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Autore: I Walk With Shadows    30/09/2009    5 recensioni
-Sono tre anni che ci nascondiamo sempre, tu non sei stufo?-.
-No, ci potrebbero fare del male-.
-E allora?-.
-Non resisterei a vederti dolorante o ferito, anche se io stessi morendo in quel momento, non me ne fregherebbe vedendo te mentre stai male-.
-Non te ne frega della tua vita?-.
-Me ne frega, certo, ma mi importa più della tua di vita, che della mia-.

[Mannie alle medie]
Genere: Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Bryan -Monte- Money , Craig Mabbit, Max Green , Robert Ortiz , Ronnie Radke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 24-The Truth
 
 
 
-Ciao, Ronald-.
No, sono troppo stanco per riconoscere le voci, tantomeno per vedere chi è.
Tantomeno troppo triste per parlare.
-Niente, non visponde- Sussurra Zacky, che ovvio riconosco la sua voce -Pvova a scvollavlo-.
Non faccio in tempo a dire niente che Jess ha preso le mie spalle e ha iniziato a sbattere con forza la mia testa contro il cuscino.
Alzo la testa, prendo un foglietto e scrivo una frase.
'Io non parlo e non mi muovo da qui finchè Max non si sveglia'.
I miei fratelli sbuffano -Lo sappiamo, Ron, ma mamma vuole che torni a casa-.
Giro i foglio e scrivo dall'altra parte:
'Mandatela affanculo da parte mia, quell'insensibile'.
Zacky sospira e mi prende in braccio.
-Ova via di qua-.
Tento di aggrapparmi al lenzuolo, appena in tempo per prendere il blocco e scrivo.
'Lasciami'.
Zacky mi tiene più stretto e sbuffa, di nuovo, poco prima di gettarmi giù.
-Jesse, tienilo d'occhio-.
-Dove vai?-.
-A pvendeve la macchina-.
Jess annuisce e mi guarda con quegli occhi glaciali.
Io sbuffo e giro la testa dalla parte opposta.
-Sei solo un ragazzino capriccioso, nient'altro-.
Alzo gli occhi al cielo, pronto a sorbirmi l'ennesima predica, quando vedo che dalla sua espressione incazzata nasce un briciolo di preoccupazione.
-Non girarti, Ronnie-.
Ovviamente quando qualcuno dice 'non girarti' io mi giro.
Forse, però, stavolta ho sbagliato.
E tanto.
-Mimi..- Sussurro, vedendo Max sdraiato sul lettino dell'ospedale, senza segni di vita, pallido e smorto, con dei fili impiantati nella pelle, una delle poche cose che ancora lo tengono in vita.
Ed è ridotto così per colpa mia.
Solo mia...
Una lacrima scivola dalle guance, seguita da un altra e da un altra ancora.
-Ti avevo detto di non girarti- Miagola Jess, abbracciandomi per non farmi vedere lui, coprendo in tutti i modi quella dannata figura.
Alzo gli occhi guardandolo, con la bocca aperta e smunta, gli occhi che bruciano e le guance secche.
-Mi dispiace- Risponde, come se io gli avessi appena fatto una domanda -Ma vedrai che si sveglierà presto-.
'E se non si dovesse mai più svegliarsi?'
Legge il biglietto e mi abbraccia -Non essere così pessimista, fratellino-.
Io riscrivo:
'L'ottimista è solo un pessimista male informato'.
 
 
In macchina regna il silenzio, mentre io guardo fuori dal finestrino piangendo, gli altri si guardano imbarazzati, non sapendo cosa dire.
-Siamo.. Siamo quasi avvivati-.
Sospiro.
-E' stata colpa mia-.
Gli altri due si girano verso di me, per poco la macchina non sbanda per andare verso un muro.
-Hai parlato?-.
-Sì. E' colpa mia.-.
-Pev cosa?-.
-Se Mimi è ridotto in quello stato- Singhiozzo -E' colpa mia-.
Zacky sorride.
-Non devi cevcave le colpe, Vonnie. E' successo e basta.-.
Io continuo a piangere.
-Stai tranquillo. Fra poco finirà tutto.-.
-Ma se lui dovesse non svegliarsi mai più? Se dovessero staccare i fili? Insomma, se...- Non finisco la frase, lasciandomi sopraffare dalle lacrime che scendono impulsive dalle palpebre al mento.
Sento Zacky sospirare e vedo che si è girato verso di me.
E sorride.
Ma come si fa a sorridere se lui non c'è?
Lui sorrideva sempre, prendeva tutto al positivo, era un cagasotto, sì, ma lo nascondeva bene.
Forse avrei dovuto dare ascolto alla sua paura e non al mio cazzo.
Forse avrei dovuto dargli retta.
Forse ora lui non sarebbe ridotto a un vegetale.
..Troppi forse.
-Andvà tutto bene. Pensa positivo.-.
 
-Ciao, ragazzi-.
-Ciao, mà- Rispondono in coro Zacky e Jess, mentre si tolgono la giacca e la appendono al coso apposta.
Io mi limito ad alzare un braccio e fare un sorriso falso, prima di correre in camera mia.
-Che è successo?- Chiede Chris (mia 'madre' nb).
-Non parlerà con nessuno fino a quando Max non si sveglierà dallo stato in cui è-.
-Bene. Non che con me abbia mai parlato, quel dono di Dio-.
 
-Ronald-.
Non alzo la testa per vedere mia madre scusarsi per l'ennesima volta con me, resto fermo, sul cuscino, a piangermi addosso.
-Dio, hai quindici anni! Chi piange ancora a quindicianni?!-.
-Forse una persona che sa che sua madre ha ingaggiato della gente per uccidere la persona che ama, o no?-.
Si spegne improvvisamente, e sento il suo respiro pesante uscire dalle labbra.
-Come lo sai?-.
-Un uccellino. No, aspetta, a meno che Christine non mi considera un cretino ci potevo arrivare da solo, o sbaglio?-.
Lei sospira, accarezzandomi i capelli.
-Senti Ronnie, io..-.
-Sei una puttana-.
-Cosa?!-.
-Sei una puttana, hai sentito bene. E non chiamarmi Ronnie.-.
-Come osi trattare così tua madre?!-.
-Per l'ultima volta, tu non sei mia madre. O forse sì, ma l'uomo deceduto con cui ho vissuto per 13 anni non è mio padre reale, vero? Sono il figlio di un tuo cliente, vero?-.
-Cosa dici, stai delirando?!-.
-Sto solo dicendo che ho scoperto tutta la verità sulla mia vita, troia di merda, e ho scoperto che è grazie a te che Max è in stato vegetativo. Per quello sei scappata di casa, vero? Perchè papà non mi accettava, e non accettava che tu continuassi a fare la bagascia.-.
-Adesso piantala-.
-Non la pianto. Tu hai cercato di uccidere la persona che amo, Christine. Hai ingaggiato un clan di teppisti che l'hanno ridotto così. Lo so. Io so tutto. Non ti bastavano due figli perfetti e hai voluto anche il terzo, volevi rendermi perfetto, volevi che ti volessi bene, ma quello che hai fatto è servito solo a farti odiare di più. Non l'hai ancora capito, vero?-.
Sospira, arrendendosi, e aprendo la porta.
Io sorrido, senza smettere di piangere: -Non voglio mai più vederti, puttana. Vai dove vuoi, ma non voglio più niente da te-.
-Io ti voglio bene, Ronald-.
-Io no, io ti odio, troia che non sei altro-.
Sospira: -Mando Jesse a portarti su la cena-.
Non rispondo e sento la porta chiudersi e i suoi passi allontanarsi.
Era colpa sua se Max ora era così, non mia.
E ora ho anche la dimostrazione che sono un vero figlio di puttana.
 
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Ciao ^_^.
Con questo capitolo triste e altamente scorbutico, annuncio felicemente la mia ripresa a scrivere velocemente questa storia.
Inoltre, ringrazio LulaMabbitt per avere recensito e messo nelle seguite.
(Ahah, ma sei seria? xD Ma io me ne libero volentieri di lui, anzi, te lo tiro nudo *tira craig nudo*.
Eccolo, adesso voglio la mia statua è_é xD).
E con questo mi dileguo.
*Itachi e Sasuke la portano via in un placcaggio da rugby*
 
Baci,
Walks.
  
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