Due
ore dopo che lei aveva abbandonato la sala
della Riunione, sentì una fredda presenza accanto a
sè. Considerando che suo
padre era un essere a sangue caldo, e che Famiglio aveva cominciato a
miagolare
giocoso, poteva trattarsi solo di...
<< Non dormo, Lord Churchill. Parlate pure, se lo
desiderate.>>
Spalancò i grandi occhi verdi, stupita di sentirsi le ciglia
umide quando si
passò una mano sul viso. Con un piccolo sospiro si
drizzò sul letto e sedette composta.
Lord Churchill aveva abbandonato il suo Cofanetto per venirla a cercare.
<< Colgo l'occasione per scusarmi per il mio scherzetto
di qualche ora
fa, Milord. Ma sono fedele ai miei amici. Non tollero che si parli male
di
loro.>>
Lo fissò, chiedendosi se avrebbe accettato quelle scuse
inappropriate.
Il Fantasma di Casa annuì: << Sono io a
dovermi scusare con voi,
Signorina. Ma quando ho giurato fedeltà alla vostra Casa,
non credevo davvero
che mi sarei mai trovato in una simile situazione. Siete una Strega
unica.>>
Allysia scoppiò a ridere:<< Lo prendo come un
complimento!>>
<< Certamente. Ma io... Sento il bisogno di chiedervi...-
l'intensità
dello sguardo del Fantasma lo rese meno trasparente, più
visibile. Famiglio
saltò attraverso una delle sue gambe e scosse il capo appena
toccò il
pavimento, per distogliersi dal senso di gelo .- Voi avete chiesto di
passare
la vostra ultima sera qui... non con la vostra Famiglia, ma con i
vostri amici.
Perchè? Era solo un ultimo sgarbo che volevate fare davanti
alla Famiglia
Riunita? Sento... Che devo saperlo. Mi avete ricordato quando era
giovane... e
in vita.>>
Allysia lo soppesò. Poi prese in braccio Famiglio e lo
indicò al
Fantasma:<< Vedete questo piccolo essere,
Milord?-grattò il gattino
dietro un orecchio, e quello festante prese a ronfare, facendo spuntare
un
piccolo sorriso sul viso di Allysia, concentrata- Mi sta sempre vicino.
Può
sembrare che sia io a prendermi cura di lui... Ma voi conoscete
l'importanza
dei Famigli nel Mondo Speciale: sono i più potenti
Catalizzatori Magici
esistenti, sono tutto tranne gli esseri indifesi che sembrano... In
realtà è
lui a darmi la Forza e la Speranza necessari ad andare avanti. La mia
vita
garantisce la sua, questo è vero... Ma quante
possibilità avrei io di sopravvivere
senza la sua guida? Riuscite a seguirmi, Milord?>>
Il Fantasma sembrò dubbioso:<< Con i secoli ho
imparato ad accettare la
relazione profonda che esiste tra i Famigli e i Maghi... Ma
comprenderla...>> scosse il capo afflitto.
<< Quello che sto cercando di spiegarvi è che
l'unico modo in cui il Mago
trova e salva il Famiglio è asservendosi ad esso, donandogli
fiducia. Laddove
non c'è fiducia un Famiglio e un Mago non riusciranno ad
aiutarsi, e periranno
entrambi. Ma questo - di nuovo fissò il Fantasma -
è un discorso che può essere
applicato a innumerevoli situazioni. Voi credete, come tutti
là fuori, che io
voglia solo dispiacere alla Famiglia. Non è così.
Ho rivolto innumerevoli
quesiti alla mia famiglia, e l'unica risposta che mi è
giunta è stata il silenzio, un silenzio di tomba. E mi
è stato ordinato di non chiedere. - aggrottò le
sopracciglia
scure e assunse un'espressione orgogliosa, altera. - Cosa avrei potuto
fare se
non rivolgere altrove quelle domande? Le persone che hanno avuto il
coraggio,
come me, di porsi dei quesiti, di darsi delle risposte che in seno alla
Famiglia non trovavano, quelli sono i miei amici. C'è
fiducia e onestà tra noi.
Se usiamo i nostri poteri per aiutarci siamo perfetti, invincibili.
Separati
l'equilibrio si spezza, e noi possiamo soccombere. –
inspirò - So perfettamente
che non sarò l'unica a disagio per il mio esilio: i miei
amici si sentiranno
soli quanto me. Per questo ho chiesto che fosse Ylana a tagliarmi i
capelli:
chi esegue il Taglio ha il diritto di fare ciò che desidera
della chioma
stessa. Conosco le sue parole ancora prima che lei le dica: mi
restituirà i
capelli, perchè io possa servirmene sul Fronte. Ma io li
distribuirò in parti
eguali ai miei amici, perchè non debbano sentire la mancanza
del mio Potere in
mezzo a loro, e possano continuare a vivere come noi cinque insieme
abbiamo
vissuto finora. In questa casa sono sempre stata un'ospite. Un'ospite
amata,
per carità, lo so. Ma pur sempre di passaggio, per cui era
destino che prima o
poi io dovessi allontanarmi. Certo non credevo che sarebbe stato
così
definitivo e drammatico, ma... Ho deciso. Passerò l'ultima
sera con la Famiglia
che mi sono scelta e costruita da sola. Mia Madre, mio Padre... Loro mi
accompagneranno lì. Non è
sufficiente?>>
<<
Somigli sempre di più a tuo Padre, bambina
mia...>>
<< Mamma!- esclamò Allysia saltando dal letto-
Come hai fatto a
entrare?>>
Il fantasma svanì silenziosamente. Sapeva di non dover
intralciare le
conversazioni di Famiglia. Né lei né sua Madre lo
trattennero.
<< Tuo Padre mi ha accompagnato, ma è rimasto
fuori. Non vuole vederti
fino al momento del...>> accennò ai suoi
capelli.
Allysia annuì:<< So che è una cosa
terribile, che il cambiamento più che
estetico è psichico... Ma sono disposta ad accettare. E poi,
chissà, magari un
taglio corto mi donerà!>> sorrise leggermente,
mentre sua madre avanzava
scuotendo il capo.
<< Non scherzare, so che sei preoccupata. -
sospirò- Ma ho sentito il tuo
discorso poco fa... Sei una vera McNamara, io lo so.>>
Allysia si esibì in una mezza smorfia:<<
Irresponsabile, incivile e
irrispettosa... Il Capofamiglia mi ha definito così. Sono
incapace di
arrendermi a queste convenzioni, questo è chiaro. Ma quello
che per voi è un
difetto, per me è un pregio.--un'altra smorfia - Va
benissimo così.>>
<<
Spiegami nel dettaglio cosa succederà negli ultimi giorni
della mia
permanenza qui, Madre. Tu dovresti saperlo, dico bene?>>
La Madre di Allysia aveva la Divinazione come Abilità, e
riusciva a fare
oracoli con tutto quello che trovava. Alle volte però erano
così ingarbugliati
che neanche lei stessa riusciva a interpretarli. Allysia si metteva
sempre a
ridere, a quelle stranezze. E sua Madre era la persona con cui si
sentiva più a
suo agio, in casa, anche se finivano col parlare pochissimo: c'erano
cose che
neanche sua Madre voleva sentirsi dire, e c'erano cose che Allysia non
le
avrebbe mai detto. Ma, anche nel silenzio, riuscivano a sentirsi
perfettamente
a proprio agio insieme. Come se non fossero Madre e Figlia, ma
piuttosto
Sorelle. Convivevano insieme in quell'ambiente senza che nessuna avesse
da
ridire sul comportamento dell'altra, senza che nessuna ostacolasse
l'altra,
Allysia perchè sapeva di non averne il diritto, e la Madre
per lo stesso esatto
motivo: sapeva
che Allysia aveva un destino che doveva essere scritto, e
consumato, e spingeva la Figlia in quella direzione senza opporsi... La
notizia
di quelle punizioni l'aveva addolorata, ma aveva cercato di arginare il
dolore
e rassicurare Allysia, che, nonostante l'aria sicura di sè
che ostentava,
doveva essere molto spaventata da quel cambiamento radicale in lei e
attorno a
lei.
<< Sì, io lo so. - trasse un respiro profondo-
Tuo Zio e tua Zia
stanno avvertendo Ephram
McNamara, che si trova sulla costa orientale del Lago Erie, nella
Contea di
Eire, stato federato di New York, negli Stati Uniti D'America, il Nuovo
Mondo.
E' lì che si trova il Fronte dell'Intolleranza.
Lì tuo Cugino frequenta la
Buffalo State College, una università piuttosto quotata. Tuo
Zio lo ha inviato
lì anni fa, perchè la sua formazione fosse
completa e potesse un giorno
trovarsi preparato per prendere il posto che gli spetta in seno alla
Famiglia,
quando non sarà più in grado di comandare, o
quando penserà che suo Figlio abbia
l'età giusta.-- la donna, da cui Allysia aveva ereditato una
certa dolcezza nei
tratti e la delicatezza delle forme, alzò gli occhi al
cielo- Ma per il
momento, ciò che devi sapere di tuo Cugino che è
tra due notti tu dormirai in
casa sua, e che veglierà su di te come suo Padre gli ordina.
Poi lo Zio dovrà
ingoiare un bel rospo e avvertire la tua amica Ylana e gli altri tuoi
amici,
nonchè le loro Famiglie, della tua punizione, ma a questo
credo provvederà
Sveva Lockin', giusto?>>
Allysia annuì con un sorriso. Sveva era da qualche parte
nella sua testa e
sentiva ogni parola che sua Madre proferiva.
<< Bene, farò finta di non saperlo.- le
lanciò un sorriso complice e
proseguì.- Tu ne starai fuori. Cenerai e andrai a dormire
col tuo Famiglio.- il
gattino saltò sul letto e si raggomitolò,
facendole sorridere entrambe.- Domani
mattina, io e alcune Ninfali ti prepareremo alla Cerimonia del Taglio
con
alcuni Riti che non è necessario che tu conosca. Digiunerai.
Nel pomeriggio si
terrà la Cerimonia, e Ylana dovrà...- la donna
chiuse gli occhi, e Allysia
chinò il capo .- Sarà parecchio doloroso, Figlia
mia, è bene che tu lo sappia.
Potresti perdere conoscenza e potresti non ricordare molte cose, dopo
che ti
verranno tagliati via i capelli.-- le sorrise rassicurante-- Ma le cose
importanti te le ricorderai, non preoccuparti.>>
La donna annuì convinta, poi
proseguì:<< La
Totalità del Taglio è soggettiva. Ma conoscendo
tuo Zio, partiamo un po'
svantaggiate. Secondo le mie divinazioni...- le sfiorò il
collo liscio e
candido pochi centimetri al di sotto del lobo dell'orecchio privo di
buchi. -
Approssimativamente a quest'altezza. Spero chela tua amica faccia
uscire fuori
una bella acconciatura.>> scherzò.
Allysia sorrise debolmente, ma si sforzò di annuire. Non
sapeva come avrebbe
fatto a rinunciare a una tale fetta dei suoi Poteri, non sapeva come
sarebbe
sopravvissuta. A scuola aveva letto di Streghe che erano impazzite o
erano
morte in seguito a quella punizione. Un moto d'orgoglio le fece
rialzare le
spalle esili. Non lei!
<< Brava, stai dritta. Non pensarci troppo adesso,
bambina mia.- sorrise
sua Madre.- Pensa alla sera che passerai dopo la Punizione, con i tuoi
amici.
Sento che sarà una bellissima notte per te. E infine-
sospirò sua Madre, e per
la prima volta Allysia avvertì una certa tristezza in lei-
Partirai per New
York, e ti trasferirai dal giovane Ephram. Ha all'incirca 21 anni. E'
un bravo
Mago, e anche molto abile, se non si è mai lasciato scoprire
in tutti questi
anni. La sua Abilità è la Confusione, tienilo a
mente.>>
<< E' un'Abilità di Guerra,
giusto?>> chiese Allysia, sforzandosi
di ricordare quello che le avevano insegnato a scuola, anni prima.
Certi insegnamenti erano da scuole elementari, per le streghe
altolocate come lei.
<< Sì, tra le più potenti. Non
temere. E' lì per aiutarti, non per
scontrarsi con te.>>
<< Mh.- bofonchiò la ragazza.- Dimmi qualcosa
di più.>>
<< Ti parlerò della vita là... Ti
farai chiamare Ally, è un bel diminutivo,
non trovi?>>
La ragazza si strinse nelle spalle.
<< Lì la gente tiene rapporti molto
più informali che qui da noi in seno
alla Famiglia...>>
Allysia si distese sul letto, ascoltando la madre.
In seguito riuscì a ricordare solo pochi spezzoni
delle ultime notti nel Casato. Era così presa da quel
cambiamento che non
prestò molta attenzione a ciò che le accadeva
intorno. Solo pochi eventi la
colpirono più di altri, ma non la scossero troppo.
Tutto si svolse nell'ordine che sua Madre le aveva elencato.
Allysia si guardava allo specchio nel dopopranzo piovoso di Scozia.
Le Ninfali l'avevano lavata e pettinata, sua Madre l'aveva vestita con
un lungo
abito di seta color fumo: lo strascico del vestito copriva addirittura
qualche
metro. Lo fissò come un istante perfetto della sua vita: il
suo corpo sembrava
liquido. Ultimi istanti di percezione.
<< Milord, cosa fate qui?>> chiese con
calma. Non aveva pranzato. Le avevano spiegato che aumentava il dolore.
<< Mi è stato ordinato di raccogliere le
Vostre Volontà prima della
cerimonia. Vi è consentito usare i vostri Poteri per
un'ultima volta.>>
sussurrò con deferenza Lord Churchill.
<< Ah... Va bene.>>
Scivolò via quel momento, e non ne rimase traccia nel suo
cuore.
<< Ti daranno quello che ti meriti!>>
gridò Suze.
<< Sparisci, Suze .- le rispose tranquilla--Vai a
giocare.>>
<< Ti taglieranno i capelli, e diventerai
brutta!>> la bambina le
fece una linguaccia, e corse via.
<< Piccolo mostro.>> borbottò
Allysia, scuotendo il capo.
Un altro istante prezioso. Ma senza importanza.
Allysia sedette al centro del grande Salone, i
capelli neri e lucenti tirati indietro, gli occhi spalancati.
Osservò Sveva Lockin', i capelli ricci e rossi come il
fuoco, gli occhi grigi
gentili, la pelle trasparente punteggiata di lentiggini. La sua
Migliore Amica
e la sua Famiglia numerosa.
Paqui Johannes, capelli e pelle più scuri, gli occhi dorati
scintillanti di
rabbia impotente, con accanto la sua Famiglia, di cui non si
è mai sentito veramente parte. Anche
lui punito spesso, come lei. Come un
fratello...
La Famiglia Finnegan indietro, Salem il Rinnegato avanti, distante da
loro, i
capelli candidi che saranno più lunghi dei suoi, dopo la
Punizione. I suoi
occhi castani a fissarla come
se si
sentisse colpevole di ciò per cui la stanno punendo. E' colpevole. Ma Allysia non gli
rimprovererebbe mai una cosa del
genere. Salem ha sempre portato sulle sue spalle il peso più
gravoso. Sarà
sempre fiera della diversità per cui la Famiglia Finnegan ha
rinnegato il
Primogenito.
Ylana, bellissima come sempre, i capelli d'oro e gli occhi color
lapislazzulo
allungati, da Elfa. Dietro di lei solo i suoi Genitori, entrambi
abbandonati
dalle loro Stirpi.
La Mezzelfa la raggiunse e le si accostò.
<< La tua Famiglia è dietro di te. Ti
guardano. Allysia...- lo sguardo
spaventato quanto il suo.- Non voglio essere io a farlo.>>
<< Tocca a te. - un piccolo sorriso forzatamente
scherzoso- Dovevo
chiederlo per forza alla mia estetista di fiducia... Non avrei messo i
miei
capelli in mano a nessuno che non fossi tu!>>
Una risata singhiozzante, l'abbraccio stretto. Il mormorio per quel
gesto sincero, vero,
tra un'Ibrido e una ribelle indegna del suo nome.
Scivola via ogni percezione, ogni pensiero. Ogni sentimento.
<< Ecco le Forbici d'Oro.>>
Lo Zio le consegna a Ylana, facendo attenzione a non toccarla.
Ylana le studia, incurante di tutto tranne che delle Forbici e di
Allysia, più
distante. Si accosta alle spalle dell’ amica, con la mano
tremante mentre
impugna la prima ciocca corvina. Un sospiro trattenuto, poi rilasciato.
Ylana
ha gli occhi pieni di lacrime.
Allysia chiude i suoi.
Inizia.
E' come se le tagliassero via la Vita stessa, mentre inizia a urlare.
Il Fuoco
dentro il petto, la Distruzione che smantella ogni parte di lei.
Ylana trema in maniera incontrollata, mentre il vestito di fumo liquido
immobilizza la Strega Punita, bloccandola in balia delle Forbici.
Altre urla. Allysia vuole solo morire. Lo urla, urla che le conficchino
le
Forbici d'Oro in gola, nel petto. Cerca di divincolarsi, mentre ciocca
su
ciocca i suoi capelli si depositano sul pavimento.
Non serve a niente.
Durò
tre ore, tre ore di agonia.
Ylana singhiozzò senza controllo, quando le caddero di mano
le Forbici d'Oro,
Incantate. Nessuna Magia avrebbe più potuto restituire
quella chioma perfetta, dopo
che lei aveva appena stroncato ogni Abilità Magica nella
più forte delle sue
amiche. Avvertì le
mani sporche, brutte.
Cadde in ginocchio. Era sporca, un'Ibrido, un mostro della peggiore
specie. Colpevole. Sola.
Il
Fantasma espose le volontà di Allysia davanti a
tutti.
Le aveva scritte con tutta l'ironia di cui era capace poche ore prima.
Lo scarto che si avvertiva tra quelle righe vivaci e la sua sagoma
immota sulla
sedia al centro della sala fu penoso anche per i più duri e
severi. Quasi
nessuno riuscì a guardarla.
Gli occhi verdi non sembravano appartenere a una creatura viva, erano
completamente vuoti e privi di luce. Il Vestito, tornato ad avvolgerla
come una
carezza, non la proteggeva da nulla… Forse non
c’era più nulla da proteggere.
E lei perfettamente rigida, perfettamente fredda. Due Ninfali la
aiutarono ad
alzarsi, come diceva la Tradizione, per mostrare a tutti che la
Punizione era
stata eseguita. Allysia non sbatté le ciglia, non
inciampò, non sorrise. Era
diventata una bambola priva di vita.
Sveva pianse forte, Paqui si avvicinò a Ylana e la
aiutò a rialzarsi, senza
usare i suoi poteri.
La strinse al petto, anche lui colpevole, anche lui solo. Senza la sua
cara Allysia, la loro
cara Allysia. Soli insieme.
A
quel punto accadde.
Salem urlò, un urlo così forte che avrebbe potuto
essere ascoltato in tutta la
Scozia, se qualcuno avesse avuto orecchie per sentirlo.
Lo si vide respingere le Ninfali a nuda forza, strappando loro la forma
di
Allysia, che non poteva essere lei stessa.
Le Guardie provarono a fermarlo, ma il Guaritore era sconvolto,
incontrollabile.
Si fermò solo davanti allo Zio.
Lì strinse a sè Allysia, senza fissare nessuno
che non fosse lei.
La prese dolcemente tra le braccia, e i sottili capelli bianchi
iniziarono a
ondeggiare come sospinti da una brezza delicata. Le sue pupille castane
si
scurirono, presto i bulbi oculari gli diventarono neri, tanto da
disegnare
ombre scure sulla sua pelle. L'aria nella stanza assunse un odore
insopportabilmente dolce e intenso. Tutti rimasero paralizzati dal
terrore,
mentre le finestre della Sala si infrangevano sotto il peso di infiniti
sciami di farfalle Isabelle, grosse e scure, che si posarono tutto
intorno,
riempiendo la stanza.
Un piccolo bagliore la riscosse.
<< ... Allysia, perdonami...>>
La sera insieme, tutti ancora provati, Salem dall'averle ridato un
alito di
energia, Ylana ancora scossa dal senso di colpa, Sveva terrorizzata dal
vuoto
che sentiva nella testa di Allysia, che li guardava come se li
riconoscesse solo
a tratti. Così poco lucida….
Paqui teneva stretta Ylana, la cullava con dolcezza. Con amore.
<< E' un bene che voi due vi siate innamorati.... Adesso
so che tutti
avete cura l'uno degli altri....>> sussurrò
Allysia con un sorriso
debole.
Anche Salem e Sveva si tennero stretti, le mani intrecciate.
Alla
fine della festa, i suoi capelli furono divisi
in quattro grandi trecce,come lei aveva desiderato quando era in grado
di
desiderare, una per ogni suo amico.
I loro doni: i Braccialetti Elfici di Ylana, che dovevano servire a
trovare del
bello in ogni cosa, lo Specchio delle Menti Riflesse, da Sveva, per
tenersi in
contatto, la Polvere Levitante da Paqui e infine, la cosa
più preziosa e
dolorosa, il Sangue di Guaritore, l'antidoto a tutte le malattie.
<< Così anche tu avrai un po' dei nostri
poteri quando sarai da
sola...>>
Ma lei non si rendeva bene conto di quelle cose, già sola. A
parte la scintilla
di comprensione che la illuminava di tanto in tanto, era diventata una
cosa
vuota.
La notte finì.
Giunse l'alba. L'alba dalle dita di rosa.
<< Allysia, svegliati, è ora di partire.- le
sussurrò la Madre,
dolcemente- Svegliati... Ally.>>
Ecco qua, un altro capitolo visto che questo finesettimana ho dato fuoco ai testi universitari (non è vero, però sognare non costa niente). Innanzitutto devo scusarmi con Shinalia, che aveva commentato i due capitoli precedenti al 3°, ma io non me n'ero accorta (si prostra umilmente)! Poi lucyette, DarkViolet e BlueSmoke, grazie ragazze!
Lucyette: sì, lo so, posso capirti perchè io portavo i capelli lunghi fino ai fianchi! Però un bel giorno in cui ero moooolto stanca e avevo voglia di cambiare, ho scoperto che un nuovo taglio di capelli (moolto corto, quasi rasato, ehm) può aprire a nuove prospettive di vita! Chissà che non succeda anche ad Allysia! Io l'ho trovata una vera STREGA in questi capitoli, anche se capirete che in una tale famiglia di squali, chi non tirà fuori le unghie è perduto!
DarkViolet92: grazie per i tuoi complimenti... Visto che questo capitolo l'ho pubblicato prestissimo? Non garantisco per il prossimo, però! Mi scuso in anticipo!
BlueSmoke: grazie anche a te di leggere questo racconto, vedo che condividi il mio pensiero sulla bella Allysia (sì, ve lo garantisco: è bellissima!). A volte persino eccessiva nella sua arroganza, la ragazza. Ho inserito le scene su Suze e Mariia Antonietta per dimostrare che non è solo una testa calda, ma una Strega che ha ben chiare le sue possibilità magiche e interessata allo studio. Insomma, non è solo un pozzo di veleni, ha delle buone qualtà anche lei. spero che in questo capitolo sia emerso qualcosa. Per il futuro della storia... Posso dirti solo che è la storia di Allysia, e dei personaggi che popolano la sua vita.
COMMENTO DELL'AUTRICE (a chiunque importi):
Quando ho cominciato questa storia, ricordo che avrei voluto essere come Allysia: sfrontata, sicura di sè e forte, fortissima. Una al centro del proprio mondo, una che non si lascia abbattere dagli avvenimenti e che si rialza sempre, superando le difficoltà con una risata agguerrita e un sorriso alla Rambo! Però poi (ho iniziato questa storia un bel po' di tempo fa, credo) ho capito qualcosa di più in generale, sulla vita, su come affrontare i problemi senza minacce di omicidio a seconde o terze persone, senza starci troppo male. Purtroppo la cattiveria gratuita e lo spirito di contraddizione fine a se stesso non servono a nulla, e nella vita, in un modo o nell'altro, anche quando tutto sembra andarti contro, trovi sempre qualcuno che ti accompagni. E' con questa speranza che ho continuato la storia, che è essenzialmenta la storia di Allysia e della sua crescita personale... e come ogni percorso, è tortuoso e fatto di passi indietro, passi avanti e pause per osservare il panorama . Credo che sia una storia romantica, perchè io ci sto mettendo dentro tanta passione. Ci sono delle scene d'amore (AAALT! SPOILER!), scene d'amicizia e scene di guerra vera e propria. Ci sono dentro anche le storie degli altri personaggi, sia quelli che avete conosciuto sia altri, che conoscerete a breve. Ho imparato ad apprezzarli con tutti i loro pregi e difetti (perchè ne hanno, e pure tanti!), spero che vi ci affezionerete anche voi! Fleur.