Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: PrimPrime    22/01/2024    2 recensioni
Emily Lewis è sorpresa quando riceve la sua lettera per Hogwarts, ma inizia a frequentare la scuola con grandi aspettative.
Quello che una nata babbana come lei non sa, però, è che cinque anni prima in quella stessa scuola ha avuto fine una guerra che aveva spaccato in due il mondo magico.
Inoltre non sa che i pregiudizi tra i maghi non sono del tutto spariti, come anche la competizione e l’antipatia di una casa verso l’altra.
E così Emily, quando stringe le sue prime amicizie e viene smistata in una casa diversa dalla loro, non ha idea di cosa l’attende.
In quella scuola dove un tempo si era combattuta una guerra, dove in qualche modo lei riuscirà a sentirsi al sicuro, non sa che verrà messa alla prova da sfide ben più complicate di un compito in classe.
-
Leggendo questa storia conoscerai Emily e i suoi amici, e li seguirai in un percorso di crescita ed evoluzione che avrà inizio al primo anno scolastico e continuerà fino al settimo e oltre.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Filius Vitious, Horace Lumacorno, Minerva McGranitt, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 37

 


“Signorina Lewis, avresti un momento?” le chiese il professor Fiery.

Era giovedì della prima settimana di scuola ed Emily si trovava da sola a fare colazione, in attesa che arrivasse Blue. Non si aspettava, però, che l’avrebbe raggiunta il professore di babbanologia.

“Certo,” gli rispose, facendo per alzarsi.

“Può aspettare, finisci pure di far colazione con calma. Riusciresti a passare nel mio ufficio prima dell’inizio delle lezioni? Parleremo lì.”

Emily annuì e lo saluto.

Aveva già intuito ciò di cui voleva parlarle, o almeno così credeva. Sperava che l’aiutasse con le lezioni, come aveva fatto gli anni precedenti… solo che lei non voleva più farlo, perché si era sentita a disagio in sua presenza sin da quando lui l’aveva baciata.

Non era più riuscita a rilassarsi del tutto con lui, mantenendosi in allerta ma cercando di non darlo a vedere. Anche per lui non dovevano essere stati bei momenti, perché ogni tanto Emily aveva avuto l’impressione che fosse distratto, forse imbarazzato… probabilmente dalle sue azioni passate.

Insomma, lei non vedeva alcun motivo per cui dovessero continuare con la loro collaborazione.

Certo, assisterlo con le lezioni di babbanologia era stato istruttivo e gratificante, ma Emily credeva che l’esperienza fatta in passato le bastasse, almeno per il momento. Ora voleva solo dedicarsi allo studio e ai suoi amici. E a Cecil, soprattutto.

“Buongiorno!” la salutò Blue poco dopo, sedendosi accanto a lei.

La ragazza si riempì subito il piatto di dolci e il bicchiere di succo di zucca. Mentre mangiavano, chiacchierarono dei compiti e delle lezioni di quella giornata.

Emily fu la prima ad alzarsi da tavola, per andare dal professor Fiery come gli aveva promesso. Qualche minuto dopo lei si trovava fuori dalla porta del suo ufficio, decisa a rifiutare di assisterlo a partire da quell’anno. Prese un respiro profondo e bussò, quindi aspettò che lui la invitasse a entrare.

“Ah, signorina Lewis, siediti pure,” le disse quando vide che era lei, senza alzarsi dalla scrivania.

Il giovane professore si era già messo al lavoro sulle lezioni, o forse stava correggendo dei compiti, perché era intento a scrivere qualcosa su una pergamena. Era solo la prima settimana di scuola, ma fare quel lavoro doveva essere molto più impegnativo di quanto sembrasse da fuori.

“Aveva bisogno di parlarmi, professore?” gli chiese, accomodandosi davanti a lui.

“Sì e forse avrai già capito il motivo. Mi piacerebbe che mi assistessi anche quest’anno, però con le lezioni del quarto anno. Sono certo che la nostra collaborazione sarà utile per migliorare l’approccio alla materia, e magari farà da base per un nuovo libro di testo. Allora, cosa ne pensi?” le domandò, posando la piuma e rivolgendole un sorriso.

Emily rimase in silenzio per una manciata di secondi, in cerca del coraggio per rispondergli come avrebbe voluto.

“Mi dispiace ma devo rifiutare,” disse e il suo sorriso si spense. “Finora mi ha fatto molto piacere aiutarla e darle il mio parere, anzi sono grata che mi abbia dato questa opportunità, però… sento di dovermi concentrare di più sullo studio… e sul momento presente. Questo è il mio sesto anno, non sarò una studentessa ancora per molto e voglio fare tesoro del mio tempo qui.”

Lui riprese in mano la penna e la usò per tamburellare in un angolo della pergamena, in un gesto che forse voleva riempire il silenzio. Aveva assunto un’aria pensierosa, oltre che dispiaciuta, ed Emily sperava che non avrebbe insistito.

“Hai ragione, adesso devi pensare a studiare. Farai un apprendistato vero e proprio quando sarà il momento, immagino, ma spero che vorrai ancora collaborare ad alcune lezioni, di tanto in tanto. E se avrai delle idee per me, ricorda che sono sempre disponibile per ascoltarle,” dichiarò, rivolgendole un sorriso accennato.

“Grazie, professore. Ora devo andare, oppure farò tardi a lezione di difesa contro le arti oscure.”

Si alzò e uscì dall’aula sentendosi vittoriosa. Era riuscita a fargli capire il suo pensiero e adesso aveva una cosa in meno di cui preoccuparsi. Soddisfatta, si avviò a passo veloce verso l’aula della sua prima lezione di quel giorno.

Frequentava difesa contro le arti oscure insieme ai Grifondoro, perciò quando entrò non si stupì di vedere Cecil già seduto che l’aspettava.

“Buongiorno,” le disse, mentre lei si accomodava e prendeva il materiale dalla borsa.

Ricambiò il saluto rivolgendogli un ampio sorriso. Era pronta ad affrontare quella giornata scolastica, ma anche l’intero anno scolastico, con nuovo entusiasmo. Inoltre era sempre felice di passare del tempo con Cecil.

“Mi sembri particolarmente contenta, è successo qualcosa di bello?” le chiese.

“Niente di che, sono solo ansiosa di imparare,” rispose, perché la verità sarebbe stata più difficile da dire.

Quando, poco dopo, il professor Brodie fece il suo ingresso in classe, gran parte del suo entusiasmo evaporò. Il primo giorno lui l’aveva beccata nei corridoi di notte e da allora le rivolgeva delle occhiate glaciali, e di tanto in tanto la spiazzava con delle domande a sorpresa.

Certo, Emily non si faceva trovare impreparata, anzi si aspettava quel trattamento come ogni compagno Serpeverde, ma sapeva che nel suo caso se l’era cercata. L’insegnante era suscettibile alle infrazioni delle regole da parte dei membri della sua casa.

A fine lezione, quando poté uscire dall’aula, la ragazza tirò un sospiro di sollievo. L’aria era pesante lì dentro, quell’anno più del solito.

Suo malgrado dovette salutare Cecil per correre a lezione di pozioni, dove poco dopo venne raggiunta da Blue. La bionda si sedette al suo fianco e iniziò a chiacchierare del più e del meno.

“Sai, prima volevo dirti una cosa ma sei scappata via e ho perso la mia occasione,” dichiarò, riferendosi a quando Emily era uscita dalla sala grande per andare a parlare con Fiery.

Smise di preparare il materiale e si voltò verso l’amica, curiosa.

“Ti ricordi di Hanna Arsen? L’abbiamo conosciuta verso la fine dell’anno scorso, quando ha studiato con noi e Sharpridge,” iniziò la ragazza, rigirandosi una ciocca di capelli biondi e viola tra le dita. “Ieri abbiamo parlato un po’ e mi ha chiesto di uscire.”

Emily sgranò gli occhi e schiuse le labbra, sorpresa.

“Ma è meraviglioso!” esclamò, felice. “Aspetta, ma tu cosa ne pensi di lei? E cosa le hai risposto?” domandò, rendendosi conto che l’amica non le aveva mai parlato di quella ragazza.

“Non è davvero il mio tipo e ha due anni in meno di noi… però sai, per qualche motivo ho deciso di darle una possibilità,” svelò, abbassando lo sguardo con fare imbarazzato. “Dopotutto, è carina… E una ragazza timida fa venire voglia di proteggerla, no? Quindi le ho proposto di iniziare a frequentarci come amiche, poi si vedrà.”

Emily annuì, ugualmente felice per lei. Sapeva quanto Blue desiderasse avere una ragazza ed era felice che qualcuna si fosse fatta avanti, anche perché fino a quel momento le cose non le erano andate molto bene.

In quanto al discorso sulla timidezza, per la prima volta in vita sua si dispiacque di non essere timida, perché in quel caso forse Cecil avrebbe sentito il desiderio di proteggerla. In realtà tra loro il più timido era lui.

“Spero che inizierà a piacerti, così andrete a tanti appuntamenti,” le augurò, rivolgendole un sorriso sincero.

“Grazie! Però non ti garantisco niente. Cioè, sono felice di piacere a qualcuno, davvero, ma la sua dichiarazione è stata del tutto inaspettata,” continuò a raccontare, lisciandosi i capelli e rivolgendo lo sguardo altrove.

L’arrivo di Lumacorno mise fine a quella conversazione e diede inizio alla lezione. Il professore mostrò loro tre calderoni e chiese chi volesse provare a riconoscere le pozioni che contenevano. Emily le osservò con curiosità e, dopo un attimo di esitazione, alzò la mano per indovinare le prime.

Probabilmente la terza era amortentia, lo pensò anche se non l’aveva mai vista, e stava per alzare la mano ma Blue sorprese tutti alzandola per prima. In effetti si trattava di quella pozione e la ragazza fu in grado di elencarne brevemente le proprietà, guadagnando 10 punti per Tassorosso.

“Non mi aspettavo che la conoscessi già,” le sussurrò Emily, colpita.

Blue ridacchiò.

“Ti ricordi il secondo anno, quando avevo una cotta per Julie Butler? È allora che mi sono informata sull’amortentia,” rivelò sottovoce, sorprendendola ancora di più.

Quella pozione non era uno scherzo, perciò lei pensò che l’amica dovesse essere davvero innamorata persa a quei tempi.

Lumacorno invitò tutti ad avvicinarsi per sentirne l’odore. L’amortentia era un filtro d’amore molto potente e per questo illegale. Per ognuno aveva un profumo diverso, quello della persona amata.

Emily si fece più vicina al calderone, mentre pensava che il professore l’aveva preparata per quella lezione malgrado fosse illegale. Quando fu abbastanza vicina poté sentirne il profumo, quindi inspirò più volte per cercare di riconoscerlo a pieno.

Cioccolato, pergamena e lucido per manici di scopa.

Si sentì arrossire perché associava quegli odori a Cecil, senza dubbio alcuno. Il primo per la sua passione per i cioccolatini, il secondo per il suo impegno nello studio, anche delle materie che non amava; infine il terzo perché adorava volare sulla sua scopa.

Presto ci sarebbero state le selezioni per la squadra di quidditch e lei sperava tanto che le passasse. Non aveva più un vero interesse per quel gioco, ma sarebbe stato l’ultimo anno che provava a essere preso perciò lei gli augurava il meglio, così che potesse viverlo a pieno.

Aveva iniziato a fantasticare senza farci caso quando si accorse dello sguardo insistente di Blue su di lei.

“Hai riconosciuto il profumo di Cecil, non è così?” le chiese, ridacchiando, il che la fece arrossire ancora di più.

“E tu? Hai sentito quello della Arsen?” sussurrò Emily in risposta.

“Non lo so, non la conosco ancora così bene,” sottolineò Blue, mettendo il broncio. “Io ci sento gelsomino, legno per manici di scopa e… c’è qualcos’altro, ma non capisco bene. Uva, forse?”

“Forse passando più tempo con lei lo sentirai di nuovo e lo riconoscerai con chiarezza.”

Blue le rivolse un’occhiata sorpresa ed Emily si accorse che anche lei era arrossita, ma solo un pochino.

Tornarono ognuno ai propri posti perché Lumacorno aveva assegnato una pozione da preparare in coppia, perciò si diedero da fare senza perdere tempo in chiacchiere.

 
“Secondo te quale profumo sente Cecil nell’amortentia?” domandò a Blue, mentre si dirigevano senza fretta verso la sala grande.

“Mmh, chissà. Se gli piaci davvero, come io credo che sia, avrà sentito l’odore d’inchiostro dei libri, questo è sicuro,” rispose l’amica, riflettendoci su.

“Io… spero che sia come dici tu,” ribatté Emily con un sospiro.

Anche lei aveva iniziato a pensare di piacergli e questo la metteva di buon’umore, ma era pur sempre in attesa di una conferma. Voleva iniziare a uscire insieme a lui, a costruirsi tanti bei ricordi di quel periodo. Inoltre voleva baciarlo… abbracciarlo…

Scosse la testa obbligandosi a tornare alla realtà. Le sue amiche Serpeverde non facevano che parlare delle loro esperienze con i ragazzi ormai e anche lei si era fatta delle aspettative, ma almeno in compagnia di Blue sapeva di poter pensare ad altro, perché la ragazza non faceva mai discorsi di quel tipo.

Durante il pranzo osservò segretamente Cecil restandosene con la testa tra le nuvole. Era tutta colpa dell’amortentia, si disse.

Quel pomeriggio, mentre si affrettava al suo prossimo impegno, lo vide andare verso il campo di quidditch insieme a Parker e a qualche altro ragazzo di Grifondoro.

La sera lo vide di nuovo perché avevano lezione di astronomia. Consapevole che dopo non avrebbero potuto parlare, perché a quell’ora sarebbe stato imperativo tornare ognuno nei propri dormitori, Emily fu felice che fosse arrivato presto, prima dell’insegnante.

“Ti stai impegnando molto negli allenamenti di quidditch ultimamente,” disse.

“L’hai notato?” chiese Cecil, rivolgendole uno sguardo sorpreso. “Ecco… è per le selezioni, saranno a ottobre e manca poco ormai. E poi è una buona scusa per volare.”

Emily annuì.

“Lo so… e non capisco perché ti piaccia tanto,” scherzò.

Era vero che lei odiava quella disciplina, ma rispettava la passione dell’amico. Anzi, un po’ la capiva anche, ma questo non bastava a farle superare la sua avversione. Era più forte di lei.

Cecil le rivolse un sorriso imbarazzato.

“Ehm, Emily… Dopo le selezioni ci sarà la prima uscita a Hogsmeade e mi chiedevo se ti andasse di passare il pomeriggio con me. Ecco, per parlare…” disse, tenendo lo sguardo basso sul suo libro di astronomia.

Lei si sentì arrossire.

Parlare? Che si trattasse della sua risposta tanto attesa? Pensò che fosse così e il suo cuore accelerò il battito. Da una parte non vedeva l’ora, ma dall’altra temeva quel confronto che avrebbe potuto cambiare tutto… non necessariamente in meglio.

“C-Certo che mi va,” rispose, dovendo farsi coraggio.

Cecil era l’unica persona al mondo in grado di renderla timida e impacciata.

“Bene…” disse lui, e fu appena udibile sul chiacchiericcio della classe.

Emily si sforzò di non sorridere come un’ebete. Per tenersi impegnata, aprì il quaderno e scrisse la data della lezione in cima alla prima pagina bianca.

Era felicissima. Magari aveva frainteso e pensò anche a questa eventualità, ma Cecil le aveva comunque chiesto di uscire!

Avrebbe voluto parlargli di più, raccontare quali profumi aveva sentito avvicinandosi al calderone di amortentia, ma improvvisamente aveva la gola secca, la mente affollata di parole e il cuore che batteva troppo in fretta perché potesse scegliere quelle giuste.

Rimase quindi in silenzio e Cecil fece lo stesso, il che creò un piacevole imbarazzo tra di loro.

Emily non riuscì a concentrarsi davvero sulla lezione. No, perché continuò a pensare a quando sarebbero usciti. Certo, prima doveva finire settembre e iniziare ottobre; prima Cecil doveva partecipare alle selezioni per la squadra di quidditch, però non mancava poi molto tempo.

Si sarebbe vestita carina con l’aiuto di Blue e si sarebbe preparata anche a un rifiuto, per non rischiare di rimanerci troppo male, almeno in apparenza. In realtà però era fiduciosa.

Più passava il tempo con Cecil e più le sembrava che lui iniziasse a ricambiarla. Aveva risposto ai suoi baci, ma forse lo aveva fatto sulla scia del momento, perciò lei non l’aveva considerata una prova schiacciante.

Era quell’imbarazzo palpabile a darle conferme, insieme al leggero rossore sulle guance dell’amico. Forse era riuscita finalmente a farsi notare. Forse presto non sarebbe stato solamente un amico per lei.

Avrebbe voluto fare i salti di gioia solo per averlo pensato… ma erano a lezione, perciò si trattenne.

Anche se mancavano ancora diversi giorni all’uscita a Hogsmeade, quella notte non riuscì a chiudere occhio.





Note di quella che scrive

Ehilà! Non aggiornavo da due settimane, ma è stato un periodo molto molto pieno. Scusate l'assenza!

L'episodio dell'amortentia lo trovo così carino che ho dovuto inserirlo anche io. E in generale, questo era un capitolo molto rilassato che però getta le basi per altre cose. Spero che vi sia piaciuto.

Alla prossima!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: PrimPrime