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Autore: cescaiter    28/04/2024    0 recensioni
|| 1° storia appartenente alla "Back to Life" Saga ||
Cosa accadrebbe se, nel quinto anno, i genitori di Harry tornassero in vita?
||Storia precedentemente pubblicata sotto lo pseudonimo di Mandy398 e presente anche su Wattpad||
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Voldemort | Coppie: Arthur/Molly, James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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James Potter si svegliò.
Non sapeva come o perché si ritrovasse sdraiato a terra, con gli occhiali storti sul naso e un terribile mal di testa che non gli permetteva di pensare.
Poi, si ricordò.
Urla, un lampo di luce verde, il viso di Voldemort...
"Lily" urlò disperato.
"James" rispose la moglie dalla camera vicina.
Combattendo contro il forte dolore che provava – i suoi muscoli sembravano ribellarsi ad ogni suo minimo movimento - si diresse a fatica verso la cameretta del figlio.
Appena varcò la soglia, però, si trovò davanti una scena straziante.
Lily era in ginocchio davanti alla culla, i lunghi capelli rosso scuro le ricadevano lungo il viso rigato dalle lacrime.
"Harry..."riuscì solo a dire la donna, ma non c'era bisogno di aggiungere altro.
La culla di Harry era vuota.
I pupazzetti al fondo del lettino erano impolverati e la copertina a tema Quidditch era cosparsa di macchie di sangue.
A quella vista, anche James si sentì mancare.
Si inginocchiò a terra, vicino alla moglie, e iniziò piangere il figlio defunto.
"Lo ha torturato... Voldemort...ha torturato il nostro bambino...e poi lo ha ucciso" continuava a singhiozzare Lily contro la spalla del marito, mentre quest'ultimo la abbracciava, in un disperato tentativo di consolarla, la teneva stretta a sé.
Rimasero in quella posizione per minuti o forse ore, ma a nessuno dei due interessava.
Harry era stato la loro vita. X
Dal giorno in cui era nato, non aveva fatto altro che riempirli d'orgoglio.
Quando erano stati obbligati a nascondersi a causa di quella stupida profezia, lui era l'unico motivo per cui andavano avanti e combattevano.
Harry li aveva tirati fuori dall'oscurità in un periodo nel quale la parola "felicità" era inesistente.
Ed ora, il loro bambino era morto.
Ucciso da un uomo - sempre che si potesse definire tale - il cui unico scopo era l'immortalità e la purificazione del mondo della magia.
"Dobbiamo andare ad Hogwarts" sentenziò James, una volta che i singhiozzi di Lily si furono placati.
"Credi davvero che Silente saprà cos'è accaduto?" rispose la donna, guardando per la prima volta il marito.
"Non ne sono sicuro, ma dobbiamo comunque avvertire l'Ordine."
Senza aggiungere altro, i due si alzarono e si smaterializzarono ad Hogsmeade.
Il villaggio non era cambiato un granché dall'ultima volta che erano stati lì, ma di notte era stranamente sinistro.
Dalle case, ordinatamente disposte lungo la strada principale, non vi proveniva un solo rumore.
Anche negozi come Zonko e Mielandia, di solito pieni di gente, avevano un'aria tetra in mezzo a quell'oscurità.
Solo un gentile venticello alleggeriva l'atmosfera cupa.
Cercando di attirare meno attenzione possibile, i due coniugi si diressero verso il castello, senza parlare.
Solo quando si trovarono davanti al gargoyle, Lily chiese: "Quale potrebbe essere la parola d'ordine?"
"Non so" ammise James "Di solito Silente usa i dolci. Per esempio, Api Frizzole" ma il gargoyle non si mosse.
"Bacchette di liquirizia?"
Ancora nulla.
"Cioccorane"
Niente.
"Sorbetto al limone" disse Lily e il mascherone di pietra si animò.
"Ma cosa..."cominciò il marito, scioccato.
"Dolce Babbano"
"Chi siete?" domandò Silente quando li vide entrare.
Sembrava leggermente più anziano dell'ultima volta che si erano incontrati.
La candida barba era più lunga, il viso un po' più vecchio, ma gli occhi azzurri e il portamento erano gli stessi di sempre.
"Professore, siamo noi. Lily e James Potter" rispose il ragazzo.
Possibile che l'età avesse, ormai, annebbiato la lucida mente del saggio mago?
"E' impossibile."
"Cos'è impossibile?"
"Lily e James Potter sono morti."
"Cosa?"
"Quindi, si può dedurre, che voi siate dei Mangiamorte inviati da Voldemort."
"No, non è così"
"I morti non possono tornare in vita."
"Ma noi non lo siamo." urlò disperata Lily "Voldemort ci ha appena attaccati e ha ucciso Harry. La profezia non si è avverata, non era lui il Prescelto."
"Ed ora andrà dai Paciock." concluse James, abbassando lo sguardo verso il pavimento in marmo.
Anche Silente parve convincersi della loro versione.
Con uno scatto da felino, si diresse verso un armadio traboccante di pozioni ed estrasse due fialette contenenti entrambe un liquido trasparente. Veritaserum.
"Potrei sottoporvi ad un piccolo test?" chiese suadente Silente.
"Perché? Non ti fidi più di noi?"
"Tempi bui, ragazzo mio, tempi bui."
"Molto bene. Inizierò io" disse James, prendendo una delle fialette.
"Come ti chiami?" chiese il Preside.
"James Potter"
"Hai una moglie?"
"Si, Lily Evans?"
"Avete dei figli?"
"Si, uno. Harry James Potter"
"Cosa mi hai consegnato qualche settimana fa?"
"Il mio vecchio Mantello dell'Invisibilità. Mi hai chiesto di prestartelo perché è un oggetto molto antico, perfetto in ogni dettaglio e per questo volevi studiarlo."
"Esatto" ammise compiaciuto Silente "Lily?" e anche la donna prese la pozione.
"Come ti chiami?"
"Lily Evans"
"Sei sposata?"
"Si, con James Potter."
"Avete dei bambini?"
"Si, Harry, che ha un anno."
"In che anno siamo?"
"1981"
"Molto bene" disse gioviale l'anziano mago "Perdonatemi se sono stato rude con voi all'inizio, ma, come vi ho già accennato, sono tempi bui."
"Ha detto che eravamo morti, Professore. Com'è possibile?" chiese subito Lily.
"Purtroppo, non ho ancora bene le idee chiare su questa vicenda, ma state pur certi che indagherò" e gli altri due annuirono "Comunque non volevo parlare di questo. Vorrei discutere con voi di alcune faccende più importanti. Sapete, a volte credo che i ricordi siano più efficaci delle sole parole" continuò l'uomo, estraendo la bacchetta e facendo comparire un Pensatoio.
"Cosa ci vuole mostrare"
"Tutto a suo tempo, James. Comunque, ritengo che questo ricordo possa essere di illuminazione ad entrambi "e così dicendo, avvicinò la bacchetta alla tempia, estrasse il ricordo e lo mise all'interno del Pensatoio. "Prego, entrate. Sarò qui ad attendervi per chiarire la questione."
Con sguardi perplessi, Lily e James obbedirono.
Erano nella Sala Grande, riccamente addobbata.
Un tipico primo settembre.
Davanti a loro, un folto (e silenzioso) gruppetto di ragazzini fissava terrorizzato il Cappello Parlante.
"Hermione Granger" chiamò la Professoressa McGrannitt.
Una ragazzina dai folti capelli castani sgusciò fuori dal gruppetto e si avviò sicura di sé verso lo sgabello.
"Grifondoro" gridò il Cappello ed Hermione si andò a sedere nella tavola della sua Casa.
"Draco Malfoy"
"Il figlio di Lucius?" chiese sbalordita Lily, mentre James annuiva cupamente.
"Serpeverde" e il ragazzino si avviò tutto tronfio fra i Serpeverde, mentre la McGrannitt chiamava "Susan Bones", futura Tassorosso.
"Ronald Weasley" e, qualche istante dopo, il rosso si unì ai Grifondoro, come tutta la sua famiglia prima di lui.
"Harry Potter" gridò la McGrannitt e sia Lily che James rimasero impietriti.
Loro figlio non sarebbe mai stato smistato, perché chiamarlo?
Dopo qualche istante di silenzio, un bambino dai folti e disordinati capelli corvini si fece avanti, si mise il Cappello in testa ed aspettò.
"Grifondoro" annunciò il cappello Parlante, mentre Harry se lo sfilava dalla testa e correva tutto contento verso la tavolata rosso-oro.
E il ricordo svanì.
Silenzio.
"E' vivo! E' vivo!" mormorò Lily fra le lacrime, abbracciando il marito, che a sua volta aveva le lacrime agli occhi.
"Si, avete un meraviglioso figlio di quindici anni" disse Silente con un sorriso.
"Quindici?" chiese James stupito.
"Si. Come avrete notato non siamo più nel 1981, ma bensì nel 1995. Il 31 luglio, se vogliamo essere precisi."
 
   
 
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