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Autore: Raphaelgirl87    18/01/2024    1 recensioni
Con questa storia partecipo alla challenge: "Diario di un estraneo" del gruppo Hurt/Confort di Facebook
Faccio un change di fandom, in quanto qui mi sono ispirata al film Onward della Disney, che amo molto....Per chi ha visto Onward sa bene che Ian e Barley, i fratelli protagonisti della storia, sono orfani di padre perché mancato a causa di una malattia quando Barley era piccolissimo e Ian non era ancora nato(la mamma è incinta di lui quando muore Wilden)..... La storia quindi si colloca durante gli ultimi giorni di malattia del papà ed è raccontata da.....Colt Bronco, il centauro poliziotto destinato a diventare in futuro il compagno della mamma dei ragazzi....
Buona lettura e spero possa piacere come sempre!
Genere: Fantasy, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quarta settimana di servizio alla stazione di polizia di New Mushroomton

Agosto 2007


Sono di nuovo stato in ospedale ieri. No, non per il motivo che pensate. Stavolta non c'entrano Lauriel e Wilden, bensì il mio collega McKenzie, che ha deciso di avere uno degli incidenti più idioti del mondo: farsi salire la macchina sul piede in retromarcia. Ancora adesso in stazione ci domandiamo come sia stato possibile.

Anche lui si è sorpreso non tanto di vedere Jones, il collega col quale dividevo il turno ieri, ma di vedere me li al suo fianco in ortopedia con la gamba ingessata 

"Bronco, ma tu non sei quello che odia gli ospedali?" Mi ha domandato sornione e mi sono schernito alzando le spalle e ridendo:" Pensa te, invece, per te ho superato la paura, pensa come sei importante McKenzie"

In realtà il mio pensiero andava sempre lì, alla stanza numero 26 del reparto di oncologia. È una settimana che non ho notizie dei coniugi Lightfoot e dei loro bambini, non faccio che pensare a loro.... È incredibile come delle persone appena conosciute hanno cambiato così nel profondo la mia vita.... Sapete, fino a inizio agosto come vi ho detto, ero un centauro ancora implume, con la criniera ancora morbida e senza nodi, pensavo solo a scherzare, pensavo che la vita fosse eterna....Ho trent'anni è vero, non sono venti, ma sei comunque abbastanza giovane da pensare di avere tutta la vita davanti..... E invece, non è così.....

Uno come Wilden, come me, vuole vivere una bella vita, si sposa, mette su famiglia e poi dal niente arriva una diagnosi che spazza via tutto....

L altro giorno ero in servizio poco distante dall' ospedale....mi ero appena preso un caffè e sono risalito sulla mia vettura, mentre aspettavo proprio Mc Kenzie che era andato a comprarsi un giornale(lui ne legge tre al giorno, dice per notare le discrepanze dell' informazione, contento lui!) e non ho potuto non buttare un occhio al cortile dell' ospedale oltre all alto cancello grigio.... Li, dove su una panchina, sotto un frondoso albero a fare loro ombra, sedevano proprio Lauriel e Wilden.

Lei, con i suoi lunghi capelli turchini legati con uno chignon sulla testa e indossando un lungo vestito giallo e lui, indossando un paio di pantaloncini e una maglietta nei quali quasi navigava, portandosi dietro l asta della flebo, sedevano vicini....Lui sulle gambe teneva un lungo bastone con un incurvatura sulla cima.....Non avevo mai visto un bastone vero di un mago.....davvero ho sempre pensato fossero solo leggende da bambini.....

I due coniugi si guardarono con amore e, subito dopo, chiudendo gli occhi,il mago allungò una mano su quel lungo pezzo di legno e iniziò a mormorare qualche frase a bassa voce....

Che mi venga un accidente, ho visto della magia vera per la prima volta .....una debole luce di colore viola invase quel bastone che per un attimo divenne iridescente....Fu un momento che durò circa cinque/sei minuti non di più, finché non vidi Wilden concludere l incantesimo, tirare un lungo sospiro e appoggiare la testa sopra la spalla di Lauriel....

"Tesoro, non dovevi.....ti sei stancato...." Sentii distintamente, anche da lontano, sussurrare lei al marito, che scosse la testa

"Dovevo farlo.... È tutto ciò che posso lasciare a Barley e Ian....Mi raccomando Lauriel....dai questo bastone solo ed esclusivamente ai ragazzi quando Ian compirà i suoi sedici anni....non prima....devono avere entrambi quell' età, d accordo?"

Lauriel annuì:"Si, Wilden"

"Sedici anni è l età giusta per iniziare ad apprendere la magia....se uno dei due avrà ereditato i miei poteri....beh....li potrò vedere ....anche se.....solo per un giorno....."

Lauriel annuì ancora..... vidi chiaramente gli occhi di lei riempirsi di lacrime.....

"Chissà se uno dei due saprà usare la magia....Come mi piacerebbe....."

"Magari tutti e due, Wilden, chissà...."

"Chissà, tesoro....come vorrei non lasciarti da sola...." Sospirò Wilden mentre la moglie gli cinse la testa con una mano, carezzandola dolcemente

"Ora non pensiamo a questo, tesoro, pensiamo che siamo insieme qui....E che ti amo...."

"Ti amo anche io, stella mia...." Le sussurrò Wilden, restando stretto alla moglie....

"Hey, Bronco, tutto bene?" La voce di Mc Kenzie mi distrasse da quella visione .... Annuii e con una scusa, mi misi al volante e ci allontanammo da li.....Non volevo che il mio collega sapesse del mio turbamento.... è una cosa solo mia.....

Solo io so quanto queste settimane sono state importanti....

Sono più consapevole del dono che ho a essere vivo, da quando ho visto come un sogno può essere spazzato via in un attimo....  

Ero preso da tutta questa serie di pensieri, quando l infermiera ci ha richiamato ....era finito il turno di visita....

"Bene Mc Kenzie, a presto! In gamba,eh!" Disse Jones, scoppiando a ridere....gli andai dietro....tra centauri del resto ci si capisce

"Ahahah! Simpatici come i troll, veramente!" Sghignazzò il nostro collega infortunato, mentre io e Jones, lasciando la sua stanza, prendemmo il corridoio che porta all uscita dell' ospedale

"Sai una cosa, Bronco? Questi sono i posti dove davvero fai i conti con la vita.....un conto sono le sciocchezze, come quella che ha Mc Kenzie, un conto è qualcosa di molto più serio.... La vita è solo una, caro collega, e va vissuta facendo del bene e dando il meglio di sé.... non sai mai quando il destino ti cambia le carte in tavola...." Mi disse il mio collega mentre quasi giungevamo all uscita dell' ospedale.... Non potei che dargli ragione, quelle riflessioni erano esattamente in linea con i miei pensieri da un pezzo.....

"Bene, ci prendiamo un caffè?" Mi domandò Jones fuori dall' ospedale....tergiversai a rispondere.....i miei occhi corsero sull ala dell' ospedale davanti a noi.... era l ala di oncologia ne ero sicuro.....

Il mio pensiero corse immediatamente ai coniugi Lightfoot....non potei non pensare a come stavano, a come poteva sentirsi Lauriel..... Non volevo disturbare, assolutamente....non volevo neanche che si accorgessero della mia presenza.... Volevo solo assicurarmi che stessero bene, per quanto bene si può stare in queste situazioni....

Ormai mi ero affezionato a tutti e due.... Mi ero affezionato agli occhi buoni di Lauriel, a quella sua fluente chioma azzurra....al viso dolce di Wilden, sereno nonostante la tremenda spada di Damocle che incombeva sulla sua testa..... Mi ero affezionato ai loro bambini ....agli occhi curiosi di Barley e anche a quel piccolo non ancora nato.....

"Si....Sai che c e Jones? Temo di aver dimenticato il portafoglio da Mc Kenzie, mi aspetti un attimo?" Dissi al mio collega che annuì

"Sisi, certo, ti aspetto qui!" Mi rispose Jones e io, ringranziandolo, ritornai in quel luogo che fino a un mese fa cercavo di evitare con tutte le mie forze e in un lampo percorsi quei lunghi corridoi a ritroso, in direzione del reparto di oncologia....

Non c era nessuno in guardiola, così riuscii a entrare....mi feci il corridoio di corsa fino a giungere alla stanza 26.

Mi affacciai e il mio cuore perse molti battiti.

La stanza era vuota.

Il letto era rifatto da poco con lenzuola e federe pulite. 

Le rose che Lauriel aveva portato al marito erano state probabilmente buttate via 

Non c era più nessuna traccia dei coniugi Lightfoot.

Era tornata a essere un asettica, bianca stanza di ospedale.

Non poteva essere.....

"Scusi! Lei! Che diamine ci fa qui! L orario di visita è finito!"

La voce di un infermiera dal fondo del corridoio mi richiamò.... Ero in torto marcio e non è da me giustificare un errore.... semplicemente confessai la mia intenzione

"Ha ragione infermiera, le domando scusa, ma sono passato a trovare un collega infortunato in ortopedia e....sa....mi sono affezionato per tutta una serie di ragioni al signor Lightfoot e a sua moglie.....Io volevo solo sapere come stanno....."

L infermiera a quelle parole di scuse si calmò, ma dallo sguardo che mi lanciò capii che era successo qualcosa di brutto....

"Mi spiace molto, ma temo di doverle dare una brutta notizia...."

Chiusi gli occhi. Sapevo già cosa stava per dirmi..... Anche se non ero pronto....Non ero assolutamente pronto e quelle parole mi sconvolsero più di quanto non pensai potessero fare....Non potei non pensare a Lauriel, ai suoi bambini, a quel bianco accecante tutto attorno a me, nel momento esatto che l infermiera mi disse:

"Il signor Lightfoot è mancato ieri"


   
 
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