Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: sihu    29/09/2009    8 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 45
INCONTRO CON LA RAGAZZA MISTERIOSA

Dopo l’imprevisto risveglio notturno e la discussione sulla presunta nuova fiamma di Sirius i ragazzi si addormentarono nuovamente e la notte passò in un lampo. Lily, Hermione e Ginny furono svegliate dai raggi del sole che entravano nella loro stanza sfidando l‘incessante pioggia che era continuata tutta la notte. Lily era felice, aveva fatto un bellissimo sogno ed ora non aveva più paura del futuro. Non importava che sua sorella la considerasse un mostro e non la volesse più vedere, nel suo futuro c’erano James eh Harry. Erano loro la sua nuova famiglia, insieme si sarebbero lasciati alle spalle tutti i problemi e i dolori che la vita gli aveva riservato fino a quel momento. Anche Ginny era di buon umore, era certa che da quel momento tutto sarebbe andato meglio. Il tempo dei segreti e delle bugie era finalmente finito e poteva godersi di nuovo il suo ragazzo il tutta tranquillità.
Qualche ora più tardi i ragazzi si ritrovarono tutti in sala comune, ancora troppo intontiti dal sonno per parlare del giorno prima. Nella sala c’era un po’ di movimento, principalmente gruppi di ragazzi del primo e del secondo anno e nessuno faceva troppo caso a loro. James, Remus e Ron sembravano dei veri e propri zombie e di Sirius non c‘era traccia. Remus aveva tra le braccia Teddy e pensava che era davvero il bambino più bello del mondo. Il piccolo poi, quasi si fosse reso conto che quel giorno c’era qualcosa di diverso, si divertiva a cambiare colore a capelli e occhi sotto lo sguardo sorpreso del padre e di James. Ron, Hermione e Ginny erano incantati da quella visione, Remus aveva lo stesso sguardo sognante di quando si era precipitato da Bill durante la guerra per dire loro che era diventato padre. Era incredibile come certi sguardi, certe sensazioni e certe emozioni potessero restare le stesse indipendentemente dal tempo o dalla dimensione. L’unico che mancava all’appello era Sirius. Il ragazzo si era alzato presto, si era vestito ed era andato a cercare la ragazza misteriosa cercando di spiegare al suo migliore amico James che non era assolutamente innamorato cotto e che doveva smettere immediatamente di ridere di lui. James infatti rideva senza nemmeno preoccuparsi di nasconderlo anche se apprezzava la tenacia dell’amico. Trovare una ragazza di cui non si sa quasi nulla, con il quale si ha un appuntamento non si sa bene dove e quando era un’impresa assurda ma anche davvero titanica. Nemmeno lui per Lily era arrivato a tanto anche se era riuscito a umiliarsi e farsi deridere in mille diversi altri modi. Solo uno come Sirius poteva farcela. Anche Remus scuoteva la testa, scettico. Il licantropo pensava di avere visto tutto quando James provava in tutti i modi a conquistare Lily, a quanto pare si sbagliava. Remus sospirò guardando Teddy, chiedendosi se l’amore avrebbe portato anche lui a fare cose così assurde. Per Teddy avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, anche uccidere se necessario. Un giorno avrebbe provato lo stesso sentimento anche per una donna? Mentre era assorto nei suoi pensieri notò un ragazzo che si stava avvicinando a loro con fare sicuro.
“Harry?!” esclamò sorpreso Remus il ragazzo parlare con il ritratto dal quale era appena entrato. Sembrava stare decisamente meglio della sera prima, la notte di sonno aveva fatto miracoli. Istantaneamente tutti si voltarono verso il ragazzo, ancora leggermente pallido e smisero tutto quello che stavano facendo. Hermione lo scrutò dalla punta dei capelli fino ai piedi, quasi lo stesse analizzando per accertarsi che stesse effettivamente bene. Ron e Ginny, che come al solito stavano litigando per una frase pronunciata dalla rossa, si precipitarono verso l’amico. Lily e James sorrisero al ragazzo.
“Ciao Remus, tutto bene?” salutò tranquillo Harry con un sorriso sulle labbra. Si sentiva in perfetta forma, sia fisicamente che mentalmente. Tutti i problemi che lo assillavano erano spariti come una bolla di sapone la notte prima, quando aveva scoperto che i suoi genitori e i malandrini sapevano tutto. Dire la verità aveva semplificato enormemente le cose, gli aveva tolto un enorme peso che gli premeva sull’anima e gli aveva permesso di arrivare in un battibaleno alla decisione definitiva: avrebbe combattuto. Quanto alla febbre, una notte di sonno era bastata. La parte più difficile era stato farlo capire anche all’infermiera, quella donna quando ci si metteva riusciva ad essere davvero demoniaca.  
“Si, alla grande. Tu invece?” chiese Remus, sorpreso di vedere Harry così presto. Era davvero strano che l’infermiera del castello gli avesse permesso di tornare nella torre così presto ed era ancora più strano che ci avesse messo così poco a riprendersi.
“Era ora, ti aspettavamo!” esclamò Ginny saltando tra le braccia del suo ragazzo e baciandolo con passione sulla bocca. Era come se la gente intorno a loro non esistesse, c’erano solo loro due e il loro enorme amore.
“Harry si riprende in fretta.” spiegò Ron in risposta agli sguardi preoccupati di Lily, Remus e James dando un’amichevole pacca sulle spalle all’amico. Harry ricambiò il gesto e rassicurò il suo migliore amico con un’occhiata.
“Ormai l’infermeria è come casa sua.” continuò Hermione prendendo in giro il ragazzo. Harry sorrise, ripensando velocemente a tutto quello che aveva passato negli ultimi anni. Era finito così tante volte in infermeria che nemmeno riusciva a ricordarle tutte, sapeva solo che ogni volta si trattava di un incidente più assurdo del precedente.
“Sei proprio come tuo padre!” esclamò Lily provocando uno scoppio di risate. James fissava tutti quanti con sguardo torvo mentre Remus alle sue spalle annuiva deciso. Anche James era riuscito a finire un sacco di volte in infermeria, la prima era stata la sera che avevano messo piede al castello. James e Sirius avevano pensato che fosse divertente iniziare la loro avventura scolastica facendo un giro nel parco per capire quale fosse la ragione per cui la foresta era definita proibita. Il risultato era stato un incontro ravvicinato con un centauro, tanta paura, un braccio rotto a testa, una punizione esemplare, 10 punti in meno per grifondoro e una notte in infermeria.
“Anche Remus e Sirius me lo ripetevano sempre ma non è colpa mia. Non sono io che cerco i guai, sono loro che mi trovano sempre.” spiegò Harry mettendo il broncio come il padre poco prima. Ginny intenerita gli scoccò un tenero bacio sulla guancia ed Harry tornò immediatamente a sorridere. Lily si chiese cosa volesse dire quella frase, ma qualcosa dentro di lei le suggerì di non chiedere oltre: la risposta l’avrebbe sconvolta di sicuro. Più passava il tempo più si convinceva che sotto molti punti di vista Harry era identico a James, il continuo finire in infermeria e cacciarsi nei guai era certamente uno di questi.
“Qualcosa mi dice che un po’ te le vai a cercare anche tu..” commentò James, fissando Harry dritto negli occhi. Nonostante quegli occhi fossero identici a quelli di Lily lo sguardo di Harry era quello di un malandrino, ne era certo. Più tardi, non appena Lily sarebbe stata lontana, avrebbe chiesto ad Harry di raccontargli le sue avventure al castello.
“Ma Sirius?” chiese Harry cercando di cambiare argomento. Sirius non era insieme agli altri e questo era decisamente strano, non era da lui.
“È con un ragazza.” spiegò Remus certo di provocare la curiosità femminile. Le ragazze infatti erano del tutto all’oscuro della comparsa della ragazza misteriosa. Quelle parole accesero anche la curiosità di Harry.
“Chi è la povera sventurata?” chiese Lily, provando pena per la poveretta. Era abbastanza noto che Sirius cambiava ragazza con la stessa velocità con cui una persona normale finiva un pacchetto di caramelle, almeno fino a qualche mese prima era così. Negli ultimi tempi infatti era solo, nonostante avesse almeno una decina di ragazze che sbavassero per lui e cercassero continuamente di proporgli filtri d‘amore. Lily si era chiesta più volte il perché di quel comportamento ma non aveva domandato nulla né a Sirius né a James, avevano troppe cose a cui pensare a causa della sparizione di Peter e dei misteri dei ragazzi.
“Questa volta lo sventurato è lui, fidati. Lei è una mezza pazza!” disse James ridendo, ricordando la descrizione che Remus e Sirius avevano fatto della ragazza in questione.
“James!” lo richiamò Lily, fulminandolo con lo sguardo come solo lei sapeva fare.
“No Lily, ha ragione lui.” concordò Remus, andando in aiuto dell’amico.
“Remus, da quando dai ragione a James?” chiese Lily fissando Remus sconvolta. Anche Hermione e Ginny facevano fatica a credere ai loro occhi. Non era da Remus dare del pazzo a qualcuno, se lo faceva c’erano delle buone probabilità che la ragazza in questione fosse proprio strana.
“Tu non l’hai vista.. Non ho mai visto una ragazza più strana.“ spiegò Remus cullando dolcemente Teddy. Vedendo Remus e Teddy insieme sul viso di Harry si disegnò un sorriso. Un’altra buona ragione per combattere era la felicità di Teddy, avrebbe fatto in modo che il piccolo potesse avere una vera famiglia.
“Perché?” chiese Harry, cercando di capire cosa si era perso il giorno prima. Gli sguardi di tutti si portano su Remus. Il ragazzo rimase zitto per qualche istante, riordinando le idee.
“A parte come era vestita, l’ho trovata che si aggirava nella sala comune di grifondoro..” raccontò Remus, dilungandosi nella descrizione del bizzarro aspetto e del curioso modo di vestire della ragazza che aveva incontrato il giorno precedente.
“Che c’è di strano?” chiese Ron fissando Remus curioso, anticipando la domanda di Lily
“È di corvonero!” esclamò il ragazzo lasciando tutti di sasso.
“Ah.. Sai come si chiama?” chiese Ginny, cercando di immaginarsi che razza di persona va a fare in giro vestita a quel modo in una sala comune altrui. L’unico nome che gli veniva era Luna, ma era chiaramente impossibile che si trattasse della loro amica. Chissà se la ragazza misteriosa aveva qualche legame di parentela con lei.
“È questo il bello, Sirius non lo sa. Nessuno di noi lo sa.” spiegò Remus divertito. L’intera situazione lo faceva ridere come un matto. Sirius il play boy costretto a dare la caccia a una ragazza invece che aspettare che questa si precipitasse da lui, sembrava impossibile. Quella mattina era stato davvero bello prenderlo in giro mentre si preparava a setacciare il castello in lungo e in largo. All’inizio l’animagus aveva pensato di usare la mappa del malandrino ma poi aveva scartato l’idea in quanto non sapeva che nome doveva cercare.
“Non sa nemmeno dove si dovevano incontrare..” spiegò James, stupendo ancora di più Lily e le ragazze. Harry invece era poco sorpreso, aveva sempre pensato che Sirius avesse un’anima giocherellona e strana e questa ragazza misteriosa era riuscita a tirargliela fuori.
“Che razza di appuntamento è questo? E Sirius?” chiese Lily, cominciando a chiedersi che cosa fosse successo a Sirius. Non era decisamente da lui andare a cercare una ragazza così strana quando poteva avere tutte le altre ragazze del castello ai suoi piedi senza fare troppa fatica.
“Non l’ho mai visto così preso da una sconosciuta. Appena torna lo obbligherò a raccontarmi tutto!” esclamò James pensieroso, con un ghigno perfido dipinto sul volto.
“Sempre il solito tu, non cambierai mai.” commentò Lily scuotendo la testa e dando un pizzicotto al suo ragazzo.
“Ti spiace?” chiese con fare provocatorio James, avvicinando il suo volto a quello della sua ragazza. Lily sorrise e rimase per un po’ a guardarlo da vicino, pensierosa.
“No, tutto sommato mi va bene così.” rispose lei baciandolo sulle labbra.
“Tornando a discorsi più seri, Harry è il figlio di Lily e James. Teddy invece è il figlio di..” chiese Remus, sperando di scoprire il nome della futura madre di suo figlio Teddy. Aveva passato gran parte della notte a chiedersi chi diavolo potesse essere ed aveva fatto molte ipotesi, una più strana dell’altra. Ormai era arrivato a un punto tale che la curiosità lo divorava, sarebbe impazzito di certo se non gli avessero detto quel nome.
“È tuo figlio, te lo avevano detto ieri.” disse Ron facendo una carezza al piccolo che rideva felice tra le braccia del papà. Remus sembrò deluso da quella risposta.
“Si, ma mi piacerebbe sapere chi è la madre.” esclamò Remus a metà tra il seccato e l’implorante. Perché diavolo erano così misteriosi? Avevano raccontato a loro cose ben più segrete e complicate, era assurdo non dire un dettaglio così insignificante.
“Per ora è fuori discussione.” disse Harry deciso. Remus lo fissò e vide in lui la decisione e la testardaggine di Lily. Era del tutto inutile insistere, non avrebbe parlato.
“Ma Harry, è giusto che lo sappia..” provò a dire Lily, cercando di intercedere per l‘amico.
“E invece No.” esclamò decisa Hermione, incrociando le braccia sul petto.
“Perché a James lo hai detto?” chiese Remus protestando come un bambino al quale sono state proibite le caramelle e la cioccolata.
“Beh mi sembra abbastanza evidente, gli occhi di Harry sono uguali a quelli di Lily!” fece notare Ginny indicando prima gli occhi di Lily e poi quelli di Harry. Tutti i presenti rimasero ancora una volta stupiti da quanto fossero simili.
“Uffa!” brontolò Remus mettendo il broncio come James poco prima. Era davvero buffo vedere Remus, quello serio e coscienzioso del gruppo comportarsi come un bimbo arrabbiato. Era come vedere Sirius e James fare i compiti di loro spontanea volontà.
“Insomma, avete avuto tutta la notte. Queste sono le uniche domande che vi vengono in mente?” li provocò Harry. Remus, Lily e James lo fissarono per un istante.
“Sei crudele come tua madre!” esclamò James alla fine, intuendo che era inutile insistere.
“Io non sono crudele!” protestò Lily con le mani sui fianchi.
“Certo che lo sei!” ripeté James, sfidando l’ira della streghetta dai capelli rossi.
“Dimmi almeno che la futura madre dei miei figli non è una strega oscura o qualcosa del genere..” implorò Remus, sperando che Harry gli desse almeno un piccolo indizio, qualcosa che lo avrebbe aiutato a capire.
“Questo te lo possiamo assicurare.” lo rassicurò Harry, senza aggiungere altro. Ron prese Harry da  parte e lo trascinò dove c’erano anche Hermione e Ginny mentre James, Lily e Remus parlavano fitto tra loro.
“Ma perché non possiamo dirgli la verità?” chiese il rosso all’amico. In fondo non c’era nulla di male a dirgli che avrebbe sposato Tonks, anche se il futuro si fosse modificato al piccolo Teddy non sarebbe successo lo stesso nulla visto che Silente aveva diviso i tempi.
“Sei matto, vuoi dirgli che si imparenterà con Sirius?” esclamò Ginny stupita dalla domanda del fratello. Ron riusciva sempre a fare delle domande inutili e stupide, pensò la ragazza.
“Come minimo gli viene un infarto, poveretto!” concordò Harry, calmando Ginny prima che la ragazza esplodesse e lanciasse qualche incantesimo al fratello.
“Che state confabulando voi?” chiese Lily notando che anche i ragazzi si erano appartati. Immaginava che l’oggetto della conversazione fosse la madre di Teddy ma non era riuscita a sentire nulla di quello che stavano dicendosi. Quei ragazzi erano dannatamente bravi a nascondere i loro segreti, era da ammettere.
“Niente, andiamo a fare colazione?” propose Hermione in modo diplomatico.
“Si, ma come facciamo con Harry?” chiese Ginny fissando i presenti in attesa di una risposta. Il fatto che tutti loro sapessero la vera identità di Harry non cambiava il fatto che il resto della scuola non doveva sapere. Sarebbe stata la fine.
“Che stai dicendo?” chiese James senza capire.
“Beh, tutto il castello pensa che lui sia Stev, no?” spiegò Ginny. Harry sbuffò, odiava doversi travestire e recitare una parte tutto il tempo.
“Forse è il caso che vada a parlare con Silente.” disse alla fine Harry, sperando che il preside potesse risolvere la cosa nel migliore dei modi. Non aveva più voglia di mentire, voleva solo poter dire di essere Harry e poter usare il suo vero aspetto. Voleva solo poter essere se stesso e basta.
“È la cosa migliore, vuoi che ti aspettiamo qui?”chiese Lily con fare protettivo.
“No, andate. Vi raggiungo in sala grande.” rispose Harry dirigendosi sconsolato verso il buco del ritratto.
Mentre camminava si preparò un discorso per Silente. Avrebbe detto al preside che avevano deciso di rimanere ma non avrebbe accennato al combattere, non ancora almeno. Prima doveva parlarne con gli altri, ma la cosa migliore era che nessuno sapesse degli Horcrux. I suoi piani andarono a farsi benedire quando di fronte all’ufficio di Silente trovò la professoressa McGranitt.
“Potter, che ci fai in giro?” chiese la donna, sorpresa di trovarselo di fronte. Non era normale che un ragazzo se ne andasse in giro a quell’ora invece che essere a fare colazione ma da un Potter ci si poteva aspettare di tutto.
“Vorrei parlare al preside.” rispose Harry in tono gentile. La donna lo guardò dritto negli occhi, quasi volesse leggergli cosa gli passava per la mente. Era strano anche per un Potter avere qualcosa da dire al preside, specie a quell’ora del mattino. Il ragazzo doveva aver combinato qualcosa di davvero grosso e forse sperava che parlandone al preside non sarebbe stato punito.
“Mi spiace, ora non è possibile.” spiegò la donna in tono severo, senza aggiungere altro.
“Ma professoressa, è una cosa della massima importanza.” implorò Harry, spiazzato dalle parole della donna. Se Silente non c’era che ne sarebbe stato di lui? Doveva assolutamente parlare con lui, era la sua occasione per non dovere più mentire.
“Ti ho detto che non è possibile, Silente non è al castello.” replicò la McGranitt seccata.
“Dove si trova?” chiese Harry coraggiosamente. Sapeva che la professoressa non avrebbe mai risposto ma tanto valeva provare.
“Non sono autorizzata a rispondere. Ad ogni modo il preside ha lasciato un messaggio per lei.” rispose la McGranitt lanciandogli un’occhiata decisamente torva mentre si metteva a frugare nella sua borsa.
“Un messaggio?” domandò Harry stupito. Che cosa poteva avere Silente da dirgli? L’ultima volta che avevano parlato non era rimasta nessuna questione in sospeso che lui ricordasse.
“Si Potter, un messaggio. Dice di andare a mangiare tranquillamente e che ha già pensato lui ad ogni cosa.“ spiegò la donna cercando di non perdere la calma. Era abbastanza seccata da quella situazione e non vedeva l’ora di mettere fine a quella strana conversazione. Più tempo passava più cominciava a pensare che in quel ragazzo ci fosse qualcosa di misterioso, di non detto.
“Ha già pensato lui ad ogni cosa? Che vuole dire?” chiese Harry più a se stesso che alla professoressa, fermandosi qualche istante a pensare.
“Non ne ho idea Potter, ne parlerà con il preside appena tornerà. Vada subito in sala comune a fare colazione ora.” strillò lei, perdendo la calma.
“Oh certo, grazie mille professoressa.” disse Harry, dileguandosi prima che la professoressa decidesse di punirlo in qualche modo.
Nel frattempo James, Lily, Remus, Ginny, Hermione e Ron erano andati in sala comune e avevano trovato posto al tavolo di grifondoro. Mentre aspettavano Harry per iniziare la colazione un ragazzino si era avvicinato a loro.
“James, che fine ha fatto Harry? Mi hanno detto che è finito ancora in infermeria..” chiese un ragazzino del quarto anno appoggiando la mano sulla spalla di James.
“Harry? Cosa..” esclamò James, sbiancando improvvisamente. Come poteva sapere di Harry? Remus che si trovava nelle vicinanze e aveva sentito tutto, decise di prendere in pugno la situazione prima che James combinasse qualche disastro parlando troppo.
“Di che Harry parli?” chiese Remus cercando di non lasciare trasparire nessuna emozione. Forse c’era stato uno scambio di persone e lui stava parlando di Harry Potter.
“Harry Potter, mi sembra ovvio. Che vi prende?” chiese il ragazzino, fissandoli stranito.
“Sai di Harry?” chiese James sconvolto. Lily continuava a fissare Hermione, Ron e Ginny sperando che almeno loro capissero che stava succedendo ma i ragazzi scuotevano la testa confusi. Nemmeno loro sapevano chi fosse quel tizio e che cosa stesse dicendo.
“Certo, lo conosco. Tutti lo conosciamo, è il cugino di James.” spiegò quello allontanandosi scuotendo la testa. James Potter sembrava parecchio sconvolto quella mattina, chissà che aveva fatto la notte precedente. Come potevano i malandrini fare finta di non sapere nulla di Harry?
“Che diamine sta succedendo?” chiese Remus fissando Ron ed Hermione che avevano ascoltato l’intera conversazione.
“Non ne ho idea.” rispose Ron alzando le spalle e guardandosi in torno. Parecchie persone nella sala li stavano fissando. Proprio in quel momento Harry entrò nella sala e tutti presero a parlare ed a indicarlo.
“Harry, hai parlato con Silente.” esclamò Hermione preoccupata  precipitandosi verso l’amico appena entrato.
“No, non c’era.” rispose Harry sedendosi al tavolo dove c’erano gli amici chiedendosi cosa fosse successo. Sembravano tutti preoccupati e pallidi.
“Dannazione!” esclamò Ron.
“Che succede?” chiese Harry guardandosi intorno stranito dalla situazione. Loro pallidi, tutti che parlavano, era chiaro che qualcosa non andava ma non capiva cosa.
“A quanto pare tutti pensano che sei il cugino di James.” spiegò Ginny con la testa tra le mani pensierosa.
“Ecco cosa voleva dire la McGranitt..” esclamò Harry illuminandosi improvvisamente. Tutti si voltarono verso di lui in attesa di spiegazioni.
“Harry ci spieghi che sta succedendo?” chiese Hermione, intuendo che l’amico sapeva qualcosa che tutti loro ignoravano.
“La McGranitt ha detto che Silente mi ha lasciato un messaggio. Dice che ha pensato a tutto lui, niente di più.” raccontò Harry, riferendo la conversazione avuta con la professoressa pochi minuti prima.
“Ho capito, deve avere modificato la memoria a tutto il castello. Tranne a noi, è ovvio.” ipotizzò Hermione alla fine, intuendo quello che poteva avere fatto il vecchio preside. Quell’uomo era geniale, nessuno poteva negare che aveva stile e che sapeva sempre quello che stava facendo. Almeno, la maggior parte delle volte era così.
“Ma come faceva a sapere che ci avevate raccontato la verità?” chiese Lily stupita.
“Silente sa sempre tutto.” esclamò James sicuro. Si fidava ciecamente di quell’uomo, anche se a volte agiva in maniera misteriosa sapeva sempre il fatto suo.
“Questo semplifica le cose, non credete?” disse Remus sorridendo.
“Decisamente si!” rispose Harry addentando una fetta di torta.
I ragazzi presero a mangiare e a scherzare, decisamente più sollevati. Nel castello però c’era qualcuno che tanto sollevato non era. Sirius infatti aveva passato tutta mattina a correre qua a là, cercando in ogni piano e in ogni aula. La ragazza misteriosa sembrava sparita nel nulla. Era quasi rassegnato quando gli venne in mente il parco. La ragazza aveva detto qualcosa a proposito della pioggia e delle fate e per di più era l’unico posto dove non aveva guardato. Prese la mappa del malandrino e cercò il parco, fuori pioveva e non ci poteva essere molta gente dopo tutto. Sirius guardò la mappa e si illuminò, c’era un puntino solo che si muoveva sotto i portici. Il cartiglio riportava il nome Zhoana Lovegood. Sirius non ci pensò due volte e si mise a correre, certo che si trattasse di lei.
“Sei qui, che bello! Ormai non ci speravo quasi più.” esclamò felice Zhoana vedendo arrivare Sirius di corsa. Il ragazzo era rosso in viso per la corsa e aveva il fiato corto.
“E perché scusa?” chiese il ragazzo sorpreso, cercando di riprendere fiato.
“Sei in ritardo.” replicò decisa lei. Non sembrava arrabbiata o delusa, la sua voce suonava come una considerazione. Sirius la fissò perplesso per un po’.
“Come faccio a essere in ritardo se non sapevo a che ora e dove dovevamo vederci?” chiese Sirius grattandosi la testa. Quella situazione era davvero strana. Fino al giorno prima se una ragazza gli avesse detto una cosa del genere se ne sarebbe andato, con lei era diverso. Era come se una voce gli diceva che con lei avrebbe potuto essere se stesso esattamente come era se stesso con i malandrini.
“Come sta il tuo amico?” chiese Zhoana, ricordandosi del loro incontro la sera prima fuori dall’infermeria.
“Meglio, per fortuna era solo febbre.” spiegò Sirius sedendosi vicino a lei.
“Perché sei così preoccupato?”chiese Zhoana fissandolo negli occhi. Quello sguardo fece sentire Sirius vulnerabile: lei lo capiva davvero, così come a James bastava un’occhiata per capire come stava. Chi diavolo era quella sconosciuta per avere tutto quel potere su di lui?
“Come fai a capire come sto? Noi non ci siamo mai visti prima d’ora.” replicò Sirius sulla difensiva. Quella strana ragazza era riuscita a leggere nella sua testa e nel suo cuore come solo poche persone riuscivano. Al là di tutte le sue stranezze aveva un grande cuore.
“Tutta colpa delle Lucciovespe che ti girano intorno, le attira il tuo umore. È ovvio, no?” spiegò lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Sirius sorrise divertito. Zhoana sapeva farlo ridere, sapeva farlo stare bene ed essere se stesso.
“Le luccio cosa?”chiese Sirius, credendo di avere sentito male.
“Lucciovespe. Non ne hai mai sentito parlare?” domandò la ragazza fissandolo dritto negli occhi. Sirius cercò di leggere nei suoi occhi ma c’era troppo mistero.
“A dire il vero No. Cosa sono?” chiese Sirius, temendo quasi di avere una risposta. Non riusciva a smettere di guardare gli occhi della ragazza, li trovava perfetti e stupendi. Gli occhi di due colori diversi rendevano lo sguardo della ragazza misterioso, era come guardare due persone diverse. Sirius pensò che in Zhoana ci fossero due anime distinte, una più profonda che sapeva leggere nel cuore della gente e un’altra più malandrina che sapeva fare ridere e stare bene le persone.
“Non tutti le possono vedere, per questo molti pensano che in realtà non esistono. Sono simili alle vespe, ma più piccole, luminose e colorate. Sono carine, te lo assicuro. Ne hai una sul naso, non la vedi?” spiegò lei con calma, come si spiega qualcosa ad un bambino. Zhoana mosse una mano nell’aria, quasi cercare di afferrare qualcosa, poi si guardò il palmo della mano e sorrise.
“A dire il vero No.” rispose lui confuso e un po’ imbarazzato. Non voleva che la ragazza si offendesse. Era affascinante sentirla parlare di quelle improbabili creature. Non importava se esistevano solo nella sua mente, Sirius sarebbe rimasto ad ascoltare per ore.
I due ragazzi continuarono a scherzare e il tempo volò. Zhoana parlava di strane creature che riusciva a vedere solo lei e Sirius gli raccontava degli scherzi che aveva fatto e di tutte le punizioni che aveva preso. Era bellissimo vederla ridere, sembrava che il parco si illuminasse e brillasse nonostante la pioggia che cadeva incessante.
“Mi credi pazza?” chiese Zhoana all’improvviso prendendo Sirius di sorpresa.
Il ragazzo rifletté un attimo prima di dare una risposta, aveva paura di dire la cosa sbagliata e rovinare quella giornata. Zhoana attendeva paziente con la testa piegata leggermente di lato. Sembrava ancora più strana e più bella.
“Non così tanto come pensavo l’altra sera.” replicò lui con un sorriso dipinto sul volto.

ANGOLO DELL'AUTRICE
graaazie mille per essere arrivati a leggere fino a questo punto!
per farmi perdonare della mia lunghissima assenza vi ho postato un nuovo capitolo in tempi record. spero che la sorpresa vi sia stata gradita!
ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito lo scorso capitolo nonostante non me lo meritassi per nulla. siete degli angeli e per questo motivo mi sembra giusto dedicarvi questo capitolo!
LYRAPOTTER: graaazie mille per il commento!
mi spiace di essere sparita, specie in un punto così cruciale della storia. in caso sparissi di nuovo ti autorizzo a mandarmi un sacco di mail e ricordarmi di aggiornare! XD
spero che questo nuovo capitolo ti sia piaciuto! XD
BRANDO: grazie del tuo scorso commento!
apprezzo molto la tua sincerità, anche io preferivo il capitolo del "risveglio" di Harry ma a questo punto della storia un capitolo cuscinetto serviva ai personaggi per riprendere fiato a e a me per riprendere la mano. inoltre se avessi messo subito un altro capitolo di rivelazioni non sarebbe stato credibile. va bene tutto ma anche i malandrini hanno bisogno di riposare, no? XD
spero che l'appuntamento con la zia di Luna ti sia piaciuto, questo è un personaggio che mi ha dato molte soddisfazioni perchè mi permette di inserire battute di dialogo spiritose in momenti seri per sdrammatizzare la situazione.
ho riflettuto ancora e ho concluso che se non arrivo fino alla fine della guerra mi sembrerebbe di non avere concluso davvero la storia. sono ancora più convinta che andrò avanti. dovrete sopportarmi ancora! XD
MIKYVALE: grazie per avere commentato lo scorso capitolo!
prometto di non sparire e di postare presto! spero che il capitolo nuovo ti sia piaciuto!
SHIHO93: grazie del commento e anche del bentornato!XD
innanzitutto si, Zhoana è la zia di Luna. per trovarle un nome sono stata sveglia una notte intera, ne trovavo solo di banali. XD
per quanto allo svelamento della storia.. non ti anticipo nulla! XD
SMEMO92: grazie del commento!
Zhoana non è la madre di Luna ma la zia. carramba che sorpresa, é?
scherzi a parte, io volevo Luna ma non era possibile e così mi sono inventata questa zia. spero che l'idea sia piaciuta. XD
SHIN_86: grazie del commento!
mi spiace tenervi sulle spine e rimandare il momento della verità, ma si tratta di problemi tecnici. quello che Harry & co devono raccontare ai malandrini sono davvero un sacco di cose, non mi basta un capitolo solo! penso che farò in modo che le cose si svelino un po' per volta senno qualcuno rischia un collasso: o io (e sarebbe un problema per il finale della storia in quanto non è ancora stato scritto) o qualche personaggio! XD
bingo, Zhoana è la sorella del padre di Luna!
PECKY: grazie mille per il commento! prometto che cercherò di tenere questo ritmo, impegni scolastici permettendo è ovvio!
KYLEXY: sono davvero contenta di averti fatto felice aggiornando. ti dirò che anche io ora sono più felice, mi sento a posto con la mia coscienza!
ti eri davvero riletto tutta la storia? tutti e 40 e passa i capitoli? wow, sei davvero grande.. i primi capitoli però sono scritti male, quello stile non mi piace molto. appena ho finito la storia penso che li riscriverò meglio.
TERRY93: grazie mille per il commento e non ti preoccupare, a me fa piacere che la mia storia ti piaccia, il resto non conta.
commenta pure quando puoi, a me fa un sacco piacere!
sono contenta che il nuovo personaggio ti piaccia, pensa che io l'ho inserito nella storia un po' per gioco perchè me l'ha suggerito una persona in un commento! XD
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sihu