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Autore: Robin Stylinson    06/12/2023    1 recensioni
2114, Oslo. La future library sta per aprire le porte a tutta la popolazione mondiale: una biblioteca composta unicamente da 100 volumi inediti, scritti a partire dal 2014 (uno all'anno). Erik e Rune, i due guardiani, scoprono che uno dei libri è stato rubato e che al suo interno nascondeva un segreto: la soluzione ad un omicidio irrisolto.
Genere: Mistero, Noir, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erik si trovò di fronte una vecchia pagina di un quotidiano locale datata 30 agosto 1996 e iniziò subito a leggere con avidità:
 
«Pyramiden. La torre di controllo ha perso i contatti con il volo Vnukovo Airlines 2801 proveniente da Mosca. Il Tupolev 154 trasportava minatori russi pronti per dare il cambio ai colleghi che lavorano nell'insediamento di carbone nelle isole Svalbard ma il volo non è mai atterrato all'aeroporto di Longyearbyen.
Ieri, 29 agosto 1996, il volo si è schiantato sulla montagna di Operafjellet, dieci chilometri ad est dell’aeroporto: a bordo vi erano 141 passeggeri, tra cui 3 bambini e 11 persone dell'equipaggio.
Dopo il silenzio radio, le ricerche sono partite immediatamente  ma, come temono, si è verificato il peggio e non hanno trovato nessun superstite. Da Mosca e da Pyramiden parte un aereo al mese per poter garantire la rotazione dei turni di lavoro dei minatori.»

 
Erik fece scorrere tutti gli articoli riguardanti l'incidente e trovò diverse informazioni come il risarcimento alle famiglie delle vittime, circa due milioni di rubli russi (circa 40.000 dollari) per ogni persona cara morta nell'incidente, le azioni legali intentate dai parenti e l'identificazione delle persone eseguita a Tromsø, in collaborazione tra il distretto di polizia di Troms, il servizio investigativo criminale nazionale e l'ospedale universitario della Norvegia settentrionale.
Erik trovò altri due articoli interessanti: il primo raccontava di come l'insediamento di Pyramiden aveva chiuso i battenti nel 1998 a seguito grande depressione che si era creata nell’azienda e in tutta la forza lavoro provocata dall'incidente aereo, il secondo era un elenco di tutte le vittime che lo schianto aveva provocato.
L'uomo si soffermò a leggere tutti i nomi e i cognomi delle persone che avevano perso la vita e trovò anche lui, Dmitriy Ezelstain. Pensò a come potesse essere collegato allo scrittore e al libro visto che era deceduto centodiciotto anni prima ma per la testa gli balenò un'idea.
«Aveva dei figli?» chiese Erik a Hector. Lui fece spallucce come a dire che non lo sapeva, ma rigirò nuovamente il computer verso di sé, chiuse tutti i documenti e ripeté la ricerca con il cognome EZELSTAIN ma con nuovi parametri.
«Ecco a te» disse il custode girando lo schermo verso il suo interlocutore per mostrargli i documenti trovati.
Davanti agli occhi di Erik comparvero tre certificati, due di nascita e uno di morte: due erano di Dmitriy - nato e morto - e l'ultimo era di un altro uomo.
 
CERTIFICATO DI NASCITA
 
Il sottoscritto Ufficiale dello stato Norvegese, certifica che dal Registro degli Atti di Nascita
il giorno VENTUNO del mese di APRILE
dell'anno MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO
alle ore VENTIDUE e minuti CINQUANTASETTE
è nato a Tromsø
Cognome: EZELSTAIN
Nome: VICTOR
Di sesso: MASCHILE
Paternità: DMITRIY EZELSTAIN
Maternità: HANNA NILSEN

 
Certificato rilasciato per gli usi consentiti dalla legge.
 
Ufficiale
Victor Hanz

 
Erik fu contento di vedere che il vecchio aveva un figlio ma purtroppo sapeva che anche lui doveva essere deceduto o avere centovent'anni, cosa impossibile visto che ancora nessuno aveva trovato la fonte della giovinezza.
Ma se questo Victor Ezelstain, a sua volta, ha avuto un figlio? Potrebbe essere ancora vivo e avere all'incirca ottant'anni. Erik decise così di provare a ragionare a voce alta insieme a Hector che magari aveva ancora qualche chicca in serbo per lui.
«Dmitriy Ezelstain, minatore russo e morto nell'incidente aereo, aveva un figlio. Non abbiamo nessun certificato di morte quindi sappiamo che il figlio non è morto insieme a lui nello schianto, forse era rimasto a Pyramiden» disse Erik al custode che lo ascoltava con svogliatezza.
«Si, può essere. Sono tutte supposizioni» rispose Hector.
«Ho letto che alle famiglie delle vittime è stata data un'ingente somma di denaro per l'accaduto e anche delle borse di studio per i figli.»
«Vero.»
«Quindi il figlio, Victor, e sua madre, Hanna Nilsen, devono essersi trasferiti da qualche parte dopo aver lasciato Pyramiden.»
Hector annuì stanco.
«Abbiamo il certificato di nascita di Hanna? Di dove era la donna?»
«Crede che siano tornati nella città dove viveva la signora Nilsen?» chiese scocciato il guardiano.
«Deve essere tornata dalla sua famiglia e dai suoi parenti, non di certo da quelli del marito. La moglie non va mai dalla suocera, qualsiasi cosa accada.»
Hector fece di nuovo spallucce, si spostò un po' con la sedia e portò a sé la tastiera sporgendosi verso il suo interlocutore in modo da non dover girare nuovamente lo schermo del computer e fece comparire l'atto che gli avrebbe fornito le indicazioni sulla provenienza della donna.
 
CERTIFICATO DI NASCITA
 
Il sottoscritto Ufficiale dello stato Norvegese, certifica che dal Registro degli Atti di Nascita
il giorno TREDICI del mese di OTTOBRE
dell'anno MILLENOVECENTOSESSANTANOVE
alle ore DICIASSETTE e minuti VENTUNO
è nata a Bergen
Cognome: NILSEN
Nome: HANNA
Di sesso: FEMMINILE
Paternità: -
Maternità: LINDA NILSEN
 
Certificato rilasciato per gli usi consentiti dalla legge.
 
Ufficiale
Egil Olsen

 
«La donna è norvegese. Quasi sicuramente sarà tornata a Bergen» disse Erik traendo le sue conclusioni.
«Quindi la andrà a cercare lì per il suo albero genealogico?» chiese Hector.
Erik lo guardò di sottecchi e si chiese se la sua fosse una battuta di cattivo gusto o se fosse serio.
«Beh, cercare una donna di centoquarantacinque anni in una città come Bergen deve essere piuttosto facile» ironizzò il ragazzo. «Quando Hanna e il figlio hanno lasciato l'insediamento, hanno lasciato un indirizzo dove fargli recapitare la posta?» chiese il ragazzo.
Il guardiano, scocciato, cliccò ancora alcune lettere sulla tastiera fino a far comparire il documento richiesto.
La signora Nilsen aveva lasciato un nuovo recapito:
 
Karl Johansgate 25 B
0123, Bergen
Norvegia
  
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