Cantami la
tua canzone
Nina e il polsino arricciato del suo abito rosso, Nina e i suoi polpastrelli imbrattati di farina e porporina, Nina e–
“Matthias, ma non ti sembra terribilmente spoglio?”
Matthias getta un’occhiata automatica all’albero di Natale, che lampeggia di rosso e di blu.
“No,” risponde Matthias. “Va bene così.”
“E la tavola–
“Va bene così, davvero.”
Nina inclina il collo, non troppo convinta. “È che voglio che sia tutto perfetto.”
Lo è, pensa Matthias. Nina, come fai a non accorgertene? In questo momento il mondo sta cantando solo perché sei viva. È un’inarrestabile celebrazione, per coloro che ti gravitano intorno. C’è così tanta gioia che scintilla dentro i tuoi occhi e nel modo spumeggiante in cui ti muovi. È come essere ingoiati dall’alba che si solleva dopo la notte più buia. Una perenne speranza. Una feroce gratitudine.
Gratitudine– non era quello il punto di vivere? Avere gli occhi chiusi e riuscire comunque a vedere il cielo? Quanto è fortunato Matthias– quanto è benedetto, per avere la possibilità di immergere le mani dentro i raggi del sole, tastare il peso della luce, senza scottarsi?
“Mi stai fissando come se fossi il più delizioso fra i muffin che ho preparato,” dice Nina, sorridendogli da dietro l’albero. “Non fermarti.”
E come potrei, pensa Matthias. Come potrei fermare un amore simile? Ero così spaventato. Nina, ti ricordi? Ti ricordi quando ero pieno di paura? Quanto erano appuntite le mie ossa? E tutta quella rabbia? Non ho idea di che fine abbia fatto, non la sento più. Non brucia, non urla di notte, non mi pulsa nelle orecchie. Ho ancora la neve e il ghiaccio fra le costole, ma sono gentili, riflettono il giorno con lo stesso splendore del mare. Non ho ancora capito se tu mi abbia curato, o se mi abbia direttamente concesso un corpo nuovo. Quanto è raro poter ricominciare da capo? Il mondo all’improvviso è diventato un sollievo. E io neanche lo sapevo, che il contorno del mondo fosse arrotondato per non ferire. Ora sento le stelle crepitarmi intorno alle dita e fra le ciglia. Credevo che il solo destino di un cuore fosse spezzarsi a metà. Invece ora di cuori ne ho addirittura due. Te ne accorgi, di quanto sei speciale?
Nina sistema il puntale. Le luci dell'albero le punteggiano il viso. La manica voluminosa del suo abito si aggancia a un ramo, Nina impreca prima di liberarla con uno strattone. Matthias pensa: in questo momento, ho tutto. In questo istante, io sto vivendo un miracolo.