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Autore: ArrowVI    19/04/2024    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 19-6: Rimpanti [2-2]



Il cibo umano non era abbastanza per saziare un essere come Belzebub. 
Nonostante fossero passati secoli dal suo ultimo "pasto", il demone non aveva necessità fisiche o biologiche di mangiare come erano solite fare le altre creature viventi.

Un singolo "pasto" ben fatto era in grado di fornirgli abbastanza energie per secoli. Energie prontamente usate per lanciare incantesimi o rigenerarsi.
Sfortunatamente per lui, la gran parte delle sue energie si erano esaurite solamente per permettergli di restare in vita.

Se non era morto, lo doveva solamente alla buona sorte.


Il demone sospirò. Afferrò, ciononostante, la ciotola che gli offrì la donna e cominciò a berne il contenuto con grossi e lenti sorsi.
Uno dopo l'altro, in breve tempo finì il brodo che la donna preparò per lui.

Nonostante fosse impregnato di erbe mediche ed essenza magica curativa, le abilità e conoscenze di quella umana non erano sufficienti per aiutare un demone del suo livello a rimettersi in sesto.
Per lui, ciò che quella donna sperava lo avesse aiutato, non fu molto diverso da un semplicissimo bicchiere d'acqua.

Appoggiò quindi la ciotola vuota sul comodino vicino al suo letto, quindi si girò verso il muro, dando le spalle all'umana e addormentandosi.


Mentre alcune parti di lui continuarono a gridare dalla rabbia, non riuscendo a sopportare il fatto che fosse alla mercé di qualche umano... Altre sperarono di non risvegliarsi da quel sonno.


Il sonno del demone venne interrotto appena poco più di due ore dopo, quando qualcuno cominciò a bussare violentemente alla porta della clinica.




<< Sigh... >>
Sbuffò un cacciatore, dopo essersi inginocchiato nel terreno e aver constatato che la trappola non era stata toccata.

Era all'interno della foresta con un suo compagno, cacciatori alla ricerca di prede da poter rivendere poi nel loro villaggio.

<< Che succede? >>
Gli domandò il suo compagno.

<< Anche questa trappola è intatta. >>
Gli rispose l'uomo, alzandosi in piedi e pulendo i suoi vestiti dalla terra.
Entrambi digrignarono i denti.

<< Stai scherzando...? >>
Ruggì il secondo cacciatore.

<< E' la quinta in questa zona! Questo posto dovrebbe essere pieno di animali... >>
Borbottò subito dopo.

<< L'esca è intatta? >>
Domandò quindi al compagno.
Il primo cacciatore sospirò.

<< Come nelle altre quattro, si. E' come se la foresta si fosse improvvisamente svuotata! >>
Ringhiò l'uomo dalla rabbia, calciando via una pietra.


<< Che merda. >>
Ruggì il primo cacciatore, imbracciando il suo fucile e guardandosi intorno.

<< Pensi che ci sia qualche nuovo predatore in giro che abbia spaventato la selvaggina? >>
Domandò al suo collega.
Il secondo cacciatore esitò.

<< E' possibile... Ma gli animali qui si muovono sempre in gruppo, che razza di predatore potrebbe spaventare una mandria di Nhogs? >>
Gli domandò subito dopo.

[NB: Nhogs; una specie di suino armato di grosse corna, zanne appuntite e pelle robusta e dura, coperta da una folta pelliccia marrone. Ovviamente, razza fittizia del racconto. ]


Non ricevette alcuna risposta.

<< Hey, che ti prende? >>
Domandò al suo compagno, notando che fosse rimasto bloccato con il fucile in mano.

Quindi spostò il suo sguardo verso ciò che il suo collega avesse notato.
Non riuscì a credere ai suoi occhi.


Un gigantesco scorpione ricoperto di una pelliccia nera e insanguinata si era lentamente avvicinato a loro senza fare il benché minimo rumore. Aveva una lunga coda appuntita, sei occhi neri e otto grosse e orripilanti zampe. 
La bestia fissò i due umani davanti a se con curiosità, senza fare la benché minima mossa. Era così grande che avrebbe superato anche una casa, in altezza.

Con una delle sue chele stava reggendo la carcassa di un Nhog.


<< Cosa... Cosa cazzo è questo?! >>
Ruggì il primo cacciatore, sparando poi un colpo.



Quei colpi pesanti e costanti svegliarono prontamente il demone che si sedette sul bordo del suo letto e cominciò rapidamente a imprecare.

<< Che sta succedendo?! >>
Esclamò.


Quando la porta si aprì, mettendo finalmente fine a quel fastidioso suono, l'unica cosa che Belzebub sentì fu un sussulto sorpreso e spaventato di Isabelle.

<< Che è successo?! >>
Esclamò la donna.

<< Gli serve aiuto, ti prego! Di questo passo morirà! >>
Esclamò la voce di un uomo, terrorizzata e in lacrime.

<< Seguimi, presto! >>
Gli rispose Isabelle.


Improvvisamente la porta della stanza si aprì, permettendo a Belzebub di vedere cosa stesse succedendo.
Isabelle entrò nella stanza correndo verso uno dei letti, preparandolo per un paziente. A ruota la seguì un uomo con indosso un fucile e vestiti insanguinati: stava reggendo un secondo uomo completamente ricoperto di sangue.

<< Aiutami a distenderlo nel letto, veloce! >>
Esclamò Isabelle.

Con l'aiuto dell'uomo armato, i due appoggiarono delicatamente il ferito sul letto, quindi la dottoressa esaminò le ferite di quest'ultimo.
Non appena le vide, impallidì come se avesse visto un fantasma.

Nello stomaco dell'uomo c'era un enorme buco, come se qualcosa lo avesse trapassato da parte a parte. Inoltre, la pelle era violacea e ricoperta di strane venature viola che sembravano estendersi per tutto il corpo.
Il respiro dell'uomo era debole e lento, inoltre era pallido come il latte.

<< Ha perso molto sangue... Cosa è successo? >>
Domandò Isabelle all'uomo, mentre cominciò a preparare il materiale per operarlo.


<< E-Eravamo nella foresta, stavamo cercando dei Nhogs e... >>
Pianse l'uomo, tremando.

<< Q-Questa terribile creatura ci ha attaccati! I proiettili non gli hanno fatto nulla, sembrava ricoperto di metallo! >>
Ruggì.

<< Una creatura...? >>
Ripeté Isabelle, confusa e terrorizzata.



<< Che genere di creatura...? >>
La voce del padre di Isabelle attirò l'attenzione del cacciatore che rapidamente si voltò verso di lui.

<< Dottor Malcolm! >>
Esclamò l'uomo, riconoscendolo.

<< Non lo so- Non ho idea di cosa fosse! >> 
Gli disse, disperandosi.


Il vecchio si avvicinò lentamente al cacciatore, afferrandolo per le spalle e strattonandolo.

<< Concentrati! >>
Esclamò, mentre l'uomo lo fissò con occhi lucidi e terrorizzati.

<< Era una specie di scorpione? >>
Gli domandò.

<< Io... Io non...? >>
Balbettò.

<< C-Credo...? Non ci ho fatto caso, ci stava inseguendo e... >>
Continuò subito dopo, scoppiando ancora una volta in lacrime.



< Uno scorpione...? >
Pensò Belzebub.


<< A nord, a tre chilometri da qui, c'è un accampamento militare. Ho sentito che ci sono Sarah Ravier Andromeda, chiedi il loro aiuto! >>
Esclamò l'uomo.
Il cacciatore lo fissò con uno sguardo confuso e spaventato.

<< Di loro cosa è successo e che siamo in pericolo! Vai, corri! >>
Senza esitare neanche per un istante, il cacciatore seguì le parole del vecchio e lasciò la clinica correndo più velocemente possibile.




<< Padre! >>
Esclamò Isabelle.
Era terrorizzata e sul punto di scoppiare in lacrime.

<< Mi serve il tuo aiuto, io- >>
Singhiozzò.

<< Lo sto perdendo- Sta perdendo troppo sangue! Non so cosa fare!!! >>
Esclamò subito dopo.

L'uomo raggiunse la figlia il più rapidamente possibile, reggendosi sul suo bastone e prendendo il suo posto.

<< Vai a prendere degli antidoti, i più potenti che abbiamo! Tutti quelli che riesci a prendere! >>
Le ordinò.
Isabelle lo fissò con occhi confusi per un istante, ma non si fece ripetere quelle parole una seconda volta.
Corse verso uno degli scaffali con le mani insanguinate, quindi aprì dei cassetti e prese una dozzina di erbe tutte insieme.

<< Cosa devo fare?! >>
Esclamò subito dopo.

<< Mischiale insieme a dell'acqua bollente dopo averle fatte a pezzi, poi mischiale con l'essenza di Slime che abbiamo preso la settimana scorsa! >>
Le ordinò.
La ragazza seguì passo per passo ciò che il padre le disse, creando quindi una strana sostanza gelatinosa.
Dopo averla portata dal padre, l'uomo la versò sull'addome dell'uomo che prontamente cominciò a urlare dal dolore mentre la sua pelle cominciò a bollire.

<< Aiutami a tenerlo fermo! >>
Esclamò l'uomo.

<< A cosa serve quella sostanza, padre? >>
Domandò la giovane dottoressa al padre più esperto.

<< Blocca l'emorragia creando una barriera che funge da "tappo", inoltre grazie alle erbe combatte il veleno che ha in corpo ma non è una soluzione permanente. >>
Spiegò l'uomo.

<< Veleno?! >>
Esclamò la dottoressa.


Improvvisamente, l'uomo smise di dimenarsi.
Aveva perso i sensi.


<< Il dolore era troppo intenso, è normale. >>
Disse l'uomo.
Quindi si portò le mani sulla nuca.


<< Ora...? Non ho mai visto qualcosa del genere... >>
Domandò la figlia al padre, fissando il corpo martoriato del cacciatore sul loro letto, aspettando che suo padre le dicesse come comportarsi.


<< Non... >>
Borbottò l'uomo.

<< ...Non lo so... >>
La sua risposta la lasciò totalmente di stucco.

<< Il veleno di quel demone... Non so come bloccarlo... Posso solo rallentarlo... >>



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Qui si conclude il capitolo 19-6, grazie di avermi seguito e alla prossima!


 

   
 
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