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Autore: Star_Rover    29/11/2023    5 recensioni
Ovvero: come un anti-eroe americano tentò di sopravvivere alla sua apocalisse personale nel mezzo di una guerra mondiale.
***
Per raggiungere il suo obiettivo doveva dimostrare di non essere quel che era realmente. O’ Hagan poteva vantare una consolidata esperienza nel campo. Da buon impostore aveva finto in ogni genere di situazione, poteva fingere di essere anche un valoroso soldato. O almeno così credeva...
Genere: Avventura, Commedia, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carissimi ^^
Vi ringrazio per continuare a seguire le disavventure di Billy. 
Un ringraziamento speciale ai gentilissimi recensori.


 
16. Il Macellaio
 

Quando svanì l’effetto della morfina Billy tornò tristemente alla realtà. La guerra non era finita, lui non aveva ricevuto alcuna promozione, la sua foto non era sulla copertina dell’ultimo numero di The Stars and Stripes. Larry Carter doveva trovarsi ancora in Inghilterra come funzionario dell’esercito. E infine, il capitano Farley e quel cascamorto del tenente Healy erano ancora vivi, in licenza a Parigi, a bere vino e corteggiare belle donne piuttosto che combattere quella dannata guerra.
O’ Hagan si sollevò leggermente sullo schienale per guardarsi intorno, la stanza era fredda e buia. Il silenzio della notte era interrotto costantemente dai gemiti e i lamenti dei feriti.  
Il suo vicino di letto, un caporale con la testa fasciata, gli rivelò che era stato fortunato, quel reparto era destinato ai casi meno gravi.
«Dove siamo?»
L’altro rispose con il nome di un posto che Billy non aveva mai sentito, ma suppose che si trattasse dell’ennesima località sperduta nella campagna francese.
O’ Hagan si domandò cosa ne sarebbe stato di lui. Sarebbe rimasto nelle retrovie abbastanza a lungo? Avrebbe avuto la fortuna di tornare in Inghilterra?
Non aveva idea di quanto fosse grave la sua ferita, il dolore era sempre più intenso.
All’improvviso Billy fu colto dal panico, e se avessero dovuto amputargli la gamba?
Ovviamente desiderava fuggire dal fronte, ma non era sicuro di voler pagare un prezzo così alto.
Certo, a questo avrebbe dovuto pensarci prima, d’altra parte, era un rischio che doveva correre.
O’ Hagan si rivolse al caporale in cerca di rassicurazione.
«Se sono qui, allora significa che non è troppo grave, vero?»
«È probabile che ti abbiano sistemato qui per la notte, ma domani sarai trasferito»
Billy sussultò: «trasferito? E dove?»
«In chirurgia, ovviamente»
O’ Hagan fu sorpreso dal termine utilizzato da quell’uomo, così sembrava che si trattasse di un vero ospedale, ma egli sapeva che il reparto chirurgia era soltanto un tavolo dove i medici si sbizzarrivano con i loro strumenti di tortura.
Billy iniziò a sudare, e non solo per la febbre. Tutto ciò non aveva senso, il proiettile era stato estratto dal dottor Wright e la ferita non era infetta. Perché avrebbero dovuto operarlo?
Quando pose la domanda al suo vicino, questo si limitò a rispondere: «il dottor West [*] opera sempre i suoi pazienti»
 
 
Il giorno seguente, Billy fu lieto di constatare che il caporale si era sbagliato. Nessuno era giunto a prelevarlo dal suo letto. Era ancora in quella stanza, in compagnia di altri sette soldati.
Vicino a lui, oltre al caporale con il buco in testa, c’era un aviatore mezzo ustionato e un soldato che non poteva parlare, poiché aveva la mascella fratturata. 
Le infermiere si limitavano a svolgere il loro dovere senza troppa premura, nessuna di loro era gentile e carina come Evelyn.
Billy si domandò dove fosse quella ragazza, forse con un po’ di fortuna l’avrebbe rivista.
Era perso in questi pensieri quando il pilota Faccia-bruciata si risvegliò.
«Oggi deve essere impegnato, ieri sono arrivati molti feriti. Per questo non ha avuto tempo per noi»
Billy si incuriosì: «di chi stai parlando?»
«Del dottor West. Lui…»
«Opera sempre i suoi pazienti» concluse O’ Hagan, ricordando quel che gli era stato detto la sera prima.
«Sì, esatto. Ma io no, non ho intenzione di farmi affettare da quel macellaio. Non gli permetterò di avvicinarsi a me, sono debole, ma so ancora difendermi bene!»
Billy rimase a fissarlo con aria perplessa.
«Credi che sia pazzo? Vuoi sapere che fine ha fatto il soldato che era qui prima di te?»
Billy annuì, seppur con poca convinzione.
«È scomparso in sala operatoria, la notte seguente ho visto portare via il suo cadavere…quel mostro l’aveva fatto a pezzi!»
Il caporale buco-in-testa interruppe quel macabro racconto.
«Smettila di spaventare il nuovo arrivato. Il dottor West non è uno psicopatico, ma come molti dottori qui al fronte, preferisce amputare piuttosto che curare»
«Certo. Lui dice che è per evitare il rischio di cancrena, ma io lo so che quel bastardo è contento di segare gambe e braccia tutto il giorno!»
O’ Hagan era pallido come un fantasma.
«Puoi credermi oppure no, ma una cosa è certa: nessuno torna intero dopo essere passato sotto ai ferri del dottor West!»
 
 
Billy continuò a pensare alle parole dei suoi compagni. Quell’ospedale era ancora più cupo e inquietante della vecchia chiesa che aveva visitato. Le grida di dolore e sofferenza che si udivano nei corridoi raggelavano il sangue nelle vene.
O’ Hagan si stava ancora domandando se le voci a riguardo del misterioso dottore potessero avere un fondo di verità quando udì dei rumori di passi avvicinarsi. Poco dopo un’ombra scura comparve davanti alla porta.
Bocca-cucita iniziò ad agitarsi, emettendo suoni cupi e gutturali. Billy tentò di rassicurarlo, senza capire il motivo del suo turbamento, ma le sue parole non ebbero alcun effetto.
Egli tornò a calmarsi all’improvviso, si immobilizzò e non emise più nemmeno un suono.
Billy pensò che avesse avuto una crisi, si preoccupò per lui, ma Buco-in-testa gli disse di lasciar perdere.
«Fa sempre così quando lui viene a farci visita»
O’ Hagan non ebbe bisogno di ulteriori chiarimenti per capire chi fosse il misterioso visitatore.
Due uomini si presentarono sulla soglia. Il primo era alto e snello, con il volto smunto e lo sguardo incavato. L’altro invece era più basso, indossava un paio d’occhiali dorati e teneva tra le mani penna e taccuino. Si trattava del dottor West con il suo assistente.
Il medico iniziò a girare tra i letti, valutando i suoi pazienti con attenzione. Il suo assistente lo seguiva fedelmente, appuntando tutto sulle sue pagine.
Il dottor West si fermò davanti al pilota ustionato. Faccia-bruciata lo guardò con odio e disprezzo.
Il medico rispose con un sorriso più simile a un ghigno, poi lo superò per rivolgere la sua attenzione a Billy.
O’ Hagan si sentì a disagio, il suo sguardo languido era raccapricciante. West non interagì con lui, rivolgendosi solo al suo assistente.
«Che cosa abbiamo qui? Uhm, un po’ troppo magro, ma forse abbastanza resistente…sì, potrebbe essere adatto…»
Billy deglutì a vuoto: «la mia ferita è già stata medicata, non ho bisogno di essere operato»
L’uomo scosse la testa con evidente disappunto: «giovanotto, qui il medico sono io»
Dopo aver detto ciò tornò a mormorare tra sé e sé, valutando con attenzione le caratteristiche fisiche del suo paziente.
O’ Hagan intuì che il chirurgo non fosse affatto interessato allo stato della sua ferita, ormai aveva già deciso che avrebbe tagliato e ricucito quella gamba…o almeno sperava che si trattasse solo della gamba.
West si allontanò con aria soddisfatta, continuando a confabulare con il suo assistente.
Billy non aveva compreso cosa fosse accaduto esattamente, ma avvertì un terribile presentimento.
Faccia-bruciata provò compassione per lui.
«Credo proprio che tu sarai il prossimo!»
 
 
Billy sentì l’impellente desiderio di alzarsi dal letto, era certo che se fosse rimasto sdraiato lì sarebbe impazzito. Incurante del dolore si rialzò fino a sedersi, poi stringendo i denti si aggrappò al bordo del letto e scivolò giù.
«Che diamine hai intenzione di fare?» domandò Buco-in-testa.
«Ho voglia di fare una passeggiata» replicò O’ Hagan con tono sarcastico.
Faccia-bruciata rise, il suo volto deforme divenne ancora più inquietante.
«Ti farai solo male così» l’avvertì il caporale.
Billy non gli diede ascolto. Reggendosi alla stampella mosse i primi passi incerti, trascinandosi l’arto ferito. Arrancando non riuscì ad andare molto lontano. Ben presto esaurì le energie e la gamba sana cedette. O’ Hagan cadde a terra con un tonfo.
Questa volta fu Buco-in-testa a ridere.
«Te l’avevo detto»
 
 
Nella notte portarono via uno dei soldati, Billy non aveva idea di chi fosse, l’aveva sentito parlare solo una volta, aveva l’accento di New York.
Il suo letto rimase vuoto.
«Non tornerà più» sentenziò Faccia-bruciata.
«Come puoi esserne certo?» domandò O’ Hagan.
«Questa mattina ho visto il Macellaio, sorrideva…questa notte ha operato»
Billy si voltò verso il caporale, nella speranza che smentisse, ma Buco-in-testa rimase in silenzio.
 
 
Ormai era certo che stesse accadendo qualcosa di terribile in quell’ospedale. Forse il dottor West non era come Jack Lo Squartatore, ma sicuramente non era fedele al suo giuramento.
Disteso sul suo letto, Billy meditava. Pur di non essere operato da quel folle sarebbe fuggito di corsa, anche a costo di saltellare su una gamba sola.
A distrarlo dalle sue riflessioni fu il rumore degli autocarri, c’era del movimento nel cortile.
«Che succede?» domandò all’infermiera che stava medicando Bocca-cucita.
«Nulla di cui deve preoccuparsi, stanno solo trasferendo alcuni feriti. Gli ospedali sono pieni, è difficile trovare posto per tutti»
Billy non riuscì ad ottenere altre informazioni, difficilmente avrebbe potuto scoprire secondo quale criterio venivano selezionati i pazienti. Escludendo i casi più gravi, la decisione era puramente casuale.
O’ Hagan riteneva di essere già stato abbastanza fortunato in guerra, quella volta non poteva contare solo sulla sua buona stella per uscire dai guai.
Solitamente non avrebbe esitato a trovare il modo per assicurarsi un posto su quelle ambulanze, ma in quel momento era troppo stanco e debole per escogitare qualcosa, doveva essere colpa dei farmaci. All’improvviso la testa cominciò a girare vorticosamente. Il dolore alla gamba era insopportabile. Provò a muoversi, ma il suo corpo non rispondeva più ai comandi. La febbre alta gli giocava brutti scherzi.
Poi fu tutto buio.
 
 
Rinvenne in un lungo corridoio. Era disteso su un lettino, al suo fianco trovò l’assistente del dottor West, sempre intento a scrivere i suoi appunti.
Con orrore, O’ Hagan scoprì di avere i polsi legati. 
«Dove sono? Dove mi state portando?»
«La sala di medicazione è quasi pronta»
Billy scosse la testa: «no! Non potete operarmi, la mia gamba non è rotta, io sto bene!»
L’assistente si sistemò gli occhiali sul naso: «il dottor West è molto interessato al suo caso. Ha intenzione di operarla il prima possibile»
Dopo aver detto ciò egli si allontanò, lasciandolo solo con gli altri malati, indifferenti al suo destino.
O’ Hagan era nel panico, iniziò a gridare, dimenandosi come un pazzo nel tentativo di liberarsi.
Cercò di attirare l’attenzione dei barellieri che trasportavano fuori i feriti, ma ai loro occhi era soltanto l’ennesimo soldato che aveva perso il senno.
Finalmente qualcuno si avvicinò al suo lettino, era il dottor West in compagnia di due infermieri. Il suo camice era macchiato di sangue.
«Non è possibile lavorare in queste condizioni! Avevo chiesto di preparare il paziente, avanti, sedatelo!»
Billy continuò a protestare: «no! Voi siete tutti pazzi! Non potete farmi questo!»
La sua resistenza fu inutile, la vista iniziò ad annebbiarsi appena riconobbe l’odore del cloroformio.
Prima di perdere nuovamente i sensi, gli parve di riconoscere una sagoma sfocata sul fondo del corridoio.
 
***

Quando Billy riaprì gli occhi davanti a lui comparve la sottile figura di Evelyn che con apprensione vegliava su di lui.
Inizialmente credette di essere morto e che quella fosse una visione celestiale, ma subito realizzò che in quel caso difficilmente la sua anima avrebbe trovato posto in Paradiso.
«Billy! Oh, finalmente ti sei svegliato. Temevo che fosse troppo tardi…»
O’ Hagan scoprì di trovarsi a bordo di un’ambulanza, come era finito lì? Quanto tempo era trascorso? Il dottor West aveva portato a termine l’operazione?
Sconvolto, rivolse alla giovane infermiera uno sguardo terrorizzato.
«Non ho il coraggio di guardare…ti prego, dimmi che sono ancora tutto intero!»
Lei lo rassicurò: «tranquillo, non sei mai entrato in quella sala operatoria. Non avrei mai potuto permetterlo»
Billy era confuso: «sei stata tu a portarmi via da lì?»
Ella annuì.
«Quando ti ho visto su quella barella sono dovuta intervenire. Non so se le storie sul dottor West siano vere, ma quell’uomo è davvero inquietante, oltre ad essere un pessimo medico. Così ho chiesto un favore per aggiungere il tuo nome all’elenco dei pazienti da trasferire con urgenza»
O’ Hagan ritrasse un quadro meno edulcorato della vicenda.
«Hai corrotto un furiere e falsificato dei documenti per farmi evadere da quell’inferno?»
Lei non riuscì a nascondere una certa soddisfazione.
«È stato più semplice del previsto»
Billy fu sorpreso: «credevo che volessi vivere seguendo le regole»
Evelyn distolse lo sguardo.
«Suppongo che questa sia stata un’eccezione»
«Sono felice che tu abbia voluto fare questa eccezione…per me»
La ragazza passò delicatamente un panno umido sulla sua fronte, ancora calda per la febbre.
Billy socchiuse gli occhi, abbandonandosi a quelle delicate carezze. Ebbe la sensazione che solo il suo tocco potesse alleviare ogni male.
«E tu che cosa hai combinato per ridurti in questo stato?»  
O’ Hagan rispose con un mezzo sorriso.
«Te l’avevo detto che avrei corso il rischio per rivederti»
 
 


 
[*] Il personaggio del dottor West è un riferimento al racconto di H.P. Lovecraft “Herbert West, rianimatore”, dove il protagonista è un medico di guerra.
   
 
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