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Autore: snapEly    18/09/2009    5 recensioni
Dopo la battaglia di Hogwarts, Harry si ritrovò a pensare a tutte le persone che non avrebbe più rivisto, a tutti i morti che avrebbero potuto avere una vita lunga e felice, se non fosse stato per quel pazzo criminale. “Se solo potessi tornare indietro e cambiare il corso degli eventi…”
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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10. Ciò che non ti ho detto

Harry si svegliò di soprassalto e si guardò intorno preoccupato.
La prima luce del mattino filtrava attraverso uno spiraglio tra le pesanti tende.
Gli ci volle un po’ per ricordare che si trovava nella camera da letto del professor Piton.
La stanza era piccola, ma accogliente, nonostante i colori di Serpeverde.
Si crogiolò per qualche minuto in quel bozzolo caldo e solo dopo un po’  si rese conto di indossare un morbido pigiama blu. Probabilmente il professore, entrato per controllare le sue condizioni, lo aveva cambiato e messo sotto le coperte.
Sorrise al pensiero che quell’uomo sempre così acido potesse rivelarsi premuroso nei suoi confronti.
Si alzò e barcollò intorno al letto. Appoggiandosi al comò non poté fare a meno di notare diverse fotografie allineate sul ripiano del mobile.
Tra tutte le persone che sorridevano e salutavano dalle cornici riconobbe sua madre, accanto a Severus, entrambi con la divisa della scuola e il rotolo del diploma in una mano. In un’altra c’era una donna dal viso allungato che assomigliava sorprendentemente al professore. Quella che attirò maggiormente la sua attenzione era un po’ nascosta: ritraeva lo stesso Harry dopo una partita di Quiddich, esultante, un braccio appoggiato sulle spalle di un giovanissimo Severus.
Harry la contemplò  per alcuni lunghi secondi, pensieroso, e poi la ripose con cura tra le altre.
Uscì dalla stanza e trovò il professore già in piedi, perfettamente abbigliato come al solito e intento a leggere una lunga pergamena.
-Buongiorno, professore! Già in piedi?
Il mago alzò lo sguardo.
-Signor Potter… spero abbia dormito bene. Non era necessario che si alzasse così presto.
-Ormai ero sveglio…
Si guardò brevemente intorno, gironzolando per lo studio e avvicinandosi lentamente alla scrivania.
Il professor Piton mise da parte il rotolo e gli fece cenno di accomodarsi.
Fece comparire una teiera fumante, due tazze e alcuni muffin, proprio quelli al cioccolato che a Harry piacevano tanto.
-Questa mattina non ho lezioni, quindi possiamo parlare tranquillamente.
Harry annuì con la bocca piena di muffin.
-Un uccellino mi ha detto che non ha mantenuto tutte le promesse, professore…
Severus si irrigidì e, posando la tazza di tè, lo fissò con lo sguardo tagliente che Harry conosceva bene.
-Non so a cosa si riferisce, signor Potter.
-Mi riferisco al fatto che , da quel che ho potuto capire, non si può dire che la sua vita sia particolarmente soddisfacente…  sembra opinione comune che, alla fine, non abbia voluto dimenticare il passato.
Quando Severus si riscosse dalla sorpresa, la sua voce risuonò fredda e priva di emozione.
-Vivo la vita che mi sono scelto, e la cosa non la deve riguardare. Quanto al passato… sono definitivamente cosciente del fatto che se n’è andato per sempre e che non tornerà mai più… ma parlando di promesse, adesso mi aspetto di sapere tutto su ciò che è successo, o che sarebbe potuto succedere… insomma, ci siamo capiti…
Harry annuì gravemente e posò la tazza  sul vassoio.
-Sì, ho promesso  che, se mi fosse stato possibile, avrei spiegato ogni cosa… ma adesso mi domando se sia la cosa giusta…
Il professor Piton si sporse sopra la scrivania verso di lui e sbottò infuriato:
-Voglio sapere tutto! Devo sapere perché… - si interruppe un momento, mentre un’ombra di sofferenza velava il nero scintillante delle sue pupille. – Me lo hai promesso!
Harry sospirò rassegnato.
-D’accordo… avrei preferito risparmiarle tutto questo, ma se proprio insiste… adesso mi è chiaro che la mia intuizione era stata giusta. Il giorno del M.A.G.O. di Difesa ha segnato un punto di non ritorno nella vita di molte persone…

                                                                                         *

Quando Harry ebbe terminato il racconto riprese a sorseggiare il suo tè, aspettando la reazione del professor Piton.
Quest’ultimo rimase a lungo in silenzio, lo sguardo perso nel vuoto, e quando parlò, la sua voce non era altro che un sussurro.
-Dunque è per questo…
-Sì, adesso capisce perché ho dovuto fare ciò che ho fatto…
Severus scosse lentamente il capo.
-Volevo dire… tu hai visto di che cosa potrei essere capace… per Merlino… io sono un… mostro!
-Professore! Lei non è affatto un mostro!
-Ma potrei esserlo… capisco che tu non voglia avere niente a che fare con me…
Deglutì a vuoto, perché la gola gli si era seccata e un nodo alle corde vocali e alla bocca dello stomaco gli impedivano di proseguire.
-Ma non mi ha ascoltato? Lei si è dimostrato un uomo molto coraggioso, nonostante gli errori che ha commesso. Per questo ho pensato che sarebbe valsa la pena di tentare. Certo, non mi è mai passata per la mente l’idea che tra noi potesse esserci qualcosa. Figuriamoci! Non avrei nemmeno immaginato che saremmo potuti diventare amici!
Piton scattò in piedi, e il tono sarcastico con cui rispose non riuscì a mascherare completamente il dolore che stava provando.
-Grazie, signor Potter. E’ stato molto premuroso a voler puntualizzare la situazione, ma non tema, non saremo ulteriormente obbligati a sopportarci a vicenda. Non sono più un suo insegnante e il mestiere di Auror la porterà lontano da questa scuola, quindi…
-No, aspetti, forse mi sono espresso male…
-Si è espresso in modo molto chiaro, invece!
Mise in mano ad Harry la bottiglia di pozione che gli aveva somministrato la sera precedente.
-Questo le basterà per qualche giorno. Le farò recapitare direttamente a casa il resto della scorta che ho preparato, spero le sarà sufficiente… e adesso, se non le dispiace…
Si diresse a grandi passi verso la porta e la aprì, con il chiaro invito a togliere il disturbo.
Harry fece un lungo respiro, posò la bottiglia sulla scrivania, si avvicinò a Piton, richiudendo delicatamente la porta.
-Lei mi ha frainteso.
Per tutta risposta Severus continuò a scrutarlo con un sopracciglio alzato.
-Per prima cosa, visto che non sono più uno studente, penso che sarebbe ora di mettere da parte le formalità, Severus…
-Non mi pare il caso…
Harry ignorò la risposta e il tono secco con cui era stata pronunciata.
-… in secondo luogo, mi rendo conto adesso che mi sono dimenticato di dirti una cosa…
-Ti sei dimenticato di specificare  - replicò con voce controllata e tono gelido - che ci sono vent’anni di differenza tra di noi? No, in realtà questo me lo avevi fatto capire… Forse ti riferisci al fatto che non posso certo competere con il codazzo di ammiratrici e ammiratori che ti porti dietro ormai da anni. Non hai che l’imbarazzo della scelta! Perché mai dovresti rivolgere la tua attenzione ad un vecchio compagno di scuola, del tutto privo di qualsiasi attrattiva…?
Esasperato, Piton tornò verso la porta, ma Harry gli tagliò prontamente la strada.
-Lasciami finire…
Con una mano scostò delicatamente una ciocca di capelli che ricadeva su una guancia di Severus, il quale fece istintivamente un movimento per allontanarsi.
Harry attese che la curiosità del professore prendesse il sopravvento sulla sorpresa e sulla diffidenza e gli afferrò il volto, senza distogliere lo sguardo dai due diamanti oscuri che lo fissavano increduli.
Piton non ebbe il tempo di reagire.
Le labbra di Harry si posarono delicatamente sulle sue, baciandolo lentamente e ripetutamente.
-Stupido Serpeverde… avresti potuto vivere una vita felice, se solo non fossi così cocciuto…
Severus, che fino a quel momento aveva trattenuto il respiro, rispose con un gemito affannato, ansimando.
-Ma è te che voglio, non posso farne a meno, non lo capisci, stupido Grifondoro?
Con quelle parole lo strinse fra le braccia e lo baciò a lungo, intensamente, fino a togliergli il respiro.
Harry lo lasciò fare, abbandonandosi a quella passione, che era stata repressa per troppo tempo.
Improvvisamente si staccò da lui, guardandolo con aria grave.
-Allora? Non vuoi sapere cosa mi sono dimenticato di dirti?
Severus lo guardò in modo altrettanto intenso, facendo scorrere un pollice sulla guancia del ragazzo.
Le sue labbra si distesero in un sorriso triste.
Harry rimase in silenzio per qualche secondo, assaporando quello sguardo pieno di tensione, ma anche di amore, che gli sembrava così strano, così nuovo, ma che era tutto e soltanto per lui.
Lo attirò nuovamente a sé, osservandolo con attenzione.
Gli occhi, del nero più profondo che si possa immaginare, riflettevano gli anni di attesa e di lotte, ma in fondo erano sempre gli stessi che lo avevano guardato sparire dietro il quadro della Signora Grassa, pieni di lacrime, ma anche di speranza per il futuro.
-Vuoi dirmi che per te sono sempre stato soltanto il tuo noioso, pignolo e detestato insegnante di Pozioni?
-No, Sev…
Harry scosse il capo lentamente e gli accarezzò i capelli, leggeri e morbidi al tatto.
- Mi sono dimenticato di dirti che anche io… ti amo.



EPILOGO

Harry stava accuratamente piegando alcune camice, sistemandole nella valigia insieme agli altri abiti.
Sentì un  presenza che, silenziosa, lo stava osservando dalla soglia della sua camera da letto.
-Mamma… papà! Che cosa fate lì, sulla porta?
Dopo un attimo di esitazione, Lily mosse qualche passo verso il figlio, seguita a distanza da James.
-Harry, tesoro… ci stavamo domandando… da quando sei scomparso, l’altra settimana, non sembri più te stesso. Sei sicuro di sentirti bene?
Harry rivolse un caldo sorriso ai suoi genitori.
-Sto benissimo, mamma! Perché siete così preoccupati? Ormai è tutto passato.
-Ma allora,perché…? Sappiamo che ci tieni ad andare a vivere a Londra, con Sirius, ma pensavamo che saresti rimasto a casa fino all’inizio dei corsi.
-Non sto andando da Sirius. Resterò ad Hogwarts per qualche giorno. A proposito, ho deciso di riconsiderare la vostra offerta. Non mi dispiacerebbe avere un appartamento tutto mio…
James e Lily si scambiarono un’occhiata.
-D’accordo – rispose suo padre – ma possiamo sapere che cosa ti ha fatto cambiare idea? E’ successo qualcosa tra te e Sirius? E poi, a Hogwarts… cosa ti fa pensare di poter essere ospitato alla scuola, se non sei uno studente o un… aspetta un momento!
I due si guardarono di nuovo, allarmati.
-Non vorrai lasciar perdere la carriera di Auror per fare l’insegnante, vero?
Harry sospirò, ma stava ancora sorridendo.
-Forse è meglio se vi sedete… ho bisogno di passare qualche giorno a Hogwarts per discutere di alcune cose con Severus…
-Severus? – James quasi gridò quel nome – Per Merlino, dovevo aspettarmelo. Ha sempre cercato di dissuaderti dal diventare Auror… che cosa ha fatto per convincerti?
Harry alzò entrambe le mani, nel tentativo di calmare suo padre.
-Stai tranquillo, papà! Non ho cambiato idea: andrò a Londra e seguirò il corso per diventare Auror. E non è successo niente con Sirius. Resterò con lui finché non avrò l’appartamento. Però… mi sono ricordato che cosa è successo in quei quattro giorni… più o meno.
Lily e James si lasciarono andare a sedere sul letto del ragazzo, guardandolo con tanto d’occhi.
-…allora?
-Ecco… sono stato ad un rave party.
-…a un… cosa?
-E’ una specie di festa babbana. Si ascolta musica, si beve e… beh, non importa. Io, ecco… ero molto arrabbiato e depresso e avevo bisogno di dimenticare.
I suoi genitori lo guardavano in silenzio, smarriti.
-… così sono andato alla festa con alcuni amici babbani di Seamus e… probabilmente ho esagerato un  pochino.
-Oh… ma, perché? – fu tutto ciò che riuscirono a balbettare, all’unisono.
-Beh… è una cosa che riguarda Severus. Voi sapete come è rigoroso e inflessibile…
-Sì, certo. Non l’hai mai potuto sopportare, anche se è sempre stato molto disponibile nei tuoi confronti.
-Certo, ma ultimamente ho scoperto che possiede anche molte buone qualità, e anche lui ha cominciato ad apprezzarmi e… beh, insomma, per farla breve… ci siamo innamorati, ecco!
-Vi siete… cosa?
- Ma lui si faceva mille problemi, per la differenza di età, perché sono troppo giovane, e per voi… Ho cercato in tutti i modi di convincerlo che stiamo facendo la cosa giusta, ma lui è così dannatamente… corretto! Ero esasperato, e ho cercato lo sballo, tutto qui. Probabilmente, quando mi sono ripreso ho pensato di tornare da lui, anche se al momento non ricordavo niente…
James si alzò e mise le mani sulle spalle del figlio, con l’aria di chi sta cercando di spiegare una cosa molto semplice ad un perfetto imbecille.
-Senti, figliolo… ti ricordi cosa ha detto Sirius l’altra sera? Sul fatto che Piton non ha mai dimenticato il suo primo amore? Ecco… ti sembrerà assurdo, ma tu assomigli un po’ a quel ragazzo, e probabilmente glielo ricordi…
Lily gli accarezzò i capelli con un sorriso dolcissimo.
-Era un ragazzo eccezionale, e tutti noi gli dobbiamo molto. Il nome che abbiamo scelto per te non è soltanto quello di tuo nonno. Anche lui si chiamava così.
-Sì, certo. – tagliò corto James – Ma ormai Piton avrà accettato l’idea che non lo rivedrà mai più e avrà pensato…
James sembrava costernato.
-Senti, figliolo. L’ultima cosa che desidero è vederti soffrire. Tu sei giovane e lui è un tuo insegnante. E’ intelligente, brillante e… tua madre ed io ci siamo accorti che le ragazze non ti fanno battere il cuore, quindi non ci stupisce se lo trovi affascinante, però… devi capire che per lui sei soltanto un sostituto. E’ chiaro che non è davvero innamorato di te!
Harry cercò di mantenere un’espressione neutra.
-L’unica cosa che mi è chiara è che sono il suo tipo!
James cercava disperatamente un altro argomento a favore della propria tesi.
Harry scoppiò a ridere.
-Sai, papà… sono quasi le stesse cose che mi ha detto Severus, ma adesso ha capito che la cosa per me è molto seria, quindi ha deciso di scendere ad un compromesso. Sto andando da lui proprio per parlare di questo. So che mi chiederà di fare un passo per volta e di pensare prima di tutto al mio futuro, e io gli dirò che sono d’accordo, perché tanto so che siamo fatti l’uno per l’altro.
-Quindi lui… lui… - James sembrava terribilmente imbarazzato, ma anche un po’ aggressivo - … non ti ha fatto del male…? O sì?
Harry si staccò dai suoi genitori, un po’ indignato, un po’ felicemente stupito di vedere suo padre così protettivo.
-No, papà! Severus non mi ha mai fatto del male! Non mi ha mai fatto niente… - arrossì e tornò ad occuparsi della valigia, sussurrando - …anche se l’avrei voluto.
Lily guardò suo marito di traverso.
-Conosciamo bene Sev e siamo sicuri che non farebbe mai nulla contro la tua volontà.
-Certo che no, mamma! Lui mi ama e sono sicuro che saremo felici insieme.
James si lasciò di nuovo cadere sul bordo del letto e lanciò un’occhiata rassegnata alla moglie.
-Non posso crederci! Saremo i suoceri di… Mocciosus?
-Papà! Ma sei incorreggibile…!



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Un grazie grande grande a Giuli95, Shin86 e Yuukimy che hanno commentato il capitolo precedente.
Grazie anche a tutti/e voi che avete letto, commentando oppure no.
Per il momento la storia finisce qui, ma non escludo di poterla riprendere in un prossimo fututo. Nel frattempo vi propongo una ff del tutto diversa che ho già in parte pubblicato sul SPFF: Diario di un'indagine
  
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