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Autore: Florence    27/02/2024    5 recensioni
Raccolta di one-shots ciascuna partecipante alla challenge Prime Volte indetta da Dylanation sul gruppo FB Komorebi Community - Fanfiction Italia
Una serie di "prime volte" di Victor e Yuuri, un viaggio nel tempo, un po' di missing moments in alcuni dei momenti importanti delle loro vite passate.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un Dio - 2004

Yuri


OS partecipante alla challenge Prime Volte indetta da Dylanation sul gruppo FB Komorebi Community - Fanfiction Italia - Prime volte 

 

Prompt: Mezzanotte


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Yuuri aveva organizzato tutto nel dettaglio. Aveva convinto Takeshi a una tregua, in cambio di tre numeri di One Piece che gli erano sfuggiti quando li davano in edicola, cinque carte Pokemon serie V astro olo a scelta e una scatola di biscotti al burro che non si trovavano al combini e che a Yu-Topia erano invece offerti col pacchetto onsen+massaggio.

In cambio, era arrivato l'invito.


-Yuu-chan, sei sicuro di voler andare a fare il pigiama party da Takeshi?-

La mamma è sempre un passo avanti. Certo, ovvio che le faccia strano questa richiesta, d'altronde Noshigori non perde mai occasione di prendere in giro Yuuri e metterlo in ridicolo davanti a Yuuko, sulla pista e non.

-Ci saranno anche gli altri del corso, tranquilla ma’. Prima facciamo un allenamento all'Ice Castle tutti insieme, prendiamo le pizze e dopo ci fermiamo a dormire da Takeshi.- Non era sufficiente per tranquillizzare la mamma…

-Tutto qui. E poi domattina c'è scuola, quindi vedrai che non faremo tardi. Massimo le dieci e mezza, undici a scialare. Lo sai che Noshigori è uno che fa tanto il grande, ma poi crolla come una pera cotta alle nove e mezza, no?-

Hiroko Katsuki non è convinta, Yuuri lo legge nella ruga che solca verticalmente la sua fronte.

-Mamma, cosa ti preoccupa?- Le domanda, stringendole le braccia tra le sue mani.

La donna sospira, stringe le labbra, sposta lo sguardo e una spolverata di imbarazzo le arrossa il viso paffuto.

-Voi non… non farete cose… sconvenienti, vero?-

Yuuri allontana le mani come scottato.

-Scon… in che senso!?-

-Quei ragazzi sono più grandi di te, Yuu-chan… non ti faranno guardare video da… da adulti… vero?- Adesso è paonazza e Yuuri più di lei.

 

-Ma’, tuo figlio ha barattato l'invito con dei manga di One piece e delle carte Pokemon… davvero pensi che questi ragazzini abbiano una visione così ampia del mondo?- Mari si intromette nella conversazione e Kamisama! per una volta Yuuri è felice di averla per sorella.

-Tutt’al più giocheranno a qualche videogame, massimo della trasgressione: spegnere la luce alle dieci e mezzo! Fidati di loro, ma’.-

 

Yuuri annuisce con veemenza, Hiroko sospira e si tranquillizza, Mari sfoglia il catalogo virtuale dei regali che suo fratello le dovrà in cambio di quella arringa.

 

-Scappo o farò tardi!- Ne approfitta il piccolo di casa Katsuki, bacia la mamma, lancia un gesto d'intesa alla sorella, urla un saluto al padre e gratta la testa di Vicchan. -Fai il bravo-, dice al barboncino e lui abbaia. 


-Mari, quant'è cresciuto…- Hiroko si siede e ha quasi i lucciconi agli occhi. È la prima volta che suo figlio si ferma a dormire da qualcuno e, anche se ha già tredici anni, a lei fa effetto.

-Ma’, ma… te lo ricordi che giorno è oggi?- Mari è una traditrice. Se Yuuri fosse lì, la prenderebbe a sberle.

-No, che c'è oggi?-

-La Rostelecom Cup, l'ultima tappa prima della finale del Grand Prix e Mr Nikiforov è come sempre tra i favoriti. Pensi davvero che giocheranno ai videogames o, ancora più improbabile, si mettano a guardare filmini porno tutti insieme?-

 

Hiroko sbianca, poi rinsavisce.

-Mari Katsuki, modera il linguaggio!- Le servono però più informazioni. -Dove la vedrebbero questa gara? Yuuri ha detto che non la danno in TV. E poi, a che ora sarebbe?-

 

Mari prende il guinzaglio di Vicchan, ha lanciato la bomba e adesso se la deve svignare.

-I Noshigori hanno la parabola e troveranno qualche canale russo che la trasmette. Mi pare che inizi alle diciassette e trenta, giù di lì… Ciao ma’!- E scappa via.

 

La signora Katsuki non fa in tempo a rispondere, ma un dubbio la assale; scatta verso la porta della locanda e sbraita verso la figlia.

-Ora nostra o ora della Russia?-

 

-Russia, mamma, Russia!- Le risponde la figlia, sventolando una mano, prima di svoltare l'angolo, trascinata dal cane.

 

Hiroko torna dentro, alzando una a una le dita della sinistra davanti a sé.

-Cosa conti?- Le chiede il marito.

-Diciassette più… quante ore di fuso ci sono tra qui e Mosca?-

-Hum… sei, mi pare…-

-Diciassette e trenta più sei… Le undici e mezzo! Kamisama, Yuuri!-

L'indomani loro figlio sarà uno zombie a scuola, ci può mettere la firma.

 

---

 

Nel salotto di casa Noshigori crepita la stessa elettricità che c'è su un cavo dell'alta tensione immerso in una nuvola.

-Silenzio!-

-Passa le patatine!-

-Shhh!-

-Allora, l'hai trovato il canale?-

-Non si capisce qual è, accidenti!-

-Dai Takeshi, sarà quello dell'altra volta.-

-Trovalo te!-

-Si chiama “Sport” non è mica complicato!-

-Sì, ma è scritto in cirillico!-

-Aspetta, lascia fare a me.-

-Спорт, eccolo!-

-Grande Katsuki! Da quando sai leggere il cirillico?-

-Lui sa tutto su Victor Nikiforov, vuoi che non sappia leggere quella scrittura?-

-Shhh! Inizia!-

 

Il pigiama party tanto decantato, in realtà è ristretto solo a loro tre: Yuuri, Yuuko e Takeshi, anche se all'ultimo si stanno già chiudendo gli occhi. Menomale che hanno una casa enorme e i suoi sono a letto già da un pezzo. Dovrebbero esserci anche loro, erano quelli i patti con i solo genitori, visto che lui si è svegliato alle sei per aiutarli a sistemare il palazzetto e ha promesso che non avrebbero fatto tardi. Però Takeshi non accetta che Yuuko possa rimanere sveglia da sola con Katsuki: anche se lui è un debole e un pappamolle e un piagnucolone, non può rischiare che un momento così notturno lo veda come unica compagnia di Yuuko. No no no. Se non fosse stata lei a pregarlo per farli andare lì a vedere la TV satellitare, col cavolo che avrebbe concesso al pappamolle di infilarsi in casa sua di notte, per sbavare come un lama davanti alle evoluzioni di quel damerino dalla chioma fluente di Victor Nikiforov!

 

-Non si capisce nulla!- Si lamenta il padrone di casa.

-È in russo, Takeshi-kun, è normale!- Ribatte il più piccolo.

-Ma come si capisce chi è chi, allora?-

-A parte che i nomi non è che cambino da una lingua all'altra, e poi abbiamo il nostro traduttore dal cirillico al giapponese qua, no?- Yuuko fa un sorriso e indica Yuuri.

-E state un po’ zitti! Non occorre leggere o sentire, si riconoscono, eh!- Ovvio. Per il pappamolle, forse, ma per Takeshi sono tutti uguali: tanti damerini vestiti in maschera che ballano sui pattini. Se solo non fosse la fonte primaria di introito della sua famiglia, lui il pattinaggio sul ghiaccio lo avrebbe abolito al suo primo fallimento ai Pre-Novice.

 

Takeshi pensa che, a parte Nikiforov, lui non conosce proprio nessuno di quelli famosi, ma Yuuko squittisce ed esclama: -Quello è lo svizzero! Com'è carino!!!-

 

Carino un corno! Sarà bravo, ok, ma carino no eh! È tutto il contrario di lui, che non è di certo biondo e con gli occhi verdi, magro e sempre sorridente, accidenti! E Yuuko definisce quello carino!?

 

-Doppio toe-loop più triplo Axel…-

-Trottola alta, combinazione con lutz singolo e passi.-

-La musica è il Bolero di Ravel, ci sta tutta!-

-Guarda Yuuko-chan! Un triplo Salchow!-

-Oddio Yuuri-chan! È bravissimo! Com'è carino!-

 

Takeshi ribolle a braccia conserte, però Yuuko sembra così felice… Si sistema meglio sul divano, ecco, un cuscino in più non guasta, gli occhi gli si chiudono, ma deve resistere al sonno.

Guarda le ombre degli amici che gli danzano davanti, accompagnati da quelle canzoncine morbide in sottofondo e qualcuno che gracchia in una lingua sconosciuta. Ma quant’è bella Yuuko…


-Sta a lui. Oddio Yuuko-chan!-

-Calmo Yuuri-chan! Respira! L'hai visto?-

-No, ancora non l’hanno inquadrato, ma avevo letto l'ordine di ingresso. Oddio oddio, che costume avrà? Su che musica si esibi… COSA!?!?-

Yuuko è sbalordita quanto Yuuri. 

“Victor Nikiforov” in cirillico lo sa leggere anche lei e ha pure sentito il nome annunciato, ma… ma… chi è quello che sta entrando nel rink? Quello non è Victor!!!

 

-Yuuri… Yuuri respira, ci deve essere un error-

-È lui. È proprio lui…- A Yuuri trema la voce mentre si avvicina allo schermo quasi volesse entrarci dentro e vedere dal vivo Victor Nikiforov, la fata gloriosa, il giovane Apollo di tutte le Russie, il ragazzo dai lunghi capelli d'argento che…

Yuuko si tappa la bocca con entrambe le mani e butta un occhio all'amico: è concentrato, una ruga divide a metà la sua fronte, oltre la montatura degli occhiali. Sta trattenendo il fiato.

Yuuri sta assistendo alla metamorfosi del suo idolo, lei assiste alla sua reazione e ha  paura. 

Alla domanda “Perché ti piace tanto Victor?”, Yuuri ha sempre risposto “Perché è bravissimo, ti incanta, è grazia allo stato puro, e poi… ma hai visto i suoi capelli…!” con tanto di occhi a cuore e mani giunte al petto. Da grande, ha dichiarato Yuuri a dieci anni, quando entrerà nei senior, anche lui si farà allungare i capelli.

 

Nello schermo zoomano sul pattinatore, si soffermano sul suo volto, ha l'espressione concentrata, gli occhi di ghiaccio potrebbero incendiare anche loro via etere e appare diverso, più consapevole, più adulto, più… maschio. Un ciuffo gli copre la fronte, tagliando a metà l'occhio sinistro, la nuca è scoperta, la linea del collo appare diversa dal solito, eppure con i capelli legati l’effetto avrebbe dovuto essere lo stesso. Poi Victor deglutisce e la telecamera è lì zoomata sul pomo d’adamo che lentamente va su e giù.

 

Yuuko è incantata, ma come si può essere più belli di così!? Yuuri al suo fianco non si è ancora mosso né ha detto nulla, la ragazza ha dei dubbi sul fatto che respiri ancora. 

Si decide ad abbandonare per un attimo l’immagine di quel dio di perfezione che buca lo schermo e controlla l’amico.

Yuuri è serio, il suo volto riflette la stessa concentrazione del suo idolo. Poi la musica parte e l'ordine degli elementi si stravolge sullo schermo e sulle espressioni dipinte sul volto dell'amico. Yuuri danza insieme a Victor, le emozioni piroettano e saltano nei suoi occhi e Yuuko è catturata da entrambe le interpretazioni.

 

La musica finisce, Victor è immobile nella posizione di chiusura, gli occhi trapanano la lastra di ghiaccio come raggi laser azzurri, poi si rilassa, sorride a trentadue denti come suo solito e si passa una mano tra i capelli, per spostare il ciuffo dagli occhi.


-Cosa è stato?- Takeshi scatta di colpo, svegliato da un urletto stridulo accanto a lui. Sbatte le palpebre per mettere a fuoco e non gli piace, non gli piace per niente quello che vede!

 

Yuuko e Yuuri si tengono per mano, saltellano sul posto, traboccano euforia e cuori da ogni poro, squittiscono, aprono e chiudono le bocche increduli, balbettano pezzi di parole, piangono quasi e infine crollano giù ginocchioni uno di fronte all’altra, con gli occhi incollati allo schermo, che finalmente si svela al padrone di casa. E così anche lui vede e capisce.

 

-Oh- dice soltanto, e forse farebbe bene a non aggiungere altro, ma gli occhi a cuore di Yuuko, Kamisama, no! -Beh, che avete da strillare? Si è tagliato i capelli, e allora? Almeno adesso sembra un po’ di più un maschio e non una femminuccia. Anche bruttino, come maschio, direi. No, ragazzi?-

 

Mezzanotte.

È mezzanotte esatta quando Takeshi scopre due cose di fondamentale importanza per il suo futuro.

Mai, mai offendere Victor Nikiforov davanti a Yuuko o la sua vendetta sarà di nuovo violenta e si concentrerà ancora sui suoi stinchi. Ma soprattutto, e vale ben più di un paio di lividi, non avrà mai nulla da temere in futuro da Yuuri Katsuki. Se c’è qualcuno sulla faccia della terra che quel rimbambito di Yuuri potrà mai desiderare, amare, venerare eccetera eccetera, non sarà mai Yuuko o qualsivoglia ragazza. Yuuri è innamorato perso di un maschio, di un russo, di un personaggio famoso e, povero pappamolle, mai e poi mai Victor Nikiforov incrocerà nemmeno per errore la sua strada.

 

Yuuko sbadiglia.

-Signorina, il suo letto nella stanza di mia sorella è pronto-, le dice Takeshi, in modalità perfetto gentiluomo. Poi si rivolge al cartone animato impalato davanti al televisore ormai spento. -In quanto a te, Katsuki, muovi il culo e vieni a dormire!-

 

Yuuri si volta, sul viso il sorriso ebete dei miracolati, alza la mano e mostra il suo trofeo: sul suo telefono, il display riproduce una foto che ha scattato senza nemmeno rendersene conto. Il suo dio, solcato da righine verdi causate dall’mpeg è lì, con la mano affondata nel ciuffo ribelle, e gli occhi di entrambi luccicano come stelle.




 
   
 
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