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Autore: NonLoSo_18    30/01/2024    3 recensioni
Nel mondo di Vanyan, il Continente, ci sono due categorie di persone: gli Elementali, in grado di comandare le forze della natura e degli elementi a proprio piacimento, e quelli che non lo sono.
E i primi comandano sui secondi, considerandoli alla stregua di oggetti di cui disporre senza rispettarne la volontà. È un mondo duro, dove domina la forza, e se non ce l’hai, devi soccombere. È sempre stato così, da quando gli Elementali hanno conquistato la terra dove gli altri vivevano, e si sono imposti. Ma ora tutto questo sta per cambiare: guidati dal misterioso Borea, un uomo con la maschera bianca, i non Elementali stanno facendo sentire la loro voce, riprendendosi tutto ciò che è stato loro tolto, e mettendo il mondo sull’orlo del collasso. Toccherà proprio a Vanyan, un Fireal, un Elementale del fuoco, cercare di riportare l’equilibrio nel Continente. Ma Vanyan ha un motivo ben più personale per agire: Borea è l’uomo che, dieci anni prima, ha ucciso suo padre davanti ai suoi occhi…
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Preparativi
 
Vanyan si svegliò un misto tra l’essere stanco e l’essere nervoso, perché Alys l’aveva tirato giù dal letto praticamente di peso di prima mattina.
 
I funzionari gli avevano dato una sala, e non in una locanda, ma in un ostello di lusso, con lenzuola di seta, vestiti comodi negli armadi, e addirittura un bagno con acqua corrente nella stanza a fianco, a condizione che Lord Shaffer si facesse carico delle spese. Van non aveva fatto nemmeno in tempo a stupirsi di tutto quel lusso, perché era talmente distrutto che sarebbe andato a dormire persino sulla nuda terra sotto la pioggia. Si era solo gettato sull’enorme letto a due piazze, senza nemmeno cambiarsi, ed era crollato all’istante. Gli era sembrato però fossero passati solo pochi istanti, prima che Alys lo venisse a svegliare.
 
Vanyan si leccò una mano e se la passò tra i capelli, che erano persino più disordinati rispetto al solito. Niente da fare, le punte tornavano verso l’alto ogni volta che provava a schiacciarsele.
«Spiegami perché devo alzarmi così presto» Avevano portato addirittura la colazione in camera, salsicce arrosto, uova strapazzate e pane bianco; Van se l’era spazzolata senza sentirne nemmeno il sapore.
 
Del resto, dopo giorni passati con lo stomaco vuoto, era quello che ci voleva.
«Non è “presto” Vanyan, il sole è già più che sorto, e tu hai dormito ben più di otto ore, a differenza mia» La voce della ragazza era stizzita, proprio come quella di qualcuno che non aveva dormito bene.
«Avresti potuto dormire di più» Borbottò lui, di rimando.
«Non potevo, sai, qualcuno ha passato metà della notte a russare e l’altra metà a litigare contro chissà chi perché considerava un furto l’aver ricevuto solamente sette soli. Quel qualcuno ha anche cercato di fare a pugni, ad una certa ora della notte!»
 
«Sette soli per un tre su tre è furto» Ribatté lui, con ostinazione.
Sapeva di essere un bambino, ma diamine, era comunque ingiustizia!
 
Alys cambiò tono di voce: «Comunque, come ti senti?» gli chiese. Il ragazzo sollevò le spalle. «Bene, l’aggiusta-ossa fa miracoli. Peccato che ne puoi bere solo uno per un bel po’» Vide l’Iceal avvicinarsi «E come mai?» Gli chiese lei.
 
Lui alzò di nuovo le spalle «Danni al fegato, penso, e anche ai reni. In compenso qualsiasi ferita viene riparata. Non so come, sono mia madre e mia sorella le guaritrici»
«L’hai buttato giù di colpo, ieri sera. Non era un po’ troppo?»
«Ai problemi al fegato, ci si pensa quando arrivano» Alys parlava decisamente troppo per essere prima mattina.
 
«Vedi, Vanyan, io credo sia proprio questo, il tuo problema…» Iniziò la ragazza, ma non volle spiegare cosa intendeva, e lui era ancora troppo stanco per chiederglielo.
 
«Comunque, se ti ho svegliato c’è un motivo: anche tu hai bisogno di prepararti; non puoi presentarti davanti al Lord di Fireal conciato in questo modo. Io mi sono già lavata. Poi dobbiamo pensare a come vestirti, e i vestiti del Buco non sono un’opzione»
Sulle prime, non capì, poi, si girò verso il grande specchio dalla cornice oro che copriva metà parete della stanza.
 
Quello che ci vide dentro era un disastro: i capelli che sparavano in tutte le direzioni e aggrovigliati, lo sguardo stralunato, le sclere arrossate, un livido sotto l’occhio color porpora che stava cominciando a virare al giallastro; il labbro che sì, si era sgonfiato, ma aveva ancora un grosso taglio dopo la serata trascorsa all’arena nel Buco, e poi una maglietta unta e strappata sulle maniche e per concludere un paio di pantaloni che a vederli bene sembravano almeno di seconda mano.
 
«Vanno benissimo per quello che devo fare»
«Vanyan, capisco che sia una missione segreta, ma si può sapere cosa devi fare a palazzo di un Lord, e soprattutto cosa vuoi ottenere conciato così?»
«Te l’ho detto, vado a fare fuori Borea»
«Intendo sul serio, Van, perché devi andare al palazzo del Lord?»
Pur con riluttanza, Vanyan glielo disse. Partì dall’inizio, dall’attacco alla Capitale fino all’incontro con Lord Shaffer. A quel punto Alys meritava di sapere.
 
Alla fine del racconto, lei sospirò, ormai era diventata un’abitudine: «Quindi, mi stai dicendo che, oltre ad uccidere Borea, sei stato mandato a indagare per conto di Lord Shaffer sui movimenti dei Non-Elementali, in quanto nessuno voleva assumersene l’onere, e in più a tentare di convincere i lord più riluttanti ad aiutare. E, sentiamo, vestito come un delinquente senza soldi, come speri di farti accettare a Palazzo o addirittura farti ascoltare? Ti sbatteranno fuori a calci, altro che udienza e simili. Già non ti accetteranno in quanto mezzosangue, penseranno direttamente che tu abbia qualche rotella fuori posto»
 
Pur con esasperazione, Vanyan ammise che Alys non aveva per nulla torto: se si fosse presentato al palazzo in quel modo, non lo avrebbero mai preso sul serio. Lord Shaffer avrebbe pensato che non fosse adatto ad una missione del genere e l’avrebbe sbattuto fuori. Dando magari il posto a qualcun altro.
 
Vanyan provò odio verso quella persona immaginaria.
 
Alys si stava dirigendo verso l’armadio «Van, qui dentro ci sono dei vestiti che potremmo usare, vai a farti un bagno, quando hai finito cerchiamo di aggiustare quanto possibile. Ti ho riempito la vasca»
«Non sono un cane» Si inalberò il ragazzo, ma Alys aveva ragione, e poi era stata gentile con lui, a preparargli il bagno.
 
Ciononostante, non era tipo da darla vinta: grugnì, poi si tolse con un gesto secco la maglia e la lasciò sul letto, fece poi per fare lo stesso con pantaloni e mutande, pronto a gettare anch’essi sul letto, e aveva appena iniziato a tirarle giù, quando fu fermato dall’Iceal.
«VANYAN, CHE STAI FACENDO?!» Gli chiese lei, sconvolta. Lui la guardò con aria interrogativa «Che c’è, ti aspetti che mi faccia il bagno con i vestiti addosso?» Le chiese, seccamente.
 
Alys rimase muta, con gli occhi sgranati e un sorriso, nervoso, appena accennato.
«Ti stai davvero spogliando davanti ad una ragazza?!»
«Mi sono cambiato sempre davanti a mia sorella e a mia madre, e non hanno mai detto nulla!»
 
Ad Alys tremava un sopracciglio «Tua madre e tua sorella. Membri della tua famiglia»
«E che cambia?»
Quella era una cosa che sul serio Vanyan non capiva: per lui tutti i corpi erano uguali, una volta visti.
 
Lei non rispose, ma, dopo un momento di blocco, sospirò «Solo, vai in bagno, e togliteli lì i vestiti»
«Ma poi prende l’umidità»
«Mettili fuori dalla porta, allora»
 
Lui alzò le spalle: Alys era proprio strana.
 
Poi, però, mentre era sulla soglia del bagno, si girò verso di lei «Comunque… Grazie per avermi preparato la vasca. Lo apprezzo.»
 
Poi chiuse la porta prima di sentire la sua risposta.
 
§§§
 
Vanyan non era del tutto sano di mente.
 
Dopo che l’aveva visto al Buco, e dopo quasi un mese e mezzo che avevano passato insieme, Alys lo poteva affermare con assoluta certezza.
 
Era selvaggio, testardo, irascibile, e mancava di senso comune. Sembrava, in alcuni momenti, quasi un animale.
 
Alys non si sorprendeva che fosse sempre da solo, o forse quel comportamento era la conseguenza dello stare sempre da solo.
 
Addirittura, per lui era normale spogliarsi di fronte a degli sconosciuti. Come accidenti avrebbe fatto a renderlo presentabile al resto dei Fireal, così?! Come gli aveva detto, Già essendo un mezzosangue aveva poca credibilità, così non li avrebbero nemmeno ascoltati! E poi, avrebbe rischiato di farsi arrestare, per gli Eroi! Aveva paura di ciò che avrebbe potuto fare, lasciato a piede libero!
 
Se non fosse stato tanto importante pe la sua missione, se ne sarebbe andata da un bel pezzo!
Anche se… aveva apprezzato il fatto che l’avesse ringraziata, per avergli preparato il bagno. E anche che l’avesse salvata, a Terrarossa, e anche che si fosse preso cura di lei quando stava male.
 
Poi si accorse di cosa stava pensando e scosse la testa.
 
Quel ragazzo riusciva sul serio a farla impazzire.
 
Finita la missione, se ne sarebbe andata, quindi non l’avrebbe mai più rivisto, e sarebbe potuta stare lontana da lui e dalle sue pazzie e colpi di testa. Già, sarebbe stato meglio.
 
E meglio sarebbe stato iniziare a prepararsi per bene anche lei, soprattutto i capelli!
 
A proposito di capelli… vide Vanyan uscire dal bagno con praticamente la testa asciutta, ma grazie agli eroi almeno aveva un asciugamano intorno alla vita. «Ma che combini?! Devi lavarti per bene» Lo redarguì, lui intanto scrollò le spalle: «Mi sono lavato i capelli alla fontana, l’altro ieri, che senso ha lavarseli di nuovo» Anche il suo concetto di igiene lasciava molto a desiderare.
«Torna in vasca, me ne occupo io» Alys non aveva le forze per mettersi di nuovo a discutere, e ormai stava iniziando a rassegnarsi ai suoi modi di fare.
 
Poco dopo, mentre Vanyan si rimetteva in vasca, stavolta assicurandosi che lei non vedesse nulla, si ritrovò a pensare ad una frase che sua madre aveva una volta detto a una delle sue sorelle: “Se vuoi capire qualcuno, guarda come tiene i suoi capelli
 
Ammise con sé stessa che avesse ragione: i capelli di Vanyan erano selvaggi almeno quanto lo era lui.
 
La sua supposizione sul fatto che non li pettinasse da anni era esatta, visto che lì in mezzo a quelle ciocche c’erano nodi che resistevano da chissà quanto. Probabilmente da quando aveva iniziato a curarseli da solo, visto che per lui già solo lavarsi i capelli equivaleva semplicemente a gettarci sopra dell’acqua.
 
D’accordo, alla fine era un Fireal, quindi l’acqua non doveva andargli molto a genio, ma una trascuratezza del genere da qualcuno della sua età non se l’aspettava!
 
Inoltre, erano sfibrati, e nemmeno sapevano stare tranquilli ma sparavano in tutte le direzioni.
Nel complesso, la sua testa somigliava ad un qualche bizzarro nido d’uccello.
 
Aveva dovuto usare un prodotto a base di uova e alcali, praticamente introvabile, che teneva per i suoi, di capelli, nel cercare di districare un minimo quella chioma.
 
E nemmeno Vanyan voleva saperne di stare fermo o di collaborare: continuava a spostarle le mani, a tenerle fermi i polsi, e, quando doveva passarci il pettine, a lamentare che gli stesse facendo male. Certo, era stato fin troppo paziente, per uno come lui, ma allo stesso modo era un favore, quello che gli stava facendo!
 
E chissà cosa avrebbero detto quelli della stanza accanto, se li avessero sentiti! Fortuna che, a quanto aveva capito, in giro non c’era nessuno.
 
Finito di lavarlo, gli rimise l’asciugamano e lo trascinò con una sedia davanti allo specchio, cercando di pettinargli i capelli come poteva, e usò anche un paio di forbici per tagliare le punte e cercare di ordinarglieli e dargli un aspetto quantomeno da umano presentabile.
 
«Adesso puoi asciugare» Gli disse poi, esausta.
 
Vicino al letto c’era un pezzo di carbone, che Vanyan accese tenendolo nel palmo della mano.
«Sei stato insolitamente tranquillo, Van» Lo riprese Alys. «Per essere tu» Aggiunse poi, certa di provocarlo. Poteva essere anche lei quella a dare fastidio, per una volta!
 
Lui fece una pausa di un istante «Sono stato la bambola di mia sorella fin da piccolo. Impari a stare fermo, in queste situazioni»
Immaginare Vanyan da piccolo, mentre veniva agghindato come fosse una bambolina, le strappò una piccola risata. E di nuovo lo vide arrossire, anche se cercava di fare di tutto per nasconderlo. Le fiamme diventarono più alte.
 
Nel frattempo che Vanyan finiva di asciugarsi i capelli, iniziò a lavorare sui suoi. Non potevano permettere che si scoprisse il suo essere Iceal, oppure ci sarebbero stati problemi seri.
 
Con molte scuse, le avevano detto che la lozione non sarebbe mai arrivata in tempo, quindi le avevano prestato una parrucca color oro d’autunno, insieme a dei trucchi per rendersi la pelle appena più scura e rosea, e risultare una Fireal come gli altri a tutti gli effetti.
Sotto sotto le andava bene, non avrebbe voluto tingersi i capelli. Anche se tutti lo odiavano, quel suo azzurro, a lei davvero piaceva.
 
L’unica cosa che avrebbe potuto rendere il tutto problematico sarebbe stato il rischio che la parrucca le cadesse dalla testa, ma per quello sarebbe bastato non fare movimenti bruschi, e sarebbe andato tutto bene.
 
Perciò, si limitò a fermarsi la treccia, metterla sotto una retina, per poi passarsi sopra la parrucca rossa, poi andò davanti allo specchio: quello le restituì l’immagine di una giovane minuta, dalla pelle pallida, gli occhi argento, unica cosa che avrebbe potuto far capire che lei non fosse una Fireal, e una matassa di completamente distanti dal suo azzurro. Una ragazza sconosciuta, e triste, che non avrebbe mai potuto mostrare chi era davvero. Una ragazza che, in fin dei conti, non era nessuno.
 
Alys avrebbe passato la sua intera vita a fingersi qualcun altro, era quella la verità. Un pensiero triste, ma non per questo meno veritiero.
Forse avrebbe dovuto fare come Vanyan, e smetterla di pensarci. A proposito, aveva finito quel ragazzo?
 
Poco dopo, constatò che i capelli di Vanyan erano finalmente asciutti e puliti.
 
Alys rimase a guardarli, stupita, perché non se li sarebbe mai aspettata in quel modo: lucidi, neri come ali di corvo, morbidi e ondulati. Le fiamme del caminetto facevano baluginare, di tanto in tanto, riflessi rossastri, creando trame mobili in mezzo a tutto quello scuro.
 
Si sorprese a pensare che, effettivamente, Vanyan aveva davvero dei bei capelli.
Prima che riuscisse a rendersi conto di quello che faceva, la sua mano finì tra quelle ciocche e si accorse che erano anche incredibilmente soffici al tatto.
 
Peccato che, un istante dopo, Vanyan spostò la testa, e, se prima era rosso dall’imbarazzo, in quel momento la sua pelle aveva assunto una colorazione quasi livida: «Ma che fai?!»
 
Stavolta fu lei ad arrossire «Ecco… io… Scusa, non ho resistito. Davvero, non so cosa mi sia preso» Gli rispose, ritradendo la mano.
 
In qualche modo, Vanyan riuscì a riprendere il controllo: «Lascia stare»
 
Per smuoversi dall’imbarazzo, Alys si girò verso l’armadio, aprendolo a caso e prese gli abiti che le erano arrivati proprio quella mattina, quando Van stava ancora dormendo e lei aveva incontrato il tipo nel vicolo. Ad occhio, la taglia era giusta.
 
Il vestiario di Vanyan consisteva in una casacca scura e in un paio di pantaloni anch’essi scuri, stretti in vita, e un paio di scarpe di cuoio.
Sobrio, elegante, ma non troppo ricercato: l’ideale per un mezzosangue.
 
Il suo era una semplice giacca lunga rossa con ricami in oro, che la ragazza si abbottonò fino al collo.
 
Pochi istanti dopo, sentirono bussare: le due guardie Fireal comparvero alla porta.
«Prego, seguiteci, arriveremo presto a palazzo, a cospetto del Lord e della Lady»



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Angolo Autrice
Lol, la prima volta che ho immaginato la scena di Vanyan che si spoglia tranquillamente davanti ad una ragazza, non avevo idea che in Kengan Ashura ce ne fosse una letteralmente uguale. Ne approfitto per consigliarvelo, vi potrebbe piacere.
Ah, e giusto per la cronaca, nel sistema monetario, 1 luna sono 100 stelle, e un sole 100 lune, contanto che una luna equivale ad 1 euro, farsi ammazzare di botte per a malapena 700 euro effettivamente è furto, do ragione a Vanyan, lol.
Anyway, ultimo capitolo di transizione per questa parte, giuro, i prossimi saranno cicciosi, ma devo modificare un bel po' di cose che non mi piacevano, per cui non so quando sarà la prossima pubblicazione. Spero di farmi sentire almeno una volta al mese prima che finisca (manca poco, lo giuro)
Intanto, godetevi le versioni dei miei Pg fatte con l'AI di Microsoft. Stavolta realistiche, per chi ama di più questo stile
A presto❤️
   
 
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