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Autore: Asmodeus    24/12/2023    1 recensioni
|Drarry|Post-II Guerra Magica|
Dedicata a Marti Lestrange ♥ Buon Natale!
Natale si avvicina, e Draco e Harry sono alle prese con gli inviti per il Cenone. Narcissa però non sembra voler accettare la loro scelta.
[Dal testo:] «No Draco, non se ne parla proprio!»
Narcissa non aveva alzato la voce né si era scomposta in alcun modo, ma la sua voce era divenuta glaciale.
«Ma io, Harry, noi…» tentò Draco, insistendo sulla posizione concordata insieme ad Harry.
«Per Salazar, Draco! Non hai pensato a che figuraccia faremmo a fare a modo vostro?»

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Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Il trio protagonista, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Per Marti Lestrange, con tanti auguri di Buon Natale! 

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La Magia del Cenone di Natale


«No Draco, non se ne parla proprio!»
Narcissa non aveva alzato la voce né si era scomposta in alcun modo, ma la sua voce era divenuta glaciale.
«Ma io, Harry, noi…» tentò Draco, insistendo sulla posizione concordata insieme ad Harry.
«Per Salazar, Draco! Non hai pensato a che figuraccia faremmo a fare a modo vostro?»
Draco cercò di sostenere il suo sguardo fiero e dardeggiante, provando a sondare la sua mente nel tentativo di trovare uno spiraglio di possibilità, ma sua madre era granitica e impenetrabile.
«La società magica certamente si è evoluta negli anni, ma non fino a questo punto!»
Draco si stupiva ancora di come sua madre potesse infiammarsi con certi discorsi senza perdere l’aristocratico aplomb dei Malfoy, e la cosa non lo aiutava certo a perorare con efficacia la sua causa.
«Non puoi impedircelo, abbiamo già pensato a tutto e…»
Narcissa tagliò corto, zittendolo con un’occhiata più penetrante delle altre.
«Ti ho detto di no. E non cambierò mai idea!»
Poi sua madre continuò, perdendo per una frazione di secondo quell’aura di compostezza e quasi arrischiando in un incrocio tra un sospiro affranto e un singhiozzo di dolore: «Se ti sentisse tuo padre, proporre questo genere di nefandezze…»
Draco cominciò a sentirsi a disagio di fronte a quella virata sul melodrammatico da parte di sua madre, e cominciò a rigirare la fedina attorno al dito sperando gli portasse fortuna mentre si giocava l’ultima carta…

«Nefandezze? Sul serio?»
Harry lo guardò di sbieco, aggrottando le sopracciglia dietro le lenti che non schermavano affatto il disappunto nei suoi occhi.
«Già…», roteò gli occhi il biondo, squassando le spalle. Non sapeva bene cosa aggiungere, data l’assurdità di tutta la questione.
«Per Merlino, tua madre è più melodrammatica di te, Draco!», commentò Harry, alzando gli occhi al cielo senza speranza.
Draco si accigliò: «Come prego? Melodrammatico? Io
Il biondo si portò la destra al petto fingendo di essersi offeso grandemente, rimarcando la frecciatina del suo compagno per stemperare.
«Sì, proprio tu», gli sorrise divertito Harry, che a quanto pare non se l’era presa più di tanto per il rifiuto di sua madre. «Dopotutto la mela non può cadere troppo lontano dall’albero! Certo che fare tante storie per una cena a casa nostra, come se fosse la prima poi…»
Draco si schiarì la voce, come a sottolineare un punto di vista lievemente differente.
«Beh, mamma esagera sì, ma non è una cena qualsiasi Harry…»
«Natale viene tutti gli anni, Draco. Immagino che anche tua madre lo sappia, no?»
Harry si era avvicinato un poco, per prendergli le mani tra le sue e confermare che alla fine avrebbero trovato comunque una soluzione.
«Sì, certo che lo sa», sbuffò il biondo: «Ma è comunque una festa importante, e anche la cena lo è».
«Ma non ha mai fatto queste storie negli ultimi anni! L’anno scorso c’era, e anche quello prima no? Perché quest’anno non vuole più venire da noi?»
Draco ripensò agli ultimi due Natali passati insieme, a sua madre che tornava a Grimmauld Place per le feste dopo decenni dall’ultima volta in cui vi aveva messo piede. La prima volta Narcissa aveva mascherato a stento il disgusto per le condizioni della sua vecchia casa di famiglia durante le feste – evidentemente Draco non era riuscito a ridurre efficacemente la quantità di addobbi natalizi di dubbio gusto che Harry aveva messo in casa. Troppo rosso e oro a Natale dopotutto…
«Non hai capito niente. E poi era diverso, lo sai anche tu…», cercò di spiegare, stupito dalla cecità del Grifondoro. Davvero non ci era ancora arrivato?
«Perché diverso scusa? Anche l’anno scorso c’erano i Weasley, e se non ha Cruciato Molly a vista un anno fa non vedo quale sia il problema quest’anno…»
Draco ancora si chiedeva come fossero usciti indenni da quel primo Natale in famiglia allargata, quando sua madre aveva dovuto passare metà della giornata di festa non solo a casa loro, ma aveva persino incrociato la truppa dei Weasley a Grimmauld Place. Nel momento in cui sua madre aveva suonato al campanello in perfetto orario, Draco si era immobilizzato e aveva cominciato a sudare freddo, preparandosi mentalmente ad avere non uno, bensì entrambi i genitori ad Azkaban. Gli ospiti si erano intrattenuti più del previsto, lui non aveva controllato l’orologio, ed ecco che Narcissa era entrata mentre il nugolo di capelli rossi si stava preparando a lasciare casa loro – nel caos più totale per giunta. Eppure, sua madre era riuscita a pronunciare persino qualche parola di augurio nei confronti di Arthur, Molly le aveva fatto i complimenti senza estrarre la bacchetta – insomma, meglio di così non avrebbe potuto andare dopotutto…
Harry aveva intrecciato una mano con la sua, e Draco ritornò al presente. Afferrò più saldamente la mano di Harry e la girò in modo che la fedina che portava al dito fosse sotto gli occhi di entrambi, scintillante nel suo oro puro.
«Questa è il problema», evidenziò il biondo.
Harry strabuzzò gli occhi, non capiva ancora.
«Cosa c’entra la fede ora?»
«C’entra, Harry Potter tra-non-molto In Malfoy» sibilò lui, sottolineando le ultime parole affinché il suo futuro marito capisse.
«Ci dobbiamo sposare, ricordi? Quindi ora è già come se fossimo un’unica famiglia. E come io diventerò, mio malgrado, parte della genia dei Potter…», spiegò Draco: «Anche tu entrerai a far parte della famiglia Malfoy».
Harry lo guardava inebetito, come se non avesse ancora colto il peso della loro nuova situazione.
«E quindi? Non c’era scritto da nessuna parte che chiedendoti di sposarti non avremmo più festeggiato il Natale insieme, no?»
Il moro era confuso e sembrava si stesse agitando, e Draco sospirando decise di calare tutte le carte e fargli comprendere appieno il tutto.
«Il problema, sciocco di un Grifondoro che non sei altro», iniziò Draco: «Non è che mia madre non vuole festeggiare con noi il Natale».
«E allora perché non vuole più venire a Grimmauld Place?»
Harry lo guardava come un cagnolino confuso, in attesa della risposta rivelatrice.
«Davvero non l’hai capito?», sospirò Draco, sfilando le mani da quelle del moro.
Poi salì a prendere il volto di Harry tra le sue e rassicurarlo, preparandolo alla doccia fredda della verità.
«Mamma vuole che festeggiamo il Natale tutti insieme sì… ma a Villa Malfoy!»

I cancelli della Villa erano stati addobbati con cura, così come le siepi che affiancavano il viale d’ingresso all’imponente dimora di campagna. Stava nevicando, e le piccole lucine invocate con la magia scintillavano in mezzo al freddo metallo donandogli il calore delle feste, una scia di candeline che affiancava le siepi a rendere più piacevole il tragitto verso un luogo pieno di cupi ricordi. Al di là delle alte finestre, si potevano scorgere candele più imponenti illuminare le alte stanze decorate, e due grandi alberi di Natale erano stati eretti ai lati del portone d’ingresso. Anche addobbati solamente con decorazioni d’argento, portavano un’ulteriore nota accogliente e di deciso buon gusto, e Harry non poté che ringraziare la mania di perfezione e sfarzo innata nella sua nuova famiglia d’adozione.
«Questo posto continua a mettermi i brividi», brontolò Ron, che lo affiancava insieme ad Hermione precedendo il resto degli invitati. La ragazza gli diede un colpo col gomito per farlo tacere ed evitare di elettrizzare ancora di più una situazione già sufficientemente tesa. Il resto degli invitati li seguiva a debita distanza, in un silenzio ovattato che niente aveva a che vedere con il normale caos allegro che accompagnava la truppa della Tana. Harry e Draco avrebbero preferito ridurre all’osso gli invitati per evitare incidenti diplomatici di qualunque sorta, ma alla fine erano in più persone di quante preventivato. Gran parte dei Weasley aveva preferito andare a festeggiare in Francia con Bill e la famiglia di Fleur, ma Arthur e Molly dopo un’iniziale esitazione avevano deciso di accompagnare Ron ed Hermione alla festa – probabilmente per consentire a Molly di vegliare sul figlio in un luogo potenzialmente ostile. Anche Andromeda, una volta informata del cambiamento di programma rispetto alla tradizione di famiglia, non aveva mostrato la benché minima esitazione nell’accettare l’invito della sorella – Harry sapeva che si erano in parte riavvicinate negli ultimi anni, ma non ne avevano mai parlato veramente. E infine, anche i genitori di Hermione avevano insistito per esserci, e lei non aveva avuto cuore di lasciarli da soli proprio per Natale.
Non era la prima volta che il Golden Trio tornava a Villa Malfoy insieme. In tutti quegli anni di frequentazione prima e convivenza poi, Harry era stato numerose volte a casa di Draco, e aveva iniziato ad apprezzare l’imponente dimora e a vederne anche i lati più luminosi e piacevoli. Hermione e Ron lo avevano seguito alcune volte nell’ultimo anno, per aiutare lui e Draco a decidere alcune cose riguardo al matrimonio, godendo dell’atmosfera fresca degli immensi giardini durante la calda estate. Eppure, trovarsi di nuovo lì in inverno e dovervi nuovamente entrare all’interno era tutta un’altra cosa, soprattutto con gli altri invitati appresso.
Draco li stava attendendo ai piedi della scalinata d’ingresso, esattamente in mezzo ai due alberi di Natale e vestito di tutto punto. Harry poteva percepirne l’imbarazzo per la situazione perlomeno curiosa in cui si stavano per trovare tutti, ma non appena furono a portata per salutarsi con un abbraccio, tutto sembrò riprendere a funzionare a dovere. L’abbraccio di Draco era caldo e rassicurante anche nei momenti tesi, e Harry si disse che se c’era un momento buono per compiere quell’unione di opposti era proprio questo – e chissà, magari la magia del Natale li avrebbe anche aiutati.

Draco osservava gli ospiti arrivare a casa sua cercando di trattenersi dal torcere le mani per il nervosismo. Aveva scelto di precedere Harry alla Villa per controllare le ultime cose e verificare che fosse tutto a posto, mentre il suo compagno andava a prelevare la sua futura famiglia d’adozione – Per Salazar! Ancora non riusciva a crederci! – per accompagnarla alla festa di Natale così tanto voluta da Narcissa Malfoy.
L’ora d’arrivo prevista era arrivata e passata da poco, e Draco per un attimo aveva temuto che avessero cambiato tutti idea, che non sarebbero davvero venuti – dei Weasley e ben due Babbani a Villa Malfoy? Non s’era mai sentito dopotutto – ma poi lo schiocco della Materializzazione era arrivato, e Harry era apparso al di là del grande cancello con gli altri al seguito.
Avrebbe dovuto essere un momento di sola gioia e accoglienza, ma era percepibile la cauta prudenza con cui gli invitati attraversavano il cancello e si avviavano sul vialetto, verso di lui, e Draco si sentiva in enorme imbarazzo per quella sensazione di distacco che lui stesso, più giovane e idiota, aveva contribuito a creare. Eppure, il tempo era passato, lui era cambiato, sua madre era cambiata, avevano scelto di farlo, e poi c’era Harry e presto si sarebbero sposati… Era necessario abbattere quella muraglia di diffidenza, e quale miglior momento se non il giorno di Natale?
«Benvenuti a Villa Malfoy!», esordì sfoggiando il suo sorriso migliore, nascondendo qualunque traccia di insicurezza dietro la solida realtà di avere Harry lì vicino, pronto ad aiutarlo. Abbracciò Hermione, che nel corso degli anni gli era persino diventata amica; poi strinse la mano a Ron, che ci teneva evidentemente a mostrarsi quanto più distaccato possibile di fronte alla sua famiglia – anche se quando andavano tutti insieme a qualche festa, gli si mostrava ben più amico di quanto volessero entrambi ammettere.
Poi giunse il momento di accogliere gli altri ospiti: «Signora Weasley, Signor Weasley, buon Natale!», salutò, intrattenendosi in una specie di accenno di baciamano con Molly e in una stretta di mano con Arthur simile a quella avuta col figlio, prima di accogliere sua zia in un abbraccio impacciato subito sostituito dall’affetto del piccolo Teddy che gli saltò in braccio con l’entusiasmo che tutti i bambini hanno il giorno di Natale.
La carica del piccolo stemperò in un attimo gli animi, e mentre Harry lo prendeva per mano per fargli vedere più da vicino i grossi alberi di Natale, Draco incontrò finalmente i genitori di Hermione.
«Signori Granger, benvenuti a Villa Malfoy! Grazie per aver accettato il nostro invito!» esordì, stringendo la mano ai due Babbani nascondendo l’imbarazzo dietro a qualche scambio di battute di circostanza.
Stava proprio per invitarli a salire la scalinata per entrare, quando le pesanti porte d’ingresso della Villa si aprirono dietro di lui e sua madre fece la sua apparizione. Narcissa indossava uno splendido vestito da festa verde foresta, incorniciato da un coprispalle argenteo per affrontare il freddo dell’esterno. Sua madre scese con grazia la scalinata, raggiungendoli nello spiazzo tra gli alberi di Natale per accogliere gli ospiti.
«Benvenuti a Villa Malfoy, e buon Natale!» iniziò Narcissa, porgendo la mano ai nuovi arrivati ed esibendosi nei più eleganti dei saluti. Sebbene fosse pur sempre aristocratica e trattenuta nel comportamento, Draco poteva avvertire un qualche forma di calore provenire dalle sue parole e soprattutto dai suoi gesti.
Si chiese da dove poteva venire, così come la tranquillità che sua madre aveva mostrato in tutti quegli ultimi giorni di preparazione per la festività. Era come se lo spirito del bon-ton avesse improvvisamente posseduto completamente Narcissa Malfoy, mettendo a tacere qualunque voce da famiglia Purosangue in nome dell’accoglienza superba da riservare ai propri ospiti.
Terminati i convenevoli di rito, la tensione all’interno del gruppo sembrava essersi del tutto sciolta, e fu col cuore più leggero che quella strana combriccola infine varcò la soglia della Villa, pronta a testare finalmente sul campo la tenuta di quell’incontro tra mondi incompatibili.

«Beh, il piccolo Robbie aveva dei denti davvero ben affilati, vede? Qui mi è rimasta la cicatrice, ben due punti di sutura per richiuderla…»
«Mi spieghi meglio questa cosa dei punti, signor Granger, la prego. E chi è questa Sutura? Sembra affascinante!»
Narcissa sembrava seriamente interessata dal lavoro del padre di Hermione, e ad Harry fece sorridere risentire l’aneddoto su Robbie Fenwick così tanti anni dopo da quella sera al Lumaclub, e stavolta raccontato direttamente dalla "vittima". Non avrebbe mai pensato di vedere la sua futura suocera intrattenersi con dei Babbani: invece, la signora Malfoy si era mostrata una padrona di casa eccellente e si stava intrattenendo da un po’ con i coniugi Granger, grazie all’aiuto mediatore di Arthur Weasley.
A guardarli in quel momento, Narcissa aristocratica ma rapita dal racconto delle disgrazie di un dentista, Arthur intento a spiegare a modo suo cosa fosse uno scavino prima di essere corretto dalla signora Granger, nessuno avrebbe detto che quel cenone di Natale si stava svolgendo proprio nell’ex quartier generale di Voldemort.
Il pranzo era filato perfettamente liscio, e la signora Malfoy aveva servito ai propri ospiti i cibi natalizi più deliziosi sfornati dagli elfi domestici della Villa e il miglior vino che il Mondo Magico poteva offrire. Fin dall’inizio, era stata Andromeda a condurre i discorsi a tavola su terreni innocui ma godibili, permettendo alla sorella di sfoggiare i propri interessi facendo dimenticare a tutti i timori precedenti all’incontro. A quanto pare le due sorelle erano più che in buoni rapporti, anche a vedere da come Teddy si muoveva con confidenza per l’ampio salone addobbato a festa – e Harry si pentì solo di non aver mai parlato con Andromeda di come fosse migliorato il suo rapporto con Narcissa dalla morte di Bellatrix. Era sicuro che anche la sua relazione con Draco e il ritrovato rapporto tra zia e nipote avesse accelerato la distensione interna alle sorelle Black, ma mai avrebbe pensato fino a quel punto.
Anche Molly si era dimostrata perfetta durante il pranzo, e sebbene stonasse in maniera evidente in quel contesto così ricco e sfarzoso, la sua decisione di portare con sé i dolci tipici di casa Weasley e aggiungerli alla tavola aveva contribuito a unire ancora di più i due mondi attraverso il cibo.
Era poi giunto il momento dei regali da scartare, dominato da Teddy e da un Ron e Draco ben più che assecondanti all’entusiasmo del nipote adottivo, e lo spuntare di tutti quei maglioni e sciarpe lavorati a mano da Molly aveva definitivamente fatto sentire tutti a casa. Molly aveva persino preparato una improbabile ghirlanda decorativa in lana per Narcissa, che era rimasta decisamente sorpresa dal ricevere un regalo proprio da una Weasley, sancendo la perfetta riuscita dell’esperimento tanto voluto dalla mamma di Draco.
«È andato tutto per il meglio, alla fine», sussurrò Harry nell’orecchio di Draco, raggiungendolo sul divano dove parlottava con Hermione mentre guardavano Ron e Teddy giocare con i nuovi regali ricevuti dal bambino.
«A quanto apre sì», gli sorrise Draco, stampandogli un bacio sulla guancia: «Mi sa che abbiamo entrambi dubitato troppo di mia madre…»
Anche Hermione sorrise ai due, spostandosi un poco per permettere a Draco di lasciare spazio anche ad Harry: «È stato davvero un pranzo accogliente, Draco. Tua madre è davvero una lady…»
«Una Malfoy non tratterebbe mai male un ospite», annuì il biondo, al settimo cielo per la riuscita dell’evento. Aveva discusso per un giorno intero con sua madre pur di farle cambiare idea, di distoglierla da quel senso dell’onore che l’aveva obbligata a invitarli tutti lì quel giorno, ma alla fine aveva potuto di dimostrare ampiamente la propria serietà.
Harry ripensò a quando Narcissa aveva persino sfidato Voldemort pur di accertarsi del benessere di suo figlio, e non si stupì dal registrare come anche quel giorno avesse fatto lo stesso. Come gli aveva giustamente fatto notare Draco, da quando gli aveva chiesto di sposarlo Harry era entrato a far parte della famiglia Malfoy, e il moro cominciò a pensare che quello non sarebbe stato che il primo degli eventi in cui la sua futura suocera avrebbe voluto sfoggiare la grandezza della sua casata.
Inoltre, Ron un giorno gli aveva ricordato come fossero in previsione le nuove elezioni per il Ministro della Magia. Kingsley non aveva nulla da temere, ma Hermione negli ultimi anni aveva scalato i ranghi interni al Ministero, e si stava dando da fare all’interno dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia con ottimi risultati. Ciò che Ron aveva insinuato era che quell’invito potesse essere un tentativo di Narcissa per far bella figura con Hermione, per poi in seguito poter ottenere qualche miglioramento per la condizione in cui Lucius versava ad Azkaban, visti anche i progetti di riforma dell’istituzione che la sua amica aveva in mente.
Harry lanciò un’occhiata alla tavolata mentre Draco gli stringeva la mano e riprendeva a parlare con Hermione: Narcissa stava disquisendo serenamente con i Granger e Arthur, anche Andromeda si era inserita nel discorso mentre Molly aveva abbandonato la sua postazione per raggiungere il figlio a giocare con Teddy.
Se anche l’intuizione di Ron fosse stata vera, beh, se questi erano i risultati, tanto meglio.

Draco strinse in un ultimo abbraccio Hermione e salutò per l’ultima volta la combriccola, restando ad osservarli mentre scendevano la scalinata felici e soddisfatti, prima di vederli Smaterializzarsi e abbandonare la Villa. Poi chiuse la porta, e raggiunse Harry che stava aiutando sua madre nel rassettare in parte il salone, mentre gli elfi facevano il grosso del lavoro.
Il suo ragazzo era di ottimo umore, e anche sua madre, tornata la solita, aristocratica Narcissa di sempre, emanava un’aura di tranquillità che non gli vedeva addosso da tempo.
«Grazie per averci permesso di festeggiare qui a casa sua, Narcissa», le stava dicendo pieno di gratitudine Harry. Draco scosse la testa: stavano insieme da quanto, otto anni?, e ancora le dava del lei…
«È stato tutto perfetto, non me lo sarei mai aspettato…»
«Così mi offendi però», gli aveva risposto subito lei, tornando immediatamente seria: «Ovvio che è stato tutto perfetto, chi credi di star per sposare, signor Potter?»
Harry si era irrigidito, ma poi aveva colto l’ironia di sua madre e le aveva sorriso scuotendo la testa.
«Ha ragione, mi scusi. Non potevo che…»
«Aspettarti che il meglio da noi Malfoy? Esatto, ben detto!», aveva concluso Draco raggiungendoli e ridacchiando.
Narcissa abbozzò un sorriso e rimise nel posto giusto l’ultimo cuscino, prima di dare uno sguardo d’insieme allo stato dei divani e ritenersi soddisfatta.
«Ci sono stati solo due problemi, però…», replicò sua madre, mentre Harry tornava a irrigidirsi e cercava la sua mano per confortarsi.
«Primo: l’anno scorso c’era molta più gente a casa vostra! È indegno che una villa come questa ospiti così poche persone a Natale!»
Harry e Draco si guardarono negli occhi, e annuirono rivolti a Narcissa.
«Sono sicuro che l’anno prossimo ci saranno tutti, mamma», esordì lui.
«Gli altri Weasley erano in Francia a festeggiare col fratello più grande, Bill. I suoi suoceri vivono là e volevano conoscere Louis, l’ultimo nipotino nato, e così gli zii li hanno accompagnati…», provò a giustificare Harry.
«Poco importa», tagliò corto Narcissa: «Anche Edward¹ è un bambino e si è divertito un mondo qui, possono venire tutti i figli degli Weasley che vogliono, non si annoieranno…»
Draco e Harry strabuzzarono gli occhi davanti a quell’affermazione su Teddy e i pargoli dei Weasley, spingendo la donna a specificare meglio la sua affermazione.
«Intendo ovviamente per Natale. Non ho intenzione di aprire la Villa a qualunque Weasley di passaggio, ma le feste si passano insieme. E poi questi parenti francesi sicuramente non sarebbero un problema, sono persone di classe loro…»
Narcissa sembrò sognante per un attimo, al pensiero di potersi interfacciare con qualcuno potenzialmente della stessa classe sociale cui appartenevano i Malfoy, poi tornò in sé e continuò.
«E a proposito di classe, ecco l’altro problema, gravissimo».
La donna recuperò la ghirlanda decorativa in lana regalatale da Molly, un assurdo intreccio di maglia verde e argento effettivamente abbastanza pacchiano se messo a confronto con l’ambiente nobiliare di casa Malfoy.
«L’anno prossimo questa dove la metto? Non sta bene con niente qui dentro!»
Draco si mise a ridere, e anche Harry finalmente si sciolse davanti a quella battuta.
Alla fine, la magia del Natale aveva davvero unito anche due mondi così incompatibili – al semplice costo di una ghirlanda Weasley in cerca del suo posto a Villa Malfoy.




¹ Per chi non lo ricordasse, il vero nome di Teddy Lupin è Edward Remus. Non ce la vedo dopotutto Narcissa a chiamare il nipotino con un soprannome, non ancora per lo meno.


NdA:
Un po' come Babbo Natale, eccomi anch'io di ritorno su EFP a un anno di distanza per consegnare questo piccolo regalo a Marti Lestrange, la mia "Babba Natale" segreta del Secret Santa 2023!
Non scrivevo Drarry da un po' (quasi due anni!), e questi due scemi mi hanno richiamato al loro mondo e stavolta non per qualcosa a rating rosso, ma per riportarmi alle contraddizioni comiche di questa coppia che comunque amo alla follia. Ho voluto immaginare cosa sarebbe successo una volta che questi due idioti avessero deciso finalmente di sposarsi dal lato Malfoy della nuova famiglia: e quindi ecco una Narcissa che, fregandosene del fatto che suo figlio sposi Harry (quello magari è un problema per Lucius, e chissà se mi verrà voglia di scrivere anche su questo in futuro), insiste però che ora che le cose sono ufficiali, siano i Malfoy a prendere in mano la situazione e mostrare al Mondo Magico la loro ricchezza e il loro status - anche ad una cena di Natale!
Lo so, forse questa Narcissa è un po' OC in quanto fin troppo accomodante con persone che la sua famiglia d'origine nonché quella d'acquisto hanno sempre disprezzato, ma il gesto che fa nel salvare Harry mi ha sempre fatto pensare che, sotto sotto, sia più simile ad Andromeda che a Bellatrix, e da qui questa sua caratterizzazione.
Spero che la storia vi sia piaciuta, soprattutto a te Marti!, e che ti abbia strappato un sorriso.
Tanti auguri di buone feste, e tanta tanta felicità! :)


   
 
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