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Autore: Allen Glassred    15/03/2024    0 recensioni
200 storie. 200 storie concentrate sui quattordici Re dei quattordici Clan delle Lune Demoniache ( o forse quindici, non vi resta che leggere per scoprirlo! ), 200 storie scritte su loro e sulle loro regine, storie che racconteranno momenti forse mai rivelati o non approfonditi nelle long.
Alcuni capitoli rimanderanno a delle raccolte già iniziate, che se vorrete potrete iniziare a seguire, o direttamente alle long. Ogni storia sarà a sè stante, per ciò potrete recensire quella che volete e senza tener conto delle altre.
Genere: Generale, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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BUIO PESTO
Storia: Violent Yellow

 
Il giovane non saprebbe dire quanto tempo sia passato: un’ora, un giorno, una settimana? Non lo saprebbe dire: nulla gli consente di scandire il passaggio del tempo, in quella stanza è il buio pesto a regnare come sovrano indiscusso: lo stesso sovrano indiscusso che un giorno, pensa il principe Muzan, diventerà anche lui. Non gli importa nulla di ciò che dice suo padre e non gli importa quanto cerchi - a suo dire - di rieducarlo, le cose andranno comunque esattamente come lui ha previsto. Non sa cosa prova, il giovanissimo principe Muzan Tsukinami: normalmente e secondo la logica, dovrebbe provare rabbia verso suo padre che lo ha rinchiuso lì e paura per il buio pesto che lo circonda, tuttavia così non è. Il buio non gli fa paura ed è completamente apatico nei confronti del genitore. “ Non ho tempo per sciocchezze come il provare paura o essere triste per ciò che mio padre mi ha fatto. Ho ben altro a cui pensare… “. Borbotta solamente il futuro sovrano del regno di Emperia. Ed in effetti pensa, ha molto altro a cui rivolgere i suoi pensieri: al fatto che ben presto sarà lui ad essere sovrano di Emperia, che erediterà il posto del padre in un modo o nell’altro e che diventerà lui l’ottavo Pilastro, il lower rank eight. Già, anche questa cosa è da risolvere pensa il corvino, immerso nella più totale oscurità: la luna gialla è molto forte, ma è ancora un lower rank e questa condizione va sistemata quanto prima. “ Molto presto sconfiggerò una luna superiore, così che la mia luna possa diventare un upper rank… “. Sibila solamente il primogenito di re Lionel, per poi pensare all’altra questione che proprio non gli va a genio. La spina nel fianco che deve togliersi quanto prima, prima che diventi un’infezione insanabile: suo padre e sua madre intendono dare sua sorella Margherita in sposa ad un altro re, mentre per lui vogliono una sposa dalle nobili origini, così che possa divenire la sua luna consorte e dargli dei figli forti, in grado di sostenere e tramandare il potere immenso della Luna Gialla. “ Non lo tollero… “. Sibila tra i denti il ragazzo, stringendo lievemente i pugni in ira. “ Lei dev’essere mia! “. Prosegue, nei suoi occhi brilla per un istante un bagliore giallo mentre un raggio del medesimo colore squarcia il buio pesto della stanza, infrangendosi sulla parete e corrodendola parzialmente. “ Lei sarà mia, che loro lo vogliano o meno. Anche il suo parere è irrilevante: nessuno può rifiutare un mio ordine, anche se si tratta di mia sorella o dei miei stessi genitori “. Commenta solamente l’erede di Lionel e Leonie, pensando all’umiliazione subita quando, con nonchalance, i genitori gli annunciarono il fidanzamento della sorella, a cosa provò lui, alla collera così potente e travolgente che, se fosse già stato un pilastro, se già fosse stato il re del clan del clan della Luna Gialla, avrebbe comportato una scossa molto potente al Pilastro giallo. All’odio provato per i genitori stessi, alla voglia di trascinare via Margherita dalla sala del trono in quello stesso istante e farla sua, prima che qualcun altro potesse solo osare a metterle un dito addosso prima di lui. Questo pensiero sembra far impazzire il maggiore dei fratelli Tsukinami, che si porta entrambe le mani al capo, che scuote leggermente. “ Giuro che non permetterò che una cosa simile accada… “. Sibila solamente Muzan, i quali occhi non smettono di brillare di un’intensa luce gialla e mentre il suo intero corpo trema, in preda ad una collera sempre crescente. “ Non permetterò mai che qualcuno tocchi ciò che è mio: non amo condividere con alcuno ciò che mi appartiene e le mie sorelle rientrano in questa categoria “. Continua il proprio monologo, scuotendo lievemente il capo. “ No! Che io sia dannato se succederà una cosa simile! “. Prosegue, mentre quella luce gialla che brilla nei suoi occhi non accenna a volersi spegnere. “ Padre, mi avete fatto un grosso favore a rinchiudermi qui… “. Mormora, come se effettivamente il padre fosse li e potesse rispondergli. “ In questo buio pesto, potrò meditare sul mio piano perfetto. E quando uscirò da questa stanza, non sarò affatto rieducato come dite voi. Questa punizione è servita soltanto a segnare la fine del vostro regno e l’inizio del mio, dopo che avrò perfezionato il mio piano. E quando sarò re, anche le mia amate sorelle non potranno più lasciare questo regno e saranno mie. Per sempre “. Precisa poi, lasciandosi andare ad una lieve e crescente risata, che lentamente diventa isterica e posando il capo al muro, pensando che il suo piano è davvero perfetto. Esattamente pensa, perfetto come lo è lui.
 
   
 
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