella e non sul biglietto di minacce trovato nella stessa tasca poteva essere un errore. Tuttavia Miss Crystal sapeva di avere un certo intuito e la vicenda della pipa andava risolta il prima possibile, anche perché il tempo stringeva e ormai mancavano poco più di ventidue ore alla scadenza che si era data. L'ispettore Roberts necessitava del suo aiuto e non avrebbe abbandonato né lui né gli altri agenti di Scotland Yard che si trovavano... a proposito, dove si trovavano? Nessuno aveva mai dato loro l'ordine di lasciare quella casa, per quanto ne sapeva, e avrebbero dovuto alternarsi alla sorveglianza del posto, ma era molto probabile che loro stessi si stessero dedicando alla caccia dei dischi volanti.
Non era un problema, Miss Crystal sapeva di potercela fare anche da sola. Quindi si preparò ad accogliere Lady Perla Pennington vedova Chevalier. Le lasciò a malapena il tempo di sedersi, prima di comunicarle, a bruciapelo: «Vostra figlia ha escluso categoricamente che possiate essere voi la proprietaria della pipa.»
«Ancora con quella pipa?» obiettò Lady Perla. «Pensavo avessimo già dedotto che non è mia, e che non appartiene neppure a mia figlia.»
«Lo chiedo anche a voi: ne siete certa?»
«Eccome che ne sono certa! E poi, perché mai una mia pipa avrebbe dovuto finire nella tasca di quel vecchio?»
Miss Crystal non aveva risposte, in proposito, quindi le domandò: «Vi siete fatta un'idea, invece, del perché Lord Archibald avrebbe dovuto infilarsi personalmente in tasca una pipa che non gli apparteneva.»
«Non saprei» ammise Lady Perla, «Ma, se non doveva fumarla, era molto probabile che dovesse mostrarla a qualcuno. Forse lo stesso Lord Archibald non sapeva a chi appartenesse. Oppure lo sapeva benissimo e voleva appunto mostrarla al legittimo proprietario o alla legittima proprietaria.»
«Come poteva esserne venuto in possesso?»
«Non saprei, ma se aveva ricevuto una lettera minatoria di cui voi stessa non eravate all'occorrenza, forse non tutta la corrispondenza passava attraverso le vostre mani. Così come gli è stata recapitata una lettera a vostra insaputa, qualcuno avrebbe potuto fargli avere la pipa, a vostra insaputa.»
«E per quale ragione? Che cosa starebbe a significare quella pipa?»
«Su questo, purtroppo, non saprei esservi d'aiuto.»
Miss Crystal convenne: «Certo, né mi aspettavo altro. Siete stata comunque molto utile.»
Lady Perla, comprendendo che la deposizione era terminata, si alzò e uscì dallo studio. Miss Crystal non le chiese di chiamare dentro qualcun altro. Aveva bisogno di riflettere sul senso della vita, sui pegni d'amore, ma soprattutto sul fatto che di certo non c'erano di mezzo gli extraterrestri, come aveva vaneggiato l'ispettore quella mattina stessa, perché C.P. erano sicuramente le iniziali di chi aveva posseduto la pipa e, seppure certa che anche Lady Clarissa Pennington avrebbe nuovamente negato di esserne la proprietaria, le ricerche si restringevano a un campo piuttosto ridotto. In quella casa si nascondeva il proprietario o la proprietaria della pipa e, per quanto tutti negassero, Miss Crystal era certa che ci fosse una soluzione a quel mistero.

   
 
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