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Autore: Chillram9    04/02/2024    1 recensioni
Elizabeth Belvoir ha un sogno: incontrare il suo idolo Aldric, il mago più potente del regno.
L'occasione per riuscirci si presenta quando riceva una lettera d'ammissione dalla misteriosa Accademia di Magia Reale Duelcrest.
Di questa scuola si sa poco e nulla, se non che Aldric è l'unico ad averne mai ottenuto il diploma.
Elizabeth è determinata a fare lo stesso. Non sa però che il terribile segreto che si cela dietro l'Accademia e l'incontro con una strana ragazza cambieranno per sempre la sua vita.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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12. Frustrazione


 

Nonostante quello che era appena successo, non un singolo studente mancò a lezione. Il motivo era semplice: le regole dell’Accademia. Gli avvenimenti di oggi ci avevano fatto capire l’importanza di leggere con attenzione quel libricino che ci era stato dato il primo giorno di scuola. Anche una piccola sfumatura di linguaggio poteva essere di vitale importanza per la nostra sopravvivenza.
Fortunatamente, in questo caso le cose erano chiarissime: un’assenza ingiustificata a lezione comportava la perdita di ben 10 punti. Con la spada di Damocle che l’ultimo in classifica vedeva pendere sulla sua testa, nessuno si era voluto accollare quella penalità. Un singolo punto poteva essere la differenza tra la vita e la morte.
Eravamo quindi tutti presenti, ma penso che nessuno alla fine della lezione avrebbe saputo riferirmi anche una sola parola di ciò che il professore aveva spiegato.
L’atmosfera non poteva che essere più diversa da quella di tre giorni fa. Potevo sentire il pianto sommesso di diversi studenti. Molti altri fissavano la classifica visibile nel muro destro della classe. Un’infausta scritta era apparsa in cima:
98 studenti rimanenti…
I nomi di Carl Stuart e Frank Montague erano ora all’ultimo posto, con sovrimpressa una grossa X a significarne la morte.
Ancora non mi capacitavo di come potesse essere vero.
Passai l’intera lezione cercando di razionalizzare quanto successo.
Ammesso che quanto detto da Skylark corrispondesse al vero, il Sovrano non solo era al corrente di quanto stava succedendo, ma approvava la situazione. Non avrebbero dunque avuto problemi con la legge. Ma i nostri genitori di sicuro non se ne sarebbero stati zitti se fossimo semplicemente spariti nel nulla. Da quel che avevo potuto vedere, tra i miei compagni c’erano molti figli di nobili influenti. Se decine di figli di conti e marchesi fossero scomparsi allo stesso momento, si sarebbe venuto a sapere.
Dovevano avere un piano per insabbiare tutto. Probabilmente avrebbero fatto largo uso di incantesimi di memoria. Si trattava di una branca della magia molto complicata. Era veramente possibile modificare la memoria di quelle che dovevano essere centinaia di persone, tra padri, madri e fratelli vari?
Sembrava improbabile. Ma allora doveva esserci un altro metodo.
Dopotutto c’erano già riusciti.
Era un pensiero scomodo, ma era inutile illudersi, doveva essere andata così: sir Aldric era l’unica persona nota per aver frequentato l’Accademia perché tutti i suoi compagni erano svaniti nel nulla. Nessuno probabilmente si ricordava che fossero mai esistiti.
“Questa è la seconda volta.”
Un pensiero ancora più sinistro si fece largo nella mia mente.
“Ma allora, sir Aldric?”
In quanto sopravvissuto era probabilmente l’unico, oltre ai professori e le guardie, a sapere come erano andate veramente le cose.
Perché non aveva rivelato al mondo la terribile verità su quanto era successo tra le mura dell’Accademia?
Per quale motivo, il mago che tanto ammiravo, aveva deciso di tenere il mondo all’oscuro? Possibile che fosse un mostro come Valentine e volesse nascondere cosa aveva fatto ai suoi compagni?
No, non era possibile. Dopotutto aveva salvato il nostro regno.
Scacciai quei pensieri e mi concentrai su un altro interrogativo: perché?
Che necessità c’era per noi studenti di morire?
Se il fine ultimo dell’Accademia era veramente trovare chi era il combattente più forte tra noi, non c’era ragione per cui non potessimo semplicemente tornare a casa una volta eliminati.
Nonostante tutto, non pensavo che la nostre morte fosse semplicemente un sadico divertimento per il professor Skylark. Doveva esserci una ragione ben precisa per cui dovevamo morire.
Che fosse una semplice motivazione per dare il massimo nei duelli? Sembrava molto drastico.
Durante i miei studi, mi ero spesso appassionata alla cultura magica degli altri regni. Gli strani rituali dei regni orientali mi avevano particolarmente affascinata. Tra questi mi ricordavo di aver letto di un’antica maledizione chiamata kodoku. La tecnica per crearla consisteva nel sigillare diversi insetti velenosi in un recipiente, lasciandoli rinchiusi a divorarsi a vicenda. Alla fine, l’ultimo insetto sopravvissuto avrebbe assorbito il veleno di tutti i suoi simili, diventando una potente creatura maledetta.
Non che avessi provato ad eseguire il rituale di persona, ma ero certa che si trattasse solo di vecchie superstizioni.
E noi eravamo persone non insetti.
Ma il parallelo tra quel rituale e la nostra situazione mi faceva comunque rabbrividire.
Passai il resto della lezione a formulare altre congetture, una più improbabile dell’altra.
Infine io ed Amy ci alzammo, pronte a dirigerci a pranzo.
Malgrado tutto quello che era successo, avevamo convenuto che continuare con la nostra routine fosse la cosa migliore da fare. Mantenere un senso di normalità ci avrebbe aiutato a restare sane di mente nella folle situazione in cui ci trovavamo.
Ma mentre stavo per uscire dell’aula, avvertii una mano poggiarsi sulla mia spalla.
«Elizabeth, giusto? Hai un minuto?»
Sentire il mio nome pronunciato da quella voce mi fece gelare il sangue. Ma chissà cosa mi sarebbe successo se l’avessi ignorata.
Mi voltai verso Igor Valentine e risposi: «Ehm, starei andando a pranzo adesso, possiamo parlare più tardi...»
La sua mano rimase stretta sulla mia spalla. Non osai divincolarmi.
Con un sorriso divertito davanti al mio evidente sconforto, Valentine replicò: «Su, su il pranzo può aspettare. Volevo solo proporti un duello. Visto che sei la più forte della classe, penso tu sia la persona adatta per mettermi alla prova… Allora, che ne dici?» «Oh non c’è bisogno di mettere nulla in palio!» aggiunse poi fissandomi negli occhi.
“Bastardo…”
Il sottinteso era evidente. Non aveva senso scommettere qualcosa quando intendevi uccidere il tuo avversario.
Serrai i pugni.
«No, rifiuto.»
Potevo sentire lacrime di frustrazione farsi strada nei miei occhi. Tre giorni fa, non avrei mai pensato di rifiutare un duello. Ma ora cosa potevo fare? Accettare la sfida di Valentine era un suicidio. Non avevo speranze contro il potere che possedeva. Avrebbe potuto uccidermi prima che riuscissi a lanciare un singolo incantesimo.
Tirai su con il naso cercando di trattenere il pianto.
Tutta la sicurezza che avevo in me stessa era stata frantumata nel giro di un paio di giorni.
Quanto ero stata stupida da pensare che avessi qualche possibilità di vincere questa competizione. Il mana che scorreva dentro di me non valeva nulla contro mostri come Sophia e Valentine.
E ora, dopo gli avvenimenti di oggi, sapevo che la mia debolezza non avrebbe portato ad una semplice espulsione ma alla mia morte.
Valentine sembrò compiaciuto dalla mia reazione: «Ahahah,» ridacchiò, «va beh sarà per la prossima volta.»
Mi superò per uscire dall’aula, agitando la mano a mo’ di saluto.
Il bastardo sapeva benissimo che non avrei accettato il duello.
Diedi uno sguardo alla classifica. I due punti che avevo guadagnato il primo giorno erano stati decurtati.
Elizabeth Belvoir 0”
Fortunatamente non ero ultima. A quanto pare i punti potevano andare in negativo, per questo avevo diversi studenti sotto di me. Escluso oggi però, c’erano altri tre giorni prima dello scadere della settimana. Se non avessi fatto altri punti e gli altri avessero vinto dei duelli, avrebbero potuto superarmi.
Amy, che aveva assistito alla mia interazione con Valentine con un’espressione terrorizzata, si avvicinò, scrutando anche lei la classifica. Aveva 4 punti. Negli scorsi giorni aveva vinto tre duelli e persi due. A differenza mia si era data da fare. Maledetta la mia presunzione...
Amy mi mise una mano sulla spalla. La sensazione del suo tocco non poteva essere più diversa da quella di Valentine.
«Andiamo a pranzo dai. Non preoccuparti, abbiamo fino a domenica. Dovrai solo sfidare qualche altro studente per recuperare i punti...» tentò di consolarmi.
«Giusto...» risposi incerta e la seguii fuori dall’aula.
“Inizierò a duellare chiunque mi capiti a tiro da domani. Oggi ho bisogno solo di un po’ di pace,” pensai camminando verso la sala da pranzo.
Speravo solo che Valentine non mi avesse presa come bersaglio.

 

***

Note dell'autore: Il nuovo capitolo stava diventando davvero lungo, quindi ho deciso di dividerlo;. Questa parte è un po' lenta e introspettiva ma nel prossimo... shit's about to go down.

   
 
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