Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: Giorgi_b    22/12/2023    8 recensioni
“Life is what happens to you while you’re busy making other plans.” 
John Lennon, Beautiful boy
I compleanni dell'infanzia, adolescenza e giovinezza di Tobio Kageyama.
❤️Tanti auguri Tobio! Ti si vuole un gran bene!❤️
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Glossario:
Genkan: è la tradizionale anticamera d'ingresso che separa l'ambiente esterno da quello interno nelle abitazioni e in alcune strutture pubbliche in Giappone.
Mochi: dolce di pasta di riso ripieno.
Ojiichan/san: nonno.
Okāchan/san: mamma
Tadaima/Okaeiri: “Sono a casa”/“Bentornato”.
Taiyaki: dolce giapponese a forma di pesce, ripieno di marmellata di azuki, crema o cioccolato.
Note:
Kazuyo Kageyama è il nonno di Tobio, nella versione giapponese del manga talvolta Tobio lo chiama Kazuyo-san oltre che Ojiichan.
 
 
 
 
“Life is what happens to you 
while you’re busy making other plans.” 
 
John Lennon, Beautiful boy 
 
 
 
I N F A N Z I A
1996_2008
 
 
 
22/12/2002
[6]
 
 
«Tobio! Miwa! Chi mi raggiunge per primo vince un taiyaki!» 
Ha il fiato spezzato, la gola in fiamme ogni volta che respira e nel petto sente il cuore rimbalzare sulle costole come una palla da tennis agitata con forza dentro una scatola di scarpe. 
Ojiichan è a un centinaio di metri davanti a lui, in cima alla ripida salita che porta all’ingresso del giardino panoramico che ama tanto.
Anche a Tobio piace andare lì con lui e Miwa: giocano a pallavolo, danno da mangiare ai pesci nello stagno e fanno gare di corsa, ma oggi quella salita sembra insormontabile, non riesce più a fare un passo, è esausto e, ora che ci pensa, a dirla tutta, gli scappa anche un po’ la pipì. 
Durante la notte c’è stata la prima grande nevicata invernale, si è svegliato emozionatissimo in un mondo bianco e morbido e, lungo tutto il tragitto da casa, si sono fermati un’infinità di volte a tirarsi palle di neve e a plasmare pupazzi volutamente brutti e storti. Ne hanno fatti sei di altezze diverse: uno per ogni suo anno compiuto. 
Già, perché oggi è la sua festa ed è una giornata bellissima! C’è la neve ma non fa troppo freddo, sta andando a giocare con Ojiichan e Miwa, Okāchan a casa sta preparando il manzo al curry per pranzo e la cosa più bella di tutte è che è domenica e non c’è scuola!
Tobio è in prima elementare solo da qualche mese e ha già capito che non gli piace per niente studiare, non gli piace star seduto tutto il giorno, non gli piacciono gli altri bambini che non sanno nemmeno cosa sia la pallavolo e parlano solo di videogiochi, carte dei Pokèmon e anime idioti.
Lui vorrebbe stare a casa con il nonno come quando era piccolo.
Altra cosa che ha capito subito: diventare grande è una fregatura, ma con Ojiichan hanno un piano infallibile. Se Tobio si impegna, studia il giusto e beve tanto latte, crescerà alto, forte e intelligente e potrà andare a giocare a pallavolo nelle scuole migliori della prefettura. Poi, se dovesse diventare davvero molto bravo – il “se” lo mette sempre il nonno, invece Tobio è certo che sarà così –, verrà convocato in V-League: magari proprio negli Adlers, la squadra del cuore di Kazuyo-san che, a quel punto, invece di guardare e riguardare le loro partite registrate, si trasferirà con lui a Tokyo e le vedrà dal vivo. 
È un gran bel piano, no? Ci pensa sempre quando si annoia in classe.
«Dai, Tobio, l’ultimo sforzo! C’è un taiyaki caldo come piace a te che ti aspetta! Forza, manca solo lo sprint finale!» 
Il sole si riflette sulla neve frammentandosi in milioni di aghi di luce e Tobio deve socchiudere gli occhi per guardarli senza rimanere abbagliato. Intorno a loro è tutto candido, muto e sordo e per un attimo gli balena il sospetto che nel mondo siano rimasti solo lui, suo nonno e Miwa, ma poi sente il rumore di una macchina in lontananza e si ricorda all’improvviso che gli scappa la pipì e che nel parco c’è un bagno. Ha anche fame, sente in bocca il sapore dolce della marmellata di azuki, il calore della cialda a forma di pescetto scaldargli le dita infreddolite, l’impasto soffice sciogliersi in bocca in un’onda di piacere zuccherino e al solo pensiero, ecco le energie tornare: vuole assolutamente quel taiyaki. Tutto sommato non è così stanco e Ojiichan non è così lontano. La salita continua a essere molto ripida eppure… sa che può vincere. 
Certo, Miwa è un avversario tosto, è più alta e più veloce di lui, ma ora si è distratta a guardare forse un coniglio, forse un cerbiatto, forse un uccellino tra i rami fitti e scheletrici degli alberi del bosco sul ciglio della strada; se chiude gli occhi la luce del sole non lo accecherà e in un attimo sarà arrivato. E poi è il suo compleanno, la fortuna è dalla sua parte, non può perdere.
Inspira ed espira per concentrarsi come gli ha insegnato il nonno e quando è pronto, scatta.
Quel taiyaki sarà suo.
 
 
22/12/2004
[8]
 
 
«Toobiooo haa la fiiidanzataaa! Toobiooo haa la fiiidanzataaa!» 
Non sa nemmeno che vuol dire avere la fidanzata, ma deve essere una cosa proprio stupida com’è stupida Miwa quando parla con quella vocetta cantilenante e la faccia da saputella. 
Perché è venuta anche lei a prenderlo in palestra? Stanno tanto bene da soli, lui e il nonno! Da quando ha iniziato le superiori, poi, è diventata insopportabile. Più insopportabile di prima. 
Tobio alza lo sguardo a cercare solidarietà nel suo migliore alleato e invece scopre Ojiichan a ridere sotto i baffi ammiccando a quella baka di sua sorella. Tradimento!
«Beh, è innegabile che Mimiko-chan sia stata molto gentile a regalarti dei mochi per il tuo compleanno» gli spiega Kazuyo-san cercando di non ridere, mentre camminano verso casa. «Miwa non voleva prenderti in giro, Tobio, non offenderti, voleva solo dire che potrebbe essere stato il modo che la tua amichetta ha scelto per farti sapere che le piaci...»   
«…Sì, però tu hai mangiato i suoi mochi e ora siete fidanzati: siete legati per la vita, caro il mio fratellino! Forever and ever!» Mentre lo dice, Miwa forma un cuore con il pollice e l’indice delle due mani agitandolo davanti al proprio viso. 
Quel gesto del tutto frivolo e innocente gli sembra per qualche motivo osceno e spaventoso e Tobio, in preda al panico, schizza con lo sguardo da sua sorella a suo nonno (e ritorno) cercando rassicurazioni. 
«Via… Via… che esagerazione… non fare quella faccia! Miwa sta solo scherzando! Non è certo così che ci si fidanza! E allora tutte le volte che abbiamo mangiato il curry della nostra vicina, la signora Miboshi, ci siamo forse fidanzati con lei?! No, no, pesciolino mio, stai tranquillo! Però è abbastanza chiaro che Mimiko-chan vorrebbe che ricambiassi i suoi sentimenti… quindi? Tu che ne pensi? Vorresti essere il suo fidanzato?» Ojiichan lo guarda e cogliendo la domanda implicita negli occhi preoccupati di Tobio, riprende spiegando: «Fidanzati sono due persone che vogliono stare sempre insieme, che si vogliono bene, che pensano all’altro continuamente e a cui il cuore batte forte quando sono vicini».
«…E si tengono per mano e si danno i bacini…» Miwa schiocca dei baci in aria avvicinandosi pericolosamente alla sua guancia ed è velocissima a ritrarsi ridendo quando Tobio carica un calcio per allontanarla. 
Chiude gli occhi e inspira il vento gelido di questo fine dicembre, si concentra sul freddo delle parti esposte del viso, il pulsare lento del sangue sotto le guance e le labbra che sente arrossate e screpolate. 
Espira e con la destra stringe forte la mano calda e grande del nonno che ricambia la stretta, mentre con l’altra continua ad abbracciare la Mikasa regolamentare che gli ha appena regalato per il suo compleanno. 
Guarda Kazuyo-san poi Miwa, è ancora un po’ infastidito dalle sue cretinate, ma deve ammettere che è molto felice di essere qui con loro. Sono le sue persone preferite. 
Non vuole farsi sentire da sua sorella, allora tira il nonno per un braccio fino quasi a farlo abbassare alla sua altezza, si alza sulle punte dei piedi e sussurra al suo orecchio: «Ojiichan, possiamo essere per sempre fidanzati io, te, Miwa e la pallavolo?!»
 
 
22/12/2008
[12]
 
Escono dalla saletta del club di pallavolo che sembra già notte fonda nonostante non siano nemmeno le sei del pomeriggio. L’aria è pulita, il cielo è scuro sotto la coltre bianca e compatta che promette neve, c'è quell'odore inconfondibile che entra nelle narici pungente e freddo. 
Mentre scendono le scale, davanti a lui Kunimi e Kindaichi parlano fitto fitto di un nuovo videogioco di cui Tobio non sa nulla; ormai i suoi compagni non si preoccupano neanche più di fingere di volerlo coinvolgere, sembra che non riescano a capire come sia possibile che un loro coetaneo non abbia in casa una PlayStation, una Xbox o una Nintendo e che oltretutto non si mostri minimamente interessato all’argomento. Ma è vero, è proprio così, a lui importa solo della pallavolo. Esiste qualcosa di più bello?!
A metà della scalinata rallenta e si piega ad allacciare una scarpa già perfettamente allacciata per mettere un po’ di distanza tra sé e loro. Tutti i giorni, dopo gli allenamenti, c’è questo momento imbarazzante, quando i compagni di squadra si avviano verso le loro case formando gruppetti di due-tre ragazzi e Tobio viene sempre tagliato fuori.
A lui in verità non dispiace tornare a casa da solo perso nei suoi pensieri, dove strategie e azioni delle partite della V-League che vede in tv con suo nonno si ripetono, si ripetono e si ripetono, a diverse velocità, diverse prospettive, diversi esiti… ma Miwa gli ha detto di sforzarsi ad essere socievole e di non fare lo strano quando è con gli altri e allora…  
Si alza in piedi al rumore della porta del club che si apre e si richiude dopo pochi secondi, seguito da un tintinnare metallico di chiavi che girano nella toppa e un chiacchiericcio indistinto che diventa sempre più chiaro man mano che Iwaizumi e Oikawa si avvicinano. 
«Ohhh… quanto rompi! Ti ho già detto e ripetuto che NON ti accompagno all’open day della Shiratorizawa; non me ne frega un cazzo che è la scuola migliore del distretto e che è un colosso della pallavolo: non mi interessa, io non ci voglio andare! Tanto per cominciare, è un’accademia: ti tocca dormire lì, studiare lì, prendere bei voti, stare a scuola tutto il giorno, tutta la settimana… per carità! E poi ho già deciso che andrò all’Aoba Johsai dove ci sono anche un’ottima squadra di baseball e di calcio! Tu va’ un po’ dove ti pare, Shittykawa
«Iwa-chaaaan! Ma è dall’asilo che andiamo nella stessa scuola… non possiamo smettere proprio alle superiori, non ti pare?! E poi piantala con questa stronzata del baseball e del calcio! Sei il mio schiacciatore, a chi la alzo la palla se andiamo in due licei diversi?!»
«Allo Shiratorizawa ci è andato mio nonno, giocava come ala destra!» Tobio odia la propria voce, è stridula e strana, qualche volta esce troppo alta, qualche volta troppo bassa, lui non può farci niente e la cosa lo manda fuori di testa. Oikawa, invece, ha una voce bellissima, quindi immagina sia per questo che ogni volta che Tobio gli rivolge la parola lo fulmina con uno sguardo omicida: lo sguardo che riserva solo a lui.
«E questa preziosissima informazione te l’ha chiesta qualcuno, Tobio-chan?»
Vorrebbe poter mettere in pausa questo momento per telefonare a sua sorella e chiederle: adesso cosa dovrebbe fare uno non strano? Mettersi a ridere? Mettersi a piangere? 
Fortuna che Iwaizumi, con uno scappellotto sulla nuca e un “Tooru, non fare lo stronzo!” ringhiato, lo libera dall’imbarazzo.
«Ahia Iwa-chaan! Ok, ok, la smetto! Però lo vedi che è lui che è un rompiscatole, non è colpa mia…» 
«Ti ho detto di non chiamarmi così, Assykawa! …E comportati bene, imbecille! È un nostro kohai, devi essere paziente e dare il buon esempio!» Iwaizumi stavolta con uno spintone lo fa quasi rotolare per le scale, ma in realtà lo sta trattenendo saldamente per il colletto della felpa: si capisce che non vuole farlo cadere davvero, vuole solo spaventarlo. 
È il loro solito teatrino, tutti alla Daiichi Kitagawa ne sono a conoscenza e ormai non ci fanno più caso, ma oggettivamente è una cosa strana a cui assistere. Tobio non ha ancora capito se sono amici o no, se Iwaizumi non sopporta davvero Oikawa o fa solo finta. 
Se a lui capitasse di non andare d’accordo con qualcuno gli girerebbe le spalle e addio, a mai più rivedersi. È talmente semplice. Invece questi due sono complicati. Stupidamente complicati.
Ma forse essere amici vuol dire anche questo, essere complicati insieme.
 
 
***
 
«Tadaima!»
«Okaeri!»
Quando sente la voce del nonno rispondergli dalla cucina un sorriso gli esplode sul viso, lancia le scarpe nel genkan e si precipita ad abbracciarlo.
«Ojiichan! Ti sei alzato! Ti senti meglio?»
«Piano, Tobio! Mi incrini una costola se mi stringi così! Oi, ma da quando in qua sei diventato così forte?!»
«Scusa, non volevo farti male! Come stai?»
«Meglio, meglio… ma parliamo di cose belle: il tuo regalo!» Si infila una mano nella tasca del maglione giallo vecchio e sformato che usa in casa e tira fuori una busta di carta bianca.
Tobio alza un sopracciglio e mentre allunga la mano titubante Kazuyo-san gli legge nel pensiero e ride. «Coraggio, aprila! Non è una lettera e non sono soldi!»
Tobio fa un sorriso storto e sospira di sollievo, leggere non gli piace e francamente dei soldi non saprebbe che farsene, sarebbe stato il primo regalo sbagliato del nonno in dodici anni.
Apre la busta e intravede due strisce di carta colorata. Li prende continuando di tanto in tanto a occhieggiare sospettoso Ojiichan che invece se la ride, ha un sorriso larghissimo e luminoso. Tobio è talmente felice di vederlo felice che si dimentica per un secondo del suo compleanno e solo quando il nonno lo incalza si ricorda di cosa stava facendo e abbassa lo sguardo.
Ci mette un po’ a realizzare che ha in mano due biglietti per la partita degli Adlers contro i MSBY Black Jackals. Una partita vera, dal vero: i veri Adlers contro i veri Jackals. Lui e Ojiichan, il mese prossimo al Kamei Arena di Sendai.
Mentre lo abbraccia cercando di arginare l’emozione e la gioia per non stritolarlo, Tobio pensa che è tutto così semplice, facile. A cosa mi servono gli amici quando ho Kazuyo-san?!
 
 
*****

Tanti auguri, mio adorato Tobio! 
Ciò che avete appena letto (scritto sotto covid, quindi mi scuso per refusi o errori!) è nato nella mia testa come una drabble, poi è diventata una raccolta di flashfic (la parola flash vicino al mio nome fa molto ridere!) ed eccola infine pubblicata come una raccolta di os che racconteranno il mio headcanon su come Tobio sia diventato il meraviglioso e complesso Tobio che tutt* noi conosciamo e amiamo. Un grazie come sempre alla mia adorata Orikunie che fangirla con me dalla mattina alla sera alimentando questa passione: ti voglio benissimo, GRAZIE amor!  


 
 
 
 

 
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Giorgi_b