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Autore: ValeAlcazar    24/01/2024    0 recensioni
Io e la mia socia Manu Roja abbiamo voluto scrivere una storia particolare...cosa sarebbe accaduto se Ana non avesse accettato di tornare con Christian? Abbiamo preso come punto di riferimento la fine di GREY ( 50 sfumature di grigio raccontate da Christian) e DARKER ( 50 sfumature di nero raccontate da Christian)
Buona lettura
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Bondage, Tematiche delicate
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LA MIA VITA SENZA DI TE Capitolo 2 Sono trascorsi pochi giorni da quando ho rivisto Christian alla mostra di José. Mio Dio non l'ho mai visto, nel breve tempo che ci siamo frequentati, in quello stato. Ho capito che anche lui sta soffrendo, e non credo perché gli manca una donna da possedere, ma perché gli manco io. Non so, ma ho la sensazione che provi qualcosa di diverso nei miei confronti da tutte le donne che ha avuto prima d'incontrarmi. Anche lui mi manca terribilmente ma io so di amarlo, ho provato a essere come lui mi vorrebbe, ma non ce la faccio. Non capisco il perché delle punizioni, perché punirmi? Per cosa? Se tieni a qualcuno, non vuoi fargli male, vorresti vederla felice e non intimorita. A volte avevo paura di come avrebbe potuto reagire se avessi chiesto qualcosa, anche solo per parlare, se lo avrebbe fatto infuriare. Non posso stare con una persona e non essere me stessa, non posso annullarmi solo perché provo dei sentimenti forti nei suoi confronti. Sono stati meravigliosi i momenti che abbiamo trascorso insieme, il suo sguardo su di me, mi faceva sentire amata, adorata, speciale. Mi mancano i suoi occhi, le sue mani sul mio corpo che sapientemente sapevano come accendere il mio desiderio di lui. C'è una chimica tra di noi che mi spaventa, sarò in grado di riprovare tutto questo con un altro uomo? Come mi comporterò se dovessimo rincontrarci. Lui troverà un'altra che lo compiacerà come lui vuole, io non sarei mai stata in grado di farlo, non come lui si sarebbe aspettato che facessi comunque. Basta! Non voglio impazzire al suo ricordo. Gli ho detto di no perché devo proteggermi dalla sua "Tenebra", come la chiama lui e pensare a me. Da quando Ana se n'è andata e ha chiaramente detto di non volerne più sapere di me, cerco in qualsiasi modo di provare a dormire, quel poco di riposo che si concede il mio corpo è senza requie. Apro gli occhi nel cuore della notte, mi giro dal lato dove dormiva la mia splendida donna, ed è vuoto e desolato, così realizzo ogni attimo che non sarà più qui accanto a me. Fisso il soffitto, ma i pensieri vanno costantemente a lei. Cosa starà facendo? Mi penserà ancora? Perché dovrebbe, non può pensare ad un "MOSTRO", gli Angeli devono stare con gli Angeli e non con il Diavolo. Grey, fattene una ragione, ti eri imbarcato in un qualcosa più grande di te. In ufficio erano abituati ai miei cruenti e repentini cambiamenti d'umore, adesso risulto irascibile più del solito e sta veramente diventando difficile ai miei collaboratori trattare con me. Andrea mi chiama "COSA C'È!?" "Mi perdoni signor Grey, volevo ricordarle il suo appuntamento tra 10 minuti in sala riunioni con Ros e Marco." "Grazie Andrea, perdonami non volevo essere brusco, e che..." "Non si preoccupi signore, perdoni me per averla disturbata." "Non è colpa tua Andrea, hai fatto il tuo lavoro, grazie e scusami ancora. Avvisa Ros e Marco che tarderò qualche minuto." "Sì signore." Ros il mio vice, mi ha comunicato di aver concluso le trattative per l'acquisizione della Seattle Indipendence Press, la società editoriale che ho comprato e dove Ana lavora. Manca solo l'incontro con l'amministratore delegato, Jerry Roach, per definire i termini dell'affare. Ho preteso che l'incontro si tenesse nella sede della SIP, invece che alla Grey House, un pretesto, magari se ho fortuna posso rivedere Ana. Se dovesse vedermi come si comporterà? Mi eviterà? O come spero la chimica che c'è tra noi due farà quello che mi auguro faccia!? Oh Ana, mi manchi da morire, hai avuto tempo per pensare a noi, rifletti sulla tua decisione e torna da me. Sono impaziente, oggi pomeriggio sarò alla SIP, dopo l'allenamento con Bastille nel seminterrato della GEH, faccio una doccia e indosso sul mio completo la cravatta grigia, sì, proprio la preferita di Ana. Sono disposto anche ad inginocchiarmi di fronte a tutto l'intero corpo impiegatizio della SIP per riaverla con me...Grey ricomponiti. Taylor mi aspetta all'uscita, Ros e gli altri del mio staff si sono già avviati. Non vedo l'ora di arrivare, sono certo che Ana non mi degnerà di uno sguardo, ma il mio abbigliamento le farà capire che non demordo. Scendo dall'auto, Taylor mi apre la porta per entrare alla SIP, sulla mia faccia appare la maschera da impassibile amministratore delegato, ma dentro sono in fermento. Mi accompagnano dirigendomi verso un lungo corridoio che porta ad un'ascensore. MALEDIZIONE! Chiedo dove mi stanno portando, mi rispondono che non vogliono che nessuno sappia di questa acquisizione, non vogliono mettere in allarme ne gli impiegati, ne gli autori, che scapperebbero a gambe levate se capissero che la SIP è in crisi. Tutti sanno chi sono, se mi vedessero nell'edificio in quattro e quattr'otto la notizia si diffonderebbe a macchia d'olio, traendo le dovute conclusioni...e io che speravo di rivedere la mia Ana. Intanto acquisendo la società posso tenerla sott'occhio e sapere tutto di lei, cosa fa e chi frequenta, non voglio agevolare la sua carriera, non ne ha bisogno, è in gamba, intelligente e capace di farcela da sola, voglio solo tenerla al sicuro e se dovesse succedere qualcosa saprò come proteggerla. Dopo ore di trattative finalmente l'affare è concluso, hanno preteso che la notizia non venga fuori prima di un mese. È già ora di andare e non ho avuto modo di vedere la mia Anastasia, è soave il suo nome per intero anche solo a pensarlo, lei si ostina a farsi chiamare Ana, non si rende conto di quanto bello e angelico sia. Oh mio Dio! Eccola, e lì fuori l'edificio che sta parlando con dei colleghi, sei più bella di quanto ricordassi...chi è quello che le sta così attaccato? Accidenti Ana, mi hai già dimenticato? Sei già tra le braccia di un altro uomo? No, non ci credo! Il tuo sguardo non è bello come quando guardavi me. "Taylor..." "Sì signore" "Voglio sapere chi è quell'uomo che sta accanto alla signorina Steele!" "Sì signore, sarà fatto!" "Bene!" Salgo in macchina guardo ancora nella sua direzione...sta guardando l'auto, avrà capito che ci sono io dentro seduto sui sedili posteriori? Mi manchi, non sai quanto! Anch'io ti manco Angelo mio? Il lavoro oggi è stato scorrevole, ho letto un intero manoscritto di un giovane autore Boyce Fox...non riuscivo a smettere. È coinvolgente, potrebbe essere un ottimo Best seller se venisse pubblicato, ne parlerò al mio capo. Mi trovo bene qui alla SIP, è un bell'ambiente, i colleghi sono simpatici, soprattutto Hanna e Lorence, lui è uno spasso. Quando vado in pausa con Hanna lo chiamiamo sempre perché con le sue battute e barzellette ci rilassa e ci fa divertire...credo ci sia del tenero tra di loro. Devo chiedere ad Hanna se gli piace, penso che a lui piaccia parecchio. Vedo un Suv nero con i vetri oscurati e alla guida c'è Taylor. Chissà se dietro c'è Christian. No, cosa ci fa lui da queste parti. Magari Taylor aveva delle commissioni da fare e per caso è passato di qui per evitare le vie principali e fare prima evitando il traffico caotico di quest'ora. Mi manchi Christian, mi manchi tanto, ma devo resistere, non posso stare con te anche se ti amo Torno all'Escala, una sensazione di panico mi assale, come un automa mi dirigo nella mia stanza, mi spoglio e raggiungo lentamente il bagno, apro l'acqua della doccia, ho bisogno di questo getto freddo che mi scuote le membra e mi aiuta a tornare padrone di me. Anche Mrs Jones, mi guarda in maniera strana, sarà per tutto quel cibo che lascio nel piatto, non è da me, odio lo spreco di cibo. "Jason, che succede al signor Grey" "Che intendi Gail" "Intendo ciò che ho detto. Tu sai che sta succedendo. Il signor Grey sembra distrutto. Non l'ho mai visto in quello stato, non ho più visto la signorina Steele qui. Sono almeno tre settimane. A parte un paio di giorni due settimane fa quando il sig. Grey sembrava tornato come quando c'era qui lei, non l'ho mai visto così abbattuto. Tu devi sapere qualcosa." "Oh Gail, sembra che Ana abbia lasciato il signor Grey e che non voglia saperne più di lui. Da quando l'ho portato indietro da Portland è sempre scuro in volto e più taciturno del solito. Ho provato a farlo parlare ma inutilmente. Sai com'è fatto ormai. L'unico che può aiutarlo è il dott. Flynn." "Sono senza parole Jason, pensavo che la signorina Steele fosse quella definitiva. Era felice quando c'era lei qui in casa." "Sì lo so. Da quando lavoro per lui, ho visto completamente un'altra persona quando stava con Ana. Mi piaceva anche lei. È fresca, gioviale, spiritosa, ha fatto emergere in lui la sua parte giovanile, non era così con le altre." "È vero Jason, era tutt'altra persona con lei. Spero che cambi idea per il suo bene, nei loro occhi vedevo che avevano un rapporto speciale, fatto di complicità e di amore." "Non lo so Gail, ci spero anch'io, ma Ana è anche parecchio determinata. Se lo ha lasciato definitivamente è successo qualcosa di grosso...ce lo dirà il tempo se cambierà idea oppure no. L'unica cosa che so e che il signor Grey sta male, ha lo sguardo spento e triste" Sono stanchissimo, ma prima di andare a dormire sistemerò le foto di Ana, che sono state consegnate oggi. Ne prendo una in mano, e ne resto rapito mentre controllo dove poterle appendere. Ana, la mia Ana, guardandoti in questi ritratti vedrò impressa la tua radiosa bellezza.
   
 
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