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Autore: fenice64    09/03/2024    8 recensioni
Finalmente, dopo aver atteso a lungo, la pioggia, tanto anelata e quanto mai necessaria, è arrivata.
Nel momento in cui smette di piovere si può osservare un mutamento nel paesaggio, dato dai postumi della giornata piovosa: ovunque compaiono le pozzanghere, un’infinità di pozze acquose, le quali possono nascondere una vita segreta composta di immagini riflesse con il desiderio di farle proprie.
Breve poesia racconto, senza pretese, su un soggetto raramente preso in considerazione.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la pioggia. Gli alberi parlano con il vento. E le pozzanghere, sfacciate, fanno provviste di cielo.
(Fabrizio Caramagna)

 
I bambini sono capaci di vedere l'avventura in una comune pozzanghera di acqua sporca.
(Robert Baden-Powell)

 
 
 
Il temporale si è alfine quietato.
Un iridescente arcobaleno è apparso
dopo il nubifragio che ha inondato la città.
Tantissime sono le pozze d’acqua disseminate in ogni dove.
Qualcuno potrebbe scorgervi dentro il vuoto, il nulla, il buio totale
pronto ad inghiottire ogni cosa.
Io, curiosa, mi specchio in una di quelle chiazze acquose.
La memoria torna indietro nel tempo
quando, bambina, giocavo,
schizzando l’acqua,
fantasticando fossero laghi da attraversare.
Intanto il mio sguardo gira tutto intorno.
C’è una piccola pozzanghera a ridosso di un muretto.
È rimasta sola dopo che le sue sorelle sono state prosciugate dal sole.
Sembra voglia riempirsi della meraviglia che nelle sue acque si riflette.
E allora,
inizierà afferrando un brandello di colore dal cielo azzurro.
Subito dopo ingoierà le nuvole in transito,
trasportate dal vento mentre disegnano astratte strutture.
Tenterà di fare suoi i riflessi della vita
che si muove persino in quell’acqua stagnante.
Poi permetterà agli uccellini di dissetarsi presso di lei.
Infine traghetterà da una sponda all’altra la fogliolina caduta dall’albero,
affinché possa ricongiungersi con le sue compagne nel vicino prato.
In fondo,
ovunque si posano gli occhi è un pulsare di vita.
Quindi,
 prima che anche lei abbandoni questo mondo,
 evaporando al calore,
 vuole portarsene dietro una parte,
non essendo certa di ritrovarlo,
così pieno e vivo,
la prossima volta,
che farà mostra di sé in seguito all’ennesimo acquazzone.

   
 
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