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Autore: Manry    28/05/2005    6 recensioni
Può un fatto successo accaduto tanto tempo fa sconvolgere la vita di alcuni studenti della scuola di magia più famosa del mondo?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elizabet camminava lenta ormai nei pressi del ponte.

L’unico rumore che si udiva era quello del vento che passava tra i rami ormai spogli degli alberi.

“ci siamo”disse fermandosi a osservare il ponte. Si girò per osservare Draco che stava a pochi passi da lei con lo sguardo fisso davanti a lui…anche quando era privato della sua volontà manteneva sempre quel qualcosa di altezzoso e sicuro di se che lo contraddistingueva da tutti gli altri serpeverde…

“vieni” disse solo la ragazza avviandosi verso le sponde del ponte e Draco la seguì.

Fissò il fiume che scorreva al di sotto dei loro piedi. Le acque erano agitate, trasportavano tutto ciò che aveva la sfortuna di entrare in contatto con loro…nessuno sarebbe sopravissuto a una caduta in quell’inferno di acqua…nessuno…nemmeno Draco.

“mi dispiace” disse rivolta al ragazzo. La sua voce nonostante volesse assumere freddezza e distacco tradiva una nota di rammarico…e di dolore…era sincera quando diceva che le dispiaceva fare quello proprio a lui…a Draco.

“ora…ora tu dovrai…”iniziò ma le costava veramente molto dover pronunciare quelle parole “dovrai…compiere il tuo destino...dovrai gettarti da questo ponte…come tanti anni fa”

Draco si avvicinò ancora di più alle sponde pronto per obbedire ad Elizabet

“quando ti darò l’ordine ..dovrai gettarti” ordinò ma una voce la costrinse a interrompere l’ordine che stava per dare

“Elizabet!!!!” una voce carica d’odio la stava chiamando…la voce di colei che aveva fatto di tutto per metterle il bastone tra le ruote…Hermione.

La grifondoro stava correndo verso di lei e si fermò all’inizio del ponte. Aveva il fiato corto, i capelli che le ricadevano disordinatamente sulla fronte e sulle spalle per la corsa…e negli occhi la determinazione di fermarla…

“che cosa hai intenzione di fare…dov’è Draco” disse con il tono di chi esige una risposta…e l’avrebbe avuta su questo era certa.

“Draco? Perché ti preoccupi tanto per lui? Tu non lo odiavi?” domandò per nulla intenzionata a darle una risposta

“dimmi dov’è! Ti conviene rispondere” la minacciò ma non servì la sua risposta…dietro le sue spalle vide la figura del giovane serpeverde

“Draco!” lo chiamò ma invece di avere una risposta non ebbe altro che uno sguardo spento e vuoto “che cosa gli hai fatto?” chiese

Ma Elizabet non rispose

“Draco…ora gettati” disse rivolta al serpeverde.

Hermione a sentire quelle parole si senti quasi mancare…Non poteva davvero dire sul serio…Draco non poteva davvero gettarsi…sicuramente adesso se ne sarebbe andato mandando tutti a quel paese…si ,sarebbe successo questo…ma allora perché Draco stava superando la sponda del ponte?Perché ascoltava le sue parole…non era la voce di Elizabet che doveva ascoltare…era la sua…voleva che Draco sentisse solo la sua voce.

Senza neanche pensarci corse verso di lui ma la sua corsa fu bloccata da Elizabet che le si piazzò davanti puntando sulla grifondoro la bacchetta.

“andiamo…levati…non puoi davvero dire sul serio..non puoi davvero volere la sua morte”

“io non voglio la sua morte…Io anche volendo non posso decidere la sua sorte. Draco ha il destino già scritto..il suo destino non è qui con noi…lui deve morire per compirlo…”disse Elizabet .Sembrava che le sue parole si sarebbero fermate li ma vedendo negli occhi di Hermione confusione decise di continuare “pensavo fossi più sveglia Hermione. Avevi già scoperto tanto…non credevo che non fossi ancora arrivata alla conclusione…Ti ricordi la leggenda…dei due ragazzi morti per amore su questo ponte? La ragazza era la mia bis nonna. Il suo spirito però non trovò riposo dopo la morte del corpo mentre quella del suo amato si reincarnò in un corpo…nel corpo di Draco Malfoy ed ora…mia nonna rivuole lo spirito del suo amato…solo così potrà trovare la pace che ha atteso per tutti questi anni”

“e perché questo avvenga…Draco deve morire…” mormorò quasi più a se stessa Hermione…no…non voleva, non doveva morire, non ora che aveva scoperto che non lo odiava affatto, non adesso che stava iniziando a mettere in ordine i sentimenti che per troppo tempo avevano vagato nel suo cuore.

“Draco” urlò con voce supplichevole rivolta al ragazzo ormai in procinto di gettarsi “ti prego svegliati”

Un’ improvviso vento però fece interrompere Hermione. Un vento forte e freddo avvolse la giovane impedendole di tenere gli occhi aperti e di parlare…in quel turbinio una voce chiamò Hermione…una voce fioca, triste…una voce che le ordinava di andarsene, di non intromettersi con il destino…o sarebbe morta…

Hermione si tappò le orecchie con le mani…quella voce …quel suono…era insopportabile. Sembrava volesse farle scoppiare il cuore. Era così carico d’odio verso la vita, di tristezza e di rimpianti…Hermione sentiva questi sentimenti…erano forti, forse troppo perché lei potesse contrastarli…ma doveva provarci…

Riuscì ad aprire appena gli occhi e vide Draco sempre più sull’orlo del precipizio sul fiume…sempre più vicino alla morte…sempre più lontano da lei.

Non poteva far nulla…non riusciva a parlare, a fatica riusciva a respirare per il vento… …fino a quando una voce…un ’incantesimo non fece terminare quel turbine di vento e la ragazza poté vedere Silente. “professore!” Silente ancora una volta aveva salvato le vite degli studenti…ancora una volta l’aveva aiutata. Non sarebbe mai riuscita ad immaginare un mondo magico senza di lui,senza Silente

“Hermione” Ron si precipitò dalla compagna seguita da Harry poi constatato che la ragazza stava bene il loro sguardo cadde su Elizabet.

“allora …. Hermione aveva ragione” disse Ron … fin dal primo momento che l’aveva vista Elizabet l’aveva colpito…la trovava interessante…credeva fosse una persona speciale, diversa dalle altre…e aveva ragione, lei per lui era veramente così, speciale …ma non si sarebbe mai aspettato che potesse davvero avere intenzione di far del male a Malfoy ma soprattutto ad Hermione

“Elizabet smettila” le disse supplicante ma non ricevette risposta. In quel momento Ron non esisteva, ne lui ne Harry ne Silente ,per la giovane grifondoro non esisteva altro che il suo compito in quel momento. Il turbine presto si riformò circondando Silente e i tre ragazzi

Hermione si sforzò di tenere gli occhi aperti…non voleva correre il rischio di riaprire gli occhi e non vedere più nessuno sul ponte

Silente alzò nuovamente la mano e i vortice rallentò ma non si fermò questa volta

“credo che tocchi a lei signorina Granger” disse rivolto alla ragazza mentre cercava di tenere a bada lo spirito irrequieto della bis nonna di Elizabet “sono sicuro che lei se la caverà” Disse quelle parole con quel tono che solo lui aveva, riusciva a dare coraggio, a infondere fiducia a dare una speranza che il mondo non fosse del tutto brutto.

Con Harry e Ron ,Hermione riuscì ad uscire dal turbine di vento.

“per quanto mi suoni strano dirtelo credo che tu debba aiutarlo” disse Harry indicando con un gesto lieve della testa Malfoy “io credo in Silente e credo in te. E se il professore dice che puoi aiutarlo sono certo che ci riuscirai. Ci pensiamo noi a Elizabet” Hermione non disse nulla…si limito a donare all’amico un sorriso che esprimeva meglio di qualsiasi parola la sua riconoscenza poi si voltò e raggiunse il serpeverde mentre i due grifoni pensavano alla compagna.

“Malfoy” chiamò una volta giunta alle spalle del ragazzo.

Davanti a lei la schiena del ragazzo si ergeva dritta e immobile in attesa di un ’ordine.

La grifondoro allungò una mano e afferrò il suo braccio “andiamo…non ci credo che non mi senti” continuò “sono io, la Granger” ma ancora una volta nessuna reazione.

Elizabet intanto era occupata con i due grifoni che la trattenevano “smettila!” urlò “lascialo stare! Non ti avvicinare a lui…così si arrabbierà, non fare in modo che scateni la sua rabbia”

  
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