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Autore: Aribrus    22/08/2024    0 recensioni
ATTENZIONE - QUESTA STORIA E' IL SEQUEL DI "TERZA STAGIONE" ; VI CONSIGLIO DI LEGGERE PRIMA QUELLA
Il mattino successivo Aziraphal era raggiante e cercava disperatamente di non abbagliare tutti con la sua luce accecante.
Faceva il possibile per non essere così euforico e per ragionare razionalmente.
Cercava anche di guardare i lati negativi e concentrarsi su di essi, cosa già difficile per una natura angelica tanto ottimista, quanto ricolma di fede.
Pensò al fatto che il matrimonio con Crowley voleva dire vivere ancora una cinquantina d'anni, con un po' di fortuna e poi morire, non necessariamente insieme e poi separarsi per l'eternità.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Belzebù, Crowley, Gabriele, Lucifero/Satana
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Le cose sulla Terra continuarono a cambiare, in meglio per la maggior parte dei casi, ma, certo, come amava ribadire anche il poeta Jean Cocteau 

"dove c'è molta luce l'ombra è più scura" disse Aziraphale, almeno qui sulla Terra.

"Forse anche altrove" aggiunse Crowley, mentre sorseggiava un vino con un ottimo corpo, schioccando la lingua sul palato.

Erano seduti sul patio appena costruito del cottage, in armonia con il resto della casa e abbastanza grande da poterci tranquillamente mangiare in parecchie persone.

Ma anziché avere un tavolo centrale era dotato di una decina di tavolini da quattro persone, tutti di legno ad incastro, che potevano formare una lunga tavolata in caso di festa, ognuno con la sua tovaglietta di colore diverso e una pianta al centro, quasi come fosse un locale, intimo ma elegante. 

L'aveva voluta così Crowley e ne aveva taciuto il motivo
"Te lo dirò Angelo, promesso. Ma non oggi." E sorridendo era uscito in giardino.

Il terreno intorno a Villa Fellcrow aveva cambiato faccia.

Ora era curato, con il prato rasato e armonioso, pur con qualche monticello di terra, che le talpe facevano di notte.

Ma Crowley le lasciava stare, anche loro avevano il diritto di vivere e poi a volte le collinette di terra erano utili per piantare qualcosa.

Il giardino era a dir poco lussureggiante.

Il demone ne era molto fiero, anche se non l'avrebbe mai ammesso con le piante, alle quali non dimenticava di urlare il suo scontento, per non far loro montare la testa.

Ce n'erano di ogni tipo, dal gelsomino ai lillà, dai ciclamini ai glicini, dalle rose ai fiori di loto nel piccolo stagno che avevano fatto costruire sfruttando una sorgente sotterranea. 

Quello, in realtà, fu l'unico miracolo che Aziraphale fece per il cottage, perché la sorgente in origine era inesistente, ma lui voleva prendere delle anatre e serviva uno stagno, che fosse irrorato continuamente da acqua pulita, o sarebbe diventato una pozzanghera inutilizzabile.

Infatti nello stagno vivevano a dimora fissa quattro anatre, una per ogni componente dei Cavalieri della Rinascita. 

Ognuna aveva un nome scelto da uno di loro, anche se oggettivamente, ce n'erano un paio che era veramente difficile distinguere.

Comunque erano per:
L'Ex Anticristo - Duck
Jisus - OmG
Aziraphale - Jim
Crowley - Bel

Naturalmente nè l'ex Arcangelo, nè l'ex Principe Infernale ne sapevano nulla e mai avrebbero dovuto saperlo.

Sulla Terra c'era più equilibrio tra bene e male, grazie ai corsi tenuti da Bel e all'inferno avevano finito per fare a cazzotti su chi poteva partecipare. 

Non solo si imparavano cose interessanti e si poteva salire sulla Terra, ma alla peggio c'erano le punizioni corporali da dare o ricevere. Una pacchia insomma!

Le multinazionali cominciavano ad acquistare grossi tratti di costa e a diventare proprietari di acqua marina da dissalare, che rivendevano come materia grezza al prezzo della lemonsoda.

Chi voleva procurarsela gratis doveva andare in alto mare con le navi cisterna e pagare comunque lo sdoganamento, perché anche i porti erano di loro proprietà e pure le giunte governative che deliberavano sui diritti e sulle leggi, facili da aggirare.
Certo, avendo istruito i demoni, il male scendeva in campo un po' più preparato e trovava le scappatoie per esistere e tenere occupati gli Angeli.

Ma così era stato dall'inizio dei tempi e l'esistenza umana si fondava da sempre su questo dualismo.

L'unico modo per farli sopravvivere intatti a questo scontro, era trovare l'equilibrio tra gli opposti, o come nel caso di Crowley e Aziraphale, e il vero amore.
La totale accettazione dell'altro e della sua natura, l'assoluta fiducia e il completo abbandono reciproci, la comunione del cuore e dell'anima, nell'eterno gioco delle diversità e delle uguaglianze.

Ma questa era una forma di rapporto umano molto evoluta, forse troppo ancora per la Terra. E non solo.

Ci stavano lavorando però e, anche se ci fosse voluto ancora parecchio tempo, l'umanità aveva comunque la buona attitudine allo studio e alla scoperta, come anche quella cattiva di ripetere gli errori.

Il dualismo era ovunque e loro avevano imparato ad evolversi nonostante questo e forse anche grazie a questo.

La mattina successiva Aziraphale e Crowley erano ancora a Casa Fellcrow e stavano sorseggiando il caffè uno ed il tè l'altro, quando l'Arcangelo, dopo un lungo silenzio rilassato, disse con voce un po' timida
"io sono pronto Crowley. Quando vuoi tu."

Il demone trasalì a quella frase e si voltò a guardarlo, ritto sulla poltrona.

Nella sala a open space, c'era da una parte la cucina, con solo un muretto basso come divisorio, pieno di piante, una grande sala con un camino, un divano a quattro posti e due poltrone in stile rustico davanti a un tavolino basso, una delle quali era la preferita del demone perché somigliava a quella della libreria di Soho e poteva usare comodamente i braccioli per attorcigliarvi le gambe.

Ma dopo la frase dell'Arcangelo, stava dritto come un fuso, con tutto il corpo in tensione.

Crowley sapeva perfettamente cosa intendeva Aziraphale e si sentiva emozionatissimo al pensiero che fosse arrivato il momento della loro promessa, perché per entrambi la cosa equivaleva a un matrimonio. 

Al loro matrimonio.

"A me va bene in qualunque momento Angelo. Ho le promesse nel cuore e saranno tue appena le vorrai sentire" mentre lo diceva Crowley si alzò e prese le mani dell'Arcangelo nelle sue.

Aziraphale lo guardò "in quel modo", con occhi liquidi, carichi di amore e passione. A Crowley riapparve la scimmietta coi piattini nel cervello e l'Arcangelo pensò bene di baciarlo dolcemente, per dargli il tempo di riprendere la parola.

"Se per te è lo stesso, facciamolo fra due giorni, perché vorrei invitare Jisus e Adam allo scambio delle promesse e organizzare una cosa dopo, con gli altri in veranda. Siamo in estate, sarà bello."

Aziraphale annuì con entusiasmo e si diede subito a organizzare un "piccolo" rinfresco a buffet.

Mentre lui fluttuava per casa fra il telefono e la lista delle cose da fare, Crowley gli disse che sarebbe tornato in serata e uscì con la Bentley a tutta velocità.

Due sere dopo era tutto pronto. 

C'era un tavolo composto da tre tavolini pieni di ogni ben di Dio ed i restanti tavolini da 4 erano già tutti riempiti da Tracy e Shadwell, Anathema e Newt, Jim e Bel, i Quelli e Adam con Dog insieme a Jisus e Cat, che lo seguiva ovunque, polverizzando la sua reputazione felina e indomita.

Prima del loro arrivo l'Arcangelo e il Principe infernale si vestirono per l'occasione: Aziraphale con un completo nero, camicia bianca e farfallino nero, Crowley completo bianco con camicia nera aperta sul petto e cravattino sottile nero, stravolgendo per una volta, la loro abituale scelta di colori

Entrambi con scarpe nere classiche e fiore all'occhiello. 

Due rose rosse.

Quando furono pronti chiamarono Jisus e Adam, si avvicinarono al camino, anche se spento perché erano in piena estate e guardandosi negli occhi si presero le mani.

il primo a prendere la parola fu Aziraphale
"Ci sono voluti 6000 anni perché io potessi farti queste promesse, mio caro, sono quindi ancora più sentite e sincere."

Gli disse con voce emozionata e proseguì:

"Anthony J. Crowley, io ti prometto di esserti amico e compagno, di fidarmi di te incondizionatamente e di condividere con te ogni cosa. 
Ti prometto che lotterò per questo amore fino alla morte e che non permetterò mai a nessuno di screditarlo o offenderlo.
Ti prometto di amarti così tanto da saper essere sempre sincero, in qualunque circostanza e volerti ogni giorno per quello che sei, così come ti voglio ora." 

Dette queste parole Aziraphale baciò Crowley sulle labbra, con una pressione leggera come una piuma e lo sguardo languido.

Crowley aveva gli occhi umidi e cercò, con uno sforzo letteralmente sovrumano, di tenere ferma la voce mentre lo guardava e gli diceva:

"Aziraphale Fell, io ti prometto di esserti fedele con il cuore e con questo corpo sia terreno che ultraterreno, di proteggerti ogni volta che ne avrai bisogno, anche utilizzando i miei espedienti infernali.
Ti prometto di essere sempre al tuo fianco, perché tu non debba mai sentirti solo, in modo particolare nei momenti di tristezza e di combattere sempre le nostre battaglie insieme.
Ti prometto di non tacere mai più, né con te né con nessuno, l'amore che ci lega, a meno che il rivelarlo non sia causa di morte per l'altro.
Insieme al mio cuore io ti dono la mia vita Angelo, trattala bene e ti prometto che sarà un'autentica meraviglia ogni giorno."

Finito di parlare Crowley baciò anche lui l'Arcangelo, ma con un bacio ben più passionale e profondo.

Aziraphale non riusciva a trattenere le lacrime e il bacio prese un gusto così salato che Crowley si girò verso Adam:

"non è che del desalinizzatore c'è un modello tascabile che funziona anche per le lacrime?"

Risero tutti, anche perché erano commossi dal primo all'ultimo e sembrò ragionevole chiederselo.

Suggellate le loro promesse con un altro bacio i due innamorati, insieme ad Adam e Jisus entrarono in veranda, dove gli amici si stavano già strafogando al buffet, che tanto era pensato per un reggimento, quindi non sembrava aver subito alcuna drastica riduzione.

In fondo alla veranda c'era un complessino di quattro musicisti che stavano suonando canzoni dei Queen e che Crowley aveva ingaggiato il giorno prima, apposta per l'occasione.

Gli innamorati presero a danzare al centro della veranda, lasciata libera dai tavoli che erano posizionati tutt'intorno, (spiegando così all'Arcangelo, la scelta stilistica di Crowley) sulle note di Love of my Life.

Anathema e Newt li imitarono e anche Pepper con Adam.

Alla fine risero, mangiarono e si divertirono come una famiglia allargata e, solo quando la sera minacciava di lasciar posto all'alba, se ne andarono tutti a dormire, tra baci e abbracci.

Crowley e Aziraphale andarono in camera con l'idea di amarsi, ma la stanchezza e l'emozione della giornata, più il cibo e il vino, le danze e le risate, li avevano talmente stancati, che si addormentarono quasi subito, abbracciati a cucchiaio.
Solo al mattino seguente Crowley si svegliò con un'erezione da film porno e permise ben volentieri all'Arcangelo, appena sveglio anche lui, di porvi rimedio.

Per sicurezza, alla fine del loro amplesso, che fu senza dubbio il migliore che avessero mai provato, si pulirono gli indumenti da notte, le lenzuola e il corpo con uno schiocco di dita appurando così, con notevole soddisfazione, di avere ancora i loro poteri.

La mancanza dello scambio degli anelli, differenziava lo scambio di promesse da un vero matrimonio, ma era stato uno stratagemma eccellente, per ufficializzare il loro legame a livello intimo, senza sposarsi ufficialmente.

Almeno così credevano, perché si accorsero, solo poco dopo, di avere entrambi un anello al dito.

Quello di Crowley era a forma di piuma d'oro bianco e quello di Aziraphale era a forma di serpente d'oro rosso.

Li guardarono increduli e cercarono di toglierseli, ma nessuno dei due ci riuscì. 

Era come se fossero tatuati sull'anulare della mano sinistra e brillavano entrambi di una luce propria.

Crowley Schioccò le dita per accelerare la fioritura del gelsomino e vedere se i poteri erano ancora intatti anche il mattino successivo, mentre Aziraphale fece apparire un vassoio con due tazze di tè.

I due innamorati erano confusi, ma d'un tratto l'Arcangelo sentì che Lei era al suo fianco, luminosa e amorevole e capì che quello era il Suo dono di nozze. 

Si guardarono grati e commossi.

Li aveva sposati davvero.


FINE



N.d.A. Spero che vi sia piaciuta e aspetto qualche recensione, anche critica, per capire meglio cosa fare, se buttare la penna o comprarne altre! Grazie a chi lo farà!
   
 
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