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Autore: Signorina Granger    11/12/2023    4 recensioni
🎄❄️☃️🧣
1. Advent Calendar
2. Gloves
3. Snowman
4. Christmas shopping
5. Hot chocolate
6. Blanket
7. Ice skating
8. Decorations
9. Christmas tree
10. Letters to Santa
11. Mistletoe
12. Gifts
13. Snow globe
14. Reindeer
15. Cinnamon rolls
16. Snow
17. Socks
18. Gingerbread
19. Fireplace
20. Movie night
21. Candy cane
22. Candles
23. Sweater
24. Christmas Eve
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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XI. Mistletoe


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Da un paio di giorni a quella parte Shou stava vivendo quello che non si sentiva di definire altro che uno strano fenomeno: aveva l’impressione di imbattersi in dei verdeggianti rametti di vischio ovunque andasse quando si spostava tra gli interminabili corridoi del castello per andare da un’aula all’altra, o ancora quando si dirigeva verso il Salone d’Ingresso per raggiungere la Sala Grande o le scale che scendevano nei Sotterranei. Il culmine di quelle stranezze si era verificato un sabato mattina, quando si era recato insieme a sua cugina all’interno della Guferia per spedire una lettera e, manco a dirlo, aveva scorto dei rami di vischio appesi alla porta d’ingresso.
“Che strano.”, si era limitato a commentare il Serpeverde aggrottando le sopracciglia mentre Lilian, accanto a lui, guardava prima scettica i rami verdi e le bacche rosse e poi lui con tiepida e malcelata rassegnazione, come se avesse appena compreso qualcosa che a lui stava evidentemente sfuggendo. Probabilmente, si era detto Shou senza dare troppo peso al fenomeno, quell’anno qualche Elfo Domestico particolarmente solerte aveva deciso di impegnarsi particolarmente per decorare il castello in vista delle feste natalizie, ed era rimasto sinceramente persuaso di quell’idea fino al mattino seguente, quando dopo aver lasciato la Sala Grande insieme a Malai, finito di fare colazione, si era apprestato a raggiungere l’aula di Trasfigurazione.
Lui tanto quanto l’amico si era fermato di colpo quando, svoltato l’angolo, la sua attenzione era stata irrimediabilmente catturata dal soffitto di pietra del lato del chiostro in fondo al quale si trovava l’ingresso dell’aula, soffitto che stava visibilmente facendo chiacchierare parecchio buona parte degli studenti del castello.
“Che cazzo dovrebbe essere?!”, domandò sbigottito Shou senza riuscire a trattenersi – per sua fortuna la Preside non si trovava a portata d’orecchio – mentre i suoi occhi sorvolavano rapidi il soffitto di pietra, quel mattino poco visibile a causa della distesa di vischio che sembrava essersene impossessata.
Non ne sono del tutto sicuro, ma oserei dire che qualcuno sembrerebbe piuttosto determinato a farsi baciare.”  Malai si strinse debolmente nelle spalle mentre l’amico, colto da un’illuminazione improvvisa e da una terribile consapevolezza, volgeva di scatto lo sguardo su di lui, gli occhi sgranati:
“Io sono due giorni che trovo vischio dappertutto!”
“Beh, lo sai che è pieno di matte che ti muoiono dietro.”
Ma io pensavo fossero decorazioni! O che alla peggio fossi stato tu!”
“In alcuni casi sono stato io, ma non riesco mai a beccare Amanda da nessuna parte…” Il Tassorosso sbuffò amareggiato mentre si passava distrattamente una mano tra i lunghi e ricci capelli castani, e per fortuna nessuno dei due, troppo presi ad osservare accigliati la distesa di vischio che da poco più avanti a dove si trovavano procedeva fino alla porta dell’aula, scorse cosa avvenne alle loro spalle: Demelza aveva deciso di accompagnare Margot fino all’aula dell’amica per finire il discorso iniziato a colazione, e le due, svoltato l’angolo, si fermarono a soli pochi metri di distanza dai due ragazzi osservando sbigottite tanto quanto loro il soffitto improvvisamente rigoglioso e verdeggiante.
Margot e Demelza guardarono accigliate il soffitto, poi guardarono Malai e Shou, e dopo essersi scambiate un’occhiata e aver compreso scoppiarono silenziosamente a ridere, affrettandosi a fare retromarcia per raggirare il cortile nell’altro verso e non farsi vedere o sentire dai due.
“Beh, senti, è un chiostro, lo percorriamo nell’altro senso.”, propose Malai con una stretta di spalle quasi avendo sentito a distanza i pensieri della madre e della di lei amica, ma l’ottima idea che pensava di aver appena avuto venne bruscamente spazzata via da un paio di Corvonero del loro anno che proprio in quel momento li superarono menzionando il vischio che si trovava anche sul lato parallelo del cortile.
“… Scherzavo, non c’è via di scampo. Chissà chi è che ti ama così disperatamente!” Malai rise, ma Shou non lo imitò, gettandogli invece un’occhiata truce mentre si sentiva pervadere dalla sgradevolissima sensazione di essere osservato e di essere stato messo all’angolo come un animale braccato.
“Io a una persona con evidenti problemi mentali simili non mi ci voglio avvicinare! Non ci resta che una cosa da fare.”
“Ovvero?! Non possiamo mica Smaterializzarci!”
 
Lilian, Priscilla e Tallulah avevano deciso di fare il giro più lungo per raggiungere l’aula per tardare il più possibile il loro ingresso a lezione e poter chiacchierare ancora un po’, ma si erano improvvisamente fermate a metà del tragitto quando una visione piuttosto curiosa e inusuale aveva attirato la loro attenzione. Le tre streghe stavano in piedi una accanto all’altra nello spazio che intercorreva tra due colonne, gli sguardi puntati nella medesima direzione e la stessa espressione accigliata e confusa stampata in viso mentre scrutavano due persone di loro conoscenza impegnate a raggiungere l’aula di Trasfigurazione strisciando a raso del muro, arrampicati su una sporgenza decorativa non particolarmente profonda.
“Cosa credete che stiano facendo?”, domandò Priscilla con tono incerto mentre Lilian, alla sua sinistra, scuoteva il capo rassegnata:
“Comincio a ripetermi che dovrei smettere di domandarmelo.”
“Forse stanno facendo un gioco dove il pavimento è fatto di lava!”
“Miss X, quelle si chiamano droghe pesanti.”
 
Ma quella è mia madre che ci fotografa?! Ma’, smettila!”, ordinò Malai sporgendosi leggermente in avanti per lanciare un appello che avrebbe voluto suonare perentorio a sua madre, che si stava quasi piegando in due dalle risate mentre Margot, accanto a lei, seguiva la bizzarra scenetta coprendosi le labbra con una mano, sforzandosi in tutti i modi per non imitare la collega e scoppiare a ridere in faccia ai due ragazzi peccando di scarsa sensibilità.
“Se l’anno prossimo vedo del vischio giuro che gli do fuoco.”





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