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Autore: Scribbling_aloud    18/03/2024    0 recensioni
Siete anche voi dell'idea che un ragazzo come il nostro Harry Potter dopo: infanzia con gravi carenze di affetto e tutori abusivi, traumi pesanti in adolescenza con minacce di morte, perdite di affetti rilevanti nel corso della vita, non avrebbe mai potuto avere una vita troppo facile con una famiglia alla mulino bianco e soprattutto una mente equilibrata e serena?! Secondo me PTSD come se non ci fosse un domani. Questa è una trilogia molto poco magica che, in un crescendo, esplorerà la sua mente e la sua vita famigliare con i suoi mille problemi e difficoltà data da tormenti mai risolti, una popolarità cresciuta a dismisura che non lo fa vivere bene, fragili equilibri nelle sue relazioni che si frantumano. Partiamo diciannove anni dopo, esattamente dove ci ha lasciati la Rowling. Il Natale di quell'anno.
ATTENZIONE: comincia molto leggero, quasi frivolo, ma ci tengo a precisare che non è un testo per bambini. Da più o meno metà del primo libro e poi nel terzo, ci sono parecchi punti intensi, violenza e tratta temi delicati. Specie il terzo libro, dove ho raffinato un po' la mia scrittura quindi le immagini sono più vive.
E' una traduzione dall'inglese.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Non sono riuscito a giocare poi. Ci ho provato ma non riuscivo neanche a vedere il Bolide, avevo ancora troppo casino in testa.
Quando è diventato palese che la mia presenza non aggiungeva al gioco, mi sono esonerato con qualche scusa, non so neanche quale, e mi sono sdraiato sul prato fissando il cielo nuvoloso, che, per gradi ha permesso alla mia mente di calmarsi, esausta dalla battaglia interiore. Le voci si sono zittite, senza più fiato. Una avvilente calma ne prende il posto, tormentandomi lo spirito, inglobandomi completamente e portandomi a pensare che non c’è via d’uscita da questo malessere. Ogni scelta che prendo è sbagliata; porta solo a più panico, più infelicità, più distruzione.
Non c’è nessuna via d’uscita.
Improvvisamente comincio a sentirmi poco bene, un senso di nausea sta crescendo velocemente. Chiudo gli occhi in un tentativo di tenerla sotto controllo ed è in quel preciso istante che qualcuno mi tira su rudemente dalla camicia e mi sgancia un cazzotto dritto in faccia. Vacca eva! Il dolore e la sorpresa mi mozzano il fiato. Mi afferro il naso dove sento del sangue che ne gocciola, non ho tempo di fare niente più di quello però, che ne ricevo un altro.
Sento attorno a me persone che gridano e Francis che urla indignato ‘Cosa cazzo pensi di fare??’. Balzo in piedi afferrando la persona che mi sta attaccando dalla camicia, uso quello che papà mi ha insegnato in uno dei nostri allenamenti e agganciandogli le gambe con la mia lo porto a terra. Sto per restituire quello che ho ricevuto quando mi rendo conto chi mi ha colpito. Il mio pugno si blocca a due centimetri da due intensissimi occhi verdi che mi stanno fulminando. Lo stupore mi impietrisce. Lui si approfitta della mi sorpresa per scrollarmi di dosso e mi colpisce allo stomaco ‘Stronzo! Idiota!’ urla mentre mi colpisce ‘Non ti meriti nulla! Come hai potuto?!’
Cerco di bloccarlo senza colpirlo ma è così fuori che sto avendo difficoltà, specialmente perché l’ultimo pugno era veramente ben assestato al mio stomaco. Fortunatamente, Francis e Patrick riescono ad afferrarlo dalle spalle trascinandolo via.
‘Cosa cazzo pensi di fare?!’ urlo riprendendo fiato, cercando di fermare con la manica il sangue che mi cola dal naso.
Attorno a noi si è radunata metà Hogwarts in un brusio eccitato. Francis e Patrick lo stanno ancora tenendo per le spalle, la loro espressione sconvolta. Albus è una delle creature più mansuete su questa Terra e questa svolta inaspettata li ha sorpresi non poco. Vedo Rose che si apre la via verso di noi e Longbottom, non lontano, ha scorto anche lui la confusione.
‘Cosa succede?’ Rose chiede spostando lo sguardo dalla mia faccia sanguinolenta ad Albus immobilizzato dai miei amici.
‘Albus ha attaccato James senza nessuna ragione! Così!’ Patrick risponde senza lasciarlo.
Lei osserva Albus confusa ‘Perché?’ gli chiede, ma lui non la sente neanche, mi sta ancora guardando torvo.
La furia se n’è andata però e percependolo Patrick e Francis lo lasciano andare.
‘Sei un pezzo di merda, mi fai vomitare’ Albus sbotta con virulenza.
Si infila la mano in tasca e per un momento sono sicuro che stia prendendo la bacchetta per maledirmi, ma ne tira fuori una scatoletta quadrata e marrone e me la lancia. La prendo al volo mentre aggiunge ‘È per te e sai molto bene da parte di chi. Buon compleanno’ conclude con disprezzo, girando i tacchi e marciando via tra la folla che si apre al suo passaggio. Rose mi guarda preoccupata ma poi segue lui.
Osservo la scatoletta. Sono circondato da persone che borbottano ma sono da solo, o almeno così mi pare. Francis e Patrick sono di fianco a me facendo domande e commentando perplessi, ma non riesco a capire quello che loro, o nessun altro, stanno dicendo. Longbottom ci ha raggiunti e anche lui sta chiedendo qualcosa, dicendo qualcosa, ma è come se fossi rinchiuso in una bolla, tutti i suoni mi arrivano distorti, sono troppo preso dal pacchetto che ho nella mano. Un forte sospetto sul contenuto si fa largo e spero di essermi sbagliato perché temo la reazione che potrebbe provocarmi. Il mio sospetto diventa velocemente una certezza quando ci sbircio dentro e vedo un luccichio che lo conferma. C’è anche un biglietto, solo una parola ma quella parola combinata con tutte le emozioni accumulate nelle ultime due ore sono improvvisamente un po’ troppo da sopportare. Un senso di nausea sale velocissimo e vomito lì, mancando le scarpe di Patrick solo di pochi centimetri.
   
 
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